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PROSSIMO IMPEGNO
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Doveva essere una settimana franca. Una delle rare occasioni professionali in cui, non avendo nulla da perdere, si coglie l'occasione per fare bella figura, per farsi vedere e uscire magari dall'anonimato. In coppa Italia, contro le riserve della Juventus, si poteva persino dare un senso ad una stagione mediocre; in campionato, con una dignitosa resistenza mostrando di avere qualche contenuto sportivo, qualche valore. Che, insomma, al di là della classifica e della superiorità innegabile dei bianconeri, questa squadra merita decorosamente la serie A. Invece no, niente di niente.
Giocatori presuntuosi, con la pancia piena per il successo interno con il Parma e la testa (la testa?) rivolta all'Atalanta, che peraltro ha testa e gambe per andare a vincere a San Siro. Un allenatore che rivendica una mentalità vincente, salvo dimenticare che da un anno e mezzo non riesce a dare una tenuta difensiva alla squadra (68 gol l'anno scorso e 32 finora), non vince un derby al Bentegodi dalla notte dei tempi e mostra un ossequio disarmante quando affronta formazioni più accreditate. Infine, una società snob, distaccata, assente. Il Presidente, ovviamente piccato dopo il 6 a 1 di Coppa, si è fatto un po' sentire ma in una maniera così soft che non ha impressionato proprio nessuno. Basta notare lo spirito amatoriale dei gialloblu domenica sera... 10 reti in 2 gare non si giustificano. Mai.
Mi chiedo come mai Chievo, Atalanta, Torino, Udinese, Palermo - ovvero società del nostro livello - non perdono mai in maniera così umiliante? Probabilmente perchè altrove, dopo la disfatta di Napoli o il secondo tempo di Sassuolo, Mandorlini sarebbe stato immediatamente esonerato e Sogliano messo spalle al muro perchè anche lui ha le sue belle responsabilità dopo la scriteriata campagna estiva. Invece niente. Va tutto bene. Andiamo avanti così, sotto l'ipnosi di un calciomercato fatto di fenomeni improbabili. In attesa del prossimo 5 a 0 di Genova con la Sampdoria come lo scorso anno: perchè, sei non hai la testa nelle grandi occasioni non riuscirai a trovarla nemmeno quando serve veramente.
Massimo
Colonna sonora: Limiti, Caparezza.
L'inizio del terribile calendario di febbraio offre un paio di impressioni a caldo: 1) che il Verona è vivo e combatte, 2) che però è stato indebolito in attacco dal mercato di gennaio perché giocatori come Ngonge e Djiuric non sono facili da sostituire. A bocce ferme, quindi con maggior consapevolezza, possiamo invece realizzare che nel corso di gennaio abbiamo assistito a 3 eventi importanti, 2 dei quali francamente inusuali. In primo luogo, l'importante cessione di talento finalizzata a sistemare i conti societari. In secondo luogo, una serie di operazioni di mercato volte essenzialmente a lasciar andare quei giocatori che non si sentivano più parte del progetto. In terzo luogo, la bocciatura del sequestro delle azioni del Verona in sede di appello. Se però i primi due li abbiamo metabolizzati dal punto di vista affettivo oltre che tecnico costringendo i tifosi ad affidarsi completamente alla bontà del lavoro di Sogliano e Baroni e alla speranza che i nostri avversari non si siano adeguatamente rinforzati nel frattempo, il terzo apre a scenari che non riusciamo a valutare nella sua complessità.
[continua]Qual è stato il miglior gialloblu in campo in
H.Verona-Udinese?
Riepilogo stagionale e classifica generale
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