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PROSSIMO IMPEGNO
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A come ALIBI: quelli che abbiamo sentito raccontare per mesi anziché andare alla ricerca di una soluzione del problema. Per mesi abbiamo aspettato invano il rientro dei bomber Toni e Pazzini, e poi gli scontri diretti visto che il calendario ci penalizzava, per scoprire infine che a mandarci in serie B è stata solo la sfiga.
B come BONACINI: l'arte molto italica di guardare la pagliuzza altrui invece della trave propria. E non stiamo parlando di attributi da film porno. Immancabile la polemica che accompagna ogni finale di campionato. Qualcuno sa spiegarmi perché dovremmo scandalizzarci che il Palermo batta in casa l'ultima in classifica, ovvero l'Hellas, mentre il Carpi che sbanca Udine dovrebbe essere la cosa più naturale del mondo?
C COME CONCETTO: ovvero la locuzione preferita da mister Delneri, senza la quale le sue interviste non stavano sintatticamente in piedi. "Come concetto" abbiamo espresso un bel calcio, abbiamo fatto tanti punti, abbiamo valorizzato i giovani; "come realtà" no.
D come DIFESA: quell'illustre sconosciuta. Il Verona ha subito 196 gol in 3 stagioni di serie A. Eppure la progressione dei gol presi è stata 68 - 65 - 63 per cui non si può accusare nessuno di non aver rinforzato la difesa. Non possiamo che continuare a migliorare.
E come EMPOLI: ovvero la terza candidata alla retrocessione su cui tutti noi avevamo fatto affidamento ad agosto. Venduti alcuni pezzi pregiati, e senza Sarri andato al Napoli, avevamo già dato per spacciata la formazione toscana. Giampaolo invece ha saputo ridare lustro ad una carriera da allenatore fino a qui un po' opaca. Riusciranno le sirene di Milanello a farlo diventare di nuovo un allenatore da brocchi?
F come FRARA: all'improvviso un uomo spunta in mezzo all'area di rigore, sotto la Sud, e nessuno se ne rende conto fintanto che non incorna in rete la palla del definitivo 2-1 con cui il Frosinone espugna il Bentegodi. E' la nona e, grazie a Dio, l'ultima sconfitta interna del Verona in questo campionato. Nuovo record in serie A per il Verona: finora aveva fatto peggio solo il Verona stagione 1991-92, con 7 sconfitte interne.
G come GIOVENTU' BRUCIATA: quella che ha rischiato di fare Delneri sostituendo Fares dopo soli 29' di Verona - Sampdoria, per far posto al talentuoso Gilberto. I giovani si preservano mandandoli in campo in un contesto che li aiuti, possibilmente nel loro ruolo, e non togliendoli a un terzo di gara.
H come HANDANOVIC: l'unico portiere, insieme a Bizzarri, ad avere incassato 3 gol dal Verona in una sola gara. Stiamo parlando di un portiere il cui valore di mercato si aggira fra i 15 e i 20 milioni di euro, praticamente come tutta la rosa del Verona, pulmann compreso.
I come INCREDIBILE: non ci sono aggettivi migliori per descrivere la stagione del Verona. Prima vittoria in campionato solo alla 23ma giornata, roba che se ce l'avessero detto prima di iniziare il campionato avremmo chiesto di fare l'alcol test.
L come LAZAROS: il greco che nessuno voleva, e che nessuno tuttora vuole, che si scopre calciatore per un giorno e infila la porta del Verona in semi-rovesciata. Non bastava perdere 3-0 in casa con la Sampdoria...
M come MARTINHO: l'autore dell'ultimo gol del Verona in serie B. Era l'11 maggio 2013 e il Verona vinceva 3-0 a Castellammare di Stabia nella penultima giornata, prima dello 0-0 casalingo con l'Empoli che avrebbe sancito la promozione.
N come NIKE: lo sponsor tecnico che il Verona ha scelto nell'ambito dei "progetti intrapresi per l'internazionalizzazione del brand Hellas". Così si esprimeva Gardini nel giugno del 2013. Chissà se la serie B spaventerà il leader mondiale delle magliette colore fluo: noi aspettiamo pazientemente che qualcuno ci ridia il gialloblu. Qualcuno ci dica che non siamo retrocessi invano.
