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HELLAS VERONA / Le Ultimissime

LO SCRUTINIO DI META' STAGIONE


LO SCRUTINIO DI META' STAGIONE

Arrivati alla fine del girone d'andata facciamo la pagellina di metà campionato. Finora è stata una stagione da incorniciare, ancora una volta, con un nono posto diremmo “da urlo” , insperato, inatteso, bello come il sole ed impreziosito con l'ultima gemma contro il Napoli.

Non vogliamo bocciare nessuno perché non ci pare giusto e non sapremmo come ordinare i giocatori quindi lo facciamo per presenze e cerchiamo di dare loro un giudizio.

SILVESTRI (19/-18) Si conferma il gatto acrobatico che abbiamo già visto nelle ultime due stagioni. Per lui rendimento costantemente ottimo. Non registriamo sbavature, sempre attento, sempre determinante. Merita la nazionale.

ZACCAGNI (19/5) Questa sembra proprio essere la stagione della sua consacrazione. Ha dimostrato di avere doti di cui non pensavamo potesse disporre. Sapevamo della grinta e della corsa, ora è diventato determinante in zona gol e prima ancora un vulcano di idee in fase offensiva. Una crescita spaventosa che non ha eguali nella nostra storia.

DIMARCO (18/3) L'anno scorso non l'avevamo potuto apprezzare appieno. Aveva giocato poco e non si era integrato perfettamente. Quest'anno è diventato un jolly imprescindibile per Juric. E' in grado di fare almeno tre ruoli tra difesa e attacco; sulla fascia è imprendibile, nonostante non sia velocissimo, perché riesce a crearsi lo spazio in corsa e mettere in mezzo una quantità di palloni impressionante. Infine ti segna gol da pazzo scatenato. Qualche pecca in difesa ma non possiamo avere tutto.

TAMEZE (18/1) Sapevamo di trovarci di fronte ad un giocatore di un livello superiore ai nostri standard e per una volta le aspettative sono state confermate, forse anche superate. Pensavamo fosse solo un centrocampista di contenimento ed invece ci troviamo praticamente un tuttocampista. Non molla mai, continua a lavorare incessantemente, ha anche un bel piede. Ci ha fatto dimenticare quello che c'era l'anno scorso, che oramai non ricordiamo nemmeno più come si chiama.

COLLEY (16/-) Sinceramente ci attendavamo qualcosa di più. Arriva da un settore giovanile importante, il prezzo di riscatto fissato è esorbitante, se ne diceva una gran bene. In realtà abbiamo visto poco di quel che si era prospettato. Entrato praticamente sempre a gara iniziata, ci ha fatto vedere tanta corsa, qualche tiro, poca sostanza e ultimamente anche poco pressing.

BARAK (16/4) Altro giocatore di grande qualità e di sostanza, un profilo che mai avremmo potuto approcciare fino ad un paio di anni fa. Il ruolo in cui è stato messo per lui è abbastanza nuovo ma ha saputo affrontarlo con entusiasmo e i risultati sono arrivati con gol e assist. Si muove come una ruspa tra centrocampo e attacco e poi segna anche gol pregevoli. Merita una menzione per la gara impeccabile contro il Napoli.

FARAONI (16/-) Sinceramente siamo ad un livello più basso rispetto a quello raggiunto nella scorsa stagione e la cosa ci dispiace. Un po' meno propositivo, forse in alcuni casi per esigenze tattiche, un po' meno lucido. Resta comunque un esterno di grande qualità.

DAWIDOWICZ (15/-) È il giocatore che ci ha stupiti di più in questa stagione perché è cresciuto tantissimo, non solo rispetto a due stagioni fa ma anche rispetto all'anno scorso. Anche per lui la cura Juric ha fatto veramente un miracolo. Dopo averlo visto marcare come un mastino, sganciarsi in avanti persino sulla fascia e fare il doppio passo ora lo attendiamo all'appuntamento col gol.

LOVATO (15/-) Arrivava con la nomea del predestinato, Juric lo ha tenuto sotto una campana per un po' di tempo ma poi ha dovuto svelarlo al grande pubblico. Le prime prestazioni sono state in effetti impressionanti, poi è leggermente calato ed è uscito dalle prime scelte del mister ma quando è chiamato in campo sono sempre guai (anche fisici) per gli avversari. È sicuramente un ottimo prospetto per il calcio italiano e siamo consci che Verona per lui sarà solo una tappa di passaggio.

CECCHERINI (13/-) Quando se n'è andato, a Firenze facevano festa. Qua invece facciamo festa a vederlo giocare. Ha tantissima esperienza e si vede che si trova bene a giocare in questa squadra. Sta imparando a sganciarsi in avanti come vuole il mister e arriverà a fare bene anche quello. Anche lui è un giocatore di categoria su cui fare affidamento.

ILIC (14/1) Un gioiellino che sarebbe stupendo si potesse riscattare e trattenere. Da far crescere, da lavorare per bene per togliere ancora qualche spigolo per farlo diventare il degno sostituto di Veloso. Ha dei numeri da campione, visione di gioco, tiro dalla distanza. Una bella sorpresa.

