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PROSSIMO IMPEGNO
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È strano vagare nella nebbia!
Solo è ogni cespuglio e pietra,
Nessun albero vede l'altro,
Ognuno è solo.
Pieno di amici era per me il mondo,
Quando la mia vita era ancora luminosa;
Adesso, che la nebbia cala,
Nessuno si vede più.
In verità, nessuno è saggio
Se non conosce il buio,
Che piano ed inesorabilmente
Da tutti lo separa.
Strano, vagare nella nebbia!
Vivere è essere soli.
Nessuno uomo conosce l'altro,
Ognuno è solo (Nella nebbia, Hermann Hesse)
C'è un uomo solo a Verona. La gloria della promozione è stata breve e fugace. Ogni volta si ricomincia tutto d'accapo, ogni prova è nuova e sembra metta tutto in discussione. La grandezza è fugace e la memoria corta. Si parla sempre più insistentemente di esonero per Cesare Prandelli, bravo - anzi bravissimo - con i giovani ma forse non ancora pronto a tenere una squadra in serie A. Non è riuscito a evitare la retrocessione alla sua Atalanta, poi si è dimesso a Lecce quando la situazione stava precipitando. Ora a Verona. Veniamo da 3 sconfitte consecutive (Roma, Inter e Lecce). La classifica in coda è cortissima e noi ci siamo dentro fino al collo: se la Roma ha sommerso 5 a 0 il Venezia (terzultimo a 16 punti), il Cagliari (15) vincendo sul Perugia (2 a 1) e il Piacenza (14) espugnando Lecce si sono portati a ridosso. I gialloblu, nel posticipo serale, contro l'ambiziosa Fiorentina di Trapattoni, Rui Costa, Di Livio, Batistuta e Balbo hanno urgenza di punti, non possono concedere nulla. C'è tensione nell'aria, ansia. E tanta, tanta nebbia.
Ma si gioca, secondo te? Secondo me sì, in genere cala quando è buio. Non è il contrario? Boh, io i biglietti ce li ho e ci vado. Freddo, umido, nebbia. E poi la Fiorentina. Un cinema no? Ma scherzi? Oggi è la partita della vita, con sti risultati o vinciamo o salta Prandelli. Aspetta, gioca Morfeo, è uno forte. Dove lo mette? Credo alle spalle di Cammarata. E' quello che qualche anno fa ci ha fatto vincere l'europeo Under 21 su rigore? Certo, che freddezza! Poi battere la Spagna ... Ah guarda, Prandelli lo conosce bene, ci ha vinto un Viareggio e un campionato Primavera con l'Atalanta. Sì ma poi ... col Milan e la Fiorentina ... che fine ha fatto? Neanche a Cagliari lo hanno tenuto. Ma per questo è venuto qui a Verona, fidati! Sì, ma c'è troppa nebbia stasera.
Siamo oltre 16.000 al Bentegodi. Il Verona parte timoroso, l'inizio è tutto ospite, Batistuta è imprendibile e Cois coglie il palo. I gialloblu sono bloccati, faticano a prendere le misure. Cammarata svirgola un bel cross di Falsini, ma è poca roba. Dopo 24 minuti Batistuta su punizione, leggermente deviata da Diana, porta in vantaggio i viola. Il piano tattico studiato a tavolino è saltato completamente: Prandelli gela, toglie Salvetti e fa esordire Michele Cossato che si mette al centro dell'attacco sfiorando subito il pareggio. Morfeo arretra di qualche metro, ora ha davanti più spazio. Deve assolutamente fare qualcosa: di fronte ha la società proprietaria del cartellino e non c'è più Malesani a Firenze a proteggerlo. Se è un giocatore da serie A, lo deve dimostrare stasera.
Siamo troppe fighette. Non lottiamo. La vedo grigia. Stasera proprio non gira. Ma ci vedi tu? Insomma. Non vedo l'ora che finisca il primo tempo. Aspetta: punizione per noi. Con sta nebbia ci vorrebbe un siluro che il portiere neanche vede. Nooo, sulla barriera, fischia l'arbitro. E' finito il tempo? No, la fa ribattere. Gol! Gooooooool! Che ti avevo detto? Chi è stato? Non ho capito! Ma chi abbiamo che tira ste legnate? Nessuno. Allora è stato Morfeo! Sì è lui, guarda, è andato a salutare il mister. Vai, così!
Al rientro in campo il mister non vuole concedere spazi alla Fiorentina. Melis sostituisce un abulico Cammarata e lascia Morfeo in appoggio a Cossato, molto più in partita. Il cambio porta subito i frutti: dopo 8 minuti Falsini centra dalla sinistra, Cossato fa da sponda per Morfeo che entra in area, dribbla un paio di avversari e di destro con un bel diagonale porta in vantaggio il Verona!
