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DOSSIER MADDE' : IL RITORNO DI CINCINNATO.
29/12/2003

Nell'anno 458 a.C., la giovane repubblica romana era minacciata da un grave pericolo: per aiutare l'incapace console Minucio, circondato dagli Equi, il Senato in grave disagio, nominò dictator pro tempore Lucio Quinzio Cincinnato che salvò l'esercito romano sconfiggendo i nemici nel monte Alcido. Celebrato il meritato trionfo, tornò a coltivare il suo campicello, come se nulla fosse stato. Vent'anni dopo, nel 439, Cincinnato fu chiamato nuovamente a salvare Roma, pur essendo settantenne, dal colpo di stato del ricco e influente Spurio Melio. Ci riuscì anche questa volta.

Negli anni futuri, tutti gli antichi romani lo assunsero a esempio civico e decantarono le sue gesta come esempio indiscusso di coraggio, umiltà e amore per la patria.

La storia si ripete per la seconda volta. Dopo 6 anni, Maddè - il nostro Cincinnato - è nuovamente chiamato a salvare il suo Verona dai disastri compiuti da allenatori modesti: Cagni nel 1998 e Salvioni nel 2003.

Allora ci riuscì benissimo ma oggi, l'impresa è molto più difficile. Analizzeremo insieme, perché Pastorello ha scelto proprio lui, quali benefici potrà portare e quali rischi ha in sé questa soluzione.

PERCHE' MADDE'. Purtroppo, le provocazioni e gli interrogativi che avevo recentemente sollevato, hanno avuto tutte le peggiori risposte possibili: Pastorello, dimissionario a scadenza, non vuole più investire in un'azienda che non sente più sua. Non avrebbe senso.

Vista l'incompetenza di Salvioni e le difficoltà a reperire un sostituto adeguato, un traghettatore sicuro fino al 30 giugno, ha cercato e forse trovato una soluzione che possa consentirgli di uscire di scena in bellezza: riesumando Maddè, ha colto tutti i piccioni possibili con una sola fava.

-chi, se non lui, è disposto a fare tanto per il Verona?

-chi, se non lui è amato dai tifosi e dalla stampa per le sue qualità naturali?

-chi, se non lui, costa così poco?


QUALI BENEFICI PORTERA' MADDE'. E' chiaro, innanzitutto, che i dirigenti gialloblu credono ancora nella squadra costruita quest'estate. Del resto, tutti noi avevamo pronosticato un futuro migliore sulla base della rosa a disposizione. Certo, manca un difensore di esperienza e un esterno che sostituisca Cassetti, ma a questo si sarebbe comunque posto rimedio a gennaio. Per il resto, c'è qualche giovane interessante, alcuni giocatori che farebbero comodo a mezza serie A e una discreta panchina.

A questo punto, non mi aspetto rivoluzioni né in partenza (sarebbe troppo pericoloso, vista la situazione di classifica) né in arrivo (nessun investimento, nessun programma futuro). Occorre solo coprire i punti deboli che il mister ha rilevato. E Maddè cosa porterà di buono?

Buon senso. Il buon senso è la combinazione innata di raziocinio e di esperienza che consente, nel modo più giusto, di fare delle scelte importanti. Poiché è innato, o ce l'hai o non ce l'hai. Non si compera col tempo. Puoi fare esperienza, ma puoi non sapere come utilizzarla. Maddè, sin da quando era giocatore, aveva questa dote. E l'ha avuta anche da allenatore.

Serenità. Dopo 2 stagioni di elucubrazioni mentali di quel frustrato di Malesani e le nevrosi di Salvioni, occorre un uomo sereno, che guardi i ragazzi negli occhi, che dica loro cose semplici e che metta ciascuno nelle condizioni di fare il proprio meglio. Insomma, occorre un buon padre di famiglia che, col sorriso negli occhi, dica a ogni giocatore : «Vai e vinci!»

Unità. Oddio, nella cattiva sorte, siamo già tutti uniti. Ma voglio vedere chi, a partire dal 6 gennaio, è disposto a contestare il nostro Cincinnato e i suoi disperati legionari?

