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PROSSIMO IMPEGNO
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Fermi tutti, cos'è successo? Abbiamo vinto una partita, finalmente! Dopo 2 mesi di astinenza siamo ritornati a fare 3 punti.
Partita vinta con le unghie, alla Mandorlini quindi, in una maniera che noi conosciamo bene: partenza in salita, colpo di reni quasi di rabbia e poi tanta sofferenza fino alla fine.
Meglio di così non poteva andare per scacciare i brutti pensieri.
Oddio, bisogna sempre capire quali sono i brutti pensieri. Se per brutti pensieri intendiamo “Oh no! Dovremo tribolare fino alla fine”, beh, allora non ce ne libereremo mai.
Se invece per brutti pensieri intendiamo “facciamo schifo, Mandorlini dimettiti ecc” allora forse qualche voce l'abbiamo messa a tacere.
Sarà da vedere per quanto tempo però queste voci rimarranno zitte. Già perché oramai viviamo il campionato del Verona in maniera talmente schizofrenica che raramente ci si ferma a ragionare e si è più portati a farsi trasportare dove decide l'onda emotiva.
Così, d'un tratto, Benussi diventa eroico e scalza nei cuori dei tifosi il buon Rafael dalle quasi 300 gare in gialloblu, Lazaros diventa insostituibile mezzala e Rodriguez è il nostro unico difensore forte.
Immagino che sempre così, d'un tratto, ci ritroveremo presto con Benussi “portier bolso”, Lazaros “bollito dai mondiali” e Rodriguez “falegname mancato”. Non me ne vogliano i tre validi gialloblù, niente di personale, anzi, ma qua le azioni dei giocatori oscillano come nemmeno i prezzi al mercato ortofrutticolo alla mattina presto.
Ogni settimana si sente tutto e il contrario di tutto, siamo al delirio più completo. Non tutti, è chiaro, ma buona parte della tifoseria ha in tasca la ricetta migliore per uscire dalla crisi, oppure millanta di averla avuta una volta che il risultato è stato acquisito. Buon per loro.
Adesso ci troviamo di fronte una gara delicatissima. Siamo di fronte ai nostri fantasmi, quelli che ci hanno inseguito nei peggiori incubi per dodici lunghi anni. Quei fantasmi che l'anno scorso pensavamo fosse facile debellare dalla nostra mente, pretendendo quasi di ignorarne l'esistenza. Forse varrebbe la pena affrontare di petto la situazione una volta per tutte e prendere coscienza che ci sono, esistono, sono lì ad un passo. Questo è l'unico modo per provare a mandarli via definitivamente e forse due spinte (una all'andata e una al ritorno) potrebbero essere un buon viatico per ricacciarli nell'aldilà.
Purtroppo non sarà facile, sono tosti. Ci serviranno tutte le nostre forze e molto impegno. Per dire, non ci serviranno i “RM4”, ma semplicemente i “Rafael Marquez”.
Concetti questi ripetuti anche da Sogliano e ripresi da Gardini con quel “dobbiamo tornare a sporcarci la faccia”.
Concetti che però stridono un po' troppo con le scelte di mercato dello stesso ds e società, che pretendono che scendano da noi dei campioni pluridecorati a fine carriera e che si mettano in gioco come farebbe un qualsiasi altro normale giocatore con un minimo di voglia d'emergere. Purtroppo non tutti si chiamano Luca Toni e i recenti botti di mercato di Sogliano non hanno certo reso (almeno sul campo) quanto ci si aspettava.
Dopo la sfida di domenica si apre il mercato di riparazione.
Vediamo dove andremo a pescare stavolta, se dal cappello sporco di fango o da quello pieno di lustrini e paillettes.
Valeriano
L'inizio del terribile calendario di febbraio offre un paio di impressioni a caldo: 1) che il Verona è vivo e combatte, 2) che però è stato indebolito in attacco dal mercato di gennaio perché giocatori come Ngonge e Djiuric non sono facili da sostituire. A bocce ferme, quindi con maggior consapevolezza, possiamo invece realizzare che nel corso di gennaio abbiamo assistito a 3 eventi importanti, 2 dei quali francamente inusuali. In primo luogo, l'importante cessione di talento finalizzata a sistemare i conti societari. In secondo luogo, una serie di operazioni di mercato volte essenzialmente a lasciar andare quei giocatori che non si sentivano più parte del progetto. In terzo luogo, la bocciatura del sequestro delle azioni del Verona in sede di appello. Se però i primi due li abbiamo metabolizzati dal punto di vista affettivo oltre che tecnico costringendo i tifosi ad affidarsi completamente alla bontà del lavoro di Sogliano e Baroni e alla speranza che i nostri avversari non si siano adeguatamente rinforzati nel frattempo, il terzo apre a scenari che non riusciamo a valutare nella sua complessità.
[continua]Qual è stato il miglior gialloblu in campo in
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