Dossier 2007/08 parte 1 parte 2 parte 3 parte 4 parte 5

parte 3 - Promossi e Bocciati, parte II
di Valeriano

BELLAVISTA (10/2) (0/0)
Ci vorrebbe un monumento per Antonio Bellavista. Praticamente da gennaio in poi ha fatto reparto da soloportando per mano tutti gli altri compagni del reparto. Grande anche quando tamponava in difesa appiattendosi a fare il quinto difensore per poi partire in pressing sui portatori di palla avversari quando i nostri attaccanti titubavano. Non ricordiamo un pallone sprecato o un momento di appannamento, sempre puntuale e impeccabile nei suoi interventi. Sicuramente è un lusso per la serie C. Fondamentale anche nel prendersi carico dello spogliatoio nel secondo periodo Pellegrini creando un buon spirito di gruppo. Lo ricordiamo perché era una spanna sopra i compagni e anche per quella volta che non giocò a Terni perché aveva dimenticato i documenti …
Il suo giudizio è BUONO.

CORRENT (28/2) (1/0)
Nicola Corrent doveva essere la guida del centrocampo di un Verona vincente in serie C, invece si è rivelato praticamente per tutta la stagione uno dei tanti disastri che hanno composto il fallimento Verona. L’attaccamento alla maglia non si discute ma nemmeno quest’anno Corrent è riuscito a farci vedere di essere un vero centrocampista. Fino alla partenza di Sarri praticamente non ne ha azzeccata una. Mai uno spunto, tanti errori e poca qualità. Con il secondo Pellegrini si è in parte ripreso dallo stato nel quale vegetava, è diventato molto più attivo e almeno sotto il profilo dell’impegno mostrato non si è mai tirato indietro risultando spesso uno tra i più combattivi. Ci ricorderemo di lui per tutte le volte che non ci siamo accorti che fosse in campo ma ci ricorderemo sempre il bel gol che ci ha regalato la vittoria contro il Lecco.
Purtroppo ci aspettavamo di più da lui ma il suo giudizio è comunque SUFFICIENTE.

FERRARESE (14/0) (0/0)
A fine campionato scorso una parte di lui voleva andarsene e una parte voleva restare. In questo turbinio di indecisione sarebbe stato meglio se se ne fosse andato. Quattordici presenze giocate fuori giri, con tanta rabbia e troppo nervosismo. Alla fine si è (o è stato) allontanato per dirigersi verso Cremona in cerca di fortuna e soprattutto di pace interiore. Ci ha fatto tornare in mente l’ultimo Vincenzo Italiano. Ci ricorderemo di lui per il suo volto scuro e sempre preoccupato.
Il suo giudizio...GRAVEMENTE INSUFFICIENTE.

IOVINE (11/0) (0/0)
Marco Iovine è una chicca di casa Cannella. Veniva da una stagione abbastanza positiva dalla Sambenedettese e si presentava come un giovane incontrista spacca gambe. Esattamente quello che ha dimostrato di essere: inesperto e irruento al punto da collezionare una lunga serie di ammonizioni e una espulsione. A gennaio Cannella l’ha rivoluto alla sua corte a La Spezia, forse per preparare la squadra ligure al futuro campionato di serie C. Ci ricorderemo di lui perché in campo ha saputo menare come pochi hanno fatto al Bentegodi.
Il suo giudizio è INSUFFICIENTE.

HERZAN (12/0) (0/0)
Altra scoperta mordi e fuggi di Peppe Cannella. Sinceramente Herzan non l’abbiamo capito molto come giocatore. A primo impatto sembrava un buon elemento ma a consuntivo non ha inciso per niente. Probabilmente inserito in un contesto diverso avrebbe reso sicuramente di più. Ce lo ricorderemo per aver aggiunto la bandierina ceca alla collezione dei nostri stranieri e per nulla più.
Il suo giudizio non può che essere INSUFFICIENTE.

GARZON (13/2) (1/0)
Fin dal suo arrivo mister Sarri non l’ha praticamente mai calcolato come titolare, probabilmente perché inadatto al modulo adottato. Con Pellegrini invece è riuscito a trovare molto più spazio visto che poteva sfruttare di più le sue doti offensive inserendosi negli spazi in velocità. In alcune occasioni si è mostrato travolgente nelle folate offensive, in altre pareva un po’ più appannato. In ogni caso le capacità del giocatore non si discutono. Ci ricorderemo di lui per il rigore che ha conquistato contro il Lecco mentre seminava il terrore in area.
Il suo giudizio è sicuramente DISCRETO.

