VERONESI IN GIALLOBLU
VERONESI IN GIALLOBLU
Tra le centinaia di calciatori che, nel corso della sua centenaria storia, hanno vestito la maglia dell'Hellas c'è una categoria particolare, magari poco appariscente ma non priva di fascino: quella dei gialloblù veronesi. Da sempre vi è un strettissimo rapporto tra il territorio scaligero e l'Hellas Verona, specie a livello giovanile. Ma, a vedere la lista dei calciatori veronesi che hanno giocato almeno una volta con la maglia dell'Hellas, solo pochissimi sono riusciti ad emergere e conquistare un posto nella prima squadra. In questo speciale hellastory.net vi condurrà in un inedito viaggio tutto veronese alla ricerca dei calciatori che hanno avuto la fortuna, almeno una volta nella loro vita, di militare nella squadra della loro e della nostra città.

INTRODUZIONE
Pierluigi Cera
"Suis domestica plerumque sordent" (nessuno è profeta in patria) diceva Plinio duemila anni fa. A guardare le parabole sportive di molti veronesi con la maglia dell'Hellas non gli si può che dare ragione. Pochi, anzi pochissimi sono infatti riusciti ad emergere ad alto livello con la casacca helladina e tutti i più grandi talenti veronesi come Corso, Pivatelli, Cera, Olivieri e Tommasi hanno dovuto emigrare dalla nostra città per affermarsi.

Strano il destino dei giocatori veronesi con la maglia dell'Hellas. A differenza di tante altre città di provincia che proprio grazie ai giocatori autoctoni sono riusciti a costruirsi buona parte delle proprie fortune (pensiamo a Bergamo o Brescia), l'Hellas non ha invece mai avuto un grosso feeling con i cittadini scaligeri trovando solo in rarissimi casi degli apporti importanti per la conquista dei propri obiettivi.

Mascailato, Bergamaschi, Maioli, Bortolazzi e Terraciano sono i 5 veronesi che più di tutti hanno giocato in A con l'Hellas e questo basta per capire quanto poco idilliaco sia stato il rapporto tra squadra e città. Ma perché una situazione così anomala? Perché, tanto per fare un esempio, in Spagna una piccola regione come quella Basca (7000 Km quadrati di superficie) è riuscita a tenere sempre ad altissimi livelli la propria squadra, l'Atletic Bilbao, con soli giocatori indigeni, mentre una provincia come quella veronese (di 3000 km) non è riuscita a dare al proprio club più di un paio di buoni giocatori? E' la città che ha pochi talenti o la squadra che non è in grado di valorizzarli?

Probabilmente sono tutte due le ragioni messe insieme. Da una parte infatti non si può negare la scarsa vena della provincia di Verona nel formare grandi campioni. Il capocannoniere della serie A 1955/56 Pivatelli, lo scudettato Tommasi, il vice-campione del mondo del 70' Cera (nella foto), il plurititolato Corso e il campione del mondo del 1938 Olivieri sono stati sì dei giocatori esemplari, ma in numero troppo limitato. Ma ad aggiungersi alla lista dei colpevoli c'è pure l'Hellas. Il club cittadino infatti non è mai riuscito a sfruttare appieno i pochi talenti sbocciatigli sotto casa. Alcuni se lì è proprio lasciati sfuggire da sotto il naso (è il caso di Corso), altri invece non li ha valorizzati proponendogli una categoria troppo debole per le loro ambizioni (è il caso di Olivieri, Pivatelli, Cera e Tommasi protagonisti con l'Hellas, ma solo in B). Ecco quindi spiegata questa strana anomalia.

  • La lista completa dei 282 veronesi che hanno vestito la maglia dell'Hellas
  • Anno per anno, i gialloblu che hanno vestito la maglia dell’Hellas in Serie A
  • Comune per comune, la classifica dei comuni di provenienza dei gialloblu veronesi.
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