LAZOVIC (13/1) Purtroppo finora non abbiamo ancora rivisto il Lazovic devastante della scorsa stagione. È rimasto fermo causa Covid ad inizio stagione e poi sembra non aver più ripreso il ritmo. Sulla fascia è stato degnamente sostituito da Dimarco ma uno come Lazovic serve sempre. Dalle ultime prestazioni pare stia tornando quello di prima.

MAGNANI (12/-) Altro difensore arrivato a Verona come scarto del Sassuolo e panchinaro a Brescia. Qua è rinato, anche lui. Alto e potente, a tratti anche veloce. Sempre molto attento e coi tempi giusti. Non ce lo aspettavamo così forte. Ultimamente Juric lo mette sempre in marcatura sullo spauracchio di turno e lui se lo mangia tutte le volte.

VELOSO (11/2) Quando non è in campo te ne accorgi perché seppur ben sostituito da Ilic, la manovra perde fluidità e continuità. È il nostro metronomo, sa quando innescare l'azione e sa quando è il momento di rallentare. Sarebbe da conservare sottovuoto all'infinito.

DI CARMINE (11/-) L'impegno è sempre molto alto e crediamo abbia inteso bene cosa chiede Juric. Quest'anno però è stato sfortunato a non trovare la via del gol e la cosa evidentemente lo infastidisce. La sua stagione a Verona sembra terminata, giustamente vorrà giocare con più continuità.

SALCEDO (10/-) Su Eddi restiamo dell'opinione già espressa durante la scorsa stagione. È un giocatore con grandissime potenzialità, da far crescere e su cui puntare per il futuro. Se solo fosse un nostro giocatore. In questo momento può essere una valida alternativa ai titolari ma non si è ancora dimostrato determinante.

GUNTER (10/-) Da terzo difensore nella scorsa stagione a prima donna in questa prima parte di campionato. L'anno scorso era oscurato da Kumbulla e Rrahmani, quest'anno invece si è ritagliato il proprio spazio dimostrando di non essere da meno dei due ex compagni. Molto bene.

KALINIC (10/1) Noi lo aspettiamo con fiducia perché sappiamo essere un giocatore di un livello che a Verona ci dovremmo sognare la notte. Qualcosa si è visto, un gol lo ha fatto, qualche altro lo ha sfiorato, serve che trovi continuità e che riesca ad esaltarsi.

FAVILLI (7/2) Ha giocato molto poco in questa prima parte della stagione però è riuscito a mettere dentro due gol e quindi il suo lavoro l'ha fatto. Non partiva certo con la nomea del goleador quindi possiamo anche ritenerci abbastanza soddisfatti del suo rendimento.

Visti troppo poco per essere giudicabili: RUEGG, CETIN, EMPEREUR, DANZI, TUPTA, UDOGIE, VIEIRA, BESSA, YEBOAH

Valeriano

Hellastory, 28/01/2021

LA STRATEGIA DI PRESIDIO E UN MERCATO FATTO DI PRESTITI


Povero Verona ... Prima la fragilità (tecnica e mentale) dimostrata all'Olimpico che conferma che anche quest'anno dovremo soffrire. Poi i rifiuti di mercato (Baldanzi, Richardson, Faivre) che, per motivi diversi, hanno tutti snobbato il Verona. Verona è una piazza poco appetibile o offre troppo poco? Comunque sia, per i tifosi del Verona ogni stagione è un continuo succedersi di momenti di passione con alternati picchi depressivi (molti) ed esaltati (pochi): si parte in estate con l'allestimento di una squadra decente in grado di salvarsi e si finisce con il riscontro sul campo. Il problema è che questo stress si risolve sempre solo negli ultimi giorni di trattativa e nelle ultime partite di campionato. Se questa è una situazione alla quale non finiremo mai ad abituarci, anche vedendo come si muovono nel frattempo le nostre avversarie dirette, credo che debbano essere rivisti i criteri che guidano le linee guida societarie e delle quali subiamo ansiogene conseguenze. Il Verona fa di un vanto la propria gestione oculata in termini di ingaggi e contenimento di costi. Corretto. Aggiungo che l'autofinanziamento nel mercato (compro sulla base di quanto riesco a vendere) è una regola quasi decennale introdotta da Setti che aveva un capitale limitato e anzi sosteneva se stesso con il risultato economico positivo della società. L'alternativa è prendere a prestito, magari con l'opzione del riscatto. Il Verona ha una struttura fragile e non può permettersi di sbagliare mercato, per questo punta su giocatori potenzialmente interessanti, magari provenienti da stagioni sfortunate. Spendere 10 milioni per un potenziale talento che poi o si infortuna o non riesce ad esprimersi sarebbe deleterio per il bilancio. Riuscire invece a strappare un'opzione ad una cifra prefissata aiuta la gestione societaria nel valutare l'opportunità di un successivo riscatto. Un buon esempio è stato il Cagliari che quest'estate ha riscattato Piccoli, Gaetano e Caprile spendendo subito 26 milioni e successivamente ha ceduto Piccoli alla Fiorentina per 25 ripagandosi di fatto l'intera operazione con il vantaggio di aver acquisito 2 giocatori (per loro) importanti.

[continua]

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