IL VERONA IN COPPA CAMPIONI

ANTEFATTO

Il 12 maggio del 1985 il Verona festeggia lo scudetto e, automaticamente, viene inserito tra le squadre che disputeranno, nella stagione successiva, il più prestigioso torneo internazionale europeo: la Coppa dei Campioni.

Finita la sbronza post-scudetto, i tifosi veronesi si accorgono, quasi improvvisamente, che per la squadra gialloblu si apriranno di nuovo le porte dell’Europa, quelle porte chiuse a malincuore due anni prima a Graz, quando l’Hellas uscì imbattuta al secondo turno di coppa Uefa.

Diversamente da quanto accade per l’attuale Champions League, in Coppa Campioni vengono ammesse soltanto le squadre che vincono i rispettivi campionati nazionali, con l’unica eccezione della detentrice iscritta d’ufficio; un’altra differenza rispetto alla formula attuale è la mancanza di gironi: le squadre vengono accoppiate tramite sorteggio e va avanti la vincente della doppia sfida che si gioca con partite di andata e ritorno.

La detentrice è la Juventus, reduce dalla tragica serata di Bruxelles nella quale, vergognosamente, i bianconeri hanno festeggiato una vittoria senza senso e, dal punto di vista prettamente sportivo, regalata grazie ad un rigore assolutamente inesistente. L’Italia si presenta quindi ai nastri di partenza, unica nazione europea, con 2 squadre: la Juventus e l’Hellas Verona.

Tutto comincia in piena estate, esattamente il 5 luglio, quando dall’urna di Ginevra escono gli accoppiamenti per il primo turno delle 3 coppe europee (ndr: c’era ancora la Coppa delle Coppe).

Il nostro Verona pesca il Paok di Salonicco, fresco campione di Grecia, squadra semi-sconosciuta in ambito europeo, ma sicuramente da non sottovalutare. Il calcio greco di vent’anni fa non era certo quello di oggi, in grado di proporre buone squadre di club e una nazionale campione d’Europa. Ad esclusione del Panathinaikos, una sorta di Juventus greca, in grado di conquistare una finale di coppa Campioni nel ’71 (sconfitta poi dall’Ajax) le altre squadre che si affacciavano alla ribalta internazionale difficilmente riuscivano a raggiungere i quarti di finale di una qualsiasi coppa. Tuttavia, quando giocano in casa, i greci possono contare su un pubblico sempre molto caldo, in grado di creare un clima tutt’altro che rilassato per le squadre ospiti. Una curiosità: anche la Sampdoria (in Coppa delle Coppe) e il Torino (in Coppa Uefa) al primo turno affronteranno squadre greche, rispettivamente il Larissa e il Panathinaikos.

Insomma, poteva andare peggio, visto che il Verona non era testa di serie e poteva trovare sulla sua strada squadre del calibro di Barcellona, Porto, Bayern Monaco, Anderlecht, senza contare quella che sarà la vera sorpresa di questa edizione: la sorprendente Steaua di Bucarest che si aggiudicherà il trofeo ai rigori, dopo una tiratissima finale contro il Barcellona.

Tutto sommato, il Paok sembra una squadra abbordabile e un cauto ottimismo serpeggia tra i tifosi nella calda estate dell’85, preoccupati soprattutto da una campagna acquisti che dovrebbe portare in riva all’Adige i degni sostituti di Garella (passato al Napoli di Maradona), Fanna e Marangon (passati ad un Inter già allora tanto ambiziosa quanto spendacciona e… perdente).

Si freme anche per vedere le nuove maglie, in realtà non molto diverse da quelle degli ultimi anni, ma con un dettaglio in più: lo scudetto che fa bella mostra vicino allo storico sponsor Canon.

Il Verona si appresta a vivere una stagione molto dura. Tutti sono consapevoli che sarà difficile ripetere il miracolo del campionato precedente, Bagnoli per primo, soprattutto dopo che la campagna acquisti, di fatto, non colma le lacune lasciate dai partenti. Dal Como arriva uno dei portieri rivelazione del campionato precedente: Giuliano Giuliani, giocatore molto diverso da Garella, sia in campo che fuori. La sua sarà una stagione di alti e bassi, anche se col tempo le sue doti verranno fuori e sarà riconfermato ma, soprattutto ad inizio stagione, chi lo vede in opera rimane davvero perplesso e, ancora oggi, il ricordo più nitido che molti tifosi gialloblu hanno di lui, è quel gol di Maradona da metà campo, in occasione di un’umiliante sconfitta per 5-0 al San Paolo. La sorte ha voluto che proprio a Napoli, dove si trasferirà seguendo le tracce di Garella, Giuliani trovasse la gloria ma anche la malattia che se lo porterà via, ancora giovane. A sostituire Pierino Fanna arriva il talentuoso Vinicio Verza, giocatore di indubbie qualità tecniche ma sicuramente più avvezzo a muoversi nella lenta zona del Milan di Liedholm piuttosto che a correre (e soprattutto a rientrare) come vuole Bagnoli. Sulla fascia sinistra invece non arriva nessuno, nessun “fluidificante” (si chiamavano così i difensori esterni di spinta dell’epoca) a prendere il posto di Marangon. Arriva invece una mezza punta di sicuro valore, il veronese Beniamino Vignola (chiuso alla Juve da un certo Michel Platini), un giocatore che, a conti fatti, non serve a nulla in una zona del campo già ben coperta. Alla fine Vignola giocherà poco e sarà spesso ininfluente ai fini del risultato. Infine, un acquisto che passa quasi inosservato ma che si rivelerà molto utile alla causa gialloblu: Gianluigi Galbagini, difensore grezzo ma efficace proveniente dalla Cremonese.

