Se gli Europei hanno messo a nudo le debolezze di un sistema che non sembra più essere capace di sfornare talenti, con un calciomercato 2024 che in serie A parla solo lingue straniere, c'è una piccola isola felice, che si chiama Hellas Verona. A dirlo sono tre dati, clamorosi.
DOMINIO TRIVENETO. C'è un record che è passato in sordina anche nei media locali ma che rimarrà negli annali rendendo storica l'annata 2023-24 dell'Hellas Verona.
Un record frutto di un lavoro iniziato da più di 10 anni e che ha trovato nel responsabile del settore giovanile Massimo Margiotta e tutto il suo staff degli interpreti capaci di costruire di anno in anno un settore giovanile capace nella scorsa stagione di conquistare il dominio assoluto nel Triveneto: tutte le 8 formazioni agonistiche dell'Hellas, dall'Under 13 alla prima squadra, hanno prevalso sulle rivali di quest'area del Paese che, ricordiamolo, con i suoi 7 milioni di abitanti è uno dei territori più ricchi, organizzati e dinamici del Paese.
Formazione | Risultato (girone) | Migliore delle altre |
Under 13 | 1° (Veneto) - Ottavi di finale (Nazionali) | Padova 2° |
Under 14 | 1° (Veneto) - Finale Nazionale (2°) | Sudtirol 2° |
Under 15 | 4° (Girone B) - Quarti di finale (Nazionali) | Venezia 6° (B) |
Under 16 | 6° (Girone B) - Ottavi di finale (Nazionali) | Venezia 10° (B) |
Under 17 | 8° (Girone B) | Venezia 9° (B) |
Under 18 | 15° | nessuna squadra |
Primavera | 10° in Primavera 1 | Udinese 4° in Primavera 2 |
Prima Squadra | 13° in serie A | Udinese 15° |
Scavalcare regolarmente club come Udinese, Venezia, Vicenza e Padova, che rappresentano province popolose quanto quella scaligera, guidate da proprietà ricche che di certo non stanno a guardare e mettono sul piatto ogni anno soldi ed energie per primeggiare, non è solo una questione di orgoglio localistico. Dominare in maniera così estesa dà la possibilità all'Hellas Verona di proporsi come punto di riferimento per tutto il Triveneto e di attrarre giovani talenti anche da fuori Provincia. Cissè, pescato nel trevigiano (Giorgione), è un solo uno dei tanti esempi di quanto possa valere questo status.
100 MILIONI DI EURO DALLE GIOVANILI. Con l'acquisto recente del centro sportivo Bottagisio, che consentirà di riunire in un'unica sede tutte le Under, dalla 13 alla 18, Setti e la Società confidano di poter fare un ulteriore salto di qualità nelle performance del settore giovanile.
Si è parlato di un sacrificio economico importante, 3,3 milioni di euro per l'acquisto del centro al quale si dovrà aggiungere almeno un altro milione di euro per sistemarlo e renderlo pienamente funzionale alle esigenze della Società. Una spesa di certo non banale per un club come l'Hellas, ma che è solo una piccola goccia se la paragoniamo al valore economico generato dal settore giovanile gialloblu negli ultimi 12 anni. I dati che abbiamo riassunto nella tabella sottostante sono impressionanti.
Giocatore | Cessione | Attuale |
Cissè | n.d. | 1,4 |
Corradi | n.d. | 0,8 |
Ghilardi | n.d. | 1,6 |
Coppola | n.d. | 6 |
Bragantini | ? | 0,3 |
Terracciano | 4,5 | 4,5 |
Sulemana | 4 | 4 |
Cancellieri | 8,5 | 4,8 |
Amione | 3 | 3 |
Casale | 8 | 14 |
Kumbulla | 26,5 | 4,5 |
Udogie | 5,2 | 45 |
Zaccagni | 7,1 | 20 |
Lovato | 7,2 | 4 |
Fares | 3,5 | 0,6 |
Riccardi | 0,2 | 0,2 |
Gollini | 5 | 4 |
Donsah | 2,5 | 0,3 |
Jorginho | 9,5 | 12 |
Totale | 94,7 | 130,9 |
Il prossimo partente (speriamo più tardi possibile), che sia Coppola o Cissè, con tutta probabilità consentirà di sfondare la quota di 100 milioni di euro di ricavi generati dalla cessione di ragazzi transitati nelle giovanili gialloblu nell'era Setti. Ed altri giovani (Ghilardi e Corradi) sono in rampa di lancio per aggiornare ulteriormente il conteggio nel prossimo futuro.
VERONA CITTA' DI CALCIATORI. Chiudiamo con il terzo ed ultimo dato che testimonia come non solo l'Hellas ma l'intera città e provincia di Verona sia riuscita a creare un "sistema calcio" all'avanguardia nazionale. Dopo decenni in cui i veronesi che calcavano i campi della Serie A si contavano sulle dita di una mano, nella scorsa stagione solo le province di Roma (27) e Milano (16) hanno avuto una pattuglia più numerosa nella massima serie.
I veronesi in campo sono stati 9, al pari con Napoli e davanti a metropoli come Torino 8, Genova 8 e Firenze 5. Una provincia che rappresenta l'1,5% della popolazione nazionale ha prodotto il 4,2% dei calciatori italiani della Serie A.
Città | N. |
Roma | 27 |
Milano | 16 |
Napoli | 9 |
Verona | 9 |
Genova | 8 |
Monza | 8 |
Torino | 8 |
Brescia | 7 |
Bergamo | 6 |
Firenze | 5 |
Bologna | 5 |
Pisa | 4 |
Merito dell'Hellas (Casale, Terracciano, Coppola e Kumbulla) ma, va detto, anche del lavoro fatto negli scorsi anni dal Chievo (Vignato E., Vignato S. e Caprile) e di chi ha saputo costruirsi una carriera pur partendo dalle serie minori (Baschirotto ed Ekuban). Senza contare Udogie in Premier League, o la foltissima schiera di veronesi presenti nelle categorie inferiori, grazie anche ad un movimento capace di portare altre 3 squadre tra i professionisti (Virtus, Legnago e Caldiero).
Il dato è ancora più impressionante se lo paragoniamo ad altre aree del Paese. I calciatori nativi in regioni al Sud di Roma, tolta l'area di Napoli, sono stati lo scorso anno 18, il doppio quelli provenienti dalla sola Verona, in un'area che ha almeno 15 volte gli abitanti della Provincia scaligera.
Dati su cui il sistema calcio italiano dovrebbe riflettere. In uno sport dove gli elementi preponderanti sono diventati la tattica e l'atletismo, a fare la differenza è il percorso di costruzione fisico, tecnico e tattico dell'atleta più che il talento innato. Servono strutture, organizzazione e competenze. L'Hellas sembra averlo capito bene e conta di continuare a crescere in questo percorso virtuoso.
Francesco