Dossier 2007/08 parte 1 parte 2 parte 3 parte 4 parte 5

parte 2 - Promossi e Bocciati
di Valeriano
RAFAEL (34/2) (-41/-1)
Quando è arrivato a Verona,portato da Cannella in uno dei suoi “magici” giri di mercato, nessuno sapeva chi fosse. Colomba gli affida la maglia da titolare e lui inizialmente ripaga con delle prestazioni superbe che spesso salvano la porta del Verona dalla capitolazione. Strada facendo però, l’incanto svanisce e il brasiliano lascia intravedere diversi segnali di incertezza. Tanto è agile tra i pali con riflessi felini, tanto è incerto nelle uscite. Spesso e volentieri si è fatto trovare fuori posizione e alla fine della fiera gli imputiamo sicuramente qualche gol di troppo. Un portiere deve saper dare sicurezza alla difesa, cosa che Rafael non è riuscito a fare per l’ultima parte della stagione. Francamente non ci è piaciuto molto il modo stucchevole con cui “si prendeva” gli applausi sotto la Curva Sud. Ci ricorderemo di lui per i tanti palloni che scivolavano tra le mani e per i suoi formidabili colpi di reni ma anche per il quasi gol segnato alla Pro Patria nello spareggio a Busto.
Il suo giudizio è SUFFICIENTE.
COMAZZI (25/1) (1/0)
Durante la scorsa estate viene eletto capitano dalla squadra. Quella era una squadra depressa ed abbattuta che scelse come guida un leader negativo, come lo chiamammo qualche mese fa in un nostro intervento. Durante la stagione di acqua sotto i ponti ne è passata e proprio all’ultima partita della gestione Sarri, Comazzi è costretto ad abdicare lasciando la fascia di capitano ad Orfei. Uno smacco incredibile per il giocatore.Con l’avvento di Pellegrini la situazione non migliora e riesce persino a perdere il posto da titolare. A fine stagione troverà anche il tempo per avere delle incomprensioni con la società che di fatto lo hanno portato alla fine della sua esperienza in gialloblù. Che dire sotto il profilo del gioco? Niente che non conosciamo già. Tanta insicurezza, molta grinta, troppi errori e qualche infortunio di troppo. Ci ricorderemo di lui come quello che non festeggiò con i compagni la salvezza restandosene in disparte.
Il suo giudizio è INSUFFICIENTE.
SIBILANO (27/2) (2/0)
Chissà se veramente lui voleva andare via dopo la caduta in serie C o se è rimasto per riscattarsi. Forse la verità non la sapremo mai. A dirla tutta non sapremo mai nemmeno quale sia il vero Sibilano, se quello della scorsa stagione, determinato e implacabile o quello spento e a tratti molle della stagione appena terminata. Anche lui come tutti sente le varie “stagioni” della squadra gialloblù: parte irriconoscibile con Colomba, si tira su un pelino con il Pellegrini, crolla nel baratro con Sarri per poi rifiorire a primavera con il secondo Pellegrini. Tutto sommato il suo giudizio resta positivo anche per questa stagione tenendo conto del fatto che fisicamente non l’abbiamo quasi mai avuto al 100%. Ci ricorderemo di lui per i disimpegni-thriller di inizio stagione e per la prestazione imperiosa nella gara di ritorno dei playout.
Il suo giudizio è SUFFICIENTE.

MORABITO (20/0) (0/0)
Resterà un mistero gialloblù. Forse non uno dei più affascinanti ma sicuramente uno dei più incomprensibili. Che sia arrivato a Verona solo grazie al suo “padrino” Colomba questo è fuori discussione. Come è altrettanto fuori discussione che sia arrivato fisicamente a pezzi. Le sue fortune a Verona però durano proprio quel tanto (ed è stato davvero tanto) che basta per comprendere che a fare il terzino sinistro è più bravo Mancinelli. Che sia stato impiegato male? Mah … se non lo conosceva Colomba chi lo doveva conoscere? Con tutto il rispetto per il passato di Morabito, forse è il caso di stendere un velo pietoso su questa stagione. Ci ricorderemo di lui per i vuoti difensivi lasciati sulla fascia sinistra e per la quantità di giocatori avversari che imperversavano dalle sue parti.
Il suo giudizio è GRAVEMENTE INSUFFICIENTE.

DI BARI (7/2) (2/0)
Vito Di Bari è un simbolo di umiltà e di dedizione al lavoro. Rispecchia un po’ se vogliamo lo spirito del Verona del secondo Pellegrini. Un terzino sinistro con un curriculum quasi insignificante pescato negli ultimi giorni di mercato da Galli per rinfoltire la rosa. L’esordio col Legnano è da cineteca (non ce ne voglia il buon Vito) con tre interventi difensivi che, rivisti con la calma di chi è già salvo, fanno veramente sorridere. Sarri lo boccia, addirittura lo stronca sostituendolo già nel primo tempo di quella partita. Vito non si abbatte e si fa trovare pronto alla chiamata di Pellegrini e all’esordio (perché la prima non la consideriamo manco una partita) trova il gol contro la Pro Patria su punizione a tempo scaduto. Successivamente segna ancora a tempo scaduto a Monza. Ma tralasciamo i gol che per un difensore sono importanti ma non fondamentali. Di Bari ha dimostrato che non serve essere dei grandi campioni per fare il difensore in questo Verona, basta “solo” impegnarsi a fondo e cercare le cose facili. Lui ci è riuscito per bene e alla fine si è meritato fino in fondo di festeggiare coi compagni sotto il tifo gialloblù di Busto Arsizio. Ci ricorderemo di lui per i lisci contro il Legnano ma soprattutto per i due brividi allo scadere che ci hanno regalato sei punti pesantissimi.
Il suo giudizio è DISCRETO.

