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HELLAS VERONA / Canone Inverso

IL BICCHIERE E' MEZZO VUOTO


IL BICCHIERE E' MEZZO VUOTO

Mandorlini alla fine ha ceduto alle pressioni ed effettuato un paio di cambiamenti importanti. Il primo tattico, affiancando un attaccante centrale a Cacia e accantonando (almeno per il momento) il 4/3/3. Il secondo umano, concedendo finalmente 50/60 minuti al bulgaro che lo ha ripagato però solo in parte. Non solo: ha chiesto a tutti i giocatori maggior impegno, senso di responsabilità, attaccamento alla maglia. Gomez ha giocato con l'Ascoli la migliore partita della stagione, Bacinovic con i marchigiani ha dimostrato di essere un giocatore vero, Albertazzi sta meritando sempre maggiore considerazione. Poi c'è Hallfredsson, tornato ad essere quello dell'anno scorso ovvero il più grande di tutti (con Maietta e Rafael). Ma tutto questo non basta. Calendario alla mano, i gialloblu non riescono a compiere il miracolo nei 12 minuti di Cittadella e - quel che è più grave - sprecano a Vercelli e si impantanano a 6 punti dalla promozione diretta. Troppo lontano. Ma chi l'avrebbe detto fino a poche settimane fa?

Non sono affatto soddisfatto. Anzi, comincio a preoccuparmi.

Se tollero a stento che una squadra (il Sassuolo) che l'anno scorso è stata migliore di noi di soli 2 punti e che ha perso in estate il bomber Sansone viaggia a metà stagione 9 punti avanti, faccio fatica ad accettare che anche il Livorno ce ne dia 6. Lo stesso Livorno che, salvatosi solo all'ultimo dai playout, quest'estate più che rinforzarsi si è ringiovanito. Entrambe sono migliorate grazie a nuovi tecnici, pieni di coraggio ed idee, che stanno valorizzando il gruppo.

Attenzione però: non sono solo loro che stanno correndo ad una velocità impressionante. Siamo anche noi che stiamo rallentando. Quanto meno rispetto all'anno scorso e nonostante la rosa a disposizione. È un problema di gestione o di composizione? Entrambi.

E' chiaro che c'è ancora un intero girone da giocare e niente è compromesso. Tra non molto ci sarà pure il mercato. La maggior parte dei tifosi, intorno a me, è convinta che la squadra è destinata a sbloccarsi e che farà un ritorno eccezionale. Io però non ne sono altrettanto sicuro. Esperienza alla mano, le squadre di Mandorlini faticano sempre nel finale, si sgonfiano e cedono alla tensione nervosa. Questo ci insegna la storia se controlliamo ciò che è accaduto ogni volta che il mister ha guidato una squadra con un obiettivo di vertice: non solo ci dobbiamo ricordare dell'Hellas dello scorso campionato ma anche di Vicenza (2002/2003), Padova (in C1 nel 2006/2007) e Sassuolo (2008/2009). In pratica gli è andata bene solo una volta, nel 2003/2004 con l'Atalanta (quinto e promosso in A) ma anche in quella occasione è stato grazie ad un gran girone di andata (a lungo in testa alla classifica e imbattuto per 24 partite consecutive) cui ha fatto seguito un faticoso ritorno. In definitiva, se il Verona dovesse crescere nella seconda parte del torneo questo rappresenterebbe una novità assoluta anche per il suo tecnico, che abitualmente riesce a far dare il meglio di sé alle sue squadre nella prima parte della stagione (vedi nota * in basso).

Di conseguenza, è logico pensare che è molto più probabile che il Verona sarà costretto a difendere il terzo posto più che rimontare per la promozione diretta. A meno che non si verifichi un crollo verticale di Sassuolo e Livorno e noi riusciamo in qualche modo a tenere replicando il girone di andata.

È chiaro che i playoff non sono una tragedia e offrono comunque un'ultima opportunità. Il fatto è che il Verona, con i giocatori che ha, dovrebbe essere in grado di dimostrare il proprio valore senza andare alla lotteria e giocarsi tutto con una squadra (il Varese), come è accaduto l'anno scorso, alla quale avevamo dato 4 punti negli scontri diretti e 7 in campionato. E poi, se va bene, contro un'altra ancora. Alla fine i playoff li vincono chi sta meglio in quel preciso momento, non chi ha meritato in campionato.

