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PROSSIMO IMPEGNO
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Quella di sabato sarà la gara n. 46 fra Hellas Verona e Ascoli, la n. 11 in serie B al Bentegodi.
La tradizione casalinga è ampiamente favorevole al Verona che, nei precedenti 10 incontri, ha vinto 7 volte, pareggiato 2 e perso solamente una volta. I gol gialloblu sono 19 contro i soli 4 segnati dai bianconeri.
Garofalo all'occhiello
Le sfide in serie B fra Verona e Ascoli sono relativamente “giovani”. Le due formazioni si sono difatti incontrate per la prima volta della loro storia in serie A, nel campionato 1975-76, ma per vedere un incontro di serie B si è dovuti arrivare alla stagione 1990-91. Il Verona, chiuso il ciclo formidabile degli anni Ottanta, era appena retrocesso, proprio in compagnia dell'Ascoli, che aveva terminato il campionato di serie A 1989-90 in ultima posizione.
Le “nobili decadute” si affrontano al Bentegodi alla 12ma giornata, il 25 novembre 1990, e il Verona si impone con un netto 4-0 firmato dalla doppietta di Davide Pellegrini e dalle reti di Gritti e Prytz. Ma non è questo il successo più largo del Verona sui marchigiani: nel campionato 1994-95, in occasione dell'ultima di campionato, i gialloblu rifilano addirittura una cinquina ad un Ascoli rinunciatario nonché già largamente retrocesso in serie C, per la prima volta dopo 23 anni.
Eroe di giornata è lo sconosciuto giovane Vincenzo Garofalo, attaccante di Napoli, che dopo un lungo infortunio è alla sua prima apparizione da titolare. Complice l'indisposizione del bomber stagionale Fermanelli, che si era infortunato nella partitella settimanale contro l'Olbia, mister Mutti, nella sua ultima panchina gialloblu, dà spazio alla linea verde, schierando un attacco formato da Garofalo, classe 1974, e Cammarata, classe 1975.
Garofalo va in rete già dopo soli 23 minuti, approfittando di uno svarione della difesa marchigiana su un cross di Lamacchi. Garofalo si ritrova la palla fra i piedi e insacca a porta vuota. Dieci minuti dopo l'attaccante napoletano si invola sulla fascia destra e mette al centro per Cammarata che ha il tempo di scartare il portiere bianconero Ivan e depositare in rete il 2-0.
A inizio ripresa Cammarata restituisce il favore al compagno di reparto consegnandogli, con grande altruismo, un pallone da spingere in gol a porta vuota per il 3-0. A completare la goleada gialloblu ci penseranno poi Ficcadenti e Bellotti.
Se per Cammarata, promessa del vivaio juventino, quello messo a segno all'Ascoli era l'undicesimo sigillo personale in una stagione decisamente sopra ogni attesa, per Garofalo la doppietta di quel giorno era destinata a rimanere un unicum nella sua carriera. A fine campionato Garofalo venne ceduto al Pergocrema in serie C2, inizio di una discesa irreversibile che porterà l'attaccante napoletano a giocare solamente fra serie C2 e serie D con numerose squadre. “Vado via a farmi le ossa in serie C, d'altra parte sono stato fermo un anno e devo riprendere. Ma spero di tornare presto”. Queste le sue parole ai taccuini de L'Arena a fine gara. Non saranno profetiche.
Gol-lampo, gol-meteora e gol (in)atteso
L'ultimo successo interno del Verona in serie B contro l'Ascoli risale all'8 dicembre 2012, nel campionato che segnò il ritorno dei gialloblu nella massima serie sotto la guida di mister Mandorlini. Il Verona non vince da 3 giornate ma si trova in vantaggio già dopo soli 24 secondi quando Emil Hallfredsson calcia splendidamente di prima intenzione una palla proveniente da destra e la infila rasoterra nell'angolino alla sinistra del portiere Guarna.
Dopo il raddoppio firmato da Juanito già all'ottavo minuto, la gara è praticamente in discesa e nel secondo tempo arriva anche la rete che non ti aspetti: la segna Michelangelo Albertazzi, con una zampata a un metro dalla rete, per ribadire in gol un intervento non impeccabile di Guarna su colpo di testa di Cacia. Quella di Albertazzi contro l'Ascoli rimarrà l'unica rete segnata dal terzino sinistro nella sua permanenza gialloblu, che suo malgrado rimarrà nella memoria più per le vicende legate alla causa contro la società che per le prestazioni in campo.
Al contrario del gol rapidissimo di Hallfredsson, l'Ascoli ha impiegato ben 13 anni per segnare una rete al Bentegodi in serie B. Nelle prime 5 sfide di B a Verona, i gialloblu hanno sempre vinto tenendo la rete inviolata. Il primo marchigiano a segnare è stato Antonelli Agomeri, il 14 dicembre 2003, e il suo gol, come spesso capita, è bastato a siglare il primo (e unico) successo bianconero in B al Bentegodi. Oggi Filippo Antonelli Agomeri è direttore sportivo del Monza di Berlusconi.
