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HELLAS VERONA / Canone Inverso

COLPITO E AFFONDATO


COLPITO E AFFONDATO

Nel momento in cui si fa sempre più strada un interlocutore credibile, il Frosinone, il Verona si schianta in maniera scioccante. Quante volte e' capitato che una capolista perda in casa 4 a 0? E' importante chiederselo. Partito benino, con il solito movimento palla accerchiante, al primo gol irregolare di Casarini è praticamente scomparso di scena. Colpito e affondato. Ma cosa è successo? A prescindere dagli errori arbitrali che hanno sicuramente condizionato la gara (due gol in fuorigioco e un rigore negato a Pazzini) come è stata preparata la partita? Ma soprattutto, quante occasioni abbiamo creato per tentare di riequilibrare il risultato? Se la capolista getta la spugna con tanta facilità alla prima difficoltà, che affidabilità ha? Un risultato del genere non si giustifica. Soprattutto dopo l'ottima trasferta di La Spezia. Sono emerse, all'improvviso e contemporaneamente, tutta una serie di fragilità che da una formazione che vuole venire in serie A non si possono accettare. Ci sono sempre state e non le abbiamo viste perché mascherate dal calendario accomodante?

Per come è sceso in campo il Verona sembra di leggere Oscar Wilde: mi piace sentirmi parlare. E' una delle cose che mi divertono di più. Spesso sostengo lunghe conversazioni con me stesso e sono così intelligente che a volte non capisco nemmeno una parola di quello che dico. Eppure il campionato è avviato, non ci dovrebbero essere più sorprese, è risaputo che il Novara ha qualità e se subisci un rovescio del genere vuol dire che hai completamente perso la bussola e stai correndo il rischio di sprecare quanto di buono hai fatto finora. Perché, come abbiamo rilevato più volte, il calendario adesso ci pone di fronte a una serie di scontri diretti che non ammettono ulteriori distrazioni. Per carità, non è successo niente all'atto pratico, abbiamo conservato la testa grazie ai risultati precedenti, ma abbiamo imparato una cosa terribile, che avevamo considerato impossibile finora: questa squadra, sul campo, può anche tradire. E' una bruttissima sensazione quando ti coglie impreparato. Occorre porre subito rimedio venerdì sera a Cittadella. Ma è bene non dimenticare questa ferita beffarda e cattiva. Occorre che giocatori e tecnico abbiano dentro sempre un po' di dolore e vergogna affinché non si possa più ripetere.

Il Verona ha perso perché ha fallito tatticamente, a livello caratteriale e di concentrazione.

Qualche settimana fa il Brescia aveva aperto una speranza tattica ai nostri avversari: il Verona, al Bentegodi, si affronta con la difesa a 5 per bloccare l'area di rigore e con due attaccanti vicini per mettere in difficoltà la (modesta) coppia di difensori centrali che ha. Pazzini sarà pure un fenomeno, ma da solo contro 3 può poco. Il Brescia allora portò a casa un pareggio meritato, il Novara oggi ci ha distrutto. Pecchia ha pensato di opporsi avanzando Bessa, che però non è un attaccante, per mantenere equilibrato il centrocampo, 3 contro 3, e far girare di più la palla. Ma non ha funzionato perché in campo abbiamo un giocatore in meno come Siligardi, indisponente nelle conclusioni da fuori e assente nel gioco gialloblu (a La Spezia, solo un'illusione). Non ha funzionato neanche perché abbiamo subito una giornata storta della difesa, Pisano e Bianchetti in particolare, e un Romulo confusionario (qui però la colpa è di Pecchia che gli fa fare di tutto). E a questo punto tornano prepotenti i vecchi interrogativi sui limiti individuali dei nostri difensori e della fase difensiva in genere. Poi c'è l'assurdo tattico di non voler mai giocare con il secondo centravanti, soprattutto in queste circostanze. Ganz doveva entrare prima di Luppi per dare una mano a Pazzini, visto che tutti i cross erano preda dei difensori piemontesi. Cosa abbiamo fatto in attacco nella ripresa? Due conclusioni di Valoti e un colpo di testa del capitano. Eppure dovevamo rimontare.