Cosa non funziona dunque? Semplice, il Verona non è una squadra, è un insieme di individualità di valore medio alto. In più, il Verona è la sgroppata Martinho e il guizzo in area di Cacia. Adesso che Martinho è out e Cacia è in crisi perchè non segna da 5 partite, fatica a trovare alternative non avendo una squadra solida (mentalmente parlando, s'intende) su cui basarsi. Il Livorno ha sopperito per un mese e mezzo all'assenza di Siligardi. Noi cosa saremmo stati senza Cacia? L'emblema di questo momento difficile è il continuo cambio di attaccanti in ogni partita alla ricerca della soluzione vincente. E conseguenza diretta è il comportamento di Rivas a Vercelli che prova, nei pochi minuti a sua disposizione, a diventare il protagonista della partita. L'eroe. Non per il Verona, ma per sé. Per riuscire a giocare 15 minuti in più la gara successiva. E così: via in contropiede a uno, due, tre/quattro avversari, non importa poi se in mezzo all'area c'è Cocco libero che aspetta solo di buttarla dentro. Il gol lo devo fare io. Solo io.

In questo Verona, gli unici nuovi che hanno capito qualcosa sul significato di squadra sono Cacciatore, Laner (lui è il l'altra faccia di Martinho: da quando si è infortunato siamo entrati in crisi) e Moras. Mentre i tanti comprimari di Sassuolo e Livorno esaltano i pochi talenti che hanno, i numerosi talenti che abbiamo noi non riescono a far squadra.

Cosa succederà adesso? Innanzitutto sono curioso di scoprire se Mandorlini contro Juve Stabia ed Empoli tornerà a coprirsi e rinuncerà al secondo attaccante centrale. Mossa che, visto il valore degli avversari, avrebbe anche una sua logica. Anche se sarebbe espressione di insicurezza.

In secondo luogo se riusciremo a chiudere a quota 42. Sarebbe un messaggio importante per tenere sotto controllo la classifica e per dare fiducia ai giocatori e a quei tifosi (come il sottoscritto) che mettono oggi tutti in discussione. Mandorlini e Sogliano compresi. L'anno scorso, leggeri e senza pressioni, chiudemmo il girone a quota 41 grazie a 9 vittorie e 2 pareggi consecutivi. Ma era un Verona neopromosso quello, che divertiva e si divertiva. Appena capì che poteva scapparci qualcosa di grosso, perse tutti gli scontri diretti, le prese a Nocera e Crotone e pareggiò ad Albinoleffe e Modena arrivando con i nervi a fior di pelle ai playoff. Oggi che deve vincere tutte le partite perchè ha i mezzi per farlo, a Vercelli deve ringraziare Rafael per aver fatto l'unica parata vera che poteva sbloccare il risultato.

Forza e coraggio.

Massimo

(nota *) Né possiamo consolarci con quello che è accaduto in Lega Pro, visto che in quella circostanza Mandorlini è subentrato a Giannini a novembre, non ha curato la preparazione estiva e gli è bastato arrivare quinto per essere promosso. Ricordo infine che in Lega Pro si giocano ben 8 partite in meno, in pratica 2 mesi.

Colonna sonora: Maybe Not, Cat Power.



Hellastory, 17/12/2012
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MASTER OF NONE


L'inizio del terribile calendario di febbraio offre un paio di impressioni a caldo: 1) che il Verona è vivo e combatte, 2) che però è stato indebolito in attacco dal mercato di gennaio perché giocatori come Ngonge e Djiuric non sono facili da sostituire. A bocce ferme, quindi con maggior consapevolezza, possiamo invece realizzare che nel corso di gennaio abbiamo assistito a 3 eventi importanti, 2 dei quali francamente inusuali. In primo luogo, l'importante cessione di talento finalizzata a sistemare i conti societari. In secondo luogo, una serie di operazioni di mercato volte essenzialmente a lasciar andare quei giocatori che non si sentivano più parte del progetto. In terzo luogo, la bocciatura del sequestro delle azioni del Verona in sede di appello. Se però i primi due li abbiamo metabolizzati dal punto di vista affettivo oltre che tecnico costringendo i tifosi ad affidarsi completamente alla bontà del lavoro di Sogliano e Baroni e alla speranza che i nostri avversari non si siano adeguatamente rinforzati nel frattempo, il terzo apre a scenari che non riusciamo a valutare nella sua complessità.

[continua]

Qual è stato il miglior gialloblu in campo in

Atalanta-H.Verona?



Atalanta    H.Verona


Bonazzoli F.

Cabal J.

Centonze F.

Coppola D.

Dawidowicz P.

Folorunsho M.

Lazovic D.

Magnani G.

Mitrovic S.

Montipò L.

Noslin T.

Silva D.

Suslov T.

Swiderski K.

Tchatchoua J.

Vinagre R.


 


Riepilogo stagionale e classifica generale




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