Non ci posso credere! Che gol! Che fenomeno! Fisicamente sembra un po' Adelio Moro, vero? Pure il tiro ... questo è meglio però. Ha avuto ragione Prandelli a prenderlo. È un grande lui ...
La Fiorentina si riversa in attacco per cercare il pareggio che ottiene con Rui Costa al 69' con una conclusione leggermente deviata da Leo Colucci. È un buon pareggio, alla fine, che consente ai gialloblu di conquistare il quartultimo posto a 17 punti e rimettersi in corsa per la salvezza. La Reggina, 3 punti sopra sembra irraggiungibile e per questo i giornalisti veronesi, sempre un po' in ritardo, non riescono a cogliere l'impresa: SOLO UN PAREGGIO titolano l'indomani. Invece è molto di più: è la partita della svolta, la quadratura del cerchio per Prandelli, un'iniezione di fiducia per la squadra, la riscoperta di un talento. Morfeo, il dio greco del sonno, delle illusioni, signore dei folletti.
La nebbia si dirada. Definitivamente, aggiungo. Comincia un altro campionato. Morfeo, la domenica successiva, si ripete a Bari segnando uno dei più bei gol della sua carriera in acrobazia, di semirovesciata. Prandelli fa volare i suoi ragazzi che non perderanno più fino al termine della stagione prendendosi il lusso di fermare il Milan a San Siro (3 a 3), battere la Lazio (sempre Morfeo) prossima campione d'Italia e soprattutto la Juventus (doppio Cammarata) nella partita che costerà poi lo scudetto ai bianconeri, a 3 giornate dal termine. Calcio spettacolo, gioco di prima, veloci sovrapposizioni. Il Verona chiude a metà classifica.
A giugno Morfeo torna a Firenze, Prandelli se ne va a Venezia. Si ritroveranno a Parma. Incontreranno nuova nebbia e altro sole. Successi e delusioni. Incomprensioni e solitudine. Da parte mia, tanta riconoscenza e affetto: non possiamo permetterci di disperdere ciò che abbiamo vissuto. La memoria è l'unica medicina per la nebbia dell'anima.
Massimo
Foto della gara tratte da "Almanacco Gialloblu", supplemento a L'Arena
Serie A 1999/00 | 20a giornata | 6/2/2000 | ||
HELLAS VERONA FC 2 |
AC FIORENTINA 2 |
49' e 52' D.Morfeo (I) | 24' Batistuta, 69' Rui Costa | |
S.Frey; L.Apolloni, A.Diana, G.Falsini, G.Filippini (71' M.Franceschetti), M.Laursen; L.Colucci, A.Marasco, E.Salvetti (29' M.Cossato (I)); F.Cammarata (46' M.Melis), D.Morfeo (I) | Toldo; Repka, Adani, Firicano (46' Bressan), Heinrich; Torricelli (46' Pierini), Rui Costa, Cois (59' Rossitto), Di Livio; Batistuta, Balbo. | |
C.Prandelli | ALL | Trapattoni |
- | Di Livio | |
Arbitro G.Paparesta (Bari - BA) |
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Note Spettatori: 16.085. |
Lazio e Torino, che peraltro sono formazioni superiori, hanno evidenziato un tema già affrontato durante l'estate: la difesa. È innegabile che Sogliano abbia lavorato con maggiore attenzione alla scoperta prima e all'arrivo poi di giocatori di qualità a centrocampo e in attacco, in ottica plusvalenze. E si vede. Ogni partita scopriamo un gesto tecnico superiore alla media da parte di Harroui, Kastanos, Tengstedt, e perfino di Livramento e Mosquera. Altri ne arriveranno da nuovi giocatori che al momento non conosciamo bene perché si stanno ancora integrando. Per non parlare dell'evoluzione esponenziale di Belahyane che creerà non pochi, ma piacevoli, problemi di turnover al mister al rientro di Duda e Serdar. Sulla difesa invece non si è lavorato. O non abbastanza. Gli arrivi nel finale di Daniliuc e Bradaric non sembrano decisivi in un reparto dove Frese e Okou faticano ad adattarsi al livello del nostro campionato. E neppure i ritorni di Faraoni (bloccato a Verona solo a causa di un ingaggio pesante) e Ghilardi (mai veramente preso in considerazione) sembrano essere un valore aggiunto.
[continua]Qual è stato il miglior gialloblu in campo in
H.Verona-Venezia?
Riepilogo stagionale e classifica generale
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