Coppa Italia 1976/77

Il Verona in Coppa Italia LA MANIFESTAZIONE E IL CONTESTO STORICO

La stagione 1976/77 parte all'insegna delle novità. Per sfidare il Torino neo-scudettato infatti Milan e Juventus decidono di rischiare e affidano le proprie sorti nelle mani di due giovanissimi tecnici con l'intenzione di aprire un nuovo ciclo: Marchioro e Trapattoni. Per loro il primo importante banco di prova è la Coppa Italia, un esame che, pur senza brillare, viene superato. Il Milan infatti colleziona tre vittorie ed un pareggio (contro l'Atalanta), la Juve invece fatica un po' di più (due pari con Monza e Genoa) ma entrambe conquistano il primo posto che vuol dire passaggio del turno. A loro si uniscono l'Inter, il Bologna, il Napoli (qualificato di diritto) e le sorprese «cadette» Spal, L.R. Vicenza e Lecce, capace di eliminare il Torino di Pulici e Graziani.

Quando, in giugno, la Coppa torna per le fasi finali tutto è cambiato. Dei due giovani e promettenti allenatori ne è rimasto solo uno al comando della propria squadra, Trapattoni, grazie ad un stagione esaltante nella quale ha conquistato il primo trofeo internazionale nella storia della Juventus, la Coppa Uefa, e ha vinto lo scudetto al termine di un'esaltante sfida con il Torino conclusasi solo all'ultima giornata dopo un cammino stratosferico di entrambe le squadre (Juve: 23v, 5n, 2p; Toro: 21v, 8n,1p). Dall'altra parte invece Marchioro ha avuto vita grama. Dopo i proclami estivi sulla rivoluzione del modo di giocare ed interpretare il calcio, sulla zona e sulle originali tecniche di allenamento (con tanto di concerti di Beethoven fatti ascoltare ai giocatori negli spogliatoi per rilassarli), Marchioro naufraga alla prova del campo e quando a fine andata si trova sull'orlo della retrocessione viene rimpiazzato dall'eterno Rocco che appena insidiatosi dichiara: «Da oggi niente zona, si gioca a calcio». In realtà il Parun non riesce ad invertire la rotta e così a fine stagione il Milan si trova salvo per un pelo con solo 5 vittorie conquistate in trenta partite.

Chiaro quindi che alla vigilia della fase finale il Milan non goda certo dei favori dei pronostici. E invece a sorpresa rossoneri si risvegliano e dominano in lungo e in largo il proprio girone conquistando in sei partite 5 vittorie ed un pareggio. Nell'altro girone il Lecce, il «Real» Vicenza di Fabbri e Pablito Rossi (che l'anno successivo stupirà l'Italia finendo al secondo posto in campionato) e la rimaneggiata Juventus, che dopo il trionfale campionato dà spazio alle riserve in Coppa, danno flebile resistenza all'Inter di Mazzola ed Inastasi che così si qualifica in finale.

L'atto finale del 3 luglio, a Milano, diventa un derbissimo, utile ad entrambe le squadre per riscattare una stagione non proprio trionfale. La vittoria va alla squadra più affamata, il Milan di Rocco che con i gol di Maldera e Braglia si impone meritatamente per 2-0. Per i rossoneri, almeno in Coppa Italia, è un trionfo: nove vittorie, due pareggi e zero sconfitte, 24 gol fatti e solo 5 subiti. Un cammino da record coronato dalla conquista del titolo di capocannoniere da parte dei suoi due bomber Calloni e Braglia con 6 gol a testa.

Numeri dell'edizione. Squadre partecipanti: 36. Marcatori: Egidio Calloni (Milan), Giorgio Braglia (Milan) con 6 gol.

Nella foto sotto Franco Superchi, uno dei protagonisti della stagione. Giunto a Verona a trentadue anni, dopo un lungo trascorso nella Fiorentina, lascerà il segno segnalandosi come uno dei portiere migliori della storia dell'Hellas.
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Il Verona in quella stagione: Il primo obiettivo estivo Di Garonzi e Valcareggi è quello di puntellare la difesa: diversi giocatori sono un po' avanti nell'età (Nanni e Sirena) e non assicurano più interventi tempestivi, altri sono troppo giovani o poco adatti alla serie A (Catellani). Si comincia dal portiere: scambio con la Fiorentina Superchi-Ginulfi.

Superchi, nelle 3 stagioni in cui vestirà la maglia gialloblu, rappresenta un elemento indispensabile per questa squadra ed è probabilmente il più bravo portiere che abbia vestito la maglia gialloblu in un Campionato di serie A: sicuro tra i pali e nelle uscite, esperto, grande guida della difesa, rarissime le sviste. Vale per lui lo stesso discorso che oggi possiamo estendere a portieri esperti, preparati e dello spessore di Pagliuca, Peruzzi e Marcheggiani nelle loro rispettive squadre.

