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HELLAS VERONA

 
Hellas Verona english presentation
Dossier 2012/2013 su Hellastory.net

3. Le Pagelle (2a parte)

BACINOVIC Armin (17/1; 3/0)

Non è il giocatore che ha fatto fare il salto di qualità al nostro centrocampo. Lento, lezioso, a tratti forse anche svogliato. Il tasso tecnico è sicuramente elevato ma forse sarebbe stato più adatto per un calcio di trent'anni fa. Ora bisogna correre e aggredire (possibilmente senza prendere giallo al primo intervento). Stagione INSUFFICIENTE

HALLFREDSSON Emil (34/3; 3/0)

Il nostro islandese si conferma sul livello stratosferico visto la scorsa stagione. E’ un’ira di Dio a centrocampo, recupera e riparte nell’azione con la forza di una ruspa, un numero di palloni giocati indescrivibile. Decisamente un giocatore di categoria superiore. Forse un po’ in ombra in generale visto l’innalzamento del tasso tecnico di tutta la squadra rispetto all’anno scorso ma sempre importante e vero pilastro del nostro centrocampo. Se quest’anno ha segnato meno, solo tre volte, la statistica dice che ben otto reti sono state propiziate da lui. Il suo giudizio resta OTTIMO

JORGINHO Frello Jorge Luiz (41/2; 3/0)

Ecco la vera meraviglia di questa stagione: Jorginho è diventato un giocatore con i contro fiocchi. La scorsa stagione speravamo che sbocciasse e siamo stati accontentati. Un 21enne con grande personalità, sicurezza dei propri mezzi tecnici e tranquillità interiore. Quando gli dai un pallone non lo perde mai ed è onnipresente nell’impostazione. La posizione davanti alla difesa è quella che gli viene meglio ma è migliorato molto durante il campionato anche quando è stato messo a fare la mezzala. Il suo rendimento è sempre stato molto continuo ed ha saltato solo una partita per squalifica. Un po’ troppo sfortunato quando si è deciso finalmente a tirare dalla distanza. Il suo campionato, veramente da incorniciare, è stato OTTIMO

LANER Simon (28/2; 2/0)

Il boscaiolo lo chiamano i compagni di squadra, un soprannome azzeccato. Un giocatore di quantità che si è dimostrato molto utile nel corso della stagione e quando per un periodo in autunno è venuta meno la sua presenza causa infortunio ne abbiamo pagato seriamente le conseguenze. Siamo molto felici di aver ritrovato sulla nostra squadra questo “nostro giovane”. Ha fatto meglio ad inizio campionato che non alla fine (in controtendenza) ma la sua stagione non può che definirsi BUONA

MARTINHO Alves de Lima Raphael (30/10; 2/0)

Martinho è stato il vero asso nella manica di questo Verona. Un giocatore dalla facilità di corsa, di inserimento, di dribbling incredibili, almeno per questa categoria. Impiegabile invariabilmente come terzino, centrocampista e anche esterno d’attacco, la sua presenza in campo è sempre stata determinante dando al gioco della squadra quella imprevedibilità e quella velocità che spesso ha permesso di superare situazioni difficili. Sotto porta ha dimostrato anche di saperci fare e alla fine per lui sono ben 10 i gol. Il tutto considerando anche i due fastidiosi infortuni subiti che l’hanno tenuto lontano dal campo per molte gare e dai quali ha faticato non poco a riprendersi. Per il nostro Gareth Bale (senza punizioni) la stagione è stata OTTIMA

NIELSEN Matti Lund (12/0; -/-)

Il biondo danese è arrivato a gennaio per colmare una mancanza cronica di centrocampisti vista anche la latitanza di Bacinovic. Il suo ruolo quindi l’ha rivestito in maniera più che decorosa, cercando di fare il vice-Laner ma senza però riuscirci pienamente. Poteva fare meglio, come fece meglio la scorsa stagione a Pescara, però non può essere sempre festa e tutto sommato la sua parte l’ha fatta. Una stagione per lui DISCRETA

