CRONACA DI UN CAMPIONATO INDIMENTICABILE
Che cosa ci fanno Platini e Maradona, Junior e Rumenigge, Falcao e Zico a bocca asciutta con il naso
all'insù a guardare come una provinciale gli soffia lo scudetto? Nel campionato più bello e ricco del mondo
si impongono i muscoli pronunciati dei ragazzi di Verona, sorprendendo i critici che di calcio sanno morte
e miracoli, che nei paginoni estivi pronosticano sempre Juve, Inter, Roma. Invece, come nei romanzi di
Agatha Christie, l'assassino è quello che non sospetti. Il successo della banda Bagnoli parte da lontano,
dalla promozione in Serie A di qualche anno prima, dalla conferma di squadra forte e divertente già al
primo impatto con i big del campionato, dalla continuità con il lavoro svolto, impreziosito dall'entusiasmo
del nuovo gruppo che portò a cambiare gradualmente una formazione che, pur dando spettacolo e ottenendo
discreti risultati, rimaneva spesso vittima della propria inesperienza e di qualche inevitabile ingenuità.
Ma la fretta, intesa come paranoia sportiva, è un concetto che non si addice a una città tranquilla e
riflessiva come Verona. Proprio come quei silenzi del nasone imbronciato, Osvaldo Bagnoli, tecnico
contrario a ogni esasperazione, a prima vista distante anni luce dal mondo del pallone. Ma anche gli anni
della provincia, delle squadre forti loro malgrado, del Verona dei miracoli. Umile, lavoratore, che non
corre dietro ai tanti idoli o divi di cui si nutrono le grandi piazze della Penisola. Rosa corta, titolari
eclettici, duttilità tattica, logica o parsimonia societaria che dir si voglia. Come punto di partenza non
è male per chi fa dell'arte di sapersi arrangiare un equilibrato modo di vita. Celestino Guidotti,
presidente dalle capacità finanziare asincrone rispetto ai colleghi che puntano in alto, diede, con l'aiuto
del Ds Mascetti, i ritocchi giusti a una squadra ben costruita negli anni. Nessuna spesa folle, rigore
sulle esigenze del disegno tattico di Bagnoli e tanti stimoli da distribuire tra giocatori con la giusta
voglia di riscatto e di affermazione.
LE TAPPE DEL SUCCESSO
L'avventura ebbe inizio il 16 settembre dell'84, con il 3-1 inflitto al Napoli di re Diego. "Siamo partiti
col piede giusto" sentenziò il modesto Bagnoli. Ma forse l'idea di allenare una grande squadra lo investì
da subito. Da allora, la bandiera del Verona sarà sempre sul punto più alto del campionato, garrendo per
tutti i trenta turni. Si alterneranno come antagoniste tutte le grandi e qualche outsider: dall'Inter al
Torino, dalla Sampdoria alla Juventus. Dopo Maradona, un'altra partita di cartello a Verona sarà con i
campioni d'Italia di Platini: Galderisi-Elkjaer e la Vecchia Signora l'ha presa in c.lo ancora. Ma è ancora
molto presto per immaginare il futuro. La trasferta a Torino, sponda granata, rivela la forza dei gialloblù,
che pur presentando una formazione rimaneggiata sbancano il "Comunale" con Briegel e Marangon dopo il
momentaneo pareggio di Dossena, rivale di Di Gennaro per il ruolo di regista in maglia azzurra. La prima
sconfitta arriva l'ultima di andata, a casa di una pericolante, l'Avellino, che aiutata da un campo al
limite della praticabilità e dalle assenze di Galderisi ed Elkjaer si impone su uno spento Verona. Si
chiude il girone d'andata col Verona primo, grazie ai soli sei gol subiti, ma l'Inter è pronta, a due sole
lunghezze, per l'aggancio. Ogni annata storica ha la sua partita epocale, soprattutto se è una sfida molto
sentita come Udinese-Verona.
Sopra di tre gol, i ragazzi di Bagnoli si fanno raggiungere da Zico e compagni e il campionato sembra poter
sfuggire come il pallone dalle mani di Garella, che non ne prende una. Ma qui viene fuori l'esperienza e la
maturità del gruppo, la voglia di andare contro il destino e gli errori, e la coppia straniera venuta dal
nord porta il punteggio a 3-5. L'inter pareggia ad Avellino e il Verona torna solo in vetta alla
classifica. Siamo alla diciottesima, alla prossima il "Bentegodi" ospita la partitissima con i nerazzurri.
