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HELLAS VERONA / Canone Inverso

COM'E' LONTANO SAN SIRO!


COM'E' LONTANO SAN SIRO!

Che brutta figura! Il Verona, nella grande occasione di dare continuità ai propri risultati e di farsi nuovamente apprezzare per quanto di buono aveva fatto finora, si consegna letteralmente all'Inter (una buona Inter, ma il merito è sopratutto nostro) giocando la peggior partita dall'inizio del campionato. All'Olimpico, tutto sommato, riuscimmo a tenere un tempo e ci sgonfiammo solo in seguito ad un gol casuale della Roma. Qui no. Non siamo proprio entrati in campo succubi di noi stessi, sottomessi, atonici e distratti. Quando prendi tre gol su calcio d'angolo e anche il quarto con la difesa schierata ti chiedi cosa sia successo, a cosa si deve questo increscioso blackout. Forse è tutta colpa di San Siro, vero tempio del calcio italiano, che mette in soggezione nel suo sviluppo verticale, che confonde e può portare chi non è abituato a subire quel mix micidiale di acrofobia e agorafobia. Per questo uscire indenni da San Siro, visto anche il valore di chi abitualmente ci gioca, significa essere pronti per qualcosa di importante. In questo momento il Verona ha dimostrato di essere ancora una neopromossa.

Ciò che mi disturba di più è che la partita era stata preparata con cura da Mandorlini (cui i tifosi nerazzurri hanno tribuito un generoso applauso) durante la settimana. Allenamenti a porte chiuse, raccomandazioni sull'atteggiamento da avere in campo, recupero di giocatori importanti. Niente, non si è visto nulla di tutto ciò. Nella prima ora di gioco Moras (Palacio ha fatto quello che ha voluto) e Maietta sono stati impacciati ed imbarazzanti, lenti e fuori posizione; Cacciatore ed Agostini completamente inutili in fase difensiva in quanto non hanno fermato un'incursione sulle loro corsie; Rafael non ha intercettato un pallone. A centrocampo abbiamo perso tutti i contrasti. Donati, lentissimo, recuperava un pallone e ne sprecava due, Iturbe, Romulo e Jorginho erano sempre in ritardo, per terra, senza idee. Al loro cospetto Guarin sembrava Rambo che fa strage in un villaggio vietnamita, Jonathan se ne portava due o tre per volta sulla fascia destra e Alvarez faceva i dribbling con le bandierine piantate a terra. Solo sul 4 a 1 il Verona ha iniziato a svegliarsi, forse scosso dall'incubo, o per paura di prendere altri 3 gol e fare la fine del Sassuolo. E il gol annullato a Toni, regolare, ha aperto solo un piccolo rammarico su quello che poteva essere se fossimo stati presenti sin dall'inizio.

Anche in questa circostanza ho rivisto il Verona del primo anno di B: squadra divertente, spregiudicata, capace di sorprendere, ma sempre abulica e in soggezione di fronte alle grandi (tranne il ritorno a Torino). Va bene, è tutta esperienza. Del resto, non è facile giocare in casa di Roma, Juventus e Inter. Non sono questi i riferimenti gialloblu.

Adesso però entriamo in un momento delicato della stagione. Il Verona ha 4 scontri diretti di grande intensità: Sampdoria, Cagliari, Genoa e il derby con il Chievo. Sulla carta sono tutte partite equilibrate e alla nostra portata. Ma solo se affrontate con la testa e l'intensità delle gare precedenti a questa. Ora la classifica comincia a contare e nessuno è disposto a fare sconti. Anche la preparazione fisica è ininfluente a novembre. Tutti sono allo stesso livello, vince chi ne ha di più. Questa fase è destinata a segnare l'intera stagione: o ci stacchiamo dal gruppo delle inseguitrici e possiamo proseguire con la testa sgombra, o ci trascinano giù e cominceremo a soffrire.

Per questo dobbiamo risolvere in fretta tanti dubbi: che strascico porteranno con sé San Siro e l'Inter? Quante energie nervose ha assorbito la trasferta di Milano? Se stiamo ripetendo il cammino dell'Hellas di due anni fa in B sapremo anche evitare i blackout avuti con avversari facili come Nocerina ed Albinoleffe?

Mercoledì sera si ritorna di nuovo in campo. E questa è una buona notizia. Non c'è tempo per piangerci addosso, cercare e scaricare responsabilità, tormentarci su cosa non ha funzionato. La migliore cura è la vittoria. Avremo chissà quante altre occasioni per giocare una partita alla pari a San Siro.

Massimo

Nota per gli addetti ai lavori: sabato sera, nel mio settore in tribuna arancio 2° anello, eravamo mescolati in egual misura, seduti gli uni accanto agli altri, tifose e tifosi dell'Hellas e dell'Inter. Abbiamo imprecato, sperato, urlato tutta la gara con la massima serenità come se fossimo seduti nel divano di casa nostra. Nessuno screzio, nessuna provocazione (quelle venivano semmai dal cellulare ! indifendibili). Lo stesso sulla metro fino a tarda notte in giro per Milano. L'aspetto migliore della serata.

Colonna sonora: City Of Broken Dreams, Giovanni Guidi trio.



Hellastory, 28/10/2013
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MASTER OF NONE


L'inizio del terribile calendario di febbraio offre un paio di impressioni a caldo: 1) che il Verona è vivo e combatte, 2) che però è stato indebolito in attacco dal mercato di gennaio perché giocatori come Ngonge e Djiuric non sono facili da sostituire. A bocce ferme, quindi con maggior consapevolezza, possiamo invece realizzare che nel corso di gennaio abbiamo assistito a 3 eventi importanti, 2 dei quali francamente inusuali. In primo luogo, l'importante cessione di talento finalizzata a sistemare i conti societari. In secondo luogo, una serie di operazioni di mercato volte essenzialmente a lasciar andare quei giocatori che non si sentivano più parte del progetto. In terzo luogo, la bocciatura del sequestro delle azioni del Verona in sede di appello. Se però i primi due li abbiamo metabolizzati dal punto di vista affettivo oltre che tecnico costringendo i tifosi ad affidarsi completamente alla bontà del lavoro di Sogliano e Baroni e alla speranza che i nostri avversari non si siano adeguatamente rinforzati nel frattempo, il terzo apre a scenari che non riusciamo a valutare nella sua complessità.

[continua]

Qual è stato il miglior gialloblu in campo in

H.Verona-Udinese?



H.Verona    Udinese


Bonazzoli F.

Cabal J.

Centonze F.

Coppola D.

Duda O.

Folorunsho M.

Lazovic D.

Magnani G.

Mitrovic S.

Montipò L.

Noslin T.

Serdar S.

Silva D.

Suslov T.

Swiderski K.

Vinagre R.


 


Riepilogo stagionale e classifica generale




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