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HELLAS VERONA / Canone Inverso

LE PRIORITA' DI SETTI


LE PRIORITA' DI SETTI

Ogni tanto dovremmo avere la lucidità di esaminare la situazione con un certo distacco, con minore coinvolgimento. Non è facile, lo so, ma il famoso quadro di insieme dovrebbe consentirci di valutarla con maggiore consapevolezza. La consapevolezza è tutto nella vita: ci consente di accettare il bene e il male, la sorte che ci spetta e perfino la morte. A metà febbario, la società ha avviato un'interessante campagna di riavvicinamento con i tifosi. Ce n'era bisogno perchè eravamo reduci dall'indebolimento del mercato invernale e i risultati continuavano a latitare. Hellastory, altri siti di tifosi e giornalisti veronesi sono stati invitati prima in società e poi dal Presidente per comprendere cosa stava succedendo e forse anche per trasmettere il disagio. Quello che è emerso, piuttosto chiaramente, è che la situazione finanziaria era così preoccupante che la priorità era quella di mettere a posto i conti. C'è un aspetto però che non è stato affrontato a sufficienza. Tanto banale quanto sconcertante. Quando il proprietario denuncia una situazione aziendale critica dal punto di vista economico, non fa altro che ammettere una serie di errori/mancanze di cui lui stesso è responsabile: 1) la scarsità di risorse a sua disposizione (e come pensa di andare avanti adesso, impoverendo sempre più il patrimonio? Sta cercando soluzioni alternative come l'ingresso di nuovi soci o la cessione?) 2) la conseguenza di una gestione passata troppo allegra (ma chi ha speso con tanta superficialità comprando giocatori inutili ed effettuando investimenti sbagliati?). In parole povere, quello che è stato fatto passare per una necessità sacrosanta di sussistenza altro non rappresenta che la denuncia di tutta una serie di errori gestionali dei quali i tifosi non sono minimamente responsabili. Anzi, visti i risultati ottenuti, ne sono vittima.

Questo ha comportato una distrazione completa verso i risultati sportivi. Drammatica e incomprensibile, a mio avviso. Gli errori commessi da Fusco in sede di mercato estivo, le mancanze tattiche di Pecchia, l'assenza di un'identità nello spogliatoio sono risultati così distanti agli occhi della proprietà in quanto totalmente coinvolta dal punto di vista finanziario. Del resto, chi ha avuto un incidente automobilistico nel quale ha corso il rischio di perdere la vita è completamente incurante del fatto di arrivare tardi (anzi, di non arrivare più) all'appuntamento. I tifosi, da una parte, ad attendere il Verona (e la sua salvezza); il Verona, dall'altra, schiantato e sofferente. Ma quasi sollevato per il fatto di essere ancora qui a raccontarlo.

Di conseguenza, il fatto di aver ceduto a gennaio Pazzini, Bessa, Zuculini e Caceres per poter tirare avanti, o l'aver concesso a Pecchia 5 ultimatum per salvare la squadra, rientrano perfettamente in questo scollamento di priorità. Chissenefrega dei continui fallimenti in campo e della tensione che si accumula con i tifosi. Io ho rischiato di non esserci. Vi rendete conto?

Ecco perchè il Verona non ha mai lottato per salvarsi. Era penultimo ad ottobre e così è rimasto ad aprile. L'illusione ottica degli scontri diretti casalinghi in grado di cambiare le sorti del campionato, che ci siamo sentiti ripetere all'infinito da giocatori, allenatore e Presidente è figlia del loro distacco dalla realtà. La nostra realtà è, e rimane, quella di non retrocedere e di fare bella figura, la loro è quella di far quadrare le cifre e poi sperare. In qualche maniera.

Ok, la stagione è andata. Ce ne eravamo resi conto sin dopo la figuraccia interna con il Crotone e con l'indifferenza societaria nel voler dare una scossa alla squadra. Solo qualche giornata di ritiro punitivo, le dimissioni scenografiche di Fusco 60 giorni di anticipo rispetto alla naturale scadenza contrattuale, la denuncia di Pecchia di non riuscire a rendere al meglio a causa di un ambiente ostile. Ma chi lo ha creato questo ambiente ostile?

Come si vede, ciascuno sta giocando una parte, in assenza di un indirizzo aziendale preciso e univoco. Si recita a soggetto nel Verona in quanto manca di fatto un copione. Gol presi dopo pochi secondi di gioco, sconfitte casalinghe con 4/5 gol di scarto, scontri diretti giocati senza il minimo impegno, giocatori che cambiano continuamente modulo e ruoli e via discorrendo.

Questo è il presente, vittima degli errori del passato. Il problema viene adesso. Cosa ci aspetta ora? Un declino progressivo e mortificante che abbiamo già vissuto ai tempi di Pastorello oppure no? La situazione economica condizionerà anche il prossimo campionato quando la squadra dovrà essere completamente rifatta? In definitiva, la domanda che tutti i tifosi si aspettano di fare è: quando le priorità di Setti torneranno ad essere nuovamente quelle di natura strettamente sportiva? Adesso non c'è niente intorno a noi. Ce ne siamo resi conto amaramente.

Massimo

Colonna sonora: It's too Late, Carole King



Hellastory, 19/04/2018
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11/12/2017   UNA SQUADRA INAFFIDABILE
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MASTER OF NONE


L'inizio del terribile calendario di febbraio offre un paio di impressioni a caldo: 1) che il Verona è vivo e combatte, 2) che però è stato indebolito in attacco dal mercato di gennaio perché giocatori come Ngonge e Djiuric non sono facili da sostituire. A bocce ferme, quindi con maggior consapevolezza, possiamo invece realizzare che nel corso di gennaio abbiamo assistito a 3 eventi importanti, 2 dei quali francamente inusuali. In primo luogo, l'importante cessione di talento finalizzata a sistemare i conti societari. In secondo luogo, una serie di operazioni di mercato volte essenzialmente a lasciar andare quei giocatori che non si sentivano più parte del progetto. In terzo luogo, la bocciatura del sequestro delle azioni del Verona in sede di appello. Se però i primi due li abbiamo metabolizzati dal punto di vista affettivo oltre che tecnico costringendo i tifosi ad affidarsi completamente alla bontà del lavoro di Sogliano e Baroni e alla speranza che i nostri avversari non si siano adeguatamente rinforzati nel frattempo, il terzo apre a scenari che non riusciamo a valutare nella sua complessità.

[continua]

Qual è stato il miglior gialloblu in campo in

Atalanta-H.Verona?



Atalanta    H.Verona


Bonazzoli F.

Cabal J.

Centonze F.

Coppola D.

Dawidowicz P.

Folorunsho M.

Lazovic D.

Magnani G.

Mitrovic S.

Montipò L.

Noslin T.

Silva D.

Suslov T.

Swiderski K.

Tchatchoua J.

Vinagre R.


 


Riepilogo stagionale e classifica generale




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