Coppa Italia 1963/64

Il Verona in Coppa Italia LA MANIFESTAZIONE E IL CONTESTO STORICO

Dopo due edizioni dominate dalle outsider (Napoli ed Atalanta) la Coppa Italia torna alla normalità lasciando spazio solo alle grandi squadre della massima serie. Le piccole di B infatti dopo aver spadroneggiato nelle due edizioni precedenti questa volta trovano poca gloria e in un colpo solo tutte le otto rappresentanti della categoria rimaste in corsa negli ottavi (Varese, Napoli, Alessandria, Foggia, Cagliari, Prato, Padova e Verona) vengono eliminate.

Nei quarti le favorite sembrano Inter e Bologna, che dopo una lunga ed estenuante lotta si sono giocati la vittoria finale nel primo ed unico spareggio-scudetto della storia. Il tricolore è andato agli emiliani, ma proprio l'estenuante scontro finale costa ai due club l'eliminazione dalla Coppa Italia. I quarti infatti si giocano solo tre giorni dopo il sopraccennato scontro decisivo, ed Inter e Bologna, ormai scariche di energie fisiche e mentali vengono dominate rispettivamente da Torino e Juventus che le surclassano entrambe per 4-1. A raggiungerle in semifinale ci pensano la Fiorentina e la Roma, sbarazzatesi rispettivamente del Milan e dei campioni uscenti dell'Atalanta.

In semifinale il sorteggio mette a confronto proprio queste due coppie di avversari. Hanno la meglio il Torino e la Roma (ai calci di rigore) che dimostrano più fame e voglia di riscatto degli avversari (Juve e Fiorentina) che li hanno preceduti in classifica nel campionato. Siamo alla metà di giugno, ma per conoscere il vincitore finale bisognerà aspettare ancora cinque mesi (vedi sotto le «curiosità»). La finale infatti viene giocata in due atti: il primo in settembre (a Roma: finisce 0-0) il secondo, la ripetizione, all'inizio di novembre questa volta a Torino. Ad avere la meglio sono gli ospiti grazie ad un gol all'85' di Nicolè, che regala così alla squadra capitolina l'ambìto trofeo dopo una avventura durata quasi un anno e mezzo.

Numeri dell'edizione. Squadre partecipanti: 38. Marcatori: Pedro Manfredini (Roma), Joaquin Lucas Peirò (Torino), Kurt Hamrin e Juan Roberto Rodriguez Seminario (Fiorentina) con 4 gol.

Accadeva quell'anno. 1964:
- Gli USA iniziano il bombardamento del Vietnam del nord.
- Si dimette di Krusciov. Gli succede Breznev.
- Il 29 giugno 1964 la IBM mette in vendita il primo word processor.

