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HELLAS VERONA / Canone Inverso

ALCUNE RISPOSTE


ALCUNE RISPOSTE

Giornata di festa a Parma: Mandorlini per la sua 200sima panchina gialloblu (impreziosita da 2 promozioni), capitan Toni per la conquista momentanea della testa della classifica dei cannonieri con 21 centri, Rafael per la 300sima tra i pali. Domenica prossima lo scontro diretto con Tevez deciderà tutto, ma Icardi in casa contro l'Empoli parte avvantaggiato. Riguardo la situazione societaria riusciamo ad avere qualche riscontro sul Verona prossimo venturo. Gardini rimane (e con lui i conti societari restano sotto controllo, come recentemente sancito anche dal rilascio della licenza UEFA); Luca Toni rimane (che il Signore ce lo conservi intatto!); Mandorlini rimane (magari, al terzo tentativo riuscirà perfino ad assemblare una fase difensiva decente). Quello che poteva essere l'anno del cambiamento radicale a causa della contemporanea scadenza dei principali contratti si è rivelato un bluff. Pericolo scongiurato. Del resto, il mister da tempo andava dicendo che non si vedeva lontano da Verona. L'unico che perderemo di vista sarà Sogliano. Sinceramente non mi mancheranno molto le sue inutili rivoluzioni estive, i fenomenali stranieri in grado poi di non cambiare proprio niente (cito a caso Bojinov, Rabusic, Gonzalez, Rodriguez, Martic, Campanharo, Rafa Marquez e Saviola che ho difeso tutto l'anno senza riuscire ad ottenere molto in cambio). Al suo posto circolano alcuni nomi interessanti. Bigon, ad esempio, in fuga da Napoli è un dirigente bravo e navigato. Pare strano però che si accontenti di Verona, per lui un evidente ridimensionamento sia economico che di budget. Altro nome che gira è quello di Romairone, giovane emergente, per il quale all'opposto l'Hellas appare una promozione spropositata. A meno di voler circoscrivere il suo ruolo lasciando ulteriori spazi presenti e futuri a Gardini e Toni, una volta smesso di vestire la maglia numero 9. Infine Lo Monaco, che ha lavorato bene a Catania alcuni anni fa con pochi soldi a disposizione. Anche per lui sarebbe un bel salto di qualità. Mi chiedo solo se l'ambiente che gli verrebbe proposto è per lui quello ideale?

Ma il ruolo dell'uomo mercato, in un contesto così ben definito, è relativo. Serve essenzialmente per aprire canali adeguati alla definizione del nuovo Verona. Intorno al quale, peraltro, appaiono chiare sia le priorità che le prospettive.

Nell'ambito dei silenzi di questi ultimi mesi – un po' patetici per la verità – voluti dalla società, si è persino fantasticato sull'ipotesi di un cambio di proprietà a cura di fantomatici americani. A parte il fatto che l'essere americano non presuppone necessariamente anche l'essere in possesso di disponibilità economiche, qualcuno mi può spiegare che interesse potrebbero avere degli stranieri verso una società che non parteciperà alle coppe europee, con una rosa mediocre e un bacino di utenza già utilizzato ai massimi livelli? Cosa c'è da spremere a Verona? Forse uno sponsor, ma un acquirente d'oltreoceano l'ho sempre visto poco probabile.

Nell'impostare il prossimo futuro, spero invece che Setti abbia compreso alcune informazioni importanti. Primo, la squadra va rinforzata sul serio, non con mezzi giocatori provenienti dalle nazioni più disparate, per lo più bolliti e inadeguati. Basta con le scommesse improbabili. Alla fine, Greco e Pisano – due panchinari a Genova e Palermo – hanno reso molto di più. Secondo, se decidi di affidarti a Mandorlini, devi offrigli i giocatori che servono a lui: anche perché poi, se ti vuoi salvare, gli unici che rispondono con i risultati sono sempre i soliti Hallfredsson, Tachtsidis, Juanito, Moras e Jankovic, i suoi fedelissimi. Terzo, se non investi in qualche giovane non hai poi i giocatori attraverso i quali fare il mercato. L'anno scorso il Verona si è bruciato in un colpo solo Romulo (e ha fatto bene, visto che è sempre rotto), Jorginho e Iturbe. Ora l'ultimo uomo mercato rimasto è Sala che, pur giocando mezza stagione, ha cambiato il Verona. In attesa di trovare qualche buon talento, è indispensabile tenerlo ancora un anno.

In definitiva ripartiremo essenzialmente da dove siamo atterrati. Questa è una buona notizia. È così facile sbagliare quando si devono fare tante scelte importanti contemporaneamente: c'è da svecchiare la rosa, ricostruire la difesa e pensare ad un dopo Toni. Meglio farlo allora con le persone giuste.

Massimo

Colonna sonora: Thought I was a Spaceman, Blur

foto di Daniele Buffa/Image Sport



Hellastory, 25/05/2015
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MASTER OF NONE


L'inizio del terribile calendario di febbraio offre un paio di impressioni a caldo: 1) che il Verona è vivo e combatte, 2) che però è stato indebolito in attacco dal mercato di gennaio perché giocatori come Ngonge e Djiuric non sono facili da sostituire. A bocce ferme, quindi con maggior consapevolezza, possiamo invece realizzare che nel corso di gennaio abbiamo assistito a 3 eventi importanti, 2 dei quali francamente inusuali. In primo luogo, l'importante cessione di talento finalizzata a sistemare i conti societari. In secondo luogo, una serie di operazioni di mercato volte essenzialmente a lasciar andare quei giocatori che non si sentivano più parte del progetto. In terzo luogo, la bocciatura del sequestro delle azioni del Verona in sede di appello. Se però i primi due li abbiamo metabolizzati dal punto di vista affettivo oltre che tecnico costringendo i tifosi ad affidarsi completamente alla bontà del lavoro di Sogliano e Baroni e alla speranza che i nostri avversari non si siano adeguatamente rinforzati nel frattempo, il terzo apre a scenari che non riusciamo a valutare nella sua complessità.

[continua]

Qual è stato il miglior gialloblu in campo in

H.Verona-Milan?



H.Verona    Milan


Cabal J.

Centonze F.

Coppola D.

Dawidowicz P.

Duda O.

Folorunsho M.

Lazovic D.

Magnani G.

Mitrovic S.

Montipò L.

Noslin T.

Serdar S.

Silva D.

Suslov T.

Swiderski K.

Vinagre R.


 


Riepilogo stagionale e classifica generale




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