La mattina del 17 febbraio, sei giocatori del Verona hanno la febbre. Tutto volge al peggio. In quelle
condizioni, Bagnoli chiude la saracinesca alla porta di Garella impostando una partita di contenimento. "E'
la fine" pensano in molti, quando al 39' Altobelli porta in vantaggio la formazione nerazzurra. Tutti negli
spogliatoi alla fine del primo tempo a recuperare forze e a bere litri di the caldo. E proprio uno degli
influenzati, l'indistruttibile Briegel, diventa imprendibile per i nerazzurri e in tuffo di testa pareggia.
Udine e la Supersfida con l'Inter avevano dato qualche segnale di cedimento, ma la prova di maturità dei
ragazzi di Verona giunge a Torino contro la sempre temibile Juventus, dove un grandissimo gol di Di Gennaro
pareggia la rete di Briaschi. Bagnoli è in silenzio stampa, ma c'è già chi giura che alla fine sarà lui a
poter dire l'ultima. Il Verona è sempre primo e gioca veramente molto bene. E anche quando si gioca male e
si vince, qualcosa entra nella testa delle avversarie, e chissà che cosa hanno pensato le inseguitrici
vedendo la risicata vittoria casalinga del Verona contro la rimaneggiata Roma.
Un Fanna incontenibile, che fa la differenza, e un Elkjaer opportunista, chiudono la sofferta partita. A
Firenze, il Verona torna ai suoi standard di rendimento e di gioco, con uno strepitoso Galderisi che ne fa
due e regala il 3-1 ai suoi. Anche Bagnoli torna parlare. Se non è un segno questo...Inatteso e preoccupante
arriva il secondo scivolone stagionale, in casa contro il Torino di Serena e Schachner. Ora le inseguitrici
sono a meno quattro e domenica San Siro rossonera aspetta i gialloblù. E' uno 0-0 all'antica, con la
squadra chiusa e pronta alla rimessa, degna di una provinciale assatanata in cerca di punti salvezza. Non
essere la Juventus o l'Inter è quel vantaggio più o meno consapevole che ti dà la possibilità di poter
cambiar pelle a seconda delle partite e delle esigenze senza che nessuno gridi allo scandalo. Il gioco
brioso si è perso un po' per strada, ma la squadra tiene botta con la vittoria sulla Lazio e il pareggio
casalingo con il Como. A Bergamo il sogno si fa realtà con una giornata di anticipo, e già plana sugli
stadi delle grandi d'Europa a chiedere l'ospitalità accreditata di solito alle formazioni di metropoli
ancora a chiedersi: "Ma come hanno fatto?".
MOMENTI DA CURVA
Tutti i protagonisti di quel Verona hanno avuto il giusto riconoscimento esaltando le fantasie dei tifosi,
che non hanno lasciato cadere la possibilità di sbizzarrirsi con i soprannomi e gli appellativi; così
Galderisi diventò "puffo al tritolo", Elkjaer "il cenerentolo" per via del gol segnato senza scarpa alla
Juventus, Fontolan "la quercia", Garella "Garrelik" e Ferroni "il gladiatore". Con una squadra dalla tale
presentazione, le avversarie non potevano che rimanere imbarazzate coi loro nomi troppo scontati per essere
all'altezza e per far sognare. Anche il pubblico ha dato il suo contributo con le coreografie colorate e le feste,
le trasferte di massa e i bandieroni presenti in tutti gli stadi. Ovunque (un club di tifosi a Beirut!) il
gialloblù ha fatto proseliti, portando in giro per l'Italia la "matana", la cosiddetta follia veronese,
coraggiosa nella sua saggezza, con quel sospetto di indifferenza e di fine teatralità che ne ha fatto
un'originale esordiente del successo.