Il Brescia, e il Benevento prima ancora, hanno anche insegnato un'altra consuetudine pericolosa: se passi in vantaggio, alla fine non perdi. E questo è il secondo elemento di riflessione. Circostanze diverse, del resto ogni partita fa storia a sé, ma il dato è incontrovertibile. Il Verona soffre caratterialmente il dover recuperare, perde la testa e la concentrazione. Fatica a prendere le misure dell'avversario e, come successo contro il Novara, non riesce a trovare il bandolo della matassa per imbastire una reazione vera. Questa fragilità va affrontata e risolta in fretta perché Cittadella, Bari, Perugia, Entella e Carpi non avranno scrupoli e ci affronteranno alla pari.

C'è infine un terzo trauma da risolvere in fretta. Come fa il Verona a passare dalla prestazione di La Spezia a quella odierna? Se è solo presunzione e scarsa concentrazione allora questa batosta farà benissimo. Anche l'atteggiamento irritante dell'arbitro non ha aiutato, è vero, ma noi abbiamo risposto come degli adolescenti, non certo come i primi della classe.

Cittadella è l'occasione giusta per il riscatto ma attenzione perché un conto è scendere in campo dopo una sconfitta, un altro ricomporre uno 0 a 4 casalingo. Non capita tutti i giorni un'umiliazione simile. Lascia comunque il segno, amplifica la paura di sbagliare, il timore di passare nuovamente in svantaggio e non farcela più a recuperare. Per questo, la prossima gara sarà delicatissima. Oggi il Cittadella ha perduto immeritatamente a Benevento (gol in contropiede su errore del difensore) e in casa può battere chiunque. Ora Pecchia deve lavorare molto sulla tensione che si è creata e dovrà predisporre per una gara giudiziosa, senza correre rischi, lasciando che il tempo e i risultati rimarginino le ferite. E, soprattutto, è fondamentale non prendere gol. Coraggio ragazzi, lasciamo che sia solo un brutto ricordo.

Massimo

Colonna Sonora: She sings to forget you, The Apartments



Hellastory, 14/11/2016
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MASTER OF NONE


L'inizio del terribile calendario di febbraio offre un paio di impressioni a caldo: 1) che il Verona è vivo e combatte, 2) che però è stato indebolito in attacco dal mercato di gennaio perché giocatori come Ngonge e Djiuric non sono facili da sostituire. A bocce ferme, quindi con maggior consapevolezza, possiamo invece realizzare che nel corso di gennaio abbiamo assistito a 3 eventi importanti, 2 dei quali francamente inusuali. In primo luogo, l'importante cessione di talento finalizzata a sistemare i conti societari. In secondo luogo, una serie di operazioni di mercato volte essenzialmente a lasciar andare quei giocatori che non si sentivano più parte del progetto. In terzo luogo, la bocciatura del sequestro delle azioni del Verona in sede di appello. Se però i primi due li abbiamo metabolizzati dal punto di vista affettivo oltre che tecnico costringendo i tifosi ad affidarsi completamente alla bontà del lavoro di Sogliano e Baroni e alla speranza che i nostri avversari non si siano adeguatamente rinforzati nel frattempo, il terzo apre a scenari che non riusciamo a valutare nella sua complessità.

[continua]

Qual è stato il miglior gialloblu in campo in

H.Verona-Udinese?



H.Verona    Udinese


Bonazzoli F.

Cabal J.

Centonze F.

Coppola D.

Duda O.

Folorunsho M.

Lazovic D.

Magnani G.

Mitrovic S.

Montipò L.

Noslin T.

Serdar S.

Silva D.

Suslov T.

Swiderski K.

Vinagre R.


 


Riepilogo stagionale e classifica generale




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