Coppa Italia 1965/66

Il Verona in Coppa Italia LA MANIFESTAZIONE E IL CONTESTO STORICO

La Coppa Italia 1965/66 va, per la terza volta nella sua storia, alla Fiorentina. Una vittoria giunta al termine di un torneo molto combattuto, conquistato grazie ad una rosa di primo livello soprattutto in attacco dove i vari De Sisti, Chiarugi e l'intramontabile Hamrin, capocannoniere del torneo con 5 reti, danno spesso spettacolo. Per fare proprio il trofeo i fiorentini devono prima estromettere la grande Inter di Herrera (che nel 1965/66 conquista il terzo scudetto negli ultimi quattro anni) e poi piegare la resistenza del sorprendente Catanzaro, giunto contro ogni pronostico all'atto finale dopo aver eliminato diverse squadre della massima serie, ultima delle quali la Juventus sconfitta in semifinale a Torino per 2-1! Il sogno dei calabresi di riportare il trofeo nella bacheca di un club di serie B (impresa riuscita al Napoli nel 1961/62) si spegne però nell'atto conclusivo dove il gol di Marchioro che pareggia il vantaggio fiorentino iniziale (di Hamrin) non basta. Ai supplementari infatti un contestato rigore realizzato da Bestini, regala ai gigliati la Coppa. Una stagione d'oro per la Fiorentina e per il suo giovane tecnico Chiappella che grazie a questo successo e al sorprendente quarto posto ottenuto in campionato conquista a fine anno il «Seminatore d'oro».

Numeri dell'edizione. Squadre partecipanti: 38. Marcatore: Kurt Hamrin con 5 gol.

Accadeva quell'anno. 1966:
- India e Pakistan si accordano per la fine della guerra per il possesso del Kashmir.
- Continua la «rivoluzione culturale•« promossa da Mao in Cina.
- Guerra civile in Nigeria. Il Biafra si proclama indipendente

Nella foto sotto lo svedese Kurt Hamrin, capocannoniere per la seconda volta della Coppa Italia (lo era già stato nella stagione 1963-64) e decisivo in finale per la sua Fiorentina.
clicca per ingrandire IL VERONA

Il Verona in quella stagione. Consueta rivoluzione a Verona: il Presidente Albarelli, non avendo più nessun altro giocatore decente da vendere, lascia la poltrona a Bonazzi. Anche Cadè se ne va dopo aver disputato un campionato dignitoso tenuto conto della rosa piuttosto mediocre a sua disposizione. Lo aspetta il Mantova appena retrocesso in B e desideroso di pronta rivincita: qui riuscirà ad esprimere a pieno le sue capacità riuscendo di slancio a conquistare la serie A. Questo è senz'altro il migliore periodo calcistico dei virgiliani. In panchina lo sostituisce l'ex giocatore milanista Tognon. Arrivano a Verona calciatori di indubbio valore per rinforzare sia la difesa - il portiere Cimpiel (dal Bologna) e i giovani Mancin (in prestito dal Venezia) e Ranghino (dal Forlì) fra tutti - che il centrocampo, dove arriva l'esperto Dell'Angelo (dal LR Vicenza). La squadra è senz'altro migliorata e si sistema subito nella zona medio alta della classifica. Purtroppo i numerosi infortuni e la cronica debolezza offensiva, non consentono però ai gialloblu di spiccare il volo nemmeno in questa circostanza. Il Verona conclude così il Campionato al 6•° posto in classifica.