Bagnoli è perplesso e lo dice apertamente: il gioco del Verona dovrà cambiare, adattarsi alle caratteristiche dei nuovi. L’Osvaldo ha sempre fatto di necessità virtù e non si tira certo indietro, ma sa perfettamente che è finito un ciclo, quello iniziato 4 anni prima, quando la squadra gialloblu è tornata in serie A. Il Verona non è più una novità, ha vinto uno scudetto, ha disputato 2 finali di coppa Italia, ha partecipato alla Coppa Uefa, insomma, è entrato di diritto nella ristretta schiera delle grandi del calcio italiano. Arrivare in alto è dura, ma ancora più dura è rimanerci.

A metà luglio inizia il raduno del nuovo Verona che, nonostante tutto, sulla carta rimane una signora squadra, con i vari Tricella, Briegel, Elkjaer, Di Gennaro, Galderisi e l’inossidabile Volpati che Bagnoli continuerà ad impiegare con continuità in più ruoli, nonostante le 34 primavere. Dopo la prima uscita, più o meno ufficiale con lo scudetto sulle maglie, contro i dilettanti del Latemar che, naturalmente, finisce in goleada, la squadra intraprende una sorta di tournèe europea che inizia con un amichevole a Kaiserslautern (ex squadra di Briegel) per poi entrare nel vivo con la partecipazione al rinomato torneo di Amsterdam, dove i gialloblu incontreranno l’Ajax e l’Atletico Bilbao. La tournèe metterà a nudo tutti i limiti del Verona: 3 partite, 3 sconfitte, 1 gol fatto e ben 7 subiti. La prima vittoria arriva al Bentegodi, il 18 agosto sempre in amichevole, contro la Juventus: finisce 2-1 per i gialloblu che però non convincono.

Anche le prima fase della Coppa Italia lascia perplessi, il Verona perde solo a Bologna (squadra di serie B) ma il gioco latita. Manca soprattutto la spinta sulle fascie, orfane di Fanna e Marangon, manca l’armonia, mancano i giusti raccordi tra i reparti e la squadra risulta incapace di eseguire quelle ripartenze efficaci che ne avevano sancito la gloria recente.

Bagnoli chiede tempo ma è già ora di campionato. I tifosi tutto sommato sono fiduciosi, 16.185 abbonati sono tanti, anche se meno dell’anno precedente. All’esordio arriva al Bentegodi il neo-promosso Lecce che partecipa per la prima volta al campionato di serie A. Finisce 2-2 e l’impressione è proprio quella di una squadra senza baricentro, priva di personalità. La domenica successiva arriva una cocente sconfitta ad Avellino: 3-1 per gli irpini. È la prima volta che una squadra campione d’Italia si trova con un solo punto all’attivo dopo 2 giornate. Però non c’è tempo per critiche ed esami di coscienza: la Coppa Campioni bussa alle porte e i gialloblu sono tenuti, perlomeno, a tirare fuori l’orgoglio!

RISULTATI DEL VERONA PRIMA DEL DEBUTTO IN COPPA CAMPIONI

Amichevoli

02/08/1985 KAISERSLAUTERN – VERONA 4-1
09/08/1985 AJAX AMSTERDAM – VERONA 2-0 (torneo di Amsterdam)
11/08/1985 ATLETICO BILBAO – VERONA 1-0 (torneo di Amsterdam)
18/08/1985 VERONA – JUVENTUS 2-1

Coppa Italia

21/08/1985 CREMONESE – VERONA 0-2
25/08/1985 VERONA – PARMA 2-0
28/08/1985 BOLOGNA – VERONA 1-0
01/09/1985 PIACENZA – VERONA 1-1
04/09/1985 VERONA – PISA 1-1

Campionato

08/09/1985 VERONA – LECCE 2-2
15/09/1985 AVELLINO – VERONA 3-1



Davide
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