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Lo scorso 27 aprile 2024, l'ex gialloblù Mattia Zaccagni complicò i piani di salvezza del Verona subentrando a gara in corso e segnando la rete decisiva in Lazio–Verona 1-0. All'andata, lo stesso Mattia Zaccagni era andato in gol con una splendida deviazione di tacco in Verona-Lazio 1-1 del 9 dicembre 2023.
Se Zaccagni è l'ultimo «ex» ad infilare la porta gialloblù, ci siamo chiesti: chi è stato il primo ex gialloblù a fare gol al Verona in serie A? Questo primato spetta ad un giocatore abbastanza insospettabile, ovvero ad un difensore, di quelli che all'epoca si chiamavano «centromediani». Per l'esattezza, fu il villafranchese Cesare Franchini il primo ex-gialloblù a segnare un gol al Verona in serie A, il 6 ottobre 1957. Si era nella stagione 1957-58, prima assoluta del Verona in serie A, e Franchini andò a rete, su calcio di rigore, in occasione di Napoli-Verona 6-0, in quella che tuttora è la sconfitta gialloblù più larga nella massima serie, al pari dello 0-6 ricevuto a domicilio dall'Inter il 3 maggio 2023.
Cesare Franchini, nato a Villafranca il 12 marzo 1932, inizia a giocare nel Villafranca, poi passa alla Bentegodi e da lì al Verona. Siamo all'inizio degli Anni Cinquanta. Mister Angelo Piccioli lo fa esordire, diciannovenne, il 9 settembre 1951 a Salerno nella prima partita del campionato di serie B 1951-52. Nonostante la sconfitta per 3-1 è una partita che a suo modo resterà nella storia veronese per l'unico gol segnato in carriera da Sante Begali nelle sue 212 apparizioni in maglia gialloblù. Franchini in quella gara fa parte del quintetto di attacco e viene schierato con il numero 10.
Due settimane dopo, Franchini viene nuovamente lanciato in prima squadra nella partita casalinga contro il Piombino. Finisce anche stavolta male, i toscani si impongono per 2-0 con una doppietta di Enrico Zucchinali, 27nne esordiente in serie B ma già capocannoniere dopo 3 giornate con 5 reti, insieme al modenese Brighenti. E' l'ultima apparizione stagionale di Franchini, perché dalla quarta giornata rientra a disposizione di mister Piccioli l'attaccante Ugo Pozzan che vestirà la maglia numero 10 per il resto della stagione. Il giovane di Villafranca si riaccomoda nella formazione delle riserve e avrà tempo per dimostrare più avanti il suo valore, a partire dalla successiva stagione 1952-53 quando metterà insieme ben 19 presenze.
Il giorno di Santo Stefano del 1954 la svolta della carriera di Franchini: mister Piccioli, su suggerimento del direttore tecnico Giulio Cappelli (i due sono subentrati a Ferrero dopo una partenza disastrosa di stagione), lo trasforma da centrocampista offensivo a centromediano, ruolo che con l'evoluzione tattica diventerà quello di stopper. Franchini viene schierato con il numero 5 contro il Padova, in un derby che termina 1-1 con le reti di Giovetti per il Verona e di Agnoletto per il Padova. Risulta fra i migliori in campo e, sul punteggio di 0-0, salva un gol quasi fatto a portiere battuto. L'esperimento è riuscito, e la maglia numero 5 accompagnerà la sua carriera da questo momento in avanti.
Anni dopo, Franchini racconterà in un'intervista per Luigi Bertoldi de L'Arena: «La novità, all'inizio, non mi andava a fagiolo perché a centrocampo un giocatore partecipa di più alle vicende di una partita e quando sono stato impegnato a custodire un avversario fisso ho avuto la sensazione di essere declassato. A gioco lungo ho capito che quello era il ruolo più congeniale ai miei mezzi fisici e atletici.»
Eppure, non saranno tutte rose e fiori: alla seconda apparizione da centromediano, partecipa suo malgrado alla debacle contro la Salernitana che si impone per 5-2. È il 2 gennaio 1955, e l'autentico protagonista della partita è il compaesano di Franchini, il villafranchese Lidio Massagrande, attaccante dei granata e autore addirittura di una tripletta.
