Coppa Italia 1975/76

Il Verona in Coppa Italia LA MANIFESTAZIONE E IL CONTESTO STORICO

La stagione 1975-76 inizia all'insegna di un grande colpo di calciomercato: il Napoli, arrivato secondo nel precedente campionato, acquista per l'esorbitante cifra di 2 miliardi di lire (tra soldi e giocatori) il bomber Gianluca Savoldi. Con questo acquisto i partenopei puntano a fare il definitivo salto di qualità e ad insidiare Torino e Juventus, le squadre più forte del calcio italiano dell'epoca. Alla fine in campionato la spunteranno i granata. Ma in Coppa Italia come vanno le cose per le tre big? Per la verità sin dall'inizio il loro cammino è affannoso. La Juventus, inserita in girone con l'Inter, si classifica seconda e va subito a casa; gli fanno compagnia anche i cugini del Toro, clamorosamente eliminati, udite udite, dall'Hellas Verona. Il Napoli, dal canto suo, fatica altrettanto ma alla fine la spunta, superando il Cesena per spareggio reti.

Così i due gironi finali della Coppa, che si disputano a maggio a campionato finito, vedono le assenze delle torinesi, le due grandi protagoniste della stagione. In compenso ci sono Milan, Inter e Napoli, rispettivamente terze, quarte e quinte in campionato: presumibilmente saranno loro a giocarsi il titolo. Ma tra le otto elette c'è anche il Verona, per la prima volta capace di qualificarsi al girone finale, dove trova quali avversarie oltre alla favoritissima Inter, le più abbordabili Lazio (quart'ultima in campionato) e Genoa (squadra di Serie B). Per sapere come va, vi invitiamo a leggere il cammino dei gialloblu in Coppa.

Per ora vi diciamo cosa succede nell'altro e più difficile girone, il B, composto da Napoli, Milan, Sampdoria e Fiorentina. Alla fine, tra queste, a spuntarla sono i partenopei, con 3 vittorie e 3 pareggi.

Numeri dell'edizione. Squadre partecipanti: 36. Marcatori: Sergio Magistrelli (Sampdoria) con 7 gol.

Accadeva quell'anno. 1976:
- Muore Mao Tse-Tung. Deng Xiaoping controlla il dopo-Mao e liquida la 'rivoluzione culturale'.
- Il 15 aprile nasce Apple II, il primo personal computer di successo.

Nella foto sotto Emiliano Mascetti, bandiera gialloblu e grande protagonista del Verona che arriva a giocarsi la finale di Coppa Italia.
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Il Verona è nuovamente in serie A, il purgatorio è durato solo 1 stagione. Garonzi cambia pagina e chiude con il passato: nuovo l'allenatore e molte novità nella rosa. Chiama in panchina un mito del calcio nazionale, niente meno che l'ex CT della Nazionale azzurra Ferruccio Valcareggi (contratto triennale per lui), vice campione del mondo in Messico nel 1970. La scelta fatta è importantissima per entrambi: da una parte consente al Verona di fare un importante salto di qualità rispetto al passato; dall'altro recupera il valore e la popolarità di un grande tecnico, messo un po' in discussione dopo l'ultimo deludente Campionato del Mondo disputato in Germania nel 1974.

Per quanto riguarda la squadra, il primo obiettivo è quello di sistemare il delicato ruolo di portiere che nelle ultime stagioni aveva lasciato qualche perplessità, indispensabile per gestire una salvezza senza troppa ansia. Viene chiamato l'esperto Ginulfi, ex portiere romanista, ancora pronto e scattante sebbene un po' avanti nell'età, che lascia Roma con qualche polemica. Come marcatori, arrivano 2 giovani promettenti: il lungo centrale Catellani dall'Inter e il veloce Bachlechner, reduce da una buona esperienza a Novara. A centrocampo ritorna dal Torino capitan Mascetti. In attacco, per la prima volta, si cerca un altro attaccante di buono spessore, in grado di alternarsi con Zigoni ma soprattutto con Luppi: arriva Macchi dalla Fiorentina.

L'avvio è però in salita: alla prima, i gialloblu subiscono la Juventus 2 a 1 (2 Causio e Moro), si rifanno la domenica successiva battendo 1 a 0 il Bologna (Vriz), poi perdono 3 partite di seguito. Di seguito le cose vanno un po' meglio, anche se la squadra subisce troppe reti: la coppia centrale formata dall'acerbo e pesante Catellani e da Maddè, ancora impiegato nell'insolito ruolo di libero, non dà sufficienti garanzie. Manca poi un adeguato supporto per le punte stante il grave infortunio di Domenghini che lo terrà fuori tutta la stagione, sostituito dal discontinuo Moro e dall'esordiente Guidolin, giovane promettente proveniente dal vivaio gialloblu. Nella 1•° di ritorno è celebre la polemica relativa alla vittoria della Juventus, scaturita dalla famosa rete •«di mano•» di Bettega al Bentegodi (1 a 2). Le cose sembrano complicarsi perché i risultati non arrivano. Finalmente Valcareggi azzecca il modulo giusto restituendo Maddè al suo naturale ruolo di centrocampista a fianco di Mascetti e impiegando l'esperto difensore Nanni al centro della difesa il Verona; il Verona si sveglia dal torpore con il Perugia vincendo nettamente (3 a 1 Maddè, Mascetti 2, Ciccotelli). Il nuovo schema sarà utile e molto efficace sia nella fase di costruzione del gioco che nell'assetto difensivo. Oramai la squadra è rodata e conquista senza affanni la meritata salvezza.

