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Hellas Verona english presentation

HELLAS VERONA / Canone Inverso

MA QUANTO DIVERTE QUESTO VERONA!


MA QUANTO DIVERTE QUESTO VERONA!

Questo Verona mi ricorda sempre più quello di due anni fa che, neopromosso in B, ci fece divertire parecchio, si prese molte soddisfazioni e sfiorò l'immediata promozione in A. Ha la stessa faccia tosta e gioia di giocare. Se dovessimo rappresentare tutto questo in un filmato, basterebbe riprendere la mimica facciale di Luca Toni che si dispera per non aver visto e servito un compagno libero più che per la sua conclusione sbagliata, poi abbraccia Iturbe per l'assist imperdibile, e infine saluta i tifosi gialloblu stravolti di gioia, bagnati fradici e senza più voce. Toni come Totti hanno fermato il tempo. Ma c'è un lavoro enorme dietro questa serenità. Un lavoro fatto di sacrificio ed umiltà nel quale la crescita costante di alcuni protagonisti odierni ha accompagnato nel tempo l'evoluzione di tutta la squadra: chi erano Maietta, Gomez, Rafael, Jorginho tre anni fa?

LA PARTITA La trasferta di Bologna era piuttosto complicata. I rossoblu stanno vivendo un periodo difficile, con esigenze di classifica e di quadratura già impellenti. L'Hellas, squadra che non si copre, doveva essere l'avversario giusto per metterci una toppa prima della sosta. Poi abbiamo visto tutti com'è andata a finire: il Bologna si schiera nel peggiore dei modi, all'inglese (testa bassa palla lunga e pedalare), senza costrutto e nel primo tempo non entra mai in area di rigore. Ci prova ogni volta che può con tiracci da fuori area che servono solo ad esaltare la sicurezza tra i pali di Rafael e a muovere i raccattapalle. Viceversa, consegna la fascia sinistra al Verona e così Cacciatore si inventa un gol da attaccante provetto, Iturbe raddoppia partendo da centrocampo e Romulo (che ricorda sempre più il Galia di Bagnoli) fa il bello e il cattivo tempo.

Nella ripresa cambia qualcosa. Diamanti prende sulle spalle il Bologna, tira da tutte le parti e accorcia su rigore (intervento scomposto di Gonzales su Moscardelli). Ma non c'è neanche il tempo per ipotizzare la rimonta che Iturbe s'inventa un'azione da manuale di calcio a 5 con doppia triangolazione e consegna a Luca Toni il pallone comodo per il 3 a 1. A questo punto, con 35 minuti ancora da giocare, il Verona sbaglia di poco in contropiede ancora 3 o 4 gol e sigilla la giusta differenza di valori in campo con Jorginho nel finale.

Hellas che riscatta definitivamente il 4 a 1 del 15 aprile 1973 e l'umiliante 6 a 1 del 2 febbraio 1997. Hellas migliore anche del 5 marzo 1978 quando si impose per 0 a 3 (doppietta di Gori e rete di Maddè) su un terreno comunque sempre molto ostico e povero di soddisfazioni per i nostri colori.

I PROTAGONISTI A questo punto c'è la pausa. E non è una buona cosa dover interrompere per forza la corsa quando si sta bene. È vero che abbiamo problemi fisici dietro a causa degli infortuni di Moras e Maietta, ma gli equilibri tattici di questa squadra che cambia ogni gara qualcosa pur restando sempre identica a se stessa hanno necessità di continuità. Contro il Bologna, ad esempio, Donati e Romulo sono stati impeccabili nel primo tempo a tenere lontani dall'area Della Rocca e Diamanti. Nella ripresa, con il movimento di Moscardelli e Laxalt e l'avanzamento di Diamanti di una ventina di metri era obiettivamente più difficile, ma a quel punto si sono aperti una quantità di spazi a centrocampo sfruttati al meglio.

E poi c'è Iturbe. Chi lo conosceva? In estate ci hanno pompato tutti sulle capacità di Cirigliano (che comunque è un buon giocatore), adesso noi siamo qui a sbarrare gli occhi e ad applaudire questo ragazzo un pò tracagnotto, velocissimo, capace di arrivare in porta palla al piede partendo da metà campo e di inseguire un avversario in copertura per dare tempo a Cacciatore di recuperare la posizione. Iturbe, è uno che fa la differenza. Come anche Jorginho, Gomez, Martinho, Romulo...

In realtà è Mandorlini che continua a sorprenderci. Ha in mano la squadra, lancia i giovani, riesce a far esprimere al meglio tutti i suoi giocatori facendoli ruotare con misurata scienza, fa gioco, diverte e si diverte. Ha perfino imparato a dominarsi in sala stampa, a smorzare i toni e a non farsi prendere dall'entusiasmo. Sta togliendo ogni argomento di discussione. Già, un vero peccato fermare il campionato adesso.

Massimo

Colonna sonora: Hing up on the Hook, Alice Russell. Divertente e di classe, come l'Hellas.



Hellastory, 07/10/2013
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MASTER OF NONE


L'inizio del terribile calendario di febbraio offre un paio di impressioni a caldo: 1) che il Verona è vivo e combatte, 2) che però è stato indebolito in attacco dal mercato di gennaio perché giocatori come Ngonge e Djiuric non sono facili da sostituire. A bocce ferme, quindi con maggior consapevolezza, possiamo invece realizzare che nel corso di gennaio abbiamo assistito a 3 eventi importanti, 2 dei quali francamente inusuali. In primo luogo, l'importante cessione di talento finalizzata a sistemare i conti societari. In secondo luogo, una serie di operazioni di mercato volte essenzialmente a lasciar andare quei giocatori che non si sentivano più parte del progetto. In terzo luogo, la bocciatura del sequestro delle azioni del Verona in sede di appello. Se però i primi due li abbiamo metabolizzati dal punto di vista affettivo oltre che tecnico costringendo i tifosi ad affidarsi completamente alla bontà del lavoro di Sogliano e Baroni e alla speranza che i nostri avversari non si siano adeguatamente rinforzati nel frattempo, il terzo apre a scenari che non riusciamo a valutare nella sua complessità.

[continua]

Qual è stato il miglior gialloblu in campo in

H.Verona-Udinese?



H.Verona    Udinese


Bonazzoli F.

Cabal J.

Centonze F.

Coppola D.

Duda O.

Folorunsho M.

Lazovic D.

Magnani G.

Mitrovic S.

Montipò L.

Noslin T.

Serdar S.

Silva D.

Suslov T.

Swiderski K.

Vinagre R.


 


Riepilogo stagionale e classifica generale




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