PIOCELLE (13/0) (0/0)
Sebastien Piocelle è venuto a Verona per ritrovare un po’ di continuità e magari una sistemazione migliore dopo un periodo grigio in giro per l’Italia. Sarri lo utilizzava spesso come mediano mentre con Pellegrini ha trovato molto meno spazio. Quello che serviva al Verona era un giocatore con i piedi buoni ma che sapesse anche lottare come un leone in mezzo al campo. Piocelle è sembrato un po’ più compassato dei compagni e per questo nel momento topico della stagione è stato un po’ accantonato. Magari è più tagliato per il calcio Francese. Ci ricorderemo di lui per il bel esordio a Sesto San Giovanni.
Il suo giudizio a conti fatti è INSUFFICIENTE.

GRECO (14/0) (2/0)
Quando uno è sfortunato non c’è niente da fare. Poteva (e doveva) essere il giocatore in più del Verona, quello che faceva la differenza in questa categoria. Un sogno svanito quasi subito quando ci si è accorti che in serie C chi è troppo bravo viene malmenato brutalmente e così, complice anche la depressione indotta da Colomba, Greco ha inciso molto meno di quel che ci si poteva attendere. Tra una serie di prestazioni opache e diversi piccoli infortuni, Greco riesce a regalarci da solo la vittoria contro il Manfredonia ma proprio in quella gara si procura uno strappo. Rientrerà diversi mesi dopo, contro la Pro Patria e si farà male di nuovo. Come beffa finale, pronto per rientrare alla vigilia dei play out, si frattura la clavicola e il setto nasale. Una stagione praticamente buttata. Ci ricorderemo di lui per lo strepitoso gol contro il Manfredonia ma purtroppo, anche per le sue lacrime versate nel secondo infortunio.
Tutto sommato il suo giudizio è SUFFICIENTE.

VIGNA (6/0) (0/0)
Anche lui molto sfortunato in questo scorcio di stagione ma per quel poco che abbiamo visto ci sembrava un buon giocatore. Non ci dispiacerebbe rivederlo nella prossima stagione.
Per quel poco che abbiamo visto NON E’ GIUDICABILE.

MINETTI (11/2) (2/0)
Massimo Minetti ha mostrato delle capacità tecniche che non si possono discutere ma forse quel che è mancata è stata la continuità. Dopo il ciclone Sarri però, Minetti è riuscito ad infilare una serie di prestazioni confortanti segnando anche due reti.Si è sempre fatto vedere molto attivo sulle fasce dove spesso ha seminato il panico tra gli avversari. In qualche frangente il suo tocco di palla era addirittura poesia calcistica. Saremmo felici di rivedere anche lui la prossima stagione. Ci ricorderemo di lui per l’allegria che portava agli allenamenti: in questi tempi di musi lunghi è cosa non da poco.
Il suo giudizio è DISCRETO.

ZEYTULAEV (13/2) (1/1)
Il finale di stagione è stato da incorniciare perché, ripresosi pienamente dall’infortunio, ha trascinato la squadra nelle ultime partite fino al culmine quando ci ha salvato con una prodezza personale. Non dimentichiamoci però che la stagione è iniziata ad agosto e quindi se vogliamo fare le cose per bene dobbiamo anche considerare che il signor Zeytulaev è stato praticamente un fantasma per trequarti di stagione infilando prestazioni che oltrepassavano il limite della decenza. Non andiamo oltre, perché gli dobbiamo comunque riconoscenza per quel che ha fatto a Busto. Ci ricorderemo di lui per il gol che è valso la salvezza ma anche per la stupidissima espulsione (che poteva costarci carissima) rimediata contro il Manfredonia: due gialli in sei minuti.
Facendo una media tra tutto, il suo giudizio è SUFFICIENTE.

STAMILLA (13/1) (3/0)
Galli l’aveva preso come valore aggiunto, lui è venuto qui per ritrovare il suo maestro Sarri e per riprendersi dal brutto infortunio. Stando alle previsioni doveva aiutare la squadra nel finale di campionato ed invece è riuscito a bruciare le tappe del recupero totalizzando ben tredici presenze, risultando spesso uno tra i migliori in campo. Quando partiva in velocità non lo prendeva nessuno e anche in zona gol è risultato tra i più pericolosi. Se non è ancora al 100% come potrebbe essere in piena forma? Ci ricorderemo di lui per il gol che ci ha fatto tirare il fiato contro lo spauracchio Paganese.
Il suo giudizio è BUONO.

