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PROSSIMO IMPEGNO
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I pirati di Juric colpiscono ancora. Non è tanto (o solo) uno spettacolo agli occhi e al nostro cuore vedere i gialloblù sempre così compatti in campo, neppure scoprire di avere un reparto difensivo quasi insuperabile in quanto espressione di una cultura calcistica alla Wu Ming (= non importa chi scrive il testo, conta il solo prodotto). Oggi il Verona è una squadra difficile da affrontare perché ognuno ci mette l'anima, copre gli spazi, arriva prima nei secondi palloni, combatte con la sfrontatezza tipica dei ragazzini (Kumbulla, Salcedo, Pessina) e con la caparbietà di gente che ha capito che questa è la loro occasione giusta (Lazovic, Amrabat, Rrahmani, Silvestri, Faraoni e Zaccagni).
E' chiaro che il Verona non è una squadra perfetta. Manca un bomber vero e, in certi momenti, ci sarebbe bisogno di un po' più di esperienza ma per assurdo è proprio questa situazione di emergenza che ha fatto emergere dal gruppo risorse impensabili all'inizio di stagione. Juric ha definito regole, priorità e assetto tattico. E i giocatori lo hanno seguito e sanno esattamente quello che devono fare in campo. Verranno i tempi nei quali anche Stepinski o Di Carmine inizieranno a segnare, altrimenti ci penserà Salcedo o qualcun altro che viene dalle retrovie. Cosa importa? E prima o poi potremo contare anche sul contributo dei vari Pazzini, Badu, Bessa e Bocchetti fermi ai box e avremo allora a disposizione tutta l'esperienza necessaria. Nel frattempo, va bene così. Avanti così, compatti.
Ciò che conta è che il Verona ha vinto 3 scontri diretti (Lecce, Sampdoria e Brescia). Persino il pareggio interno con l'Udinese porta valore. E questo ridimensiona in un fatto meramente episodico la sconfitta interna con il Sassuolo.
Da qui a Natale però, come ha detto giustamente il mister, inizia un nuovo torneo contro avversarie nettamente superiori (in ordine Inter, Fiorentina, Roma, Atalanta, Torino e Lazio) ma lo fa partendo dalla serenità di una classifica importante e con la sfrontatezza che tutti dovranno impegnarsi a fondo per avere ragione dei gialloblù. Ne sanno qualcosa Cagliari e Parma. Godiamoci il momento, dunque, con la serenità che non siamo fuoco di paglia.
Massimo
Nota: nessun commento su Balotelli. Chi c'era sa com'è andata, chi non era presente vuole specularci su. Però occhio a non cadere nella trappola.
Colonna sonora: Man on The Moon, REM.
L'inizio del terribile calendario di febbraio offre un paio di impressioni a caldo: 1) che il Verona è vivo e combatte, 2) che però è stato indebolito in attacco dal mercato di gennaio perché giocatori come Ngonge e Djiuric non sono facili da sostituire. A bocce ferme, quindi con maggior consapevolezza, possiamo invece realizzare che nel corso di gennaio abbiamo assistito a 3 eventi importanti, 2 dei quali francamente inusuali. In primo luogo, l'importante cessione di talento finalizzata a sistemare i conti societari. In secondo luogo, una serie di operazioni di mercato volte essenzialmente a lasciar andare quei giocatori che non si sentivano più parte del progetto. In terzo luogo, la bocciatura del sequestro delle azioni del Verona in sede di appello. Se però i primi due li abbiamo metabolizzati dal punto di vista affettivo oltre che tecnico costringendo i tifosi ad affidarsi completamente alla bontà del lavoro di Sogliano e Baroni e alla speranza che i nostri avversari non si siano adeguatamente rinforzati nel frattempo, il terzo apre a scenari che non riusciamo a valutare nella sua complessità.
[continua]Qual è stato il miglior gialloblu in campo in
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Riepilogo stagionale e classifica generale
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