O come OTTAVI DI FINALE: il traguardo raggiunto in Coppa Italia, dopo aver eliminato Foggia e Pavia in gare non esattamente esaltanti. Il cammino gialloblu in Coppa si è arrestato il 16 dicembre 2015 a Napoli, quando Delneri ha pensato bene di archiviare la gara come "un fastidio" sulla strada che doveva portare alla salvezza. Diciamo la verità invidiamo il calcio anglosassone anche perché nessuno si permette di snobbare una partita. Anche se sulla carta già segnata, vogliamo giocarcela al massimo ogni volta.
P come PARACADUTISMO: il nuovo sport a cui ci siamo appassionati, non avendo di meglio da fare, quando è parso chiaro (a novembre, più o meno) che il Verona non aveva le capacità per salvarsi. Ci porteremo dietro il dubbio se oltre alle capacità siano mancate anche le volontà.
Q come QUANDO VI RIVEDREMO? Ovvero il saluto appassionato che abbiamo dedicato a Rafa Marquez e Matuzalem quando hanno imboccato la via dell'aeroporto Catullo. Non li rimpiangeremo.
R come RICCARDINO: l'appellativo di Bigon, un diminutivo che dipinge particolarmente bene il "basso profilo" del Direttore Sportivo gialloblu. Mentre il presidente Setti, novello Candido, ci raccontava come l'ambiente dirigenziale del Verona fosse il migliore dei mondi possibili, noi abbiamo assistito allo sfacelo della squadra senza che nessuno trovasse valide contromosse. Ma si sa: "E' una stagione nata male".
S come SORTEGGIO: in redazione Davide era stato profetico, scagliandosi contro il calendario di A come Laocoonte al grido di "Timeo Romanos et dona ferentes". "Ah questa l'è brutta! Tutte le volte che abbiamo cominciato il campionato in casa con la Roma siamo retrocessi." La soluzione per il futuro c'è già: fare seminare l'erba del Bentegodi più tardi, chiedendo alla Lega di giocare la prima partita in trasferta.
T come TRAPANI: il simbolo delle nuove trasferte che ci attendono dalla prossima stagione, al punto da entrare già nei cori goliardici dei tifosi a novembre. Il bello è che la squadra allenata da Cosmi si è già guadagnata l'accesso ai playoff e rischiamo di non trovarcela in serie B il prossimo anno. Dove andremo a finire?
U come UROLOGO: ad un certo punto della stagione, il medico più importante dello staff a parte l'ortopedico. Rafa Marquez, Toni, Moras, Matuzalem, e infine, per dare una ventata di freschezza, mister Luigi Delneri. Massimo lo aveva già detto in un suo Canone di fine novembre: Non è un paese per vecchi.
V come VENTI: le sconfitte raccolte dal Verona in questo campionato, che eguaglia così il record gialloblu nei campionati di serie A che era detenuto dalla squadra di Fascetti e poi Liedholm - Corso della stagione 1991-92. D'accordo, in quell'occasione le squadre in serie A erano 18 e non 20, quindi le partite erano 4 in meno, ma per quanto mi riguarda era un record che poteva rimanere dov'era.
Z come ZERO: da qui si riparte. Ma sempre con la passione per l'Hellas che ci unisce. L'unico punto fermo anche nei periodi più neri.
Paolo
Alla fine, non è partito nessuno. O meglio, sono andati via quelli che a giudizio di Sogliano (e nella percezione di gran parte dei tifosi) avevano concluso il loro percorso sia tecnico che motivazionale con il Verona: Veloso, Ceccherini, Lasagna, Verdi, Tameze. Forse, l'unica rinuncia importante è stata Depaoli, ma il riscatto a 2,5 mln era eccessivo. Tanto vale allora puntare su un Tchatchoua qualunque e vedere come va. Di conseguenza, l'unica plusvalenza è stata Sulemana, in ottica restyling di bilancio al 30 giugno. Indubbiamente qualcosa è cambiato gli ultimi giorni. Il direttore sportivo, già contro la Roma giustificava la mancata rivoluzione di rosa promessa a Baroni, per «le difficoltà in uscita». Difficoltà che evidentemente sono venute a mancare a causa della fallita triangolazione Berardi > Juventus e Ngonge > Sassuolo e per la volontà, piuttosto evidente, di non rinunciare a Hien.
[continua]Qual è stato il miglior gialloblu in campo in
Milan-H.Verona?
Riepilogo stagionale e classifica generale
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