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HELLAS VERONA / Canone Inverso

MISTERI GIALLOBLU


MISTERI GIALLOBLU

Non sapremo mai se le cessioni di Caceres, Bessa, Bruno Zuculini e Pazzini (quella di Torregrossa è evidente) siano scaturite da un impellente bisogno di liquidità o dalla necessità di compattare uno spogliatoio pericolosamente diviso e confuso al suo interno. Fatto sta che, Romulo a parte, questo breve elenco rappresentava i giocatori di maggior qualità del Verona intorno ai quali, sin dall'estate, si sono costruite le basi (e le speranze) di salvezza. Un'altra cosa della quale non siamo - e non verremo mai - a conoscenza è se l'epurazione interna sta continuando ancora e riguarda i vari Verde, Heurtaux e Fossati (tutti in procinto di essere ceduti a gennaio, ma con sdegnoso rifiuto da parte loro) misteriosamente scomparsi dall'elenco dei convocati contro la Roma. Cosa sta succendendo al Verona? Il silenzio stampa, creato ad arte da una società permalosa, toglie l'imbarazzo dei dirigenti di dare spiegazione su quello che hanno combinato durante il mercato e come pensano di uscirne fuori. Del resto, «chi tace spaventa» (Alda Merini) e loro ci stanno spaventando perchè, molto probabilmente, dietro questo mutismo c'è il nulla assoluto. Una fuga dalle proprie responsabilità.

In mancanza di altro atteniamoci dunque ai fatti. E i fatti dicono che nel mercato di gennaio abbiamo dato via 2 centrocampisti (Bessa e Bruno Zuculini) e non li abbiamo numericamente sostituiti. Non parlo di qualità, ovviamente perchè Aarons è un esterno, Calvano farebbe panchina persino in Lega Pro, Valoti non troverebbe posto in serie B, Zaccagni è fermo ai box e Franco Zuculini è di cristallo. Un altro dato di fatto inoppugnable è che, in caso di probabile retrocessione, il Verona non ha più attaccanti sotto contratto visti i cartellini in prestito di Verde, Pektovic, Matos, Kean e la cessione definitiva di Torregrossa. Pazzini, così scarso da non trovare spazio con Pecchia ma capace di fare un gol al Real Madrid al suo esordio nel Levante, se ne guarderà bene dal rimettere piede dalle nostre parti. E Cerci che passa da un infortunio all'altro, deve seriamente riconsiderare il suo futuro. Rimane Cappelluzzo, che non so neppure che fine abbia fatto e quando abbia fatto l'ultimo gol. Questa è la prospettiva che ci troviamo di fronte oggi, che avevamo un gran bisogno di un giocatore di esperienza in mezzo al campo e di domani, svuotati completamente di un intero reparto. Ma come si fa ad andare avanti così? Che prospettive abbiamo? Quale futuro è riservato a questa società?

L'arrivo di Matos, che in mezzo a tanta mediocrità sembra un fenomeno, e di Vukovic dietro sembrano le risposte immediate di Fusco ai nostri dubbi. Anche ammesso che questi giocatori riescano a colmare sulla carta i vuoti del girone di andata, ti accorgi in fretta che qualcosa comunque non torna. La guida tecnica, ad esempio. E quella atletica di seguito. L'ultima mezzora contro la Roma è stata emblematica: nessuno si è accorto della nostra superiorità numerica. Eravamo distrutti fisicamente, senza idee in campo e affidavamo il nostro destino a giocatori dello spessore di Calvano e Lee. Come poteva finire diversamente? Solo qualche grande intervento di Nicolas ha ridotto al minimo il differenziale.

Gol a freddo a parte, il Verona ha ancora una volta deluso le aspettative. Ogni volta che questa squadra è impegnata a fornire una prestazione decisiva, disattende le attese. E' immatura dentro, non sa mai cosa fare quando è necessario. Questo è un problema di testa e di mentalità. In parole povere, è il problema a monte di Pecchia che non riesce mai a dare un'identità definita. Sin dall'inizio è stato così. Dopo il discreto pareggio a Crotone abbiamo perso in casa 5 a 0 con la Fiorentina; dopo aver vinto a Sassuolo abbiamo buttato via lo scontro diretto col Genoa; dopo aver strapazzato il Milan siamo andati ad Udine ad offrire una prova indecorosa; dopo la pausa natalizia abbiamo preparato la partita della vita con il Crotone in modo tale da perdere 3 a 0. Infine, dopo Firenze, c'è stato il secondo tempo senza storia con la Roma, squadra fortissima a centrocampo e davanti ma che soffre un po' dietro. Nessun problema, i nostri non sono stati in grado neppure di liberarsi per il tiro. Capirai tirare.

Eppure Pecchia resiste. Pazzini, Bessa, Zuculini no, loro sono stati venduti per amore della patria; Verde, Heurtaux e Fossati sono momentaneamente spariti rimpiazzati da giocatori della Primavera. Ma Pecchia resiste sempre. Anche questo andrebbe spiegato meglio perché noi tifosi proprio non riusciamo a capirlo.

Oggi il Verona ha scritto un'altra pagina sbagliata del proprio campionato. Con maggiore calma avremmo potuto puntare al pareggio. Quanto meno avremmo potuto impegnare Alisson, spettatore in campo. Il problema è che ora ci aspettano Sampdoria, Lazio e Torino ovvero avversari vivi ed ambiziosi. Sarà difficilissimo strappare punti nelle nostre attuali condizioni. Fatto sta che i silenzi e i misteri societari ci stanno conducendo verso un cammino senza ritorno. Al momento, sono più preoccupato per quello che succederà a luglio.

Massimo

Colonna sonora: Dream of You, Helen Merrill



Hellastory, 05/02/2018
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MASTER OF NONE


L'inizio del terribile calendario di febbraio offre un paio di impressioni a caldo: 1) che il Verona è vivo e combatte, 2) che però è stato indebolito in attacco dal mercato di gennaio perché giocatori come Ngonge e Djiuric non sono facili da sostituire. A bocce ferme, quindi con maggior consapevolezza, possiamo invece realizzare che nel corso di gennaio abbiamo assistito a 3 eventi importanti, 2 dei quali francamente inusuali. In primo luogo, l'importante cessione di talento finalizzata a sistemare i conti societari. In secondo luogo, una serie di operazioni di mercato volte essenzialmente a lasciar andare quei giocatori che non si sentivano più parte del progetto. In terzo luogo, la bocciatura del sequestro delle azioni del Verona in sede di appello. Se però i primi due li abbiamo metabolizzati dal punto di vista affettivo oltre che tecnico costringendo i tifosi ad affidarsi completamente alla bontà del lavoro di Sogliano e Baroni e alla speranza che i nostri avversari non si siano adeguatamente rinforzati nel frattempo, il terzo apre a scenari che non riusciamo a valutare nella sua complessità.

[continua]

Qual è stato il miglior gialloblu in campo in

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H.Verona    Udinese


Bonazzoli F.

Cabal J.

Centonze F.

Coppola D.

Duda O.

Folorunsho M.

Lazovic D.

Magnani G.

Mitrovic S.

Montipò L.

Noslin T.

Serdar S.

Silva D.

Suslov T.

Swiderski K.

Vinagre R.


 


Riepilogo stagionale e classifica generale




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