DIANDA (7/0) (0/0)
L’abbiamo visto poco e sempre in posizioni diverse. Se fosse rimasto anche dopo gennaio magari con Pellegrini avrebbe avuto più spazio in campo. Con la speranza che l’esperienza in prestito lo abbia maturato, aspettiamo di vederlo nella prossima stagione.
NON E’ GIUDICABILE.

MORANTE (23/2) (0/1)
Il vero rebus della stagione. E’ arrivato a Verona evidentemente fuori forma e la preparazione estiva a cura dello staff di Colomba di certo non lo ha aiutato. In campionato gioca una serie infinita di partite senza segnare un solo gol, nemmeno uno per sbaglio. E’ vero che di palloni giocabili non gliene sono arrivati molti ma è altrettanto vero che corricchiare a vuoto per l’area avversaria non ha aiutato. Con Galli si accomoda in tribuna e ci resterà fino a quando Pellegrini non lo riesuma per fargli giocare qualche spezzone delle ultime gare di campionato. Il caso vuole che sia lui poi a segnare un gol determinante nei playout. Gol bellissimo, tra l’altro, che fa intravedere quello che, un tempo, deve essere stato il vero Morante.Siamo certi che se l’avessimo avuto in forma sin da subito (e sotto un’altra guida tecnica) sarebbe stata tutta un’altra musica. Ci ricorderemo di lui per la varietà di cori cantati dalla curva in suo onore e per un tiro al volo in semigirata da posizione improbabile finito in braccio ai pompieri.
Il suo giudizio non può che essere INSUFFICIENTE.

DA SILVA (25/0) (4/0)
E’ diventato talmente un incubo che i tifosi del Verona se lo sognano di notte. L’anno scorso nel dossier auspicavamo di poterlo vedere all’opera in serie C perché si presumeva che fosse la categoria adatta a lui. Ci siamo sbagliati. Forse non esiste una categoria adatta a William Barbosa Da Silva. Con Colomba ha giocato da prima punta e poi anche da seconda, Pellegrini lo ha provato come esterno, Sarri (che in quel momento pensava di aver capito tutto) lo vedeva addirittura nel ruolo di fantasista dietro le punte. Per fortuna la prima cosa che ha fatto Pellegrini al suo ritorno è stata di trovargli un bel posticino in tribuna e da li non si è praticamente più mosso. Paradossalmente risulta ancora una volta essere il capocannoniere della squadra. Per il prossimo anno ci auguriamo di non vederlo più, nemmeno in figurina. Ci ricorderemo di lui per l’applauso ironico al pubblico del Bentegodi ed anche per aver rappresentato l’asinello nell’ideale presepe gialloblù.
Ovviamente il suo giudizio è INSUFFICIENTE.

ALTINIER (10/2) (0/0)
L’avventura di Altinier era partita a gennaio con i migliori presupposti: possibile fare peggio di Da Silva e Morante? Si vedeva fin dall’esordio che era di una pasta diversa (magari più seconda punta che prima) però dopo un buon inizio si perde per strada e alla fine non metterà in saccoccia nemmeno una rete. Peccato, forse è mancato di convinzione nei propri mezzi e in quelli della squadra. Ci ricorderemo di lui per il battibecco avuto con Bellavista in allenamento finito quasi in rissa.
Il suo giudizio è INSUFFICIENTE.

CISSE’ (23/2) (1/0)
Si è rivelato il più talentuoso tra gli attaccanti a disposizione. Cissè ha fatto vedere delle buone cose durante tutta la stagione anche se per il primo periodo è stato tenuto colpevolmente in disparte da Colomba. Le doti fisiche non gli mancano e nemmeno il guizzo. Forse si è rivelato troppo testardo in alcune occasioni e tecnicamente ancora abbastanza acerbo. Nel finale di campionato è stato messo a fare la punta centrale per mancanza di valide alternative ed è riuscito a destreggiarsi bene anche se fuori ruolo. Un grande futuro lo aspetta e speriamo di vederlo per un altro anno qui a Verona. Ci ricorderemo di lui per la lunga falcata quando partiva in progressione e per l’accento bergamasco molto caratteristico.
Il suo giudizio è DISCRETO.

COSSU (9/0) (0/0)
Non vogliamo dilungarci più di tanto su un giocatore che a Verona è praticamente nullo e poi, passato in due categorie superiori diventa un fenomeno. Come già successo per altri suoi ex compagni, in questi casi si deve può parlare solo di poca professionalità. Non vogliamo ricordarci di lui.
Il suo giudizio è GRAVEMENTE INSUFFICIENTE.

