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HELLAS VERONA

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HELLAS VERONA

 
Hellas Verona english presentation

3. Le pagelle, parte 2

TAMEZE Adrien (33/1) Giocatore di categoria superiore rispetto a quelli che eravamo abituati a vedere a Verona. Veramente completo, in grado tatticamente di giocare su più ruoli, anche in attacco quando è stato necessario. Grande vigore atletico, grande grinta, ottima tecnica. Ci ha fatto dimenticare in fretta chi ricopriva il suo ruolo l’anno scorso. Giudizio anche per lui OTTIMO

LAZOVIC Darko (32/3) Quest’anno non è stato in grado di ripetere la meravigliosa stagione precedente. Qualche contrattempo e il covid gli hanno tolto un po’ di smalto. Anche quando è stato spostato a destra non è sembrato proprio brillantissimo. Forse ci siamo abituati troppo bene perché in realtà la stagione è stata comunque molto positiva per Darko che è riuscito a ritagliarsi spazio nell’affollata fascia sinistra assieme a Dimarco e Zaccagni. Per lui giudizio BUONO

ILIC Ivan (29/2) Giovane promessa del calcio, destinato a diventare un campione, si diceva. Qualcosa in effetti ha fatto vedere ma lo consideriamo ancora troppo acerbo per potergli dare stabilmente in mano la gestione della squadra “alla Veloso”. Come prima stagione impegnativa diremmo che il giudizio è DISCRETO

BESSA Daniel (18/-) E’ tornato dal Brasile per fine prestito, nessuno l’ha voluto e quindi non c’è rimasto altro che farlo giocare per vedere di piazzarlo in futuro. Di base poco adatto al gioco di Juric, anche e soprattutto per indole personale, si è anche impegnato per tentare di farsi notare. I risultati sono rimasti scarsi e non avevamo nemmeno dubbi in merito. Giudizio INSUFFICIENTE

STURARO Stefano (10/-) Fortemente voluto da Juric come giocatore esperto e subito pronto a giocare in mezzo al campo. I risultati sono stati in realtà deludenti, non tanto per le capacità indiscusse del giocatore quanto piuttosto per la poca volontà mostrata in campo. Quando tutti correvano a mille lui era sempre indietro. Non è mai parso integrato nella squadra. A peggiorare le cose una clausola di riscatto proibitiva che segnava già in partenza che la sua permanenza non avrebbe lasciato segno. Giudizio INSUFFICIENTE

COLLEY Ebrima (23/1) Uno dei gioiellini dell’Atalanta pronto a confrontarsi in una stagione da titolare, secondo le previsioni. In effetti di occasioni e di presenze ne ha avuto a sufficienza per far vedere di che pasta fosse fatto. Noi abbiamo visto una grande corsa e poco altro. Poco incisivo, molto confusionario ed è parso anche poco propenso al sacrificio. Giudizio INSUFFICIENTE

SALCEDO Eddie (21/2) Non sappiamo perché abbia trovato così poco spazio visto che in estate era stato fortemente voluto da Juric con l’Inter che non ha mai voluto veramente privarsene. Fatto è che ha collezionato parecchi spezzoni di partita senza incidere quasi mai, a parte nel finale di stagione dove ha trovato un po’ più di spazio e quindi di continuità. Rendimento SUFFICIENTE

KALINIC Nikola (19/2) Doveva essere il bomber da doppia cifra ma alla fine il bottino è stato veramente magro. Ha giocato titolare praticamente solo nel girone d’andata (quando non era infortunato) e in effetti la squadra con lui girava bene. In fase conclusiva è mancato parecchio e in alcune occasioni anche troppo sfortunato. Da rivedere la prossima stagione ma per ora il giudizio è INSUFFICIENTE

LASAGNA Kevin (19/2) Voluto fortemente da Juric e preso da Setti stabilendo il record di acquisto (futuro) più costoso di sempre, anche lui è rimasto vittima della sindrome dell’attaccante sterile. Impressionante per la facilità di corsa e per accelerazione, sfortunatissimo in alcune occasioni, sfruttato male in altre. Anche per lui il tabellino è veramente misero. Lo rivediamo volentieri in altre situazioni tattiche. Giudizio INSUFFICIENTE

DI CARMINE Samuel (11/-) Poche presenze, anche lui sfortunatissimo con la palla che non entrava mai. L’impegno non è mai mancato ma la categoria forse è troppo impegnativa per lui. Non Giudicabile

FAVILLI Andrea (11/2) Impatto strepitoso: gol dopo pochi minuti dall’esordio. Poi ancora una rete contro la Juventus e sembrava già fosse nata una stella. Poi si è perso e Juric non lo ha più considerato. Almeno il primo gol in Serie A siamo riusciti a farglielo segnare. Non Giudicabile

Senza Voto: EMPEREUR Alan (4/-), RUEGG Kevin (7/-), VIEIRA Ronaldo (4/-), DANZI Andrea (2/-), TUPTA Lubomir (2/-), YEBOAH Philip (1/-).

Legenda: (presenze / gol segnati o subiti)

JURIC Ivan Partiamo dalla fine. Non si può andarsene da Verona così, in questa maniera, con ancora due anni di contratto, senza una valida ragione, dopo averci illusi di poter creare un legame duraturo, dopo essersi lamentati per tutta la stagione delle cose più svariate nonostante gli incredibili risultati. Ci siamo sentiti sedotti ed abbandonati, come una sposa lasciata sull’altare. Allora diciamo le cose come vanno dette: prima parte della stagione fino a salvezza acquisita veramente strepitosa e unica togliendo il periodo d’oro di Bagnoli. Seconda parte, a salvezza acquisita, assolutamente negativa con media punti da retrocessione, quasi da girone di ritorno di Malesani e comunque uno dei peggiori “ritorni” di sempre in A. Poi è arrivato l’addio nelle modalità inurbane che conosciamo. Cosa dovremmo pensare? Che il primo a non riuscire a tenere alta la tensione nello spogliatoio è stato proprio il mister, forse distratto dalla “magnificenza” delle Piramidi del Cairo? Che forse è stato meglio così, perché un altro anno con questi ritmi ci avrebbe portato alla retrocessione? Giudizio sospeso perché non siamo abituati a scindere la persona dall’atleta e non vorremmo essere scortesi.



Valeriano




Hellastory, 09/06/2021

MASTER OF NONE


L'inizio del terribile calendario di febbraio offre un paio di impressioni a caldo: 1) che il Verona è vivo e combatte, 2) che però è stato indebolito in attacco dal mercato di gennaio perché giocatori come Ngonge e Djiuric non sono facili da sostituire. A bocce ferme, quindi con maggior consapevolezza, possiamo invece realizzare che nel corso di gennaio abbiamo assistito a 3 eventi importanti, 2 dei quali francamente inusuali. In primo luogo, l'importante cessione di talento finalizzata a sistemare i conti societari. In secondo luogo, una serie di operazioni di mercato volte essenzialmente a lasciar andare quei giocatori che non si sentivano più parte del progetto. In terzo luogo, la bocciatura del sequestro delle azioni del Verona in sede di appello. Se però i primi due li abbiamo metabolizzati dal punto di vista affettivo oltre che tecnico costringendo i tifosi ad affidarsi completamente alla bontà del lavoro di Sogliano e Baroni e alla speranza che i nostri avversari non si siano adeguatamente rinforzati nel frattempo, il terzo apre a scenari che non riusciamo a valutare nella sua complessità.

[continua]

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