La stagione 1955-56 è quella della consacrazione: nonostante il Verona non disputi un campionato esaltante, Franchini gioca 33 partite ad ottimo livello e il suo nome finisce sui taccuini delle società di serie A. Dotato di un fisico imponente, incarna le caratteristiche del centromediano forte atleticamente e di gran presenza in area. I suoi trascorsi da mezzala, inoltre, gli consentono di avere anche una discreta visione di gioco in fase di impostazione.
Una formazione del Verona 1955/56. In piedi da sinistra: Ghizzardi, Larini, Stefanini G., Franchini, Stefanini F., Begali; accosciati: Galassini, Lonardi, Buzzin, Donzelli, Bertucco.
Su di lui mette gli occhi l'ambizioso Napoli dell'armatore Lauro che, dopo aver sondato inutilmente il Novara per Enzo De Giovanni, punta decisamente sul veronese per il ruolo di centromediano. I partenopei devono rimpiazzare al centro della difesa Armando Tre Re, oramai trentacinquenne.
Il 10 giugno 1956 il difensore viallafranchese disputa la sua ultima partita con il Verona, a Cagliari. I sardi si impongono per 2-0. Già una settimana dopo, il 17 giugno 1956, Franchini è in campo con il Napoli in un'amichevole con la Triestina organizzata anche per testare il possibile oriundo argentino Geronazzo.
Il primo settembre 1956 al Vomero si disputa l'amichevole Napoli – Verona stabilita in una clausola nell'ambito del passaggio di Franchini ai partenopei. Il Napoli si impone per 2-0 ma la differenza di categoria non si vede, e Franchini, di fronte ai suoi vecchi compagni, paga probabilmente lo scotto dell'emozione perché Cesare Maccacaro lo mette spesso in difficoltà. Così la cronaca di Cesare Marcucci su L'Arena: «(...) Franchini, contro il suo ex compagno Maccacaro, ha messo in vetrina scarse doti di mobilità». Autori delle reti azzurre sono Molinari e l'oriundo in prova Romualdo Moro, la cui prova convince i dirigenti napoletani a preferirlo a Geronazzo.
La prima stagione al Napoli si conclude con 29 presenze su 34 gare, nella stagione 1956-57 nella quale i suoi ex compagni del Verona conquistano finalmente la promozione in serie A.
Nella stagione 1957-58, il 6 ottobre 1957 il Verona è ospite del Napoli per la quinta giornata del campionato di serie A. Passano solo 7 minuti e Di Giacomo porta in vantaggio i campani facendo saltare completamente il piano tattico di Piccioli. L'esperto centromediano del Verona, Rosetta, è in grande difficoltà sui movimenti del centravanti azzurro Vinicio. Al 26' il Napoli raddoppia con un gol di testa di Novelli su cross di Brugola. Allo scadere del primo tempo, Cuttica sgambetta in area Vinicio e l'arbitro Liverani di Torino concede il rigore per il Napoli. Sul dischetto si presenta l'ex Cesare Franchini che segna il suo secondo gol in serie A (il primo, sempre su rigore, era stato segnato al Genoa alla prima giornata di campionato). Nel secondo tempo andranno a segno ancora per due volte Di Giacomo e per una volta Novelli a fisare il punteggio sul 6-0 finale.
La seconda stagione in serie A con il Napoli si conclude con 25 presenze e 3 reti, tutte su rigore, ma anche con 2 rigori sbagliati e un'autorete nella clamorosa sconfitta per 7-0 a Udine. La stagione 1957-58 è l'apice della carriera del veronese. Nella stagione successiva, la sorte gli riserva un brutto infortunio. E' il 23 novembre 1958 quando il Napoli espugna il campo del Talmone Torino per 2-1 ma Franchini esce malconcio dopo aver rimediato due brutte botte dallo stesso avversario, il paraguaiano Arce.
Visitato dal medico Zontini dopo l'infortunio, gli viene diagnosticata una frattura alla tibia. Prognosi di almeno 3 mesi, più 2 mesi di riabilitazione. La stagione è finita.
