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HELLAS VERONA / Canone Inverso

LA FORZA DEL GRUPPO


LA FORZA DEL GRUPPO

Avanti: chi si sarebbe mai immaginato i gialloblu quinti in classifica al primo quarto di stagione, con 22 punti fatti, in piena zona Uefa davanti a Fiorentina, Milan, Lazio, Udinese e Parma? Chi si sarebbe mai immaginato un Bentegodi capace di uccidere 6 avversari su 6? Chi avrebbe mai creduto ad un Luca Toni, alla sua età tanto devastante e risolutore (5 gol, 3 rigori conquistati, 7 assist decisivi e 3 o 4 gol annullati)? Il Verona è, dopo la Roma, la squadra del momento. Non solo perché gioca sempre bene, ma anche perché Mandorlini e Sogliano stanno gettando le basi per dare continuità a queste prestazioni. I risultati, talvolta frutto di episodi, verranno di conseguenza. Importanti sono il lavoro che c'è dietro, la dedizione, l'entusiasmo, la serenità. Ecco perché la sconfitta di Milano con l'Inter, che poteva abbattere un toro per come è avvenuta, è stata uno stimolo a correggersi e a recuperare. Non si vincono per caso due partite consecutive in casa in cinque giorni.

In queste gare infrasettimanali il Verona è cresciuto soprattutto dietro. Gonzales ha fatto due partite importanti, lasciando aperto il mio personale dubbio se lui non sarebbe stato più adatto ad opporsi a Palacio rispetto ad un Moras strutturalmente più lento e (come Maietta) rientrante da un infortunio. Anche il capitano sta recuperando condizione e tornando ai suoi livelli. L'ho visto più scattante e preciso, pur avendo di fronte avversari veloci come Eder e Nenè. Bene anche Albertazzi contro la Samp, soprattutto a supporto del gioco visto che il 4/4/2 doriano gli ha lasciato spazi sufficienti, e Agostini contro il suo Cagliari. Ora è il solo Cacciatore a soffrire un po' dalla parte opposta, non è più preciso in fase di copertura come una volta, forse ha bisogno di recuperare.

Mandorlini, si sa, gioca con 16/18 giocatori. Anche quando fa turnover gira sempre gli stessi. Mercoledì sera ha consegnato la squadra ai fedelissimi della B (Albertazzi, Laner, Gomez e Hallfredsson), gente forse non eccezionale dal punto di vista tecnico, ma sempre affidabile e impeccabile tatticamente; contro il Cagliari è stato invece il momento di Jankovic - che lo ha ripagato con una bella prestazione e un gran gol - e il ritorno di Iturbe e Agostini. Solo Toni, Rafael e Jorginho sono insostituibili al momento. Bianchetti, Marques, Rubin, Donadel, Cirigliano (anche se al momento infortunato) e Longo, che sarebbero titolari in una qualunque formazione del versante destro della classifica, per il momento non trovano spazio. Ma il campionato è lungo e ci sarà spazio anche per loro, se sapranno mettersi in luce.

Lo stesso vale per Cacia, il bomber triste, per il quale va fatto un discorso a parte. Il capocannoniere della scorsa stagione è relegato in panchina non solo per “colpa” di quel fenomeno di Toni, ma anche per la sua incapacità di ricoprire un modo differente di stare in campo. In tutta la sua carriera ha alternato stagioni meravigliose (come la scorsa) ad altre deludenti quando si è trovato a competere con un altro attaccante o gli è stato chiesto di giocare a 2 punte. In A ha giocato poco (Lecce e Fiorentina) e male. Il fatto è che Cacia dà il meglio di sé quando ha spazio, una squadra che lo supporta, condizione fisica. Questo funziona in serie B. Ma quando sali di categoria, contro difensori molto più abili, per riuscire ad esprimersi al meglio ha bisogno di ancora più velocità da parte sua e dei compagni che lo devono servire. Nelle partite in cui ha sostituito Toni ha avuto diverse occasioni per segnare, ma ha mancato il pallone sempre per un niente. A 30 anni la sua carriera si trova di fronte ad un bivio: o evolve in un modo differente di stare in campo (con la sua velocità potrebbe benissimo fare la seconda punta e con la sua tecnica potrebbe anche giocare dietro la prima punta) o è destinato ad essere un grande attaccante ma ! da serie B. Sono convinto che il tira e molla estivo intorno al prolungamento contrattuale era legato ai dubbi sulla sua capacità di adattamento alla categoria superiore. Mandorlini è però il tecnico giusto per lui perché lavora moltissimo anche sul piano individuale: non ci dimentichiamo come ha recuperato Ferrari, affinato Gomez che ricopre ora tutti i ruoli dell'attacco, cresciuto Jorginho diventato il leader indiscusso del centrocampo gialloblu. Coraggio Daniele, non mollare!

È bello scrivere di cose leggere. Significa che non ci sono problemi di classifica, né di morale. Sai che in campo la tua squadra c'è, non ha la fragilità difensiva di Sampdoria e Cagliari e davanti ha sempre un Toni o qualcun altro in grado di trovare la porta.

Il prossimo impegno contro il Genoa rigenerato da Gasperini (10 punti in 5 gare) è sufficientemente impegnativo per testare nuovamente la nostra tenuta lontano dal Bentegodi. A parte le tre grandi (Roma, Juventus e Inter) contro le quali abbiamo evidenziato giustificabili difficoltà, ci siamo espressi bene in casa del Torino e del Bologna. Incontreremo un avversario in salute, Gilardino contro Toni, la rivincita di Bosko Jankovic. Il calcio di altri tempi è tornato.

Massimo

Colonna sonora: Bourée, classico dei Jethro Tull



Hellastory, 04/11/2013
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MASTER OF NONE


L'inizio del terribile calendario di febbraio offre un paio di impressioni a caldo: 1) che il Verona è vivo e combatte, 2) che però è stato indebolito in attacco dal mercato di gennaio perché giocatori come Ngonge e Djiuric non sono facili da sostituire. A bocce ferme, quindi con maggior consapevolezza, possiamo invece realizzare che nel corso di gennaio abbiamo assistito a 3 eventi importanti, 2 dei quali francamente inusuali. In primo luogo, l'importante cessione di talento finalizzata a sistemare i conti societari. In secondo luogo, una serie di operazioni di mercato volte essenzialmente a lasciar andare quei giocatori che non si sentivano più parte del progetto. In terzo luogo, la bocciatura del sequestro delle azioni del Verona in sede di appello. Se però i primi due li abbiamo metabolizzati dal punto di vista affettivo oltre che tecnico costringendo i tifosi ad affidarsi completamente alla bontà del lavoro di Sogliano e Baroni e alla speranza che i nostri avversari non si siano adeguatamente rinforzati nel frattempo, il terzo apre a scenari che non riusciamo a valutare nella sua complessità.

[continua]

Qual è stato il miglior gialloblu in campo in

Atalanta-H.Verona?



Atalanta    H.Verona


Bonazzoli F.

Cabal J.

Centonze F.

Coppola D.

Dawidowicz P.

Folorunsho M.

Lazovic D.

Magnani G.

Mitrovic S.

Montipò L.

Noslin T.

Silva D.

Suslov T.

Swiderski K.

Tchatchoua J.

Vinagre R.


 


Riepilogo stagionale e classifica generale




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