Coppa Italia 1974/75

Il Verona in Coppa Italia LA MANIFESTAZIONE E IL CONTESTO STORICO

Non sempre a decidere una competizione sono i campioni più acclamati, le stelle riconosciute. A volte più della classe può la freschezza, più del talento l'opportunismo. Accade così che un perfetto sconosciuto viva il suo momento di gloria, per poi rientrare nei ranghi. Questo è quanto succede al minuto 67' della finale della Coppa Italia 1974/75 tra Fiorentina e Milan. Le squadre si trovano da poco sul 2-2, con i rossoneri fin lì capaci di rispondere colpo su colpo al doppio vantaggio dei viola. E' in questo momento che entra in scena il 20enne centrocampista fiorentino Paolo Rosi. In campionato ha raccolto in stagione solo 5 spezzoni di gara ed è entrato in campo nella finale di Coppa quasi per sbaglio al 47', per l'infortunio di Lelj, che a sua volta aveva appena sostituito un minuto prima Beatrice. Una circostanza fortunata che si rivela decisiva: a siglare il gol del 3-2 che consegna alla Fiorentina la Coppa Italia, è infatti proprio Rosi, che diventa l'inaspettato eroe della gara. Succede così che nella finale che vede il Milan privo della stella Rivera (vedi «curiosità»), diventi decisivo dall'altra parte un giovane calciatore sconosciuto e destinato a una carriera tutt'altro che brillante.

La Fiorentina festeggia così la sua 4•° Coppa Italia della storia, e lo fa, tutto sommato meritatamente. I viola hanno eliminato nel girone eliminatorio Foggia, Palermo, Ternana e Alessandria, mentre nella fase finale Roma, Napoli e Torino.

Numeri dell'edizione. Squadre partecipanti: 36. Marcatori: Pietro Anastasi (Juventus) con 9 gol.

Accadeva quell'anno. 1975:
- Viene fondata la Microsoft.

Nella foto sotto Roberto Mazzanti, «geometra» del centrocampo, che a 32 anni disputa la sua miglior stagione in gialloblu.
clicca per ingrandire IL VERONA

Il Verona in quella stagione: Garonzi non ci sta, chiama a raccolta tecnico, squadra e tifosi, c'è un orgoglio ferito e una dimensione da preservare: Verona deve tornare immediatamente nella massima categoria. I giocatori più rappresentativi (Zigoni, Maddè, Luppi, Sirena, Busatta, Franzot, Nanni) sono un lusso incredibile per un campionato disputato tra i cadetti; eppure sono tutti uniti alla riconquista della serie A. Quando si dice che una volta esistevano le bandiere, ci si riferisce anche a questo. Garonzi rinforza ogni reparto con qualche giocatore di categoria e porta a Verona un grande campione del passato: Angelo Domenghini (28 presenze e 3 reti) , grande ala destra vicecampione del mondo in Messico.

Cadè propone una formazione molto offensiva: conferma il giovanissimo Giacomi in porta, inventa Maddè nell'insolito ruolo di libero, lascia in copertura solo l'esperto Nanni e il coriaceo Gasparini (38 partite per lui, sempre presente), mentre tutti gli altri devono creare gioco per Luppi e Zigoni (cannoniere gialloblu con 9 reti su 33 gare): capitan Sirena con le sue impetuose scorribande sulla fascia sinistra e le numerose conclusioni da fuori area, il dinamismo di Busatta a destra e di Franzot a sinistra, le geometrie di Mazzanti, la vivacità di Turrini e di Vriz, la classe assoluta di Domenghini. Il Verona è una spettacolare macchina da guerra che fa risultato. Alla fine del girone di andata i gialloblu sono 2•° con 26 punti alle spalle del Perugia (28) e davanti a Brescia e Novara (23). E' chiaro però, a questo punto, che gli avversari cominciano a prendere le misure al Verona, rispondendo con la dinamicità e la grinta alla classe e alla tecnica veronese. Cominciano i primi problemi, qualche pareggio e una sconfitta, e Garonzi viene convinto (dai Calcio Club) ad esonerare Cadè, pur essendo la squadra saldamente al 2•° posto in classifica, e a mettere al suo posto Mascalaito, fino a pochi mesi prima, giocatore gialloblu. Non è mai stato chiarito ciò che accadde. Certo che la scelta di rinunciare a un allenatore competente ed esperto per uno al suo debutto assoluto lascia ancora oggi molti interrogativi. Anche perché le cose non cambiano affatto con il nuovo allenatore. Ci si mette di mezzo anche il famoso rapimento di Garonzi a complicare il corso del campionato. Tutto, come sempre accade, si risolve nelle ultime partite e il finale è al cardiopalma: a 3 giornate dal termine, il Perugia (forte di giocatori del calibro di Nappi, Frosio, Curi, Vannini e l'ex gialloblu Savoia), già promosso in serie A, espugna il Bentegodi grazie ad alcune ingenuità tra i pali di Giacomi; la domenica successiva i gialloblu regolano 1 a 0 il pericoloso Catanzaro; ma crollano poi, nell'ultima partita di campionato a Como per 2 a 0, consentendo così ai lariani di ottenere una insperata promozione. Classifica finale: Perugia 49 punti, Como 46, Verona e Catanzaro pari a 45 si devono giocare la serie A con uno spareggio.