ORFEI (27/2) (2/0)
Un altro esempio di giocatore arrivato per far numero che poi è cresciuto sulla distanza. Quando è arrivato, Cannella lo aveva pescato dal dimenticatoio degli svincolati e anche lui ha vissuto male il periodo Colomba e il primo Pellegrini. Successivamente viene messo prima in disparte da Sarri e poi utilizzato per dare la scossa alla squadra contro la Ternana quando prende la fascia di capitano. Con l’arrivo di Pellegrini rinasce anche Orfei che diventa una pedina fondamentale del Verona. Orfei viene utilizzato come difensore centrale e come terzino secondo necessità magari senza eccellere ma sempre con prestazioni onorevoli. Si cala fino in fondo nella parte del capitano e siamo sicuri che parte del merito della salvezza vada attribuito alla sua presenza nello spogliatoio. Ci ricorderemo di lui per la grinta mostrata nello spareggio di ritorno.
Il suo giudizio è DISCRETO.

GONNELLA (12/0) (1/0)
Il ritorno di Gonnella al capezzale della squadra che l’ha lanciato ce lo immaginavamo diverso. Il giocatore che ritrovavamo dopo diversi anni di assenza doveva garantire una certa consistenza al pacchetto arretrato del Verona ma, purtroppo, non si è visto niente di tutto questo e il buon Natale si è perso nella mediocrità dei compagni. Diciamo che c’è stato ma non si è fatto sentire. Forse non era molto felice di scendere di categoria, forse è stato travolto dalla sciagura Sarri, chissà. Sul più bello, verso la fine della stagione, si è infortunato e quindi non abbiamo nemmeno potuto sperare in un suo riscatto come è avvenuto per tanti suoi compagni. Ci ricorderemo di lui per…quello che era dieci anni fa.
Il suo giudizio è INSUFFICIENTE.

MANCINELLI (16/1) (0/0)
Il destino di questo ragazzo è di partire sempre come ultima delle riserve. Anche quest’anno il campionato di Mancinelli inizia in sordina, relegato al ruolo di jolly tuttofare. La cosa bella è che oramai il Mancio si è abituato talmente bene a fare il jolly che in qualsiasi ruolo giochi si può star certi che morderà le gambe agli avversari. Questa stagione in particolare lo ha visto soprattutto vestire i panni del terzino, destro o sinistro a seconda dell’occorrenza. Il ruolo non gli è certo congeniale eppure è riuscito a svolgerlo senza troppe sbavature e quel che è più significativo è che è risultato un terzino più efficace di tutti i compagni che terzini lo sono per davvero. E’ un grande lottatore e ha grinta da vendere, magari a 26 anni non è tardi per specializzarsi come terzino vero…Lo ricorderemo per la grande prestazione contro il Lecco al ritorno ma purtroppo anche per tutte le volte che ha dovuto abbandonare il campo per infortunio.
Il suo giudizio è DISCRETO.

HURME (10/0) (0/0)
In estate è stato scartato dall’Udinese e raccattato per due fichi e un peperone da Cannella. Ora abbiamo capito perché. In dieci presenze più il precampionato non ha dimostrato di essere un giocatore di calcio nemmeno per un secondo. Basti pensare che a settembre Colomba si fermava personalmente per insegnargli i movimenti da fare in copertura e ci si fa un’idea del giovane Jarkko. Lo ricorderemo per aver aggiunto la bandierina della Finlandia alla collezione degli stranieri dell’Hellas.
Il suo giudizio non può che essere INSUFFICIENTE.

POLITTI (8/1) (0/0)
È un giocatore acerbo, tutto da plasmare e sicuramente da rivedere in futuro, nel caso rimanesse. Le potenzialità ci sono ma bisognerà saperle sviluppare. E’ stato impiegato troppo poco per poter dare un giudizio completo.
NON GIUDICABILE.

MARTINELLI (9/0) (0/0)
Un vero peccato non averlo avuto di più a disposizione perché si è rivelato l’unico in grado di coprire con profitto il ruolo di terzino destro. Qualche malanno di troppo dovuto anche all’età non più verde (37 anni!) hanno convinto Galli a farlo svincolare. Colpevolmente aggiungiamo noi.
Il suo resta comunque un giudizio SUFFICIENTE.


Non giudicati FRANZESE, CECCHINI, CASTELLAN.

Legenda: tra parentesi sono indicate (gare campionato/gare playout) e (gol campionato/gol playout).
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