QUALI RISCHI COMPORTA MADDE'. Tradizionalmente il Verona è una squadra fragile, molto fragile. Eccetto l'epoca Bagnoli, e in precedenza quella di Valcareggi e di Cadè (epoche nelle quali giocava proprio Maddè), i nostri giocatori non hanno mai brillato per il carattere. Giocare al Bentegodi è sempre stato, per ogni avversario, difficile ma non impossibile; fuori casa poi siamo stati raramente dei corsari. I pochi campioni che abbiamo avuto, sono stati importanti più dal punto di vista caratteriale che tecnico. Ricordate, a puro titolo di esempio, le esternazioni fatte contro lo spogliatoio da Laursen (un vero guerriero) l'anno dello spareggio con la Reggina? E la grinta di Cossato? Oggi, i giocatori del Verona sono da psicoanalisi, in preda al panico e alle amnesie. Chissà perché, visto chi li ha preparati•….

Può Maddè sopperire questa cronica mancanza di carattere dei giocatori gialloblu? Qualcuno avrebbe sinceramente preferito un altro tecnico per dare una scossa all'ambiente. Lo ha detto anche Gibellini che «non potendo licenziare 25 giocatori, non rimane che il tecnico». Un duro come Bellotto poteva andare bene, ad esempio: lui ha esperienza di salvataggi, le sue squadre hanno grinta e i suoi giocatori corrono come dei matti dietro il suo sguardo da marine sudamericano sempre incazzato. A Genova (sponda Samp) fece un miracolo; lo stesso accadde a Venezia, con una squadra svuotata da Zamparini (tutto il mondo è paese•…); a Treviso sfiorò perfino la serie A.

In quali condizioni Maddè viene a Verona? I percorsi di Maddè giocatore sono noti a tutti: lui ha costituito, insieme a Mascetti, semplicemente la migliore coppia di centrocampisti di tutta la storia gialloblu. Chi li ha visti giocare insieme non se li è mai dimenticati. I percorsi di Maddè allenatore sono limitati. Sicuramente positivi, ma poveri di conferme. Perché?

Perché, un grande uomo di sport come lui, ha allenato così poco? Cosa ha fatto, calcisticamente parlando, durante queste ultime 6 stagioni? Siamo certi della sua integrità fisica? Ha mantenuto la freddezza e la lucidità nel prendere decisioni importanti sotto la tensione della partita? E infine, che ruolo può giocare oggi l'emozione, vista la sua scarsa attitudine a sedere in panchine vere? Sinceramente, non so cosa rispondere.

L' ULTIMA BANDIERA. Appoggiando, solo per un attimo, la scelta di un allenatore che dia equilibrio rispetto a un guerriero che dia una scossa temperamentale, la scelta di Maddè mi pare la più saggia. Meglio lui che gente come Mondonico, Bolchi, Scoglio che collezionano panchine e esoneri con la stessa frequenza. Inoltre, più di tutto, Maddè ama il Verona. Tutta o quasi la sua vita calcistica è abbinata a questi colori. Possiamo benissimo dire, come giustamente evidenziato da molti, che Maddè è l'ultima bandiera che ci rimane.

Con una società che non esiste più, una classifica che appare già oggi come una condanna (visto lo spessore degli avversari e come si stanno muovendo per rinforzarsi), con una squadra impaurita da se stessa, chi se non una bandiera vivente sarebbe disposto a scendere in campo in nostra difesa?

E' chiaro che, se anche in questa circostanza il miracolo dovesse ripetersi, Maddè rientrerebbe, di diritto, nei livelli più alti dei migliori allenatori della storia gialloblu di sempre, secondo solo all'irraggiungibile Bagnoli.

Pertanto, a questo punto, tutti i miei giudizi presenti e futuri saranno influenzati da questa situazione contingente: sarà solo la mia voce irrazionale a supportare le prossime vittorie gialloblu e a perdonargli le eventuali sconfitte. IO, DA OGGI IN POI, SARO' SEMPRE CON MADDE'. Qualunque cosa accada.

Coraggio, mio Cincinnato, alza la spada, solleva il tuo scudo e guidaci alla vittoria. Dietro la tua dignità e il tuo coraggio, noi troveremo la forza di salvarci anche questa volta. Perché se non ci riesci tu, non ci potrà riuscire nessun altro. Verona, questo, lo sa bene.

In un mondo con pochi ideali, Maddè ci sta fornendo un esempio unico di amore e di umiltà. Tale da essere ricordato come un mito di un libro di storia. E per questo, a prescindere dal risultato finale, io gli sarò sempre grato.

Massimo



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