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HELLAS VERONA / Le Ultimissime

CALCIOMERCATO E FUTURO: NUMERI E AMBIZIONI DEL PROGETTO SETTI (2° PARTE)

Hellastory: Le Ultimissime

CALCIOMERCATO E FUTURO: NUMERI E AMBIZIONI DEL PROGETTO SETTI (2° PARTE)
CALCIOMERCATO E FUTURO: NUMERI E AMBIZIONI DEL PROGETTO SETTI (2° PARTE)

Ma è dunque tutto oro quello che luccica? Sogliano è stato il solo a scoprire che pescando dagli esuberi della massima serie si può costruire uno squadrone con due lire? La risposta naturalmente è no. Perché un peso per questo tipo di campagna acquisti chiaramente c'è, ed è il “famigerato” monte-ingaggi. Ed è il macigno forse più pesante da sopportare.
Al proposito basti pensare che il nostro Verona la scorsa stagione, pur con una politica di estremo rigore che ha sostanzialmente mantenuto invariata la rosa, sia nella qualità che nel numero (30) di tesserati, ha visto lievitare il costo del personale da 4,6 a 6,6 milioni (+43%) solamente per il fatto che si è saliti di una categoria, dalla Lega Pro alla serie B. E a causa dell'aumento così ingente degli ingaggi ha dovuto chiudere ancora una volta il bilancio in perdita (di un milione) nonostante ricavi in crescita esponenziale ( da 3,8 a 11,2 milioni; vedi tabella sotto).

E' facile immaginare che quest'anno, con tutti gli arrivi portati da Sogliano, in questo caso sì prestigiosi e “pesanti” (in termine di ingaggi), il monte stipendi possa lievitare fino a quasi 10 milioni di euro. Ed è qui che il Verona diventa una corazzata ineguagliabile. Perché, diciamocelo chiaramente, in una serie B in cui nessun club, tranne il Verona, incassa più di 1 milione di euro dallo stadio (lo abbiamo visto nell'articolo “L'Hellas sbanca al botteghino: si punta al record assoluto di incassi in B degli ultimi 7 anni" del 07/01/2013 linkato sotto) e in cui i diritti tv sono ridotti all'osso (700-800 mila per le più blasonate) spendere 10 milioni di euro solo per ingaggi è cosa da magnati o da scapestrati

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Principali dati conto economico Hellas Verona:

Voce 2010/2011 2011/2012
Ricavi totali 3.765.669 11.190.679
di cui da bottegino 1.810.000 (48%) 3.344.000 (30%)
di cui da contributi federali 0 (0%) 3.764.000 (34%)
di cui sponsor/pubblicità/merchandising 1.331.000 (35%) 2.344. 000 (21%)
diritti radio/tv 100.000 (3%) 704.000 (6%)
Costi personale (calciatori , staff tecnico, dirigenti) 4.624.000 6.617.000
Risultato operativo -5.167.766 -1.356.636


Setti però probabilmente non è né l'uno né l'altro; in campo mette idee più che soldi e prova a giocarsi con queste e le relativamente modeste risorse economiche di cui dispone la possibilità di accedere al paradiso.

Per farlo ha acquistato ad un prezzo che dire "a buon mercato" è poco (grazie alla generosità e alla sconfinata passione di Martinelli) la società con la piazza più ricca della B, e ha aggiunto sul tavolo gran parte della sua forza finanziaria, 3 milioni di euro (impegno già preso in CdA), per finanziare un budget ingaggi ineguagliabile nella cadetteria (se non dal Sassuolo di Squinzi, presidente di Mapei e di Confindustria; insomma, il magnate di turno).

Se tutte le professionalità di prim'ordine cui si è attorniato per raggiungere l'impresa (direttore sportivo, direttore generale, mister, giocatori), si dimostreranno all'altezza, a Setti e al Verona si spalancherà una dimensione totalmente nuova che da sola porta circa 20-25 milioni di euro di diritti tv (contro i 700 mila attuali!).
Numeri da capogiro che Setti a Bologna ha imparato a conoscere bene e che, con l'aiuto di un valido direttore sportivo quale è ritenuto Sogliano, consententirebbero veramente di coniugare risultati sportivi ambiziosi con conti in regola e possibilmente in utile. La strada che, per dire, stanno seguendo con grande successo, e facendo le dovute proporzioni, Lotito e De Laurentis: con loro alla presidenza Lazio e Napoli non hanno mai chiuso un anno in perdita ottenendo risultati per certi versi formidabili in campo.

E se invece qualcosa dovesse andare storto? Se Mandorlini, Sogliano e giocatori non riuscissero a superare la concorrenza, che si sta rivelando oltremodo agguerrita, di Livorno e Sassuolo?

La nostra impressione è che anche in questo caso la società non si farebbe trovare impreparata. Certo, la delusione sarebbe probabilmente atroce e lo sconquasso pesante, ma non tale da aprire il baratro del dissesto economico-finanziario o di un rapido ritiro di Setti dal progetto Verona.
Vogliamo infatti credere che, come in tutti i progetti che si rispettino, Setti ed i suoi abbiano anche previsto un piano B per far fronte allo scenario più negativo: (1) le decine di prestiti, dopo aver fallito l'obiettivo, tornerebbero ai loro ovili sgonfiando di colpo il monte ingaggi, (2) per finanziare la perdita verrebbe sacrificata una pedina importante (per Jorginho è già partita l'asta) e (3) i 3 milioni messi sul piatto da Setti potrebbero essere salvaguardati e rimessi in gioco per ricostruire con lo stesso tipo di strategia una squadra ambiziosa nell'anno successivo.

Forse qui però stiamo fantasticando troppo. E togliendo poesia ad un calcio che noi tifosi vorremmo si svolgesse sempre e solo sui campi da gioco. Ma ahinoi, questi sono i tempi e, in fondo, dopo tanti anni di disavventure e bufale, siamo disposti a sacrificare anche un po' di poesia pur di avere la sicurezza che il nostro Verona sia finalmente caduto nelle mani di persone competenti ed avvedute. Un'ingenua illusione? Sarà solo il tempo a dircelo!

Francesco

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Hellastory, 31/01/2013

MASTER OF NONE


L'inizio del terribile calendario di febbraio offre un paio di impressioni a caldo: 1) che il Verona è vivo e combatte, 2) che però è stato indebolito in attacco dal mercato di gennaio perché giocatori come Ngonge e Djiuric non sono facili da sostituire. A bocce ferme, quindi con maggior consapevolezza, possiamo invece realizzare che nel corso di gennaio abbiamo assistito a 3 eventi importanti, 2 dei quali francamente inusuali. In primo luogo, l'importante cessione di talento finalizzata a sistemare i conti societari. In secondo luogo, una serie di operazioni di mercato volte essenzialmente a lasciar andare quei giocatori che non si sentivano più parte del progetto. In terzo luogo, la bocciatura del sequestro delle azioni del Verona in sede di appello. Se però i primi due li abbiamo metabolizzati dal punto di vista affettivo oltre che tecnico costringendo i tifosi ad affidarsi completamente alla bontà del lavoro di Sogliano e Baroni e alla speranza che i nostri avversari non si siano adeguatamente rinforzati nel frattempo, il terzo apre a scenari che non riusciamo a valutare nella sua complessità.

[continua]

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