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HELLAS VERONA / Le Ultimissime

TREVISO – VERONA 1-1 - Qualche pensiero prima, durante e dopo

Hellastory: Le Ultimissime

TREVISO – VERONA 1-1 - Qualche pensiero prima, durante e dopo

dal nostro inviato Paolo «Canegrandis»

E' la terza volta in questo campionato che seguo la squadra in trasferta e vi assicuro che ne vale la pena, non fosse che per godere della pregiata compagnia dei miei compagni di viaggio e per i cd di cui mi omaggia mr. Chivers in queste occasioni. Nell'ordine «Kind of Blue» di Miles Davis per la sfortunata uscita a Piacenza, una splendida raccolta di rock anni 70 per il vittorioso derby al Menti e uno strano mix fra inni di quartiere e rock anni 80 per questa uscita nella Marca .

Quasi 700 anni or sono, Cangrande, senza dannarsi troppo l'anima, ci mise poco più di 10 giorni a conquistare Treviso: riusciranno i blues in 90' più recupero a ricordare le sue gesta, appropriandosi della partita con abbondante anticipo e a chiuderla con una melina irridente accompagnata dagli «olè» dei butei osannanti i loro beniamini?

Purtroppo solo il nostro ex presidente sarebbe in grado di vendere la panzana che la squadra da lui costruita potrebbe farlo, ma dal momento che ce ne siamo liberati, più ragionevolmente, io mi accontenterei di un soporifero pareggio per 0-0, uno di quelli per i quali un improbabile spettatore neutrale si troverebbe a dover rimpiangere a lungo i soldi malamente spesi, ma che il sottoscritto sarebbe disposto ad accettare come un omaggio della sorte per poi renderle grazie.

E un pari credo andrebbe bene ai 300 butei al seguito, giunti a Treviso con la loro incrollabile speranza che giorni più felici possano accoglierli in un prossimo futuro e con la solita fede nei colori che va al di là di ogni sventura ed ogni Pastorello..E chi non si accontenterebbe? Andiamo ad affrontare una compagine composta dai signori Beghetto, Baseggio, Guigou, Lorenzi, Viali, Fava e Cottafava (non tutti in campo) e sulla carta, come dicono quelli che sanno di calcio, non c'è partita. Sempre sulla carta meglio farebbe il conte a risparmiare i soldi della trasferta per investirli .nel prossimo calcio mercato e ancora sulla carta sarebbe stato più saggio da parte mia e degli amici in trasferta, dedicare il pomeriggio del sabato ad occupazioni più consone all'uomo comune, come ascoltare musica, leggere un libro, giocare con i figli, accompagnare moglie o fidanzata (o entrambe) al centro commerciale, insomma «a far quel che i altri». Ma si sa, fossimo rimasti a Verona, avremmo trascorso il nostro tempo muovendoci nervosamente per la casa, con la radio accesa ad intermittenza a seconda dell'andamento della partita- «Taco la radio che comincia la partia», passano 5 minuti »Mamma che nervoso, bisogna che smorsa», dopo altri 10' «Speta che sento come i va….Nooo.. emo ciapà un gol, lo savea che non dovea mia smorsar»- e via dicendo. Abbiamo dedicato buona parte della nostra vita a questa pratica autolesionista, spero non verremo chiamati a renderne conto

A Treviso ci aspetta lo stesso cielo color campionato dell'Hellas, che ci ha accompagnato da Verona assieme a buona musica e preziosi ricordi. Il tifo un po' c'è, si fa quel che si può, siamo in pochini e chi canta sembra farlo più per dovere che per convinzione e voglia. Cosa si racconteranno questi butei fra 20 anni? Quali saranno i ricordi incancellabili di chi ha avuto la sventura di crescere nell'era del giogo vicentino? Cosa spinge loro che non hanno avuto gli Zigoni (auguri) o gli Elkjaer ad accompagnare la loro crescita di tifosi, a seguire una squadra derelitta nei campi più tristi del campionato? Cosa potrà incidere i loro cuori in modo da spingerli a seguire il Verona anche quando avranno la nostra età? Conte Arvedi hai nelle tue mani il loro passato da raccontare e questo è forse il tuo debito più pesante.