Franchini rientra in prima squadra solo alla prima giornata del campionato 1959-60, quando il Napoli viene sconfitto in casa per 3-0 dalla SPAL. Guerrino Rossi, centravanti spallino, mette a segno una doppietta. Sempre nella citata intervista di Luigi Bertoldi de L'Arena, Franchini ricorda. «Erano i tipi bassotti che riuscivano sempre a mettermi in difficoltà. Ricordo un certo Rossi della SPAL che mi ha fatto sudare e tribolare.»
Subito dopo la partita con la SPAL, Cesare Franchini è costretto a tornare a casa, dove si sono aggravate le condizioni del padre Michele, che viene a mancare il 24 settembre 1959. Franchini salta così la trasferta di Firenze, dove il Napoli viene nuovamente sconfitto. Al suo posto gioca il rientrante Guglielmo Costantini, pure lui veneto, di Padova. In settimana, i quotidiani sportivi fanno sapere che Achille Lauro, durante la visita al campo di allenamento del Napoli, si sofferma a parlare soprattutto con Costantini, congratulandosi per il suo rientro, e con i veronesi Franchini e Bertucco. Cosa si siano detti non è dato a sapere, tuttavia il posto da titolare da li' in avanti sarà preso da Costantini.
A fine stagione, dopo aver collezionato solo 2 presenze in campionato, Franchini non rientra più nei piani del Napoli. Durante l'estate, il giocatore parla a lungo con Amadei, e chiede di essere ceduto se non ha la possibilità di giocare con continuità. Il suo passaggio alla Salernitana di Puricelli si concretizza solo nel mercato di novembre. Franchini milita due anni nella Salernitana, prima di chiudere la sua carriera a Barletta.
Cesare Franchini se ne è andato nella sua Villafranca il 18 marzo 2014, all'età di 82 anni.
In maglia gialloblù ha disputato 88 partite con un gol, realizzato il 20 dicembre 1953, in Catania – Verona 3-1.
Paolo
Nota:
La foto con il titolo dell'articolo sull'infortunio ai tempi del Napoli e' tratta da il Corriere dello Sport
Cesare FRANCHINI nell'Almanacco di Hellastory
Serie A 1957/58 | 5a giornata | 6/10/1957 | ||
AC NAPOLI 6 |
AC VERONA 0 |
6', 57' e 84' Di Giacomo, 14' (rig.) C.Franchini, 26' e 75' Novelli | - | |
Bugatti, Comaschi, Greco (II), Morin, C.Franchini, Posto, Brugola, Di Giacomo, Vinicio, Pesaola, Novelli | I.Ghizzardi; A.Basiliani, D.Cuttica, F.Rosetta; O.Bagnoli, E.Larini, G.Stefanini (I), M.Tesconi; F.Bassetti, F.Gundersen, C.Maccacaro (I) | |
Amadei | ALL | A.Piccioli |
Arbitro F.Liverani (Torino - TO) |
Lazio e Torino, che peraltro sono formazioni superiori, hanno evidenziato un tema già affrontato durante l'estate: la difesa. È innegabile che Sogliano abbia lavorato con maggiore attenzione alla scoperta prima e all'arrivo poi di giocatori di qualità a centrocampo e in attacco, in ottica plusvalenze. E si vede. Ogni partita scopriamo un gesto tecnico superiore alla media da parte di Harroui, Kastanos, Tengstedt, e perfino di Livramento e Mosquera. Altri ne arriveranno da nuovi giocatori che al momento non conosciamo bene perché si stanno ancora integrando. Per non parlare dell'evoluzione esponenziale di Belahyane che creerà non pochi, ma piacevoli, problemi di turnover al mister al rientro di Duda e Serdar. Sulla difesa invece non si è lavorato. O non abbastanza. Gli arrivi nel finale di Daniliuc e Bradaric non sembrano decisivi in un reparto dove Frese e Okou faticano ad adattarsi al livello del nostro campionato. E neppure i ritorni di Faraoni (bloccato a Verona solo a causa di un ingaggio pesante) e Ghilardi (mai veramente preso in considerazione) sembrano essere un valore aggiunto.
[continua]Qual è stato il miglior gialloblu in campo in
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Riepilogo stagionale e classifica generale
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