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Bellavista Antonio (32/1)
Secondo le intenzioni di Nardino Previdi, Antonio Bellavista avrebbe dovuto essere il cuore, il motore e il trascinatore della squadra. Praticamente il perno attorno al quale costruire la squadra. Il nostro Antonio ha rispettato le consegne? Tutto sommato diremmo di si, anche se conoscendo quanto è riuscito a fare la scorsa stagione sinceramente ci aspettavamo molto di più. Nella parte centrale del campionato è un po’ mancato ma poi è tornato a livelli accettabili (notare che “livello accettabile” per Bellavista è già un discreto livello). A nostro avviso ha influito molto il fatto di non aver avuto sufficienti rassicurazioni circa la sua riconferma. Il suo giudizio è un rotondo DISCRETO.
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Campisi Luisito (28/1)
Ci ha messo veramente poco il bravo Campisi a rubare il posto da titolare a un veterano come Nicola Corrent. Che Luisito fosse un buon giocatore si sapeva ma probabilmente nessuno si aspettava che si potesse rivelare un giocatore così interessante sia dal punto di vista tattico sia da quello tecnico. Da mediano e da mezzala ha sempre dato il suo apporto sia in fase difensiva sia, alla bisogna, in fase offensiva con grande intensità e con una accettabile continuità. La cosa più interessante di Campisi è che il margine di miglioramento sembra essere ancora parecchio anche considerando i 22 anni appena compiuti. Lo riteniamo un giocatore da confermare ad occhi chiusi. Unico appunto che gli muoviamo: i calci d’angolo alti un metro da terra non si possono vedere. Nel complesso il suo giudizio è DISCRETO.
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Corrent Nicola (28/2)
Eccoci al solito tasto dolente e fastidioso del pagellone: Nicola Corrent. Non vorremmo passare per dei prevenuti nei suoi confronti però sinceramente non capiamo come un giocatore della sua età ed esperienza non sia riuscito a trovare spazio in una squadra come il Verona di quest’anno. A suo favore gioca solo la prestazione contro la Spal all’inizio dell’andata quando si inventò entrambi i gol della rimonta. Praticamente un unico guizzo, per il resto tanta corsa a vuoto, tanta imprecisione, tanto nervosismo. Lungimirante e coraggioso Remondina a tenerlo in panchina per buona parte del campionato preferendogli Campisi. Non possiamo che giudicare il suo campionato come INSUFFICIENTE.
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Da Dalt Franco (9/1)
Poteva essere l’arma segreta dell’attacco dell’Hellas ed invece a conti fatti Franco Da Dalt si è rivelato una tremenda delusione. Le sue presenze in gialloblu sono statepoche ma sufficienti per permetterci di dare un giudizio su quanto ci ha fatto vedere. La grande velocità e la tecnica cristallina non si possono discutere ma alla fine quel che conta è come si gioca tutta la partita e la sua evanescenza in campo ci ha lasciato spesso senza parole. Non basta un colpo di tacco o uno scatto per meritare il paradiso. Un peccato perché aveva cominciato la stagione col piglio giusto e nelle prime partite sembrava veramente potesse spaccare il mondo ma l’incanto è durato veramente poco. Come detto, il suo campionato è INSUFFICIENTE.
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Garzon Stefano (31/1)
Pochi discorsi da fare: di Stefano Garzon quest’anno siamo veramente contenti. Innanzitutto è stato uno dei più presenti assieme a Parolo e Bellavista e questo la dice lunga sulla fiducia che ha avuto in lui Remondina. Fiducia ben riposta viste le sempre positive prestazioni che Stefano ci ha sfornato partita dopo partita. In alcune occasioni magari un po’ più spento, in altre molto più attivo ma di certo le sue incursioni sulla fascia sono state spesso e volentieri una soluzione brillante all’asfittico gioco offensivo proposto dal Verona. Bel campionato coronato anche da un gran gol a Ferrara nel girone di ritorno. Se restasse anche la prossima stagione, come probabile che sia, ci farebbe molto molto piacere. Il suo giudizio è DISCRETO.
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Parolo Marco (32/4)
Dobbiamo dire la verità: il campionato di Marco Parolo è difficilmente inquadrabile. Partiamo col dire che è stato il giocatore più impiegato in assoluto, praticamente è sempre sceso in campo tranne qualche rarissima occasione. Parolo è stato il giocatore che ha tolto le castagne dal fuoco a Remondina quando questi si è accorto che il caro 4-3-3 non era uno schema applicabile. Fu così che, vista la necessità di un trequartista per il 4-3-1-2, Parolo risultava l’unico che poteva essere compatibile col ruolo. Adattato quindi in un ruolo non propriamente suo e considerando la difficoltà di interpretare una posizione ostica come quella del giocatore dietro le punte, Parolo si è barcamenato tra buone prestazioni e altre veramente deludenti, regalando però in alcuni frangenti sprazzi di grande calcio con dei numeri da funambolo. Quattro reti per lui, una su rigore e tre su azione, tutti di pregevole fattura e sempre determinanti. Il suo campionato è stato DISCRETO.
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Dianda Salif (4/0)
Anche quest’anno l’abbiamo visto pochissimo. Prima perché Previdi l’aveva messo fuori rosa, poi perché evidentemente non è stato ritenuto all’altezza. Ma abbiamo visto veramente tutto di questo giocatore? Se la risposta è si, è evidentemente giunto il momento che la sua strada e quella dell’Hellas si separino definitivamente. Per questa stagione però NON E’ GIUDICABILE.
