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Attaccanti a valanga: Emanuele Del Vecchio e Giorgio Mariani
In epoca di vacche magre (3 punti nelle ultime 7 giornate) a volte basta poco per trovare conforto. Lo cerchiamo nei numeri delle sfide casalinghe contro la Sampdoria. Lunedì sera si giocherà a Verona per la 21ma volta in serie A, e la tradizione è decisamente positiva: nei 20 precedenti si possono contare 10 vittorie gialloblu e 9 pareggi, e una sola sconfitta, che risale al 13 aprile 1969 quando i blucerchiati si imposero per 3-0 con una doppietta di Vieri e una rete di Francesconi.
Era quella la seconda sfida a Verona in serie A; la prima gara coincise invece con uno dei record segnalati recentemente da Carlo nel suo maestoso excursus enciclopedico sulle 800 partite dell'Hellas in serie A. Il 9 febbraio 1958, nel vecchio Bentegodi, il brasiliano Emanuele Del Vecchio schiantò la Samp con 5 reti, un record tuttora imbattuto nella storia gialloblu. E dire che la Samp era stata in vantaggio 2-0 e ancora al 55' era in vantaggio 3-2. Poi Del Vecchio, che già aveva segnato una doppietta, si scatenò con altre 3 reti siglando una vittoria dai contorni quasi epici. Al termine di quella giornata, il Verona si insediò al quinto posto in classifica, a 21 punti, in compagnia del Vicenza vittorioso a Bergamo per 4-2, e della Roma sconfitta a Padova 3-0. Chi avrebbe potuto immaginare che la squadra gialloblu sarebbe scivolata, in soli 4 mesi, dal quinto all'ultimo posto? Ma di come finì quella incredibile stagione abbiamo già parlato in occasione della presentazione della partita di Bergamo.
Verona – Sampdoria ha spesso ispirato i bomber gialloblu: 14 anni dopo Del Vecchio, il 26 marzo 1972, vive la sua giornata di gloria Giorgio Mariani, che con un tripletta stende la Samp nella partita della svolta della stagione 71-72, come ha raccontato Massimo qualche tempo fa in questo ottimo flashback.
La Samp riuscì a risvegliare l'istinto al gol sopito di questo attaccante modenese che fino a quel giorno aveva abbastanza deluso le aspettative; chissà che lo stesso non capiti quest'anno per il suo conterraneo Luca Toni che, dopo i “botti” della scorsa stagione, sta vivendo un periodo non felicissimo in zona gol. Doveroso il ricordo di Giorgio Mariani in questa occasione, visto che Verona - Sampdoria si giocherà a 3 anni esatti dalla scomparsa dell'ex attaccante gialloblu: Mariani è morto, nella sua Sassuolo, l'8 dicembre del 2011 ad appena 65 anni.
Una maglia “scaramanticamente ripudiata”
L'anno dello scudetto gialloblu, stagione 1984-85, si giocò al Bentegodi nel girone d'andata, il 18 novembre 1984. Finì 0-0, e la gara è ricordata anche per la nuova maglia sfoggiata nell'occasione dalla squadra di Bagnoli. Anche qui ci viene in aiuto Massimo, che così scriveva nello Speciale 84-85:
“Oddio, da lontano sembra di vedere il solito blu dominante ma oggi le righe gialle sono trasversali invece che verticali.”
Il Verona veniva da 4 vittorie su 4 nelle partite casalinghe, contro Napoli, Udinese, Juventus e Fiorentina. Lo 0-0 interrompe la striscia positiva gialloblu, anche se la squadra di Bagnoli conserva il primato in classifica con 15 punti, davanti al Torino con 14: una giornata di campionato quindi positiva. Probabilmente i giocatori gialloblu non la pensarono allo stesso modo, dato che si rifiutarono di indossare ancora la maglia con le righe trasversali, per questioni scaramantiche. In assenza degli avatar da cambiare, ci si arrangiava come si poteva...
Sul campo, la gara con la Samp fu tutt'altro che deludente, nonostante il punteggio a reti inviolate. Nel primo tempo Bruni colpì un palo, ma dalla parte opposta Garella dovette esibirsi in almeno 3 difficili interventi e Ferroni (ex di turno) salvò un gol già fatto sulla riga. Nella ripresa uscì fuori la maggior qualità del Verona, che ebbe la migliore occasione con Galderisi, su cui Bordon si produsse in un'uscita decisiva. Come disse poi Bagnoli ai microfoni di Giampiero Galeazzi, “l'equilibrio si è visto in campo”.
Genova (blucerchiata) “me genuit”
La storia dei confronti fra Verona e Sampdoria è fatta di grandi imprese di attaccanti, ma anche di ex difensori blucerchiati che approdano in maglia gialloblu.
