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HELLAS VERONA / Le Ultimissime

FC KOLN E LOKEREN PRIMA DI VERONA. CHE STORIA, PREBEN!

Nel giorno del compleanno di Preben Elkjaer Larsen ci pregiamo di farvi leggere la trascrizione da noi liberamente tradotta dal francese di una audio-intervista rilasciata durante il “periodo veronese” del nostro campione. Vengono approfonditi alcuni dettagli poco noti della prima parte della carriera di Preben e ci sembra particolarmente interessante. Il testo completo lo potete trovare su http://twb22.blogspot.it/

FC KOLN E LOKEREN PRIMA DI VERONA. CHE STORIA, PREBEN!

Quel giorno, Hennes Weisweiler, l'allenatore del Colonia, portava la maschera stizzita dell'uomo in preda ad un grande disappunto. Abbaiava i suoi ordini con un tono ancora più grave del solito.

Il mister arrivò mentre i suoi giocatori stavano rientrando negli spogliatori per una doccia dopo l'allenamento e quando i suoi capelli bianchi comparvero sulla porta urlò: “Preben nel mio ufficio”.
Elkjaer Larsen, esile biondino di una ventina d'anni ripone il suo asciugamano e sorridente si avvia verso l'ufficio.
Weisweiler chiude la porta e lo fa sedere. “Ieri eri in una discoteca con due ragazze e ti sei scolato una bottiglia di whisky. E' così che pensi di diventare un grande giocatore professionista?”
Elkjaer cominciò a protestare dicendo che non era vero ma l'altro lo zittì subito: “Non dirmi che non è vero, sono sicuro delle mie informazioni!” , Elkjaer sempre molto tranquillo ritrova il proprio sorriso e continua: “E' assolutamente falso, sig. Weisweiler. Non era una bottiglia di whisky ma di vodka!”.

Mentre siamo seduti in un piccolo ristornate a Bardolino, Elkjaer ride ancora raccontando questo aneddoto.

Si dice di lui che non sia né un modello di serietà né di disciplina ma lui corregge: “Si vorrebbe che i giocatori, col pretesto della disciplina, dimentichino di vivere. Questa è una cosa che non mi interessa, anzi, al contrario a voler essere troppo seri si finisce per annoiarsi. A pensare solo al calcio si rischia solo di stressarsi. Non ci si diverte più, ne sul campo ne nella vita. Io sono rilassato, mi godo la vita senza paura, senza alcun timore. Questo si riflette anche nel mio comportamento in campo: io cerco di esprimere nel mio gioco la stessa gioia che mi anima fuori dal terreno di gioco. Questo accresce la fiducia in me stesso e così riesco a prendermi dei rischi provando cose difficili che gli altri avrebbero paura a tentare”.

E' così Preben Larsen Elkjaer, sempre pronto a scherzare, sempre pronto a prendersi gioco degli amici.

E' così anche sul campo, dove a volte si imbarca in “avventure” incredibili avendo la certezza di riuscirci, il che porta inevitabilmente a soprendere. Ricordiamoci il campionato europeo 1984 che l'ha portato alla ribalta. La sua accelerazione, la sua corsa pazza, le sue incursioni solitarie che hanno sorpreso tutti. Ricordiamo inoltre che splendido gol che segnò nel campionato italiano!senza scarpa!

Certo, quest'uomo propone qualcosa di esplosivo in un mondo come quello del calcio dove la fantasia non è spesso sotto i riflettori. E quando lui si difende negando di essere un “fenomeno” lo fa sottoscrivendo appieno la sua etichetta di gran burlone.

A 17 anni lascia la sua famiglia e si trasferisce a Colonia. “Per sei mesi ho trascorso il mio tempo lavorando per migliorare il mio fisico. Poi ho giocato in prima squadra per tutta la seconda metà della stagione. Ho segnato un solo gol ma è stato veramente un onore crescere in quella grande squadra che era all'epoca il FC Koln”.

La stagione successiva non sarà così gratificante. Prima viene operato al menisco e poi fatica a piegarsi all'autoritarismo di Weisweiler. Non è ancora riuscito a capire può esistere il modo di conciliare lo stile di vita monastico propostogli dal suo allenatore e la sue sortite notturne poco favorevoli ad un efficace allenamento all'indomani, un modo che lo faccia divertire rendendolo allo stesso tempo un giocatore di alto livello. Per finire, un problema alla spalla lo tiene nuovamente lontano dal terreno di gioco.
Per il FC Koln, che sta lottando per il titolo in Bundesliga e anche in Europa, tutto questo è troppo: Weisweiler fa ingaggiare Okudera e spedisce Elkjaer e la sua allegria verso altri lidi.