BOJINOV Valeri (14/1; 2/0)

Nelle poche presenze che ha totalizzato (con una rete peraltro decisiva contro il Bari) ha dimostrato una volta in più di essere oramai un ex giocatore. E’ stato una spina nel fianco di Mandorlini perché la sua presenza “altisonante” in panchina o in tribuna reclamava un posto in squadra e quando è stato messo alla prova si è dimostrato effettivamente un giocatore che non ha più quel guizzo decisivo sottoporta che tanta fortuna gli aveva portato quando era a Lecce. Qualcuno aveva ancora qualche dubbio il giorno che Valeri è partito per Vicenza ma probabilmente alla resa dei conti (impietosa per il bulgaro) si sono ricreduti tutti. Stagione INSUFFICIENTE

CACIA Daniele (39/24; 2/1)

Venticinque reti in una stagione (coppa compresa) a Verona non si erano mai visti e non li aveva visti nemmeno lui.  Tra l’altro mai un gol uguale all’altro, tutti di pregevole fattura, non solo di rapina ma anche tanta tecnica.  Al giocatore che ci ha portato in serie A a suon di reti possiamo anche perdonare qualsiasi atra cosa, i periodi no capitano a tutti e gli atteggiamenti da “viziato” in campo sono tipici dei giocatori più forti. Ma chi si limita a giudicare Cacia solo come uomo-gol si sbaglia di grosso: le statistiche dicono che il suo gioco e i suoi interventi hanno generato ben 11 assist per i compagni. Come può non fare bene anche in serie A un giocatore simile, oramai arrivato alla piena maturità? Stagione assolutamente OTTIMA

COCCO Andrea (17/1; 2/1)

Un giocatore sfortunatissimo, sempre in preda ad infortuni. L’abbiamo visto meno di quanto avremmo voluto, sempre in recupero da qualche malanno. Poi il ritorno in rosa di Ferrari l’ha fatto retrocedere a terza punta. Per quel poco che abbiamo potuto vedere non sembrava affatto male. Il gol a Palermo poi è stato veramente bello (e pesante). Stagione SUFFICIENTE.

FERRARI Nicola (17/2; -/-)

Il suo ritorno in squadra a febbraio è stata una vera manna dal cielo perché un giocatore con le sue caratteristiche alla nostra squadra mancava molto. Lui ha saputo rituffarsi nel campionato dopo la squalifica con grande grinta e con la voglia di spaccare il mondo. Ha fatto rifiatare Cacia nei momenti critici e con lui la squadra girava lo stesso a meraviglia, nonostante le sue caratteristiche siano molto diverse da quelle del bomber. Ferrari si è dimostrato ancora una volta un giocatore preziosissimo. Il suo campionato è stato BUONO

GOMEZ TALEB Juan Ignacio (37/10; 3/2)

Quest’anno Juanito è stato un giocatore imprescindibile per la squadra, anche quando in zona gol le cose non gli andavano per il verso giusto, anche quando si doveva perdere tra le pieghe della partita a portar palla e a difenderla sulla fascia attirando più giocatori su di lui, anche quando sembrava non ne avesse proprio più e gli mancasse un po’ di coraggio. Mandorlini ripeteva che Juanito va fatto giocare e alla fine, nella parte ultima del torneo, Juanito oltre che “prezioso” è tornato ad essere anche “spettacolare”. Per lui un ottimo bottino stagionale con ben 12 reti e ben 10 assist. Il suo campionato si può dire tranquillamente OTTIMO

SGRIGNA Alessandro (17/3; -/-)

Altro acquisto determinante nel mercato di gennaio. Date le carenze dimostrate dai vari Carrozza-Grossi-Rivas, serviva come il pane un giocatore che sapesse dare la scossa al gioco offensivo del Verona. L’innesto del talentuoso Sgrigna ha dato subito velocità e imprevedibilità alla manovra, rendendosi protagonista anche lui del decollo definitivo della squadra nella parte finale del campionato. Il suo è stato un campionato BUONO