24 punti conquistati, 11•° posto in classifica con ben 46 reti subite nonostante l'impegno di Ginulfi, tra l'altro l'unico gialloblu sempre presente con 30 gare disputate. Storicamente, questa rappresenta la 2•° peggiore difesa del Verona in un Torneo di serie A composto da 16 squadre dopo la stagione 1968/69 (49 gol subiti); ma all'epoca, Bui, Traspedini e compagni segnarono ben 40 volte contro le 35 di questa stagione. Per la cronaca, il capocannoniere del Verona è stato Mascetti con 7 reti.
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Il cammino dei gialloblu. Ritornato in A dopo una sola stagione di purgatorio il Verona è stato ridisegnato in estate con grande sapienza da Garonzi che affidandosi alle mani esperte di Valcareggi ha voluto assicurare ai tifosi gialloblu una squadra in grado di conquistare una salvezza tranquilla.

Il primo banco di prova come al solito è la Coppa Italia nella quale ad attendere i gialloblu ci sono il Torino, il cagliari e le •«cadette•» Novara e Catania. Si comincia in casa contro il Torino. Ed è un inizio con il botto. Gli scaligeri infatti dominano gli avversari e con le reti di Moro e del neo-acquisto Rocchi rifilano un secco 2-0. Niente male davvero anche perchè i rivali possono contare sulla fantastica coppia Pulici-Graziani oltre a centrocampisti di lusso come Sala, Zaccarelli e Pecci (non a caso a fine anno arriverà lo scudetto).

I gialloblu sono chiamati a fare il bis dieci giorni dopo sempre al Bentegodi contro il Catania. Questa volta è una delusione: i siciliani infatti lasciano pochissime occasioni ai nostri che sembrano estremamente involuti rispetto all'esordio. Nell'ambiente sorgono le prime perplessità e il timore che anche per quest'anno l'avventura in Coppa Italia destinata a chiudersi al primo turno. E invece i più pessimisti vengono smentiti. L'Hellas infatti stupisce a Cagliari dove, contro una futura rivale per la salvezza, passeggia vincendo 3-1 e fa il bis a Novara con Mascetti e Moroprevale per 2-1 sui modesti avversari. L'avventura di Valcareggi nasce così sotto i migliori auspici. Per la prima volta infatti l'Hellas si qualifica al girone finale. I festeggiamenti però durano poco, c'è infatti da pensare alla serie A che sta per iniziare. Per la Coppa invece c'è tempo: se ne riparlerà il maggio successivo, a campionato successivo!

Quello che si ripresenta a maggio è un Verona in grande spolvero che dopo aver conquistato, non senza qualche sofferenza, un'ottimo undicesimo posto sa di poter giocare senza timori e senza aver nulla da perdere in un girone che potrebbe regalargli il sogno della finale della Coppa Italia. Le avversarie? C'è un pò di tutto. Dalla blasonata e temibile Inter che, trascinata dai gol di Boninsegna, ha chiuso al quarto posto, alla stanchissima Lazio capace di strappare solo all'ultima giornata la salvezza, alla •«cadetta•» Genoa reduce da uno splendido campionato in B conclusosi con la promozione.

L'inizio presenta forse la partita più abbordabile, in casa con la Lazio reduce dalla soffertissima corsa salvezza chiusasi solo tre giorni prima. Ed infatti i nostri hanno vita facile e rifilano ai laziali un secco 3-0. Più duro è invece il secondo turno a Genova: Sirena illude, Rizzo risponde, finisce 1-1. La sfida si ripete otto giorni dopo al Bentegodi. Questa volta il gol del vantaggio del Verona (di Mascetti) non viene più ripreso e così l'Hellas con cinque punti si porta in testa al girone (davanti alla sorprendente Lazio a 4 e all'Inter ferma a 2 con una partita in meno).

Il Verona è vicino all'obiettivo ma se vuole continuare a segnare deve passare indenne la terribile doppia trasferta, in quattro giorni, a Milano e a Roma. Purtroppo le cose non vanno benissimo, con la Lazio finisce 0-0 ma il brutto capitombolo a Milano (1-3) sembra pregiudicare ogni velleità di vittoria. All'ultima giornata infatti il Verona dovrà battere i nerazzurri con almeno due gol di scarto se vorrà passare. Impresa davvero ardua considerando il valore degli avversari e i precedenti stagionali (0-3 e 1-1 in A, 1-3 in Coppa).