Non basta: arrivano i tenaci difensori Logozzo e Negrisolo, jolly difensivo di grande capacità e in piena evoluzione tecnica, impiegato dal mister nel ruolo di libero. Altro esperimento di Valcareggi, l'arretramento nel ruolo di terzino sinistro fluidificante di Franzot, detto «Kerosene», giocatore molto amato dai tifosi per la sua generosità e il grande dinamismo. A centrocampo arriva l'eclettico Fiaschi e si punta molto sulla maturazione di Guidolin. Come 3•° attaccante, al posto del deludente Macchi, viene acquistato Petrini, centravanti molto prestante e forte di testa. Una gran bella squadra!

L'avvio è positivo soprattutto per merito di uno strepitoso Zigoni, alla 3•° giornata, il Verona abbatte l'Inter 1 a 0 (Busatta) con questa formazione (3/5/2): Superchi; Logozzo, Negrisolo, Bachlechner; Fiaschi, Busatta, Mascetti,Maddè, Franzot; Luppi e Zigoni. Il Verona perde 2 a 1 a Torino con la Juventus nonostante il clamore che suscita l'uscita anticipata dal campo di Zigoni, colpito alla testa da una bottiglietta. Alla 12•° supera indenne il Milan a San Siro grazie ad una strepitosa prestazione di Soperchi e chiude il girone di andata a 14 punti, al 7•° posto di classifica, dopo la batosta di Foggia (4 a 1). Spettacolare è la gara con il Cesena, che si può considerare in pratica un derby: i romagnoli infatti schierano ben 4 ex gialloblu tra i titolari: i difensori Cera (141 presenze nel Verona e 7 gol) e Batistoni (138) e gli attaccanti Macchi (20 e 4 gol) e Mariani (27 e 6 gol). Entrambe le partite se le aggiudica il Verona, vincendo in maniera sofferta sia a Cesena (0 a 1, gol di Luppi) che al Bentegodi (2 a 1, gol di Petrini, Fiaschi e De Ponti su rigore). Nel girone di ritorno, i gialloblu, sempre più quadrati, si avvicinano alla zona UEFA con un grandi prestazioni: sono imbattuti in casa dell'Inter (palo di Petrini e gol sfiorato da Zigoni a porta vuota), impattano la Juve al Bentegodi (non fischiato un gol regolarissimo a Petrini), perdono solo a Firenze e conquistano in breve tempo la matematica salvezza. Il Verona, per la prima volta in assoluto nella sua storia, è in lotta per un posto UEFA ma la duplice sconfitta di Catanzaro e Torino, sul finale del Campionato, li allontana da una posizione così prestigiosa. Grandi applausi, comunque, da parte dei tifosi gialloblu all'ultima di campionato culminata con il successo sul Foggia 2 a 1 (Nicoli, Fiaschi, Luppi).

Quello creato in questa stagione rappresenta il più bel Verona dell'intera epoca di Garonzi: molto forte dietro, geometrico a centrocampo (stupendo l'asse Mascetti-Maddè) e ficcante in avanti con gente come Zigoni, Luppi e Petrini. A sostegno della bontà di questa compagine, in questa stagione vengono battuti 2 record significativi: il numero di punti conquistati (28) e la posizione finale di classifica (9•° posto). Oltre a questi dati, di per sé esplicativi, un gioco costantemente spettacolare e pratico al tempo stesso.

Sempre presenti (30 gare) Superchi e Bachlechner; 26 le reti fatte, bomber gialloblu è il centravanti Luppi con 7 gol; solo 32 quelle subite, 2•° migliore difesa di sempre, a conferma del buon lavoro fatto.

Il cammino dei gialloblu in Coppa Italia. Il 29 agosto, a due mesi esatti dalla sfortunata finale di Coppa Italia 1975/76, il Verona ritorna in campo nel torneo che lo ha visto grande protagonista nella stagione precedente. I gialloblu si trovano di fronte uno degli avversari di due mesi prima, il Genoa del giovanissimo bomber Pruzzo che dopo un'esaltante promozione in A, condita con la partecipazione alle semifinali di Coppa, esplode di entusiasmo nell'attesa dell'inizio della massima serie. Le cose vanno come peggio non potrebbero per il Verona. Sul Bentegodi infatti si scatena il ciclone Pruzzo che spazza via la difesa scaligera con una doppietta, aggravata dal gol di Rizzo che fissa il risultato sullo 0-3. Un punteggio davvero pesante che in pratica estromette già alla prima partita l'Hellas dalla Coppa.

La conferma di questa impressione arriva tre giorni dopo, con l'Hellas impegnato nell'insidiosissima trasferta di Torino. Gli juventini mettono in campo tutti gli uomini migliori e il divario tecnico tra le due squadre è quasi imbarazzante. E' infatti la Juventus del giovanissimo Trapattoni, capace di vincere sei scudetti in dieci anni, il primo dei quali proprio in questa stagione (1976/77) al suo debutto in bianconero. Bastano due grandi firme, Tardelli e Bottega, a superare la flebile resistenza gialloblu. Se l'anno precedente l'avventura in Coppa era durata dieci mesi, ora dopo quattro giorni il Verona è già matematicamente fuori dai giochi.

