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HELLAS VERONA / Le Ultimissime

A CHE PUNTO E' IL PROGETTO HELLAS DI SETTI (ultima parte)?

Hellastory: Le Ultimissime

A CHE PUNTO E' IL PROGETTO HELLAS DI SETTI (ultima parte)?

Chiuso il capitolo relativo ai ricavi veniamo ora all'analisi dei costi da bilancio 2011/12 e 2012/13 e le previsioni per l'attuale stagione 2013/14.
Come per tutte le squadre professionistiche la voce di costo più significativa è rappresentata dagli stipendi. La tabella riportata sotto mostra quanto la cifra sia già lievitata nella stagione della promozione (quasi raddoppiata); un raddoppio che con tutta probabilità verrà ripetuto in questo primo anno di serie A, portando nel giro di due sole stagioni la spesa complessiva da 6,6 a 23,7 milioni!



COSTI PERSONALE HELLAS VERONA (Valori in migliaia di Euro)

Personale 2012/13 2011/12 Delta 2013/14*
Calciatori fissa 7.490 4.217 +3.273 18.500
Calciatori variabile 1.524 26 +1.498 1.500
Allenatori e istruttori 921 695 +226 1.200
Direttori sportivi 540 48 +492 1.000
Premi allenatori e ds 235 0 +235 500
Altri dipendenti 626 593 +33 1.000
Totale 12.676 6.616 +6.060 23.700



Setti, appena insiediatosi a Verona nel maggio 2012 per provare a riportare in A l'Hellas ha dovuto allargare i cordoni della borsa soprattutto nella direzione stipendi:

- E non stiamo parlando solo di giocatori. Come prima mossa infatti il Presidente ha voluto attorniarsi di professionisti di primissimo livello: ha strappato alla concorrenza del Genoa uno dei ds più promettenti sul mercato, Sean Sogliano, e come direttore generale si è assicurato l’esperienza di Giovanni Gardini. Per farlo non ha badato a spese e se Martinelli nella prima stagione di serie B se l’era cavata con 48 mila euro (il costo aziendale di Gibellini: complimenti a lui, probabilmente il dirigente più economico della cadetteria!), Setti ha dovuto far lievitare la spesa a 540 mila euro più bonus! Scelta avventata? La promozione in serie A al primo colpo, l’attuale ottavo posto nella massima serie e il Cangrande d’Oro vinto dalla triade Setti-Sogliano-Gardini “tutti assieme appassionatamente” sono la risposta. Per fare bene l’imprenditore bisogna avere idee e saper rischiare. A Setti in questo caso sono riuscite alla grande entrambe le cose.

- Sistemati due grandi talenti nella plancia di comando, il Presidente ha alzato da 4,2 milioni a 7,5 milioni il budget stipendi per i calciatori, concedendo poi, ad obiettivo raggiunto (promozione), un generoso bonus (1,5 milioni) che ha di fatto più che raddoppiato la spesa complessiva della rosa.

Anche nella nuova dimensione "dorata" del massimo palcoscenico calcistico italiano, “grande oculatezza” è rimasta la parola d'ordine della società: il monte ingaggi calciatori è infatti stato tarato su un valore di 19-20 milioni di euro lordi, bonus compresi, con un tetto individuale di 600 mila euro lordi; stiamo parlando di un budget che è tra i più bassi della serie A.

In base a uno studio effettuato da Gazzetta dello Sport nello scorso settembre i più cari della rosa gialloblu sarebbero Donadel ed Iturbe, entrambi un uno stipendio lordo di 1 milione di euro. Nel primo caso tuttavia lo stipendio è interamente a carico del Napoli mentre nel caso dell'argentino l'Hellas Verona con un comunicato ufficiale ha prontamente smentito la voce affermando che in realtà l'ingaggio pagato dal Verona ad Iturbe è molto più basso.
Ecco allora confermata l'ipotesi di un tetto massimo di ingaggio lordo di 600 mila euro cifra intascata annualmente da Cacia, seguito da Mjhailov, Donati e Romulo (per soli 6 mesi) a 500 mila, Agostini, Jankovic e Toni a 400, Rafael, Maietta, Moras, Halfredsson e Gonzalez a 350, Cacciatore, Marques e Gomez a 300, Martinho, Sala e Cirigliano a 250, Albertazzi a 200, Jorginho, Pillud e Rabusic a 150 (tutti e tre solo 6 mesi), Laner e Rubin 150, Nicolas 100, Longo 80, Bianchetti e Ragatzu 50. Rimane fuori Marquinho il cui ingaggio annuale è di 1,65 milioni, di cui presumibilmente l'Hellas pagherà 600 mila euro (circa l'equivalente dei 5 mesi in gialloblu).
La somma dei netti fa poco più di 9 milioni; con l’aggiunta delle tasse e dei bonus si arriva appunto ad un costo aziendale di 19-20 milioni di euro; in serie A solo Livorno (14,5 milioni), Cagliari (17,4 milioni) e Chievo (17,8) stanno sotto.