DAL NOSTRO INVIATO. Terni, 26 giugno. Andare in trasferta a Terni a vedere uno spareggio, all'età di circa 10 anni, ha il sapore di una favola o di un'impresa mitica. Oggi, io non permetterei tanto ai miei figli, visto quello che accade negli stadi. Pullman zeppi di famiglie, sportine con panini al salame e aranciata al seguito, canti alpini e una serie A da giocarsi in 90'. Della partita non ricordo molto, solo che il Verona attaccava sicuro della sua maggiore classe, e che il Catanzaro non mollava di un metro, fortissimo in difesa (solo 18 reti subite in 38 gare). L'unico pericolo poteva venire dal loro pericoloso numero 11, Palanca, marcatissimo però da Gasparini. Ma quando, al 25' Zigoni apre a Luppi che si invola sulla destra e centra per il gigantesco Mazzanti, scopro in quel momento la presenza dell'uomo giusto nel posto giusto. Stop, tunnel ad un avversario e sventola angolata irraggiungibile per l'imbattibile Pellizzaro. 1 a 0 e di nuovo serie A! Un tempo per gestire le scarse fiammate offensive del Catanzaro, privo di Spelta il suo bomber più esperto, e per tentare il raddoppio in contropiede. Poi, solo tensione per quei minuti finali che non passavano mai e l'orgoglio di dire, ancora bambino: «Io c'ero!».

Tabellino: Verona (4-3-3) Porrino; Nanni (Cozzi dal 68'), Gasparini, Maddè, Sirena; Busatta, Mazzanti, Franzot; Luppi, Zigoni e Vriz.
Catanzaro (4-3-3) Pellizzaro; Silipo, Maldera, Vichi, Ranieri (Papa dal 16'); Banelli, Vignando, Braca; Nemo, Piccinetti e Palanca.
Arbitro: Gonella.

Il cammino dei gialloblu in Coppa Italia. La Coppa Italia 1974-75 in pratica finisce per il Verona già alla prima partita. Questa volta, però, l'unica colpa dei gialloblu è quella di trovarsi in girone, e quale avversaria iniziale, la squadra italiana più in forma del momento: il Napoli.

La formazione partenopea è reduce da un sorprendente terzo posto in campionato e in estate il giovane allenatore Vinicio, suggestionato dal «calcio totale» messo in mostra ai mondiali tedeschi in Germania, annuncia per la sua squadra una rivoluzione tattica, con gioco offensivo e abolizione della marcatura a uomo. Nonostante lo scetticismo generale (il grande Gianni Brera parla di «castroneria tattica»), la ricetta funziona e tra i primi a farne le spese è proprio il Verona, nella gara disputata al Bentegodi il 1•° settembre. I gialloblu, vogliosi di riscatto dopo i fattacci della stagione precedente, vanno in vantaggio grazie a un'autorete di Favaro, ma vengono poi rimontati dai gol di Esposito e Braglia che fissano il risultato sull'1-2 finale. Il Verona si trova così al termine della sua prima gara, sebbene con una partita in meno, con già 4 punti di svantaggio dal Napoli (che aveva vinto il 28 agosto 3-0 contro la Sampdoria). Recuperarli è difficile, anzi impossibile, visto che i napoletani vinceranno tutte la gare del girone. Perciò l'Hellas, nonostante il pareggio a Catanzaro (1-1), e le vittorie contro Spal (2-1) e Sampdoria (2-0), si deve accontentare del 2•° posto. Si rifarà in campionato.

Numeri dei gialloblu in Coppa Italia. Score: 4 partite, 2 vinte, 1 nulla, 1 persa, 6 gol fatti, 4 gol subiti, 5 punti. Marcatori: Sirena e Zigoni con 2 gol.