|
TUTTI I NUMERI DI UN'IMPRESA
Il cammino |
1. |
Verona-Napoli |
3-1 |
Briegel, Galderisi, Bertoni, Di Gennaro |
2. |
Ascoli-Verona |
1-3 |
Di Gennaro, Briegel, Elkjaer, Hernandez |
3. |
Verona-Udinese |
1-0 |
Galderisi (rig) |
4. |
Inter-Verona |
0-0 |
5. |
Verona-Juventus |
2-0 |
Galderisi, Elkjaer |
6. |
Roma-Verona |
0-0 |
7. |
Verona-Fiorentina |
2-1 |
Moz (aut), Galderisi, Pecci |
8. |
Cremonese-Verona |
0-2 |
Galderisi, Briegel |
9. |
Verona-Sampdoria |
0-0 |
10. |
Torino-Verona |
1-2 |
Briegel, Dossena, L.Marangon |
11. |
Verona-Milan |
0-0 |
12. |
Lazio-Verona |
0-1 |
Podavini(aut) |
13. |
Como-Verona |
0-0 |
14. |
Verona-Atalanta |
1-1 |
Bruni, Pacione |
15. |
Avellino-Verona |
2-1 |
Volpati(aut), L.Marangon, Colombo |
16. |
Napoli-Verona |
0-0 |
17. |
Verona-Ascoli |
2-0 |
Galderisi, Sacchetti |
18. |
Udinese-Verona |
3-5 |
Briegel, Galderisi, Elkjaer, Edinho, Carnevale, Mauro, Elkjaer, Briegel |
19. |
Verona-Inter |
1-1 |
Altobelli, Briegel |
20. |
Juventus-Verona |
1-1 |
Briaschi, Di Gennaro |
21. |
Verona-Roma |
1-0 |
Elkjaer |
22. |
Fiorentina-Verona |
1-3 |
Monelli, Fontolan, Galderisi (rig), Galderisi |
23. |
Verona-Cremonse |
3-0 |
Di Gennaro, Elkjaer, Briegel |
24. |
Sampdoria-Verona |
1-1 |
Galderisi, Renica |
25. |
Verona-Torino |
1-2 |
Serena, Schachner, Briegel |
26. |
Milan-Verona |
0-0 |
27. |
Verona-Lazio |
1-0 |
Fanna |
28. |
Verona-Como |
0-0 |
29. |
Atalanta-Verona |
1-1 |
Perico, Elkjaer |
30. |
Verona-Avellino |
4-2 |
Fanna, Garuti(aut), Faccini, Diaz, Galderisi(rig), Elkjaer |
Il modulo |
|
Il laterale di sinistra (Marangon) è un terzino fluidificante, il laterale di destra (Fanna) è un tornante dai compiti prettamente offensivi. |
La classifica |
1. |
H.Verona |
43 |
2. |
Torino |
39 |
3. |
Inter |
38 |
4. |
Sampdoria |
37 |
5. |
Milan |
36 |
|
Juventus |
36 |
7. |
Roma |
34 |
8. |
Napoli |
33 |
9. |
Fiorentina |
29 |
10. |
Atalanta |
28 |
11. |
Como |
25 |
|
Udinese |
25 |
|
Avellino |
25 |
14. |
Ascoli |
22 |
15. |
Lazio |
15 |
|
Cremonese |
15 |
La rosa impiegata |
ruolo / nome / presenze / reti |
P |
Claudio Garella |
30 |
-19 |
P |
Sergio Spuri |
1 |
- |
D |
Mauro Ferroni |
20 |
- |
D |
Silvano Fontolan |
28 |
1 |
D |
Silvano Fontolan |
28 |
1 |
D |
Fabio Marangon |
3 |
- |
D |
Luciano Marangon |
29 |
2 |
D |
Roberto Tricella |
30 |
- |
D |
Domenico Volpati |
30 |
- |
C |
Hans Peter Briegel |
27 |
9 |
C |
Luciano Bruni |
27 |
1 |
C |
Antonio Di Gennaro |
29 |
4 |
C |
Dario Donà |
12 |
- |
C |
Luigi Sacchetti |
15 |
1 |
A |
Preben Larsen Elkjaer |
23 |
8 |
A |
Pietro Fanna |
29 |
2 |
A |
Giuseppe Galderisi |
29 |
11 |
A |
Franco Turchetta |
16 |
- |
|