Un risultato certamente poco onorevole per i vice-campioni in carica e allora ecco prendere la scena nelle ultime due partite l'orgoglio gialloblu. I nostri infatti vincono sia con il Monza (1-0) che con la Sambenedettese (1-2) e perlomeno chiudono il girone al terzo posto con quattro punti.

Numeri dei gialloblu in Coppa Italia. Score: 4 partite, 2 vinte, 0 nulle, 2 perse, 3 gol fatti, 6 gol subiti, 4 punti. Marcatori: Mascetti, Moro A. e Zigoni con 1 gol.

Curiosità. Il Milan che vince la Coppa Italia 1976-77 deve dire un grazie speciale a Giorgio Braglia, ala sinistra modenese, che dopo aver seguito il campionato dalla tribuna (per lui solo 3 gare) si rivela decisivo in Coppa. Nelle ultime 7 gare infatti, quelle decisive (6 della fase finale più la finale), va sempre in rete, tranne che nella vittoria esterna per 2-1 a Napoli, mettendo insieme un bottino di 6 gol che gli vale il titolo di capocannoniere. Un finale di stagione straordinario, impreziosito dal gol segnato all'89' nella decisiva sfida con l'Inter che fissa il 2-0 finale e regala ai rossoneri la quarta Coppa Italia della storia.


clicca per ingrandire RISULTATI

ELIMINATORIE: GIRONE 2

1•° PARTITA - 29 Agosto 1976

VERONA - Genoa 0-3 Pruzzo (G), Pruzzo rig. (G), Rizzo (G).

2•° PARTITA - 01 Settembre 1976

Juventus - VERONA 2-0 Bettega (J), Tardelli (J).

3•° PARTITA - 05 Settembre 1976

VERONA - Monza 1-0 Mascetti (V)

4•° PARTITA - 12 Settembre 1976

Sambenedettese - VERONA 1-2 Trevisan (S), Zigoni (V), Moro A. (V).

CLASSIFICA FINALE

1. JUVENTUS 6 p (7-1); 2. Genoa 6 p (6-2); 3. Hellas Verona 4 p; 4. Monza 3 p; 5. Sambenedettese 1 p.

In alto a destra, una foto del Verona 1976-77. In piedi da sinistra: Zigoni, Sirena, Bachlechner, Fiaschi, Mascetti, Superchi; accosciati: Maddè, Cozzi, Luppi, Franzot, Negrisolo.
PRESENZE E GOL DEI GIALLOBLU
Giocatore Ruolo Presenze Reti
BACHLECHNER Stopper n.5 4 0
COZZI G. Jolly difensivo n.5/6 4 0
FRANZOT Terzino sinistro n.3 4 0
MASCETTI Mezzala n.8 4 1
NEGRISOLO Libero n.6 4 0
SIRENA Terzino sinistro n.3 4 0
SUPERCHI Portiere n.1 4 -6
FIASCHI Esterno destro n.7 3 0
Giocatore Ruolo Presenze Reti
MADDE' Mezzala n.10 3 0
LUPPI Centravanti n.9 3 0
ZIGONI Ala sinistra n.11 3 1
MORO A. Mezzala n.8/10 3 1
PETRINI C. Centravanti n.9 3 0
GUIDOLIN Mezzala n.7/8 2 0
CATTANEO Centrale difensivo n.5/6 1 0

clicca per ingrandire FASE FINALE - 1-9-12-15-19-22-26-29 Giugno 1977



CLASSIFICA GIRONE A

1. MILAN 11 p; 2. Bologna 6 p; 3. Napoli 6 p; 4. Spal 1 p.

CLASSIFICA GIRONE B

1. INTER 9 p; 2. Juventus 6 p; 3. L.R. Vicenza 5 p; 4. Lecce 4 p.

FINALE - Milano - 03 Luglio 1977

MILAN - Inter 2-0 64' Maldera (M), 89' G.Braglia (M).

Nella foto sopra a destra la rosa del Milan vincitore della Coppa Italia 1976/77. In piedi da sinistra: Albertosi, Bet, Rivera, Turone, Morini, Boldini, Braglia, Sabadini; accosciati: Maldera, Biasiolo, Calloni, Bigon, Capello.

Milan: Albertosi; Sabadini, A. Maldera; G. Morini (12' Boldini), Bet, Turone; Bigon, Biasiolo, Calloni, Rivera, G. Braglia. All.: Rocco.
Inter: Bordon; Canuti (70' Guida), Fedele; Oriali, Gasparini, Facchetti; Pavone, Merlo (76' Grosselli), Anastasi, Mazzola, Marini. All.: Chiappella.
Arbitro: Gussoni di Tradate.
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