Nella foto sotto il protagonista della nostra Curiosità Bruno Nicolè, con le maglie di Mantova e Roma.
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Il Verona in quella stagione. Il nuovo Presidente Albarelli rivoluziona la squadra. Cede i migliori giocatori a formazioni di serie A: Pirovano (Fiorentina), Ciccolo (Inter) e Albrigi (Torino); saluta i veterani Zamperlini, Begalli e Basiliani titolari di 200/250 presenze gialloblu; punta tutto sul talento di Cera e Maioli, protagonisti anche nella Nazionale di serie B. In panchina viene confermato Facchini, molto bravo a gestire formazioni piene di giovani. Dopo un avvio in sordina, trovato il giusto equilibrio in campo, il Verona inizia a volare anche per merito dell'acquisto a novembre dall'Inter (in prestito) dell'ex mediano della Nazionale Bruno Bolchi. Per festeggiare le ambizioni gialloblu viene aperto il nuovo stadio Bentegodi, avveniristica struttura posta nella periferia della città, capace di ospitare 4 volte il numero degli spettatori del vecchio campo sportivo. Impianto decisamente sprecato per i valori sportivi di una città come Verona. L'esordio purtroppo è negativo: il Venezia espugna il nuovo terreno di gioco 1 a 0 con rete di Salvemini, dando adito alle polemiche tra le varie forze politiche comunali. Nel frattempo, i giovani gialloblu continuano per la loro strada e alla 25•° giornata raggiungono la vetta della classifica, sebbene in comproprietà con il fortissimo Foggia. La lotta per la Promozione si fa serrata a causa del recupero del Varese di Traspedini, del Padova e del Cagliari di Gigi Riva e tutto è rimandato alle ultime giornate di Campionato. Qui succede l'imprevedibile: il Verona, ottiene solo 8 punti in 10 partite. I tifosi assistono increduli ed inviperiti al crollo verticale della propria squadra: Facchini viene esonerato e Biagini, che gli subentra, ottiene solo 1 vittoria e 4 sconfitte. A questo punto viene chiamato in panchina Tavellin, uomo della società e pronto per tutte le stagioni, che assisterà al definitivo abbandono dei gialloblu alla lotta per venire in serie A. E' un peccato perché il Verona colleziona in tutta la stagione solo 9 sconfitte, di cui 5 nelle ultime e decisive partite. Il 6•° posto finale, il lancio di altre giovani promesse e uno stadio meraviglioso, attenuano solo in parte la delusione di questa stagione.

Il cammino dei gialloblu in Coppa Italia. L'Hellas, reduce dalle semifinali dell'edizione precedente, affronta la Coppa Italia 1963/64 finalmente conscio di poter far bene. Per la prima partita a Verona giunge il Mantova, formazione di Serie A. La gara è molto sentita e 9.311 spettatori (incasso di 7.178.700 lire) affollano gli spalti del vecchio Bentegodi. L'Hellas non delude le attese e, nonostante il minor tasso tecnico, sconfigge per 2-1 i lombardi grazie alle reti di Joan e Maioli.
Il secondo turno, disputato ancora a Verona (questa volta i spettatori sono 5.972 per un incasso di 4.078.700 lire), vede quale avversario nientemeno che il Bologna, destinato a vincere, in quella stessa stagione, lo scudetto. Di fronte a una squadra che rappresenta il meglio del panorama nazionale, con campioni quali Bulgarelli, Haller, Pascutti e Nielsen, i gialloblu sfoderano una prova eccezionale riuscendo a chiudere i tempi regolamentari sullo 0-0. Una sfortunata autorete di Perani consegna però nei supplementari il successo ai bolognesi. Il Verona esce comunque di scena tra gli applausi.

Numeri dei gialloblu in Coppa Italia. Score: 2 partite, 1 vinta, 0 nulle, 1 persa, 2 gol fatti, 2 gol subiti, 2 punti. Marcatori: Joan e Maioli con 1 gol.