CARROZZA Alessandro (14/0; 3/0)

Niente da fare, nebbia assoluta, solo qualche sprazzo, qualche sgroppata, qualche guizzetto sterile. Poi si è infortunato e non è più rientrato in campo, da marzo. Amen, avevamo sinceramente giocatori migliori da far giocare. Stagione INSUFFICIENTE

GROSSI Paolo (16/0; 3/0)

Vale il giudizio espresso per Carrozza, forse ancora meno. Se ne sono accorti pure a Vercelli, il che la dice lunga. Peccato per quella punizione a Brescia finita sul legno. Stagione INSUFFICIENTE

RIVAS Emanuel (25/2; 3/1)

Un’altra grande delusione del campionato. Un giocatore tanto veloce e tecnico quanto inconcludente. Non parliamo solo in zona gol dove è assolutamente carente ma anche in fase di rifinitura. Fa tutto bene sulla fascia ma quando è il momento di mettere la palla-gol cala la nebbia più fitta. L’inizio di stagione è stato anche abbastanza promettente ma poi il calo è stato inesorabile fino a farlo pian piano sparire definitivamente dai programmi di gioco della squadra. Stagione per lui INSUFFICIENTE.

MANDORLINI  Andrea

Via subito i cattivi pensieri: vincere non è mai facile e tutti i Verona promossi dalla B alla A ad un certo punto si sono persi per strada, salvo poi riprendersi alla grande. L'importante non è quel che succede all'inizio o nel mezzo della stagione, l'importante è il risultato finale. Tra le altre cose non è scontato che ad una rosa forte sulla carta debba per forza corrispondere un campionato sensazionale. Forse Mandorlini ha avuto anche qualche difficoltà in più quest'anno dato che partiva con un gruppo con molti innesti, non tutti concordati con la società e non poteva contare sullo slancio emotivo della promozione dalla C alla B. Il miracolo mandorliniano, come al solito, si compie quando tutto sembra perduto, quando riesce a far rialzare la squadra dopo un periodo nero oppure dopo un brutto ko oppure ancora dopo un primo tempo non pervenuto. Mandorlini rende al massimo quando è in netta difficoltà: a quel punto lui e la squadra che lo segue reagiscono in maniera fiera, come si è visto nel finale del campionato o nel secondo tempo col Crotone e Brescia, oppure nel finale di partita ad Empoli. Come dicevamo nel dossier dell'anno scorso Mandorlini con due promozioni praticamente di fila può mettersi tranquillamente alla destra di Bagnoli. Stagione OTTIMA.

NON GIUDICABILI: BJELANOVIC Sasa e VERDUN SERVIN Cesar .
Tra parentesi in sequenza: (presenze e gol in campionato/presenze e gol in Coppa Italia)

Valeriano

MASTER OF NONE


L'inizio del terribile calendario di febbraio offre un paio di impressioni a caldo: 1) che il Verona è vivo e combatte, 2) che però è stato indebolito in attacco dal mercato di gennaio perché giocatori come Ngonge e Djiuric non sono facili da sostituire. A bocce ferme, quindi con maggior consapevolezza, possiamo invece realizzare che nel corso di gennaio abbiamo assistito a 3 eventi importanti, 2 dei quali francamente inusuali. In primo luogo, l'importante cessione di talento finalizzata a sistemare i conti societari. In secondo luogo, una serie di operazioni di mercato volte essenzialmente a lasciar andare quei giocatori che non si sentivano più parte del progetto. In terzo luogo, la bocciatura del sequestro delle azioni del Verona in sede di appello. Se però i primi due li abbiamo metabolizzati dal punto di vista affettivo oltre che tecnico costringendo i tifosi ad affidarsi completamente alla bontà del lavoro di Sogliano e Baroni e alla speranza che i nostri avversari non si siano adeguatamente rinforzati nel frattempo, il terzo apre a scenari che non riusciamo a valutare nella sua complessità.

[continua]

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