Arriva il pari sperato regalandoci anche qualche emozione più del previsto, ma lasciandoci dentro un grande senso di impotenza e provo tenerezza per i pochi giocatori che a fine partita si avvicinano alla curva per raccogliere qualche applauso svogliato (il loro impegno avrebbe meritato un'ovazione, la qualità …). Si esce dal Tenni consapevoli che se il Treviso sarà una delle squadre con cui dovremo giocarci la salvezza le possibilità di ottenerla sono veramente poche. Tant'è! Ci si riscalda con il thè e i dolcetti che Chivers non manca di procurare per ogni occasione e si ritorna a Verona fra commenti alla partita e ancora qualche ricordo, insieme alla voce accattivante di Diana Krall e a spezzoni di cronaca della partita di quelli della diga. La mancata conquista di Treviso ci lascia ai soliti pensieri tormentati, ma aver evitato la sconfitta e il sogno che il conte possa ribaltare tutto a gennaio, facendoci finalmente oltrepassare l'epoca maledetta ufficialmente chiusa lo scorso 13 settembre e scacciare il fantasma di chi l'ha rappresentata, ci aiutano a dare un perché alla nostra insensata passione.

pagelle a cura di Giampaolo «Nez»

Pegolo 6.5; un paio di parate decisive, poco fortunato in occasione del rimpallo che porta al gol
Pedrelli 6+; dalla sua parte i trevigiani non creano particolari problemi e questo è sicuramente soprattutto per merito suo, peccato si spinga poco in avanti
Teodorani 4.5; nel primo tempo tradizionale dribbling (perso) sul limite della nostra area; nella ripresa i trevigiani affondano varie volte sulla nostra sinistra e lo saltano regolarmente, finale con ennesimo infortunio
Mazzola 5; gioca 50' ed appare spesso in affanno, rimedia per questo un'ammonizione quasi subito e sul finire del tempo effettua un altro intervento falloso piuttosto rischioso
Sibilano 5.5; risente forse del periodo di inattività e sulla sua prestazione pesa qualche sbavatura alla quale non ci aveva abituati
Turati 6; fa la sua parte onestamente, senza causare danni
Cossu 6-; sufficiente grinta e impegno, è ancora un po' troppo discontinuo
Pulzetti 6+; buona corsa per tutta la partita, nel finale si adatta a sostituire teodorani riuscendo anche nell'impresa di fermare un avversario lungo la fascia (cosa impensabile nei primi 80')
Nieto 6+; dopo una prima mezz'ora negli standard che conosciamo, cresce alla distanza con un paio di buone cose nel primo tempo (tra cui l'assist per iunco) e due grandi giocate ad inizio ripresa che meritavano il gol
Guarente 5.5; non brilla particolarmente risentendo forse dello scarso contributo di Mazzola prima e Italiano poi
Iunco 6; sufficienza raggiunta grazie al facile gol realizzato; per il resto solito indiscutibile impegno, solita confusione e solito fallaccio con ammonizione; doveva sfruttare meglio un paio di contropiede nel secondo tempo
Italiano 5; ha quasi un tempo per prendere per mano la squadra, dare ordine, impostare, non fa niente di tutto questo
Greco 5.5; si vede una sola volta quando si crea una buona occasione ma la spreca, fatica a dare il suo contributo durante il forcing del treviso
Mancinelli s.v.



Hellastory, 27/11/2006

MASTER OF NONE


L'inizio del terribile calendario di febbraio offre un paio di impressioni a caldo: 1) che il Verona è vivo e combatte, 2) che però è stato indebolito in attacco dal mercato di gennaio perché giocatori come Ngonge e Djiuric non sono facili da sostituire. A bocce ferme, quindi con maggior consapevolezza, possiamo invece realizzare che nel corso di gennaio abbiamo assistito a 3 eventi importanti, 2 dei quali francamente inusuali. In primo luogo, l'importante cessione di talento finalizzata a sistemare i conti societari. In secondo luogo, una serie di operazioni di mercato volte essenzialmente a lasciar andare quei giocatori che non si sentivano più parte del progetto. In terzo luogo, la bocciatura del sequestro delle azioni del Verona in sede di appello. Se però i primi due li abbiamo metabolizzati dal punto di vista affettivo oltre che tecnico costringendo i tifosi ad affidarsi completamente alla bontà del lavoro di Sogliano e Baroni e alla speranza che i nostri avversari non si siano adeguatamente rinforzati nel frattempo, il terzo apre a scenari che non riusciamo a valutare nella sua complessità.

[continua]

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