E invece di fronte ad un Bentegodi stracolmo avviene il miracolo: prima un'autorete di Galbiati e poi, dopo un lungo assedio e qualche pericoloso contropiede avversario scampato, Macchi al 85' trova il gol del 2-0 che fa esplodere di gioia tutta Verona. L'Hellas per la prima volta conquista la finale di Coppa.

Numeri dei gialloblu in Coppa Italia. Score: 11 partite, 6 vinte, 3 nulle, 2 perse, 15 gol fatti, 10 gol subiti, 15 punti. Marcatore: Macchi con 5 gol.

Curiosità. Tra i protagonisti dell'incredibile cavalcata dei gialloblu in Coppa Italia una citazione speciale la merita senz'altro Emiliano Macchi, centravanti ventiquattrenne acquistato in estate dalla Fiorentina. Spesso in panchina in campionato (dove raccoglie 20 presenze e 4 gol), Macchi dà il meglio di sé in Coppa Italia, arrivando a segnare complessivamente 5 reti. Ma la vera impresa la compie nella gara contro la Lazio, la prima del Girone Finale. Una gara importantissima, vinta dai scaligeri grazie proprio ad una sua tripletta. Per la prima volta nella storia dell'Hellas Verona, un giocatore gialloblu segna 3 gol in una partita di Coppa Italia: il record di Macchi verrà eguagliato nel 1984-85 da Preben Larsen Elkjaer in Verona-Benevento 4-2.

Sopra a destra, una foto di Emiliano Macchi, capocannoniere del Verona in Coppa Italia e protagonista delle nostre curiosità.
PRESENZE E GOL DEI GIALLOBLU
Giocatore Ruolo Presenze Reti
BACHLECHNER Terzino destro n.2 11 0
CATELLANI Stopper n.5 11 0
MASCETTI Regista n.8 11 3
ZIGONI Ala sinistra n.11 11 0
FRANZOT Ala tornante n.7 10 0
MACCHI Centravanti n.9 10 5
MORO A. Mezzala n.10 10 3
SIRENA Terzino sinistro n.3 10 1
BUSATTA Mediano n.4 9 1
Giocatore Ruolo Presenze Reti
GINULFI Portiere n.1 9 -10
COZZI G. Centrale difensivo n.5/6 8 1
NANNI Terzino/Libero n.2/6 8 0
GUIDOLIN Mezzala n.8/10 5 0
LUPPI Centravanti n.9 4 0
VRIZ Mezzala n.10 3 0
MADDE' Libero/Mezzala n.6/10 2 0
PORRINO Portiere n.1 2 0

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ELIMINATORIE: GIRONE 7

1•° PARTITA - 27 Agosto 1975

VERONA - Torino 2-0 Moro A. (V), Macchi (V).

2•° PARTITA - 07 Settembre 1975

VERONA - Catania 0-0

3•° PARTITA - 14 Settembre 1975

Cagliari - VERONA 1-3 Mascetti rig. (V), Viola (C), Moro A. (V), Busatta (V).

4•° PARTITA - 21 Settembre 1975

Novara - VERONA 1-2 Mascetti (V), Moro A. (V), Fiaschi rig. (N).

CLASSIFICA FINALE

1. H.VERONA 7 p; 2. Torino 6 p; 3. Catania 4 p; 4. Cagliari 2 p; 5. Novara 1 p.

GIRONI FINALI: GIRONE A

1•° PARTITA ANDATA - 19 Maggio 1976

VERONA - Lazio 3-0 Macchi 3 (V).

2•° PARTITA ANDATA - 09 Giugno 1976

VERONA - Genoa 1-0 Mascetti rig. (V).

3•° PARTITA ANDATA - 13 Giugno 1976

Inter - VERONA 3-1 Boninsegna 2 (I), Mazzola (I), Cozzi (V).

1•° PARTITA RITORNO - 16 Giugno 1976

Lazio - VERONA 0-0

2•° PARTITA RITORNO - 01 Giugno 1976

Genoa - VERONA 1-1 Sirena (V), Rizzo (G).

3•° PARTITA RITORNO - 26 Giugno 1976

VERONA - Inter 2-0 Galbiati aut. (I), Macchi (V).

CLASSIFICA FINALE

1. H.VERONA 8 p (reti 8-4); 2. Inter 8 p (reti 10-7); 3. Lazio 7 p; 4. Genoa 1 p.

In alto a destra, un undici titolare del Verona 1975-76 nella figurina Panini dell'epoca.

QUI SOTTO IL LINK SULLA PAGINA DEDICATA ALLA FINALE NAPOLI-VERONA
Coppa Italia 1975/76 - La Finale scheda
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