Uno di questi, Piergiorgio Negrisolo, arriva a Verona nella stagione 1976-77, dopo 5 stagioni alla Sampdoria e 3 alla Roma. Negrisolo, mantovano di Viadana classe 1950, aveva esordito in A con la Sampdoria il 6 ottobre 1968 contro il Torino. Per lui complessivamente 3 stagioni con il Verona, con 77 presenze in serie A. Durante queste stagioni, Negrisolo non riuscì ad incontrare la sua ex squadra al Bentegodi: nella gara del 3 aprile 1977, terminata 2-2, era assente per un infortunio rimediato a Perugia 7 giorni prima. La Samp passò in vantaggio 2 volte, prima con il giovanissimo Alviero Chiorri, appena 17 anni, ma già alla seconda marcatura in serie A, e poi con Tuttino. Il Verona rimontò due volte con Luppi prima e Fiaschi poi. Alla fine della stagione la Sampdoria si classificò terzultima e retrocesse in serie B.
Dopo di Negrisolo, analogo percorso fa Mauro Ferroni, una vita nella società doriana, con cui debutta in serie A nella stagione 1975-76 contro la Lazio, e gioca per ben 8 stagioni, fino al 1982-83. Nella stagione 1983-84 Ferroni passa in gialloblu e sarà uno dei grandi protagonisti dello scudetto un paio di stagioni più tardi.
Nella stagione 1991-92, il Verona di Eugenio Fascetti, appena tornato in A, si affida ad una difesa tutta nuova con elementi di esperienza come Celeste Pin, Alessandro Renica e Luca Pellegrini. Gli ultimi due entrambi ex della Sampdoria e, guarda caso, entrambi hanno debuttato in serie A con la squadra ligure. Per Alessandro Renica, nato ad Anneville in Francia ma a tutti gli effetti veronese, è l'occasione per tentare la rivincita in casa dopo essere stato “scaricato” dal Napoli senza troppi complimenti: “Ci tengo moltissimo a far bene a Verona e non dimentico di avere stampato in testa che nessuno è profeta in patria” . Così dichiarava Renica per il supplemento de L'Arena in presentazione della stagione 1991-92.
In redazione è calato il gelo quando si è parlato di Fabrizio Cacciatore, ma è giusto citare anche lui in questo elenco. Magari non rimarrà nella memoria dei tifosi come uno dei migliori terzini destri della storia gialloblu, ma il suo apporto alla promozione in serie A l'ha dato anche lui. Il suo gol alla Pro Vercelli su assist di Sgrigna fu fondamentale per sbloccare una gara decisiva per la promozione diretta dell'Hellas. Anche Cacciatore ha esordito in A con la Sampdoria, nella stagione 2009-10, con Del Neri in panchina, per poi transitare da Siena e Varese prima di approdare al Verona, dove è rimasto fino alla scorsa estate, prima del ritorno a Genova. Lunedì sera Cacciatore sarà l'unico ex della partita.
La vittoria nel turno di Coppa Italia è un brodino che può costituire uno stimolante per l'appetito, sempre se Mandorlini saprà finalmente uscire dall'imbarazzo tattico che sembra attanagliare la squadra negli ultimi tempi. Non sarà un caso se l'ultima vittoria del Verona coincide anche con l'ultima occasione in cui la porta di Rafael è rimasta inviolata. Sono passati 2 mesi da quel successo sul Cagliari. In casi come questi servirebbe anche un po' di fortuna, quella che ad esempio lo scorso anno aiutò Toni in occasione del gol del raddoppio: dopo aver clamorosamente ciccato la prima conclusone al volo, il bomber gialloblu si trovò nuovamente la palla fra i piedi. Vuoi vedere che la fortuna aiuta gli audaci?
Paolo
(La foto di Elkjaer con la maglia del 18 ottobre 1984 è tratta dal sito primoluglio2004.it)
Lazio e Torino, che peraltro sono formazioni superiori, hanno evidenziato un tema già affrontato durante l'estate: la difesa. È innegabile che Sogliano abbia lavorato con maggiore attenzione alla scoperta prima e all'arrivo poi di giocatori di qualità a centrocampo e in attacco, in ottica plusvalenze. E si vede. Ogni partita scopriamo un gesto tecnico superiore alla media da parte di Harroui, Kastanos, Tengstedt, e perfino di Livramento e Mosquera. Altri ne arriveranno da nuovi giocatori che al momento non conosciamo bene perché si stanno ancora integrando. Per non parlare dell'evoluzione esponenziale di Belahyane che creerà non pochi, ma piacevoli, problemi di turnover al mister al rientro di Duda e Serdar. Sulla difesa invece non si è lavorato. O non abbastanza. Gli arrivi nel finale di Daniliuc e Bradaric non sembrano decisivi in un reparto dove Frese e Okou faticano ad adattarsi al livello del nostro campionato. E neppure i ritorni di Faraoni (bloccato a Verona solo a causa di un ingaggio pesante) e Ghilardi (mai veramente preso in considerazione) sembrano essere un valore aggiunto.
[continua]Qual è stato il miglior gialloblu in campo in
H.Verona-Venezia?
Riepilogo stagionale e classifica generale
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