Curiosità. L'edizione 1963/64 si sviluppa insolitamente nell'arco di 1 anno e 2 mesi. Se il primo turno infatti si gioca l'8 settembre 1963, la ripetizione della finale, quella che decide la Coppa, viene disputata addirittura il primo novembre del 1964. Proprio da questa anomalia nasce la curiosità che vi segnaliamo. Scorrendo i marcatori della partita tra Verona e Mantova del primo turno e quello della finale tra Torino e Roma si può notare che in tutti e due è presente il nome di Nicolè. Si tratta dello stesso giocatore? Oppure di due omonimi? La spiegazione, come anticipato, sta nella particolarità del calendario. L'autore di tutti e due i gol è Bruno Nicolè, che dopo aver giocato in prestito al Mantova la stagione 1963/64 l'anno successivo passa alla Roma. La sua storia, incredibile, merita di essere ricordata per intero.
Nicolè nasce il 24 febbraio del 1940 a Padova. Sin da giovanissimo, nelle giovanili della squadra della sua città, mette in mostra doti tecniche fuori dal comune. Il suo talento è straordinariamente precoce: a 15 anni esordisce nella nazionale Juniores, a 16 gioca e segna (contro Genoa e Juventus) in Serie A. Ed è proprio la Juventus ad acquistarlo la stagione successiva: Nicolè si inserisce perfettamente nel progetto di rifondazione della squadra avviato dal neo-presidente Umberto Agnelli, che porta a Torino anche Charles e Sivori. L'ascesa dell'attaccante padovano è inarrestabile: a 17 anni vince da titolare lo scudetto e a 18 esordisce in nazionale con una doppietta contro la Francia (2-2). L'Italia ha trovato il «nuovo Piola», titolano il giorno dopo i principali quotidiani sportivi. Tutto, però, è avvenuto troppo in fretta. Circondato da campioni quali Sivori, Boniperti e Charles, Nicolè per trovare spazio è costretto più volte a cambiare posizione in campo, smarrendo via via una propria definita connotazione di ruolo. A 21 anni ha tre scudetti alle spalle ed è capitano della nazionale ma la sua carriera è già in fase discendente. Nel 1963, finito in panchina nella Juventus, viene ceduto alla Roma la quale, non sapendo per il momento che farsene, lo manda in prestito al Mantova. Ci riallacciamo così a quanto anticipato sopra. Il gol con cui l'1 novembre 1964 regala all'85' la Coppa Italia ai capitolini rappresenta l'ultimo acuto della sua carriera, chiusasi 4 stagioni dopo a soli 28 anni. Senza rimpianti Nicolè commenta oggi così la sua incredibile storia calcistica: «Potevo magari segnare un'epoca, ma è andata diversamente».

Nella foto sotto una formazione del Verona 1963/64. In piedi: Maschietto, Cappellino, Joan, Fassetta, Carletti, Bolchi. Accosciati: Maioli, Ciceri, Tartari, Cera, Calloni.
clicca per ingrandire RISULTATI

1•° TURNO - 08 Settembre 1963

VERONA - Mantova 2-1 Joan (V), Maioli (V), Nicolè (M).

2•° TURNO - 13 Novembre 1963

VERONA - Bologna 0-1 dopo i tempi supplementariPeretta aut. (V).


PRESENZE E GOL DEI GIALLOBLU
Giocatore Ruolo Presenze Reti
CAPPELLINO Terzino sinistro n.3 2 0
CARLETTI Terzino destro n.2 2 0
CERA Mediano sinistro n.6 2 0
CICERI Portiere n.1 2 -2
JOAN Mezzala n.10 2 1
MASCHIETTO Laterale destro n.4e7 2 0
MONTENOVO Attaccante n.7 o 9 2 0
RADAELLI Mediano destro n.4 2 0
Giocatore Ruolo Presenze Reti
BONATTI Mezzala sinistra n.10 o 11 1 0
CALLONI Centravanti n.9 1 0
MAIOLI Ala sinistra n.11 1 1
PERETTA Centromediano n.5 1 0
SAVOIA Centrocampista n.4 o 8 1 0
TARTARI Jolly difensivo n.- 1 0
ZENO Mezzala destra n.8 1 0

clicca per ingrandire FINALE - Roma - 06 Settembre 1964

Roma - Torino 0-0 dopo i tempi supplementari

RIPETIZIONE FINALE - Torino - 01 Novembre 1964

Torino-ROMA 0-1 dopo i tempi supplementari 85' Nicolè (R).

A sinistra la copertina de «Il calcio illustrato» celebra la vittoria della Roma.

Torino: Vieri; Poletti, Buzzacchera; Puia, Lancioni, Ferretti; Simoni, Ferrini, Hitchens, Cella, Meroni. All.: Rocco.
Roma: Cudicini; Tomasin, Ardizzon; Carpanesi, Losi, Schnellinger; Leonardi, Tamborini, Nicolè, De Sisti, Francesconi. All.: Lorenzo.
Arbitro: Campanati di Milano.
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