Ivan Ilic Nato a: Nis (SRB) Il: 17.03.2001 Nazionalità: serba Altezza: 182 cm Peso: 78 kg Ruolo: centrocampista Club Scuola: Filip Filipovic; Real Nis; Crvena Zvezda

Chiamato come il protagonista di uno dei principali racconti di Lev Tolstoj, Ivan Ilic, serbo di Nis, appartenente ad una famiglia di sportivi professionisti (il padre calciatore, la madre cestista, il fratello Luka calciatore) proviene dalla serie B olandese (NAC Breda) ma il suo cartellino appartiene (o come si dice ora “le sue prestazioni sportive appartengono”) al ricco e opulento Manchester City.
Classe 2001, non c'è necessità di rimanere delusi o sfiduciati dal suo ingaggio. Ovviamente non ha esperienza di alto livello, ovviamente nessuno conosce bene le sue reali potenzialità. E' sostanzialmente e aggiungiamo fisiologicamente un'incognita. E va benissimo così vista la giovane età.
Centrocampista dotato di buoni piedi, nelle sue corde ci sono tempi e ruoli adatti ad un centrocampo a 3, e volendo possiede la fantasia necessaria per ricoprire una posizione più avanzata alle spalle di un attaccante.
Calcisticamente cresce in tre differenti realtà; i primi palloni li tira nel microscopico club Filip Filipovic, poi per 8 anni milita nelle file del Real Nis, squadra della sua città, ed infine nel 2016 passa nella gloriosa e mitica Stella Rossa di Belgrado.
Nemmeno il tempo di disfare le valigie, e gli azzurri dei Citizens mancuniani se lo accaparrano lasciandolo in prestito nella capitale serba fino alla maggiore età arrivando ad esordire in prima squadra mettendo a referto 1 minuto. (più giovane debuttante nella storia della Stella Rossa e primo 2001 del campionato serbo).
Nella terra di Albione ne parlano un gran bene, tanto da meritarsi la nomea di “the next best thing” tra i giovani del City. Seguono altri due prestiti, sempre in SuperLiga serba (nel FK Zemun) e poi nella seconda divisione olandese. In entrambe le esperienze il giovane Ivan va in doppia cifra come presenze.
Nel frattempo si fa tutte le trafile giovanili della Serbia fino al debutto nella rappresentativa Under21.
Tirando un po' le somme, si può tranquillamente dedurre che il talento c'è e che nelle mani giuste possa produrre se non una stella mondiale, almeno un discreto prospetto sui cui far affidamento nei prossimi anni.


Matteo