Storie di ex
Il 13 marzo 2017, nello scontro al Bentegodi, l'Ascoli schiera in attacco un ex indimenticato: Daniele Cacia, che nella stagione 2012-13 aveva riportato in A il Verona con 24 reti, tuttora record di marcature in maglia gialloblu. Cacia riceve una calorosa accoglienza dai suoi ex tifosi e se ne torna ad Ascoli con un punto grazie allo 0-0 strappato con i denti dalla formazione bianconera. Pareggio firmato in particolare dalle parate del portiere Lanni che sventa anche un calcio di rigore calciato da Romulo.
Nell'Ascoli che sfiderà il Verona sabato prossimo non ci sarà invece un altro ex attaccante gialloblu, ovvero Simone Andrea Ganz, anche lui protagonista di una promozione in A con la maglia gialloblu, anche se sarebbe meglio dire “comprimario”. Soltanto 4 reti in 21 partite per lui nel campionato di B 2016-17, e un feeling mai sbocciato con la piazza, anche a causa delle inopportune dichiarazioni di papà Maurizio secondo cui la Juventus non era contenta dello scarso utilizzo di Simone. Insomma, Verona scelta sbagliata nel processo di crescita del talento Ganz. Padre e figlio se ne saranno fatti una ragione. Nel frattempo Ganz non è più giovane e nemmeno più promettente.
Simone Ganz è stato espulso a Carpi e si è beccato 3 giornate di squalifica per aver calpestato l'avversario sulla schiena. A Verona non ci sarà, e non credo saranno in molti a rimpiangerlo.
Prima di Cacia e Ganz, fra gli ex gialloblu che hanno vestito la maglia bianconera dell'Ascoli vanno ricordati Angiolino Gasparini e Josè Dirceu. Percorso opposto da Ascoli a Verona fece invece Giuseppe Iachini che, dopo aver esordito non ancora 18nne in serie A con i marchigiani, si trasferì alla corte di Bagnoli nella stagione 1987-88.
Ma questi erano gli anni di serie A per entrambe le formazioni. Un altro ex bianconero che vale la pena segnalare, anche se a Verona è arrivato solo da allenatore, è Andrea Mandorlini, che ha giocato nell'Ascoli dal 1981 al 1984.
L'ultimo turno di campionato è stato decisamente positivo per i colori gialloblu. A fare il paio con l'importante successo esterno a Perugia, sono arrivate le sconfitte di Benevento e Pescara, e il pareggio del Palermo. Ora la classifica ci sorride, ma il Verona è atteso ad aprile da un mese di fuoco: le sfide con Brescia, Palermo, Benevento e Pescara saranno decisive per stabilire chi salirà in serie A e chi sarà costretto all'appendice dei playoff. Proprio in vista degli impegni più difficili, il Verona non può permettersi di sbagliare partite – come quella con l'Ascoli – sulla carta abbordabili.
Poi, esprimendo un parere personale, non so come finirà la stagione, ma se devo pensare alla prospettiva di un altro anno inglorioso in serie A per inanellare record negativi, mi posso accontentare di vedere il Verona giocarsela su tutti i campi di serie B con la personalità mostrata a Perugia. In attesa di tempi migliori, ovvero di un progetto a lungo termine che renda l'Hellas competitivo anche per il salto di categoria, non è comunque poco.
Paolo
Lazio e Torino, che peraltro sono formazioni superiori, hanno evidenziato un tema già affrontato durante l'estate: la difesa. È innegabile che Sogliano abbia lavorato con maggiore attenzione alla scoperta prima e all'arrivo poi di giocatori di qualità a centrocampo e in attacco, in ottica plusvalenze. E si vede. Ogni partita scopriamo un gesto tecnico superiore alla media da parte di Harroui, Kastanos, Tengstedt, e perfino di Livramento e Mosquera. Altri ne arriveranno da nuovi giocatori che al momento non conosciamo bene perché si stanno ancora integrando. Per non parlare dell'evoluzione esponenziale di Belahyane che creerà non pochi, ma piacevoli, problemi di turnover al mister al rientro di Duda e Serdar. Sulla difesa invece non si è lavorato. O non abbastanza. Gli arrivi nel finale di Daniliuc e Bradaric non sembrano decisivi in un reparto dove Frese e Okou faticano ad adattarsi al livello del nostro campionato. E neppure i ritorni di Faraoni (bloccato a Verona solo a causa di un ingaggio pesante) e Ghilardi (mai veramente preso in considerazione) sembrano essere un valore aggiunto.
[continua]Qual è stato il miglior gialloblu in campo in
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Riepilogo stagionale e classifica generale
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