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VECCHIE LOGICHE, NUOVE IDEE
05/09/2019

Non ho capito se la sosta di campionato, dopo sole 2 giornate, serva di più ai tifosi per assorbire lo stress accumulato dall'infinita sessione estiva del calciomercato oppure ai giocatori per completare le noiose incombenze ordinarie che scaturiscono da un trasferimento (traslochi, iscrizioni scolastiche per i figli, gestione utenze etc). In mezzo ci mettono un paio di gare della nazionale, generalmente senza troppo valore tecnico, quasi a non voler distogliere da motivazioni molto più serie. Scherzi a parte, alla fine il famoso giocatore di qualità non è venuto. E non è una cattiva notizia viste le ultime star che hanno svernato a casa Setti. Del resto, dopo il flop Balotelli, abbiamo fatto fatica ad identificare come tale i vari Simeone e Babacar. Buoni giocatori per la carità, cari di cartellini di categoria superiore, ma ancora alla ricerca di una vera identità da protagonisti. Mentre invece abbiamo scoperto il grintoso Amrabat e il tecnico Pessina, e presto avremo modo di conoscere l'effettivo valore di Stepinski che tanto ci ha fatto penare per averlo con noi e le potenzialità dei giovanissimi Adjapong, Salcedo e Wesley. Non solo: Bessa (un po' perché infortunato, un po' perché non ha avuto opportunità di mercato), Danzi e Tupta sono rimasti a Verona. Perlomeno fino alla fine dell'anno solare proveranno a conquistare Juric. Pare che persino Di Gaudio, a lungo ai margini, abbia rinunciato a qualche offerta per giocarsi qui le sue chance. Juric appare dunque sempre più padrone della situazione e, dopo lo svarione in Coppa Italia con la Cremonese, è riuscito davvero a creare un gruppo compatto e orgoglioso a sua immagine e somiglianza.

E' chiaro che tutto il Verona gira intorno a lui. Il mister ha cambiato le dinamiche alle quali eravamo abituati lanciando Kumbulla, evolvendo tatticamente Henderson e valorizzando Zaccagni per parlare solo dei gialloblù a noi più noti. Ha imposto una mentalità da combattimento che ha portato i suoi frutti contro il Bologna e evidenziato anche un certo acume tattico a Lecce quando, dovendo sostituire Tutino infortunato, ha tolto tutti i riferimenti offensivi vincendo in questo modo la partita. Il gol è stata l'espressione tattica di un calcio organizzato e senza riferimenti. Questo è un cambio di logica al quale dobbiamo abituarci: a Via del Mare poteva esserci l'occasione adatta per concedere minuti a Pazzini, in realtà le mosse Verre e Pessina hanno disorientato la difesa avversaria.

Probabilmente il nostro modo fin troppo scontato (e forse anche un po' superato) di vedere le cose non ci avrebbe consentito di portare a casa 4 punti contro Bologna e Lecce. Questa è a mio avviso un'ottima notizia. Se il tecnico tiene in mano il gruppo, tutti i giocatori ne traggono giovamento e si rivalutano. Non c'è alcun dubbio che la Lazio oggi sia Inzaghi, come l'Atalanta Gasperini. E ho molti dubbi sul fatto che queste squadre avrebbero ottenuto gli stessi risultati con allenatori meno carismatici.

Anche D'Amico ha fatto un buon lavoro. Con un budget notoriamente limitato ha pescato esperienza (Bocchetti, Veloso, Lazovic e lo sfortunato Badu), qualità (Rrahmani, Amrabat, Stepinski) e prospettiva (Verre, Pessina). Non ho remore nel considerare questa rosa molto più completa e competitiva rispetto quella consegnata da Fusco a Pecchia.

Ci sarà da lottare. Ma lo abbiamo capito. Ci sarà da osare. E questo lo lasciamo fare a Juric che si è dovuto inventare soluzioni offensive assurde dovendo rinunciare anche a Di Carmine, che a mio avviso sarà invece utilissimo quest'anno. Ci sarà anche da soffrire contro formazioni di altro calibro e davvero lontanissime da noi. Però questi primi 180 minuti hanno cominciato a fornire alcune indicazioni. Che magari dovranno essere confermate e proveranno ad essere smentite. Ma se tutti gli esperti, che come noi continuano a ragionare in maniera vecchia e scontata, ci indicano come già retrocessi, non vedo al momento molta differenza con quanto stanno esprimendo Spal, Udinese e Sampdoria.

Prepariamoci dunque a non dare più nulla per scontato. Abbattiamo i consueti parametri e possiamo persino scoprire che, una volta tanto, non partiamo battuti in partenza.

Massimo

Colonna sonora: Summer Wind, Frank Sinastra.




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