In generale i dati di bilancio dell'Hellas Verona mostrano l'intenzione di Setti di investire molto sulla struttura e la "governance" della società: il peso degli ingaggi di dirigenti e allenatori (Mandorlini guaddagna 650 mila euro lordi) con la promozione in A scenderà presumibilmente dal 20% al 16% del totale ma rimane superiore a quello di altre società (il Chievo, che tutti riconoscono come società modello per struttura dirigenziale e tecnica, si ferma al 12%). Una scelta importante ed efficace perchè, Sogliano lo dimostra, i dirigenti buoni possono far rendere sportivamente ed economicamente la società ben più di un fuoriclasse in campo.

Se i costi per salari e stipendi passeranno presumibilmente da 6,6 milioni a 23,7 milioni, le altre principali voci di costo (materiali, servizi, affitto stadio e altri oneri operativi) aumenteranno ma in misura sicuramente meno che proporzionale alla crescita dei ricavi e saranno il vero ossigeno per il bilancio della società.

COSTI OPERATIVI HELLAS VERONA DA BILANCIO 2012/13 E 2011/12 (Valori in migliaia di euro)

Voce di costo 2012/13 2011/12 Variazione 2013/14*
Costi materiali 712 386 +326 1.000
Servizi 3.709 2.758 +951 6.000
Godimento beni di terzi 924 627 +297 1.500
Costi personale 12.676 6.617 +6.059 23.700
Ammortamenti 776 385 +391 4.800
Altri oneri 2.090 1.775 +315 2.500
Totale costi operativi 20.887 12.547 +8.340 38.500
Risultato operativo -6.766 -1.357 -5.410 15.000



Ne consegue che la stagione 2013/14 potrebbe riservare grandissime sorprese, oltre che sul campo, anche a bilancio che potrebbe far registrare un utile operativo di tutto rilievo.

Un utile probabilmente irripetibile, perchè avvantaggiato dall'operazione straordinaria della cessione del marchio e perchè nelle prossime stagioni, per mantenere competitiva la rosa, per forza di cose la società dovrà elevare il monte ingaggi e soprattutto si vedrà appesantita di ammortamenti.

Questo, diciamolo chiaro, sarà un bene e anzi uno degli obiettivi principali della società, perchè starà a significare che a Verona saranno arrivati giocatori forti e appetibili.

Intanto in questo primo anno di A l'Hellas si prenderà il beneficio di arrivare dalle categorie inferiori e di avere una rosa ancora ricca di calciatori acquistati a costi ridotissimi negli anni della Lega Pro e della B. Se scorriamo i dati di bilancio al 30 giugno 2013 (che comprende anche i riscatti delle metà esercitate a giugno 2013, subito dopo la promozione) scopriamo infatti che il valore netto del parco giocatori gialloblu è irrisorio, pari a soli 3 milioni di euro: 1,1 relativi a Martinho, 500 mila a Cacciatore, 350 mila a Bianchetti, 250 mila a Laner, 196 mila a Grossi, 175 mila a Carrozza, 117 ad Halfredsson, 107 mila Cocco e via via gli altri.
Lo ripetiamo, il fatto di provenire dalle serie inferiori in questo senso rappresenta un grande vantaggio perchè tutti i giocatori sono di fatto "sottopatrimonializzati" con dei valori a bilancio ridicoli, che significa meno peso degli ammortamenti a bilancio e possibilità di succulente plusvalenze.
Jorginho aveva a bilancio un valore contabile di 11 mila euro ed è stato venduto a 10 milioni! E i valori di tutte le altre stelle della vecchia guardia non si discostano (Halfredsson 117 mila euro, Rafael vale 12 mila euro, Gomez 13 mila, Maietta e Ferrari addirittura 0).