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Puccio Gabriele (6/0)
Anche per lui pochi spezzoni di gara e qualche infortunio di troppo. L’impressione è di un giocatore ancora acerbo. NON E’ GIUDICABILE.
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Anaclerio Luigi (12/0)
Per Anaclerio terzo campionato in gialloblu, terza opportunità di far vedere quanto vale e terza occasione sprecata, stavolta veramente in malo modo perché non ci sono stati infortuni ne prestiti a fermarlo. Remondina dopo aver provato nella parte iniziale del torneo ad impiegarlo come esterno d’attacco e come trequartista si è convinto che Anaclerio non aveva le capacità sufficienti per dare qualcosa al Verona. Nelle poche presenze totalizzate lo abbiamo visto lento, macchinoso e poco presente. Ovviamente, il suo è stato un campionato INSUFFICIENTE.
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Girardi Domenico (28/7)
Il campionato di Domenico Girardi lo possiamo dividere in due parti. La prima lo vede affetto dalla morantite, gol sbagliati a valanga, scarsa determinazione, anche un po’ di strafottenza calcistica. Nella seconda, ci siamo trovati un giocatore diverso, spesso determinante, ottima torre centrale, punto di riferimento dell’attacco e anche discreto finalizzatore. Per quello che sappiamo, il vero Girardi dovrebbe essere quello della seconda fase, quello forte. E’ un peccato che non abbia reso al meglio per tutto il campionato perché lui doveva essere la punta di diamante del Verona di Remondina ma è anche vero che la sua rinascita è coincisa con l’arrivo di Rantier, con il quale ha formato una coppia d’attacco micidiale per la Lega Pro. Qualche malefico può dire che invece la rinascita è coincisa con la chiusura del calciomercatoinvernale, quando Girardi ha dovuto abbandonare speranze di essere ceduto…ma sono appunto solo maldicenze . La media tra l’insufficiente del girone d’andata e il discreto del girone di ritorno dice che il suo campionato globale è SUFFICIENTE.
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Gomez Taleb Juan Ignacio (19/3)
Che possiamo dire di Gomez Taleb? Che è stato determinante solo nella vittoria contro il Monza e che per il resto ha fatto vedere solo tanto fumo. Non lascerà certo il segno nella storia gialloblù e ci verrebbe voglia di non giudicarlo nemmeno. Tuttavia per aver giocato ben 19 partite senza nessun merito particolare il suo non può che essere un giudizio INSUFFICIENTE.
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Rantier Julien (11/5)
È stato letteralmente il salvatore della Patria. Il suo arrivo in squadra ha risolto quasi tutti i problemi offensivi del Verona: ha dato velocità e imprevedibilità alla manovra, ha innalzato considerevolmente il tasso tecnico della squadra ed infine ha contribuito a rigenerare Domenico Girardi a lui complementare nelle caratteristiche. I gol che ha segnato (molto belli) sono stati pesantissimi e gran parte dei punti fatti nel girone di ritorno sono merito suo. Julien è un giocatore preziosissimo per la Lega Pro e dato che è completamente di proprietà del Verona sarebbe una follia non costruire su di lui la squadra per la prossima stagione. Ha dato veramente qualcosa in più al Verona e per questo si merita BUONO.
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Scapini Matteo (26/3)
Nei confronti di Matteo “em-bycicleta” Scapini proviamo veramente molta simpatia. Un giocatore che quando va in campo da sempre il massimo, che non si ferma mai un secondo e che fa di tutto per mettere il pallone in rete merita sempre il nostro rispetto. Il bottino dei gol però è veramente molto scarno a dispetto delle partite giocate mentrese contassimo le occasioni clamorosamente sbagliate non basterebbero le dita delle mani e dei piedi. C’è anche da dire che però, quella volta a Sesto che l’ha messa dentro nella maniera che piace a lui (em bycicleta, appunto) , ne è uscito un gran bel gol. Veramente a malincuore dobbiamo dire che la sua stagione è stata INSUFFICIENTE.
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Tiboni Christian (24/8)
Fin dalle sue prime uscite nel precampionato siamo stati tra i sostenitori di questa promessa del calcio. Le caratteristiche fisiche e tecniche del giocatore sono quelle del vero campione e nella prima parte del campionato in effetti sembrava che Christian Tiboni avesse finalmente smesso i panni della promessa per vestire quelli del campione. Da settembre a novembre i gol segnati sono stati ben sette, con un potente acuto nella gara contro il Legnano quando Tiboni mette a segno una storica tripletta. Durante la pausa invernale un infortunio lo blocca e Tiboni fatica a trovare sia la forma sia il posto in squadra, complice anche l’esplosione della coppia Rantier-Girardi. Successivamente non l’abbiamo più visto tornare ai livelli autunnali e da campione è tornato ad essere una promessa. E’ chiaro che qualche limite caratteriale di troppo sta compromettendo l’ascesa di questo giocatore. Un vero peccato. In ogni caso giudichiamo la sua stagione SUFFICIENTE.
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Gianmarco Remondina
Prendere una squadra creata da zero, tecnicamente non eccelsa e portarla alla fine a sfiorare i play off non è una impresa proprio da poco. E’ vero che la squadra in questione merita traguardi ben diversi visto che si tratta del glorioso Hellas Verona, ma questa è una responsabilità che non può essere messa in carico al solo Remondina. Considerato il materiale umano (e societario) a disposizione, alla fine dei conti giudichiamo il suo lavoro positivo. Per la prossima stagione varrebbe la pena sostituirlo solo in caso venisse un allenatore fuoriclasse. In caso contrario tanto vale tenerci l’onesto Remondina e costruire una squadra forte. Reputiamo il suo campionato pienamente SUFFICIENTE.
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