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HELLAS VERONA / Canone Inverso

IMPRESSIONI SOTTO L'OMBRELLONE


IMPRESSIONI SOTTO L'OMBRELLONE

L'anno scorso, di questi tempi, discutevamo se Rafa Marquez, Nico Lopez e i nazionali greci sarebbero riusciti o meno a dare continuità al Verona sbarazzino di Iturbe e Romulo. Saviola non era ancora arrivato, ma le aspettative, quanto meno in termini di esperienza, erano discrete. Poi sappiamo come è andata: nessun miglioramento nell'assetto difensivo, meno gol realizzati (oltretutto polarizzati sul capitano), difficoltà da parte di Mandorlini di trovare per mesi l'assetto giusto, campionato in conclusione inferiore alle attese. Le attenuanti c'erano tutte: il secondo anno è quello più impegnativo, mancanza di veri talenti, il lungo infortunio a Sala che ci ha privato della spinta sulla fascia destra per tutto il girone d'andata. L'arrivo di Bigon ha chiarito gli obiettivi di mercato: trovare un degno sostituto a Toni e portare a Verona un numero di giovani interessanti. Non c'è dubbio che Pazzini sia il miglior cambio in assoluto; a tal proposito, numerosi tifosi milanisti ed interisti lo ricordano con affetto per quello che ha fatto, e con qualche rammarico per quello che gli infortuni e o allenatori mediocri non gli hanno consentito di fare. E' un grande, non si discute. Bianchetti, Helander, Winck e Viviani sono, sulla carta, giocatori che possono recitare un ruolo importante. Senza dimenticare Gollini e Fares che potrebbero trovare più spazio del previsto. Insomma, il contenimento della rosa e gli investimenti mirati potrebbero darci qualche soddisfazione in più.

Ne è convinto anche il presidente Setti che, finalmente, si è sbilanciato con gli obiettivi stagionali: continuare a mantenere una società sana, rimanendo in Serie A e valorizzando dei ragazzi. La Coppa Italia, poi, va giocata fino infondo e non subita come una competizione minore. Che Dio lo benedica: se non alzi nemmeno un paletto, come fai a sapere se sei riuscito a saltare l'ostacolo? su quali basi si può essere soddisfatti?

A questo punto, come fa ogni tifoso a ferragosto, passo in rassegna il nuovo Verona cerando di capire come è la squadra sulla base delle operazioni di mercato.

DIFESA > PERPLESSO. Da due anni a questa parte è il punto debole della rosa. La fragilità difensiva appesantisce ogni anno le prestazioni del resto della squadra. Se prendiamo atto che Rafael, Pisano, Rafa Marquez e Moras sono stati confermati mi vengono i brividi. Né posso credere che Albertazzi e Souprayen siano tanto migliori degli scarsissimi Agostini e Brivio. Qualcosa è migliorato con i cambi in quanto i giovani Helander (campione d'Europa Under 21) e Bianchetti hanno la possibilità di crescere e cercheranno di mettersi in luce. Ma non basta.

A mio avviso, quest'anno Mandorlini avrà molti meno scrupoli di lasciare fuori Rafa Marquez se non rende come dovrebbe, perché è un giocatore in fase calante, a volte deludente tecnicamente e spesso indisponente negli atteggiamenti (ammonizioni gratuite per proteste, falli inutili) che forse fanno presa solo in Messico. Se il mister ha tenuto un anno intero in panchina uno come Saviola che non ha mai creato problemi i pochi minuti in cui ha giocato, credo che a lui riserverà molte meno chance.

Fatto sta che la difesa, così com'è, vale ancora 60/65 gol a stagione. A mio avviso la svolta positiva potrebbe essere riuscire a portare a Verona uno come Bonera e provare a fargli crescere a fianco il centrale svedese che ha già esperienza internazionale, oltre che centimetri. Moras e Rafa Marquez (più il secondo del primo) temo abbiano già dato. Numeri ed anagrafe giocano contro di loro.

CENTROCAMPO > PERPLESSO. L'argomento di discussione più diffuso è se Sala verrà ceduto o no. A mio avviso invece è cercare di capire se Viviani (infortunio a parte) è in grado di reggere il confronto con Jorginho e Tachtsidis. Con tutto il rispetto, in attesa di recuperare Romulo, un cursore di fascia lo trovi anche in serie B. Un uomo d'ordine no. Greco e Ionita sono buoni cambi, ma il centrocampo attuale si regge esclusivamente su Hallfredsson. E se Viviani, all'atto pratico, finisse per essere un nuovo Cirigliano? è chiaro che con i giovani qualcosa devi pur rischiare, ma un cambio di esperienza mi sembra necessario. Obbadi non può essere rimpiazzato da Laner.