Peraltro la rosa è rimasta "sottopatrimonializzata" anche dopo la campagna acquisti della scorsa estate dato che Sogliano, come già aveva fatto in serie B, ha continuato a puntare sugli «acquisti futures»: se escludiamo Gonzalez, costato ben 2,5 milioni, Mihaylov, costato 500 mila, e Sala, 100 mila euro, tutti gli altri big sono arrivati a costo zero: Toni, Marques e Donati perchè svincolati, Iturbe, Romulo, Cirigliano, Jankovic, Longo, Donadel e Rubin in prestito con varie formule (diritto riscatto intero cartellino per Iturbe, della metà per Romulo e Cirigliano, in prestito secco Jankovic, Longo, Rubin e Donadel).
Così si è proseguito anche nel mercato di gennaio con gli arrivi di Marquinho e Pillud in prestito (sul secondo c'è il diritto di riscatto dell'intero cartellino) mentre Rabusic è arrivato a titolo definitivo con un invesmento di circa 900 mila euro.

Un sistema che permette a Sogliano di verificare con un anno di prestazioni in campo chi varrà la pena di essere riscattato o meno su prezzi già bloccati in anticipo. Il risultato sono grandi colpi di mercato (Iturbe, Romulo, Toni) con un bilancio che rimane allegerito.

Per chiudere la nostra analisi possiamo dire che la società si trova oggi in buona salute economica e finanziaria grazie al risanamento effettuato con molti sacrifici da Martinelli e alla gestione innovativa, ambiziosa ma al contempo estremamente oculata (budget stipendi ridotto, acquisti sul mercato solo dopo aver testato sul campo il reale valore dei giocatori, cessione dei migliori prospetti per rendere più solida la società) di Setti.

Mentre nella Diga ci si affanna per mantenere la categoria e ridurre un indebitamento sempre più pesante (al 30/06/2013 24 milioni di debiti finanziari e tributari a fronte di un patrimonio netto di 3 milioni di euro) e la difficoltà a pagare gli stipendi, l'Hellas (che al 30/06/2013 aveva un indebitamento verso banche e fisco di soli 1,4 milioni con un patrimonio netto di 2,4 milioni) si gode al sole una situazione economica e sportiva invidiabile che i tifosi sperano possa continuare ancora a lungo.

Francesco



Hellastory, 19/03/2014

MASTER OF NONE


L'inizio del terribile calendario di febbraio offre un paio di impressioni a caldo: 1) che il Verona è vivo e combatte, 2) che però è stato indebolito in attacco dal mercato di gennaio perché giocatori come Ngonge e Djiuric non sono facili da sostituire. A bocce ferme, quindi con maggior consapevolezza, possiamo invece realizzare che nel corso di gennaio abbiamo assistito a 3 eventi importanti, 2 dei quali francamente inusuali. In primo luogo, l'importante cessione di talento finalizzata a sistemare i conti societari. In secondo luogo, una serie di operazioni di mercato volte essenzialmente a lasciar andare quei giocatori che non si sentivano più parte del progetto. In terzo luogo, la bocciatura del sequestro delle azioni del Verona in sede di appello. Se però i primi due li abbiamo metabolizzati dal punto di vista affettivo oltre che tecnico costringendo i tifosi ad affidarsi completamente alla bontà del lavoro di Sogliano e Baroni e alla speranza che i nostri avversari non si siano adeguatamente rinforzati nel frattempo, il terzo apre a scenari che non riusciamo a valutare nella sua complessità.

[continua]

Qual è stato il miglior gialloblu in campo in

H.Verona-Udinese?



H.Verona    Udinese


Bonazzoli F.

Cabal J.

Centonze F.

Coppola D.

Duda O.

Folorunsho M.

Lazovic D.

Magnani G.

Mitrovic S.

Montipò L.

Noslin T.

Serdar S.

Silva D.

Suslov T.

Swiderski K.

Vinagre R.


 


Riepilogo stagionale e classifica generale




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