Curiosità. Il Milan vince il girone B della fase finale e arriva a giocarsi tutto contro la Fiorentina senza la sua stella più rappresentativa: Gianni Rivera. Perché? E' il caso della stagione e scoppia nell'infuocata primavera 1975. Antefatto: l'ingaggio un anno prima, da parte del presidente rossonero Buticchi, di Gustavo Giagnoni come nuovo allenatore. Giagnoni e Rivera non si amano: solo pochi mesi prima i due avevano sfiorato la rissa sul terreno di San Siro per una battuta su frate Eligio, padre spirituale del Milan e amico intimo del campione. Per Giagnoni la nuova stagione deludente dei rossoneri in campionato è dovuta proprio da Rivera, che, ormai prossimo ai 32 anni, rallenta il gioco ed è spesso fuori forma, per via di una certa propensione alla vita mondana. In Aprile scoppia il finimondo. Buticchi propone al collega Pianelli uno scambio Rivera-Sala e il patron del Torino risponde con una battuta memorabile: «Rivera? Mi interesserà quando mi metterò a fare l'antiquario». Rivera si indigna e riceve l'appoggio di una sommossa popolare dei tifosi. Al punto da spingerlo all'ultimatum: «O va via il presidente Buticchi, o me ne vado io». Pesantemente contestato, il patron allora dichiara di essere disposto a cedere la società. Rivera avanza un'offerta, candidandosi alla presidenza e assicurando di avere alle spalle un istituto finanziario. Quando il 12 maggio il Consiglio di Amministrazione del Milan respinge la proposta, Rivera annuncia teatralmente il suo ritiro dal calcio. La vicenda finisce presto in tribunale fino a quando, il 15 settembre, Buticchi viene costretto a cedere il pacchetto azionario a Rivera, che lo trasferisce ad un altro gruppo di imprenditori e riprende la propria carriera di giocatore. Nel frattempo i suoi compagni avevano giocato senza di lui la fase finale della Coppa Italia, perdendola all'ultimo atto.


clicca per ingrandire RISULTATI

ELIMINATORIE: GIRONE 2

1•° PARTITA - 01 Settembre 1974

VERONA - Napoli 1-2 Favaro aut. (N), Esposito rig. (N), Braglia (N).

2•° PARTITA - 08 Settembre 1974

Catanzaro - VERONA 1-1 Arbitrio (C), Zigoni (V).

3•° PARTITA - 15 Settembre 1974

VERONA - Spal 2-1 Sirena (V), Mongardi (S), Zigoni (V). * giocata sul campo neutro di Bologna

4•° PARTITA - 23 Settembre 1973

Sampdoria - VERONA 0-2 Sirena (V), Turini (V).

CLASSIFICA FINALE

1. NAPOLI 8 p; 2. H.Verona 5 p; 3. Spal 3 p; 4. Catanzaro 2 p; 5. Sampdoria 2 p.

In alto a destra, una foto del Verona 1974-75. In piedi da sinistra: Busatta, Zigoni, Vriz, Nanni, Taddei, Porrino; accosciati: Turini, Cozzi, Gasparini, Franzot, Domenghini.
PRESENZE E GOL DEI GIALLOBLU
Giocatore Ruolo Presenze Reti
CATTANEO Centrale difensivo n.5/6 4 0
GASPARINI Stopper n.5 4 0
GIACOMI Portiere n.1 4 -4
NANNI Terzino destro n.2 4 0
SIRENA Terzino sinistro n.3 4 2
TADDEI Esterno destro n.4/7 4 0
TURINI Ala destra n.7 4 1
VRIZ Mezzala n.10 4 0
Giocatore Ruolo Presenze Reti
MADDE' Libero n.6 4 0
FRANZOT Mezzala n.10 3 0
ZIGONI Ala sinistra n.11 3 2
DOMENGHINI Ala destra n.7 2 0
LUPPI Centravanti n.9 2 0
MAZZANTI Mezzala n.8 2 0
FAGNI Centravanti n.9 1 0

clicca per ingrandire FASE FINALE - 25-29 Maggio/12-15-19-22 Giugno 1975



CLASSIFICA GIRONE A

1. FIORENTINA 7 p; 2. Torino 7 p; 3. Roma 5 p; 4. Napoli 5 p.

CLASSIFICA GIRONE B

1. MILAN 9 p; 2. Juventus 8 p; 3. Inter 4 p; 4. Bologna 3 p.

FINALE - Roma - 28 Giugno 1975

FIORENTINA - Milan 3-2 14' Casarsa rig. (F), 20' Bigon (M), 54' Guerini (F), 65' Chiarugi (M), 67' Rosi (F).

Nella foto sopra a destra, la gioia di Merlo (con la maglia del Milan) e Superchi.

Fiorentina: Superchi; Beatrice (46' Lelj e 47' Rosi), Roggi; Guerini, Pellegrini, Della Martira; Caso, Merlo, Casarsa, Antognoni, Desolati. All.: Mazzone.
Milan: Albertosi; Sabadini (60' Biasiolo), Zecchini; Turone, Bet, A. Maldera; D. Gorin, Benetti, Calloni, Bigon, Chiarugi. All.: Giagnoni.
Arbitro: Michelotti di Parma.
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