Un secondo motivo di apprensione è legato all'assetto tattico. Se ipotizziamo davanti 2 punte fisse (Toni e Pazzini), il mister potrebbe scegliere di rinforzare il reparto schierandolo a 4. La soluzione più comoda è quella di arretrare Jankovic sulla linea mediana accentrando Hallfredsson, oppure Juanito giocatore per tutte le stagioni. Fatto sta che, dopo anni di indissolubile 4/3/3 qualunque novità tattica ha creato troppi problemi di assimilazione. Prima di tutti da parte del mister stesso, che alla fine ha sacrificato Saviola proprio per evitare soluzioni che non lo convincevano affatto. Ma l'investimento Pazzini è ben diverso da quello dell'argentino, e Mandorlini stesso si è reso conto – scusandosi con lui a fine stagione – di non essere riuscito a sfruttare a pieno le sue potenzialità. Ora sarà necessariamente diverso.

ATTACCO > MOLTO FIDUCIOSO. Non si discute: gli arrivi di Pazzini e Siligardi, stante la presenza di gente come Toni, Juanito e Jankovic lasciano tranquilli. Siligardi può fare da prima e seconda punta, persino da trequartista, è nettamente più solido (e meno costoso) di Nico Lopez, più integrabile nei meccanismi della squadra. Su Pazzini ho già scritto tutto. Il problema è semmai capire l'equilibrio tattico intorno a questi giocatori, non i giocatori stessi. Persino un ipotetico calo del capitano (ripeto, ipotetico) e il conseguente ritorno al classico 4/3/3 appare oggi meno traumatico. Quasi naturale.

Qualcosa ancora accadrà. Sala è probabilmente in uscita e va sostituito; Romulo non serve ancora al Verona e non ha neppure mercato a causa dell'infortunio e dell'ingaggio oneroso. La difesa nel frattempo non è migliorata e il centrocampo ha i giocatori contati. Credo che Bigon sia il primo ad esserne consapevole. Vedremo. Del resto, chi si sarebbe mai immaginato che gli sconosciuti Iturbe e Sala sarebbero cresciuti così in fretta? magari le soluzioni le abbiamo già in casa. Mandorlini ci ha abituato ad aver occhio per i ragazzi.

Massimo

Colonna sonora: Get Lucky, Mark Knopfler



Hellastory, 12/08/2015
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MASTER OF NONE


L'inizio del terribile calendario di febbraio offre un paio di impressioni a caldo: 1) che il Verona è vivo e combatte, 2) che però è stato indebolito in attacco dal mercato di gennaio perché giocatori come Ngonge e Djiuric non sono facili da sostituire. A bocce ferme, quindi con maggior consapevolezza, possiamo invece realizzare che nel corso di gennaio abbiamo assistito a 3 eventi importanti, 2 dei quali francamente inusuali. In primo luogo, l'importante cessione di talento finalizzata a sistemare i conti societari. In secondo luogo, una serie di operazioni di mercato volte essenzialmente a lasciar andare quei giocatori che non si sentivano più parte del progetto. In terzo luogo, la bocciatura del sequestro delle azioni del Verona in sede di appello. Se però i primi due li abbiamo metabolizzati dal punto di vista affettivo oltre che tecnico costringendo i tifosi ad affidarsi completamente alla bontà del lavoro di Sogliano e Baroni e alla speranza che i nostri avversari non si siano adeguatamente rinforzati nel frattempo, il terzo apre a scenari che non riusciamo a valutare nella sua complessità.

[continua]

Qual è stato il miglior gialloblu in campo in

Atalanta-H.Verona?



Atalanta    H.Verona


Bonazzoli F.

Cabal J.

Centonze F.

Coppola D.

Dawidowicz P.

Folorunsho M.

Lazovic D.

Magnani G.

Mitrovic S.

Montipò L.

Noslin T.

Silva D.

Suslov T.

Swiderski K.

Tchatchoua J.

Vinagre R.


 


Riepilogo stagionale e classifica generale




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