COLOMBA (6 gare, 2 punti)
C’è poco da dire. Ha cannato in pieno la preparazione estiva e l’approccio al campionato. A parte che i giocatori sono entrati in forma più o meno a dicembre, è stato fatto un grave errore di valutazione perché il signor Colomba pensava probabilmente di trovarsi di fronte a delle squadrette di parrocchia. Un solo esempio su tutti: la formazione della prima partita di campionato contro il Cittadella: Morante e Da Silva come attaccanti, Ferrarese e Zeytulaev come esterni offensivi, centrocampo a due Corrent-Greco, quattro difensori in linea. Con una formazione così sbilanciata e senza centrocampo te le prendi anche giocando a Football Manager. Ci ricorderemo di lui perché nelle interviste riusciva a vedere sempre dei miglioramenti nella squadra ma non si è mai capito di che squadra stesse parlando.
Senza ombra di dubbio il suo giudizio è GRAVEMENTE INSUFFICIENTE.

SARRI (6 gare, 1 punto)
Era arrivato come il salvatore della patria e nelle intenzioni di Galli doveva iniziare un ciclo. Alla fine è stato colui che ha toccato il punto più basso della storia dell’Hellas. Le sei partite con un solo punto (fatto all’esordio) sono indice che lui di questa squadra ci ha capito veramente poco. Molto probabilmente era più concentrato su se stesso che sui veri bisogni dei giocatori. Non sappiamo di preciso che clima si sia generato in quei mesi nello spogliatoio però in campo abbiamo visto una squadra agitata e intimorita con una eccessiva paura di sbagliare. Emblematica sotto questo punto di vista la partita contro il Legnano. Ci ricorderemo di lui per i mitici 33 schemi su calcio piazzato e per la sua mise sempre nera, come nero è stato il suo periodo a Verona.
Il suo giudizio è GRAVEMENTE INSUFFICIENTE.

PELLEGRINI (22 gare + 2 playout, 28 punti + 4 playout)
Se prima aveva già un quadretto riservato tra gli eroi gialloblù ora possiamo fargli la gigantografia. Pellegrini è stato chiamato due volte al capezzale dell’Hellas, la prima ha dovuto recuperare la squadra depressa e sfiancata lasciata da Colomba. La seconda si è trovato a dover rigenerare un gruppo (che gruppo non era) scosso e impaurito. Ci è riuscito entrambe le volte. Forse meglio nel secondo tentativo, memore anche degli errori fatti precedentemente. A prescindere dalle valutazioni tecniche, per lui contano i numeri. Tutti i punti fatti dal Verona sono merito suo a parte i tre fatti dagli altri due sciagurati. Qualcuno dice che ha avuto fortuna per le tante vittorie acciuffate all’ultimo minuto. A nostro avviso invece è sintomo che la squadra non si è mai lasciata prendere dal panico e ha lottato con lucidità sino alla fine. Visto che ne Sarri ne Colomba erano riusciti in questo intento, il merito va tutto a Pellegrini. Ci ricorderemo di lui a Busto, caricato sulle spalle da Cissè, nel momento della liberazione dall’incubo della C2.
Il suo giudizio è BUONO.

I BUTEI DEL POPOLO GIALLOBLU
Un triste funzionario di banca ci ha definito un asset della società. In realtà se questo signore avesse un minimo di sensibilità avrebbe capito che semmai è la società ad essere un asset dei tifosi. Il Verona quest’anno è stato rappresentato solo ed esclusivamente dai tifosi ed a loro va un encomio particolare. Dodicimila presenze fisse in casa, sempre numerosissimi in trasferta, sempre vicini ad una squadra che per lunghi tratti non esisteva, sempre ultima e straultima in classifica. Quante cose ci ha insegnato questa stagione? Più di mille stagioni in serie A o in B. Chi è rimasto vicino all’Hellas in questo campionato, l’Hellas non lo mollerà più. Ci vengono in mente le parole di Massimo Bubola: Vinceremo di più di ogni nostra vittoria, soffriremo di più di ogni nostro dolore. Ma qualcuno si sarà reso conto che noi non meritiamo tutto questo?
Ovviamente, come è giusto che sia, il giudizio per i butei è OTTIMO.


Non giudicati BOZZOLA, DI GIULIO, GIRALDI, N'ZE, VRIZ, IAKOVLEVSKI, IUNCO, RAVELLI.

Legenda: tra parentesi sono indicate (gare campionato/gare playout) e (gol campionato/gol playout).
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