Una parola sull'attacco infine: nelle ultime 3 stagioni, l'Hellas ha conquistato per ben 2 volte il 6•° posto, ad un passo quindi dalla zona promozione, e una volta il 14•°, cioè ad un soffio dalla C. In tutte queste circostanze, per un verso o per un altro, la carenza offensiva del Verona ha condizionato il raggiungimento di risultati più prestigiosi. Ma chi erano gli attaccanti gialloblu in questo periodo? Sega e Golin (7 gol per lui in 32 gare in questa stagione) erano le punte esterne, Tomiet e Maschietto quelle centrali: tutti giocatori giovani, cresciuti nel vivaio veronese, tecnicamente dotati e con buona visione di gioco. Ma assemblati insieme, senza avere compagni esperti della categoria al loro fianco, hanno reso molto meno del loro valore reale, e hanno finito per perdersi spesso di fronte alle rocciose difese avversarie. O ci pensava un centrocampista a togliere le castagne dal fuoco (Joan e Scaratti su tutti) o il Verona era in difficoltà e di frequente non riusciva ad andare oltre il pareggio.

Attenzione però: quello di mettere insieme troppi giocatori giovani contemporaneamente e tutti nello stesso reparto è un errore molto frequente tra i dirigenti gialloblu. La conoscenza della storia e un po' di buon senso, evidentemente, sono requisiti che devono rigorosamente mancare per diventare direttori sportivi del Verona…

Il cammino dei gialloblu in Coppa Italia. L'avventura del Verona nella Coppa Italia 1965/66 dura lo spazio di una partita. I gialloblu infatti si devono arrendere già al primo turno condannati dall'Atalanta guidata dalla giovane promessa Savoldi (vedi «Curiosità»).

Numeri dei gialloblu in Coppa Italia. Score: 1 partita, 1 vinta, 0 nulle, 0 perse, 0 gol fatti, 1 gol subito, 0 punti. Marcatori: nessuno.

Curiosità. La vittoria dell'Atalanta che costa l'eliminazione ai gialloblu porta una firma d'autore: quella di un giovanissimo (diciottenne) Giuseppe Savoldi. E non si tratta di un gol a caso. La rete contro il Verona infatti rappresenta il suo primo centro da professionista, il primo di una lunghissima serie per quello che sarà destinato a diventare uno dei più grandi bomber della storia del calcio italiano. Per lui parlano i numeri: un titolo di capocannoniere (nel 1972/73) e 168 reti in 405 partite in serie A.


clicca per ingrandire RISULTATI

1•° TURNO - 29 Agosto 1965

VERONA - Atalanta 0-1 Savoldi (A).

A lato a destra il diciottenne atalantino Giuseppe Savoldi. La stagione 1965-66 segna per lui l'inizio di una grande carriera.
PRESENZE E GOL DEI GIALLOBLU
Giocatore Ruolo Presenze Reti
BONATTI Mezzala sinistra n.10 1 0
CAPPELLINO Terzino sinistro n.3 1 0
CIMPIEL Portiere n.1 1 -1
DI BARI Centromediano n.5 1 0
GHEDINI Mediano sinistro n.6 1 0
GOLIN Ala sinistra n.11 1 0
Giocatore Ruolo Presenze Reti
MANCIN Terzino destro n.2 1 0
MASCHIETTO Centravanti n.9 1 0
SAVOIA Mediano destro n.4 1 0
SCARATTI Mezzala destra n.8 1 0
SEGA Ala destra n.7 1 0

clicca per ingrandire FINALE - Roma - 19 Maggio 1966

FIORENTINA - Catanzaro 2-1 dopo i tempi supplementari 30' Hamrin (F), 47' Marchioro (C), 109' Bertini rig.

Nella foto la Fiorentina campione. In piedi da sinistra: Albertosi, Morrone, Brizi, Nuti, Bertini. Accosciati: Hamrin, De Sisti, Gonfiantini, Rogora, Pirovano, Castelletti..

Fiorentina: Albertosi; Pirovano, Rogora; Bertini, Ferrante, Brizi; Hamrin, Merlo, Brugnera, De Sisti, Chiarugi. All.: Chiappella.
Catanzaro: Provasi; Marini, Lorenzini; Maccacaro, Tonani, Sardei; Vanini, Marchioro, Bui, Gasparini, Tribuzio. All.: Ballacci.
Arbitro: Sbardella di Roma.
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