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HELLAS VERONA / Canone Inverso

UN PAREGGIO INTERLOCUTORIO


UN PAREGGIO INTERLOCUTORIO

Al Verona non riesce il riscatto. Pecchia ha sorpreso tutti facendo scendere in campo Boldor al posto di Bianchetti (buona prova, ha annullato Floccari) e Fares al posto di Luppi. Una bocciatura per entrambi i titolari? Franco Zuculini si è preso il ruolo che contende con il fratello Bruno e Valoti (infortunato). Viste anche le assenze pesanti di Pisano (bene il giovane Ferrari) e Romulo è sceso in campo in piena emergenza. Primo tempo equilibrato, con la Spal piuttosto coperta che non ha corso particolari rischi e ha lasciato uno sterile possesso palla ai gialloblu. L'impressione è stata quella di una squadra volitiva, compatta dietro e ordinata in mezzo al campo, ma priva di spunti in fase offensiva con capitan Pazzini chiuso da 3 difensori. Qualcosa è cambiato nella ripresa, ho visto più intraprendenza e cattiveria. Ne sono scaturite un paio di conclusioni insidiose di Boldor e Bessa. Con il giro delle sostituzioni la gara si è accesa nel finale: prima Nicolas ha salvato su Zigoni (Caracciolo fuori posizione), poi Meret ha compiuto un miracolo analogo su Cappelluzzo. Ma l'occasione migliore l'ha sprecata Vicari che si è trovato straordinariamente smarcato e in perfetta solitudine davanti a Nicolas ormai battuto e ha calciato precipitosamente sulla traversa. Era più facile fare gol che sbagliare. Siamo stati fortunati.

Pareggio giusto, in definitiva. Noi ci abbiamo messo il cuore ma mostrato limiti nell'ultimo passaggio e in fase conclusiva. Stavolta non c'erano Siligardi o Gomez da dover criticare, è proprio il Verona che fatica a trovare soluzioni.

È difficile dare un significato a questo scontro diretto. Il risultato non lascia soddisfatti per la mancanza di concretezza. Spingiamo tanto, è vero, ma tiriamo poco in porta. Del resto non vinciamo da 3 gare consecutive e questa è la seconda partita in cui non segniamo: non era mai successo finora, a conferma del peso specifico che ha Pazzini nel nostro gioco, unico in grado di risolvere con giocate di categoria superiore. Oggi non gli è stato possibile per la gabbia costruita intorno e il Verona non ha trovato alternative. O meglio: il Verona in questo momento non ha alternative tattiche offensive. Perché Pecchia?

È difficile dare un senso alla gara anche perché sabato prossimo andiamo a giocare in casa della capolista Frosinone, squadra tosta, molto regolare, che non concede niente ed è guidata da un tecnico di esperienza. Se dovessimo perdere vorrebbe dire crisi, visto che nel giro di poche settimane siamo precipitati buttando al vento i 5 punti di vantaggio di fine andata. Se dovessimo pareggiare invece conserveremo un po' di fiducia in noi stessi, oltre che il primato negli scontri diretti proprio con Spal e Frosinone. Basta un punto, insomma, per leggere i risultati e vedere il futuro in maniera opposta: se è vero che la classifica rimarrebbe comunque sempre corta, la squadra rischia di implodere a causa della fragilità che ha accumulato. E allora, cosa succederebbe?

In settimana, prima del posticipo, sono accaduti un paio di eventi destinati ad avere una certa influenza in futuro.

Innanzitutto è stato rescisso il contratto tra il Verona e Mandorlini. Il tecnico della doppia promozione è approdato a Genova sponda rossoblù (proprio come Bagnoli) liberando di fatto la società ad intraprendere qualunque tipo di decisione futura su Pecchia in merito ad un suo eventuale esonero, molto più fattibile dopo aver alleggerito il bilancio. A mio avviso, molto dipenderà dalla trasferta di Frosinone che, per pura coincidenza, costò anche a Mandorlini la panchina l'anno scorso. È chiaro infatti che, se le cose dovessero mettersi male, occorre provvedere in fretta a dare una scossa alla squadra. Non importa quindi chi abbia spinto per liberarsi, il vantaggio è stato reciproco.

Il secondo elemento di cui dobbiamo prendere coscienza è il fatto che Benevento (avanti a noi anche grazie allo scontro diretto) e Spal sono candidate ufficiali alla promozione diretta. Al pari nostro e del Frosinone, s'intende. La leggenda di realtà piccoline e neopromosse che non possono avere ambizioni lascia il tempo che trova vista l'evoluzione della geografia calcistica che ha fatto emergere recentemente Carpi, Frosinone, Crotone e riconosciuto stabilmente in serie A Chievo ed Empoli. C'è spazio per tutti dopo la sparizione dal calcio che conta di Venezia, Siena, Reggina, Piacenza, Lecce, Treviso, Catania etc. Tra l'altro, la doppia promozione consecutiva non è affatto un tabù se consideriamo (recuperando solo le statistiche a partire dal 2000) quello che è successo a Treviso, Genoa, Napoli, Cesena, Novara e allo stesso Frosinone. Con questa classifica cortissima, sarà un costante testa a testa a 4 dove ogni errore costa il doppio e non lascia scampo.

Oggi non era facile vincere. Assenze importanti, scelte tecniche rischiose (e peraltro positive), avversario di spessore, equilibrato e compatto. La prestazione è stata generosa, anche se poco efficace. Adesso andiamo in trasferta, dove fatichiamo ad esprimere la nostra personalità, con molte meno carte in mano. A volte, però, la rabbia può aiutare. Tutto dipende da quanto i giocatori hanno ritrovato oggi fiducia nei propri mezzi, e quanta ne riservano al mister.

Massimo

Colonna sonora: Shape of My Heart, Sting



Hellastory, 21/02/2017
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MASTER OF NONE


L'inizio del terribile calendario di febbraio offre un paio di impressioni a caldo: 1) che il Verona è vivo e combatte, 2) che però è stato indebolito in attacco dal mercato di gennaio perché giocatori come Ngonge e Djiuric non sono facili da sostituire. A bocce ferme, quindi con maggior consapevolezza, possiamo invece realizzare che nel corso di gennaio abbiamo assistito a 3 eventi importanti, 2 dei quali francamente inusuali. In primo luogo, l'importante cessione di talento finalizzata a sistemare i conti societari. In secondo luogo, una serie di operazioni di mercato volte essenzialmente a lasciar andare quei giocatori che non si sentivano più parte del progetto. In terzo luogo, la bocciatura del sequestro delle azioni del Verona in sede di appello. Se però i primi due li abbiamo metabolizzati dal punto di vista affettivo oltre che tecnico costringendo i tifosi ad affidarsi completamente alla bontà del lavoro di Sogliano e Baroni e alla speranza che i nostri avversari non si siano adeguatamente rinforzati nel frattempo, il terzo apre a scenari che non riusciamo a valutare nella sua complessità.

[continua]

Qual è stato il miglior gialloblu in campo in

H.Verona-Udinese?



H.Verona    Udinese


Bonazzoli F.

Cabal J.

Centonze F.

Coppola D.

Duda O.

Folorunsho M.

Lazovic D.

Magnani G.

Mitrovic S.

Montipò L.

Noslin T.

Serdar S.

Silva D.

Suslov T.

Swiderski K.

Vinagre R.


 


Riepilogo stagionale e classifica generale




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