Ma è inevitabilmente un segno del destino.

Selezionato per Under-21 danese, Elkjaer si mette in mostra in Danimarca U21 –Polonia A. Nelle fila dei polacchi c'è anche Lubanski che è seguito dagli spalti di Copenaghen anche da Etienne Rogiers, presidente della sua squadra, il Lokeren.

FC KOLN E LOKEREN PRIMA DI VERONA. CHE STORIA, PREBEN!

Rogiers, impressionato dalla prestazione di Preben che segna tra l'altro tre reti, lo ingaggia immediatamente. Rogiers, uomo ricco e senza figli prende subito in simpatia il ragazzo danese. Sarà molto più comprensivo di Weisweiler, chiudendo un occhio per le sue scappatelle che sono comunque sempre meno frequenti.
Ancora meno frequenti fino a diventare un pallido ricordo lo saranno quando incontra Nicole, che diverrà poi sua moglie e il suo angelo custode.

Elkjaer rimane 6 anni e mezzo a Lokeren registrando circa 150 gol in quasi 200 partite.

I suoi colpi d'estro non vanno sempre a buon fine ma certe sue azioni restano impresse nella memoria dei suoi fan belgi, a cominciare da quella volta in cui il Lokeren, che stava perdendo 0-3 contro lo Standard Liegi, si riporta in parità grazie a 3 reti di Elkjaer per poi andare a vincere 5-3.

A poco a poco Elkjaer si costruisce una fama.

In particolare nel giugno 1977 debutta nella nazionale maggiore contro la Finlandia segnando entrambi i gol della vittoria per 2-1, da lì continuerà ad essere convocato regolarmente (69 presenze e 38 reti in tutto ndr).

Logicamente sul tavolo del presidente Rogiers cominciarono ad arrivare proposte ma lui si rifiutà sistematicamente di cedere il “suo” Preben.
Elkjaer d'altrone è felice nella sua tenuta di Lokeren dove ha anche tre cavalli, l'ultimo acquistato per celebrare la storica vittoria della Danimarca a Wembley contro l'Inghilterra che li qualifica ad Euro '84.

E' felice a tal punto da non recriminare nemmeno quando il presidente Rogiers rifiuta una lauta offerta da parte della Fiorentina.

Ma sarà durante l'europeo 1984 che Preben scatenerà l'entusiasmo generale. Tottenham, Atalanta, Barcellona, il telefono non si ferma di suonare nell'hotel che ospita la delegazione danese in Francia. Quando lui cede alle proposte del Verona, Elkjaer non ha più esitazioni: il presidente Rogiers ha lasciato questo mondo.

Decide quindi di tentare la fortuna in Italia, al Verona che gli ha fatto ponti d'oro.

“Non è stata una decisione facile, spiega, perché negoziare nel bel mezzo di una competizione non è l'ideale ma alla fine tutto questo mi ha motivato ancora di più!”.


L'intervista finisce qui ma in chiusura vogliamo aggiungere noi, infine, che quando nel luglio del 1983 il suo vecchio allenatore Hennes Weisweiler che tanto l'aveva angariato ai tempi del Colonia morì, Preben volle essere tra quelli che ne portarono sulle spalle il feretro.
Un particolare che arricchisce ancora di più la figura quanto mai complessa e affascinante di questo grande uomo che ha segnato indelebilmente la nostra storia.

Auguri Preben!

[Leggi la scheda di Preben Larsen Elkjaer]



Hellastory, 11/09/2015

MASTER OF NONE


L'inizio del terribile calendario di febbraio offre un paio di impressioni a caldo: 1) che il Verona è vivo e combatte, 2) che però è stato indebolito in attacco dal mercato di gennaio perché giocatori come Ngonge e Djiuric non sono facili da sostituire. A bocce ferme, quindi con maggior consapevolezza, possiamo invece realizzare che nel corso di gennaio abbiamo assistito a 3 eventi importanti, 2 dei quali francamente inusuali. In primo luogo, l'importante cessione di talento finalizzata a sistemare i conti societari. In secondo luogo, una serie di operazioni di mercato volte essenzialmente a lasciar andare quei giocatori che non si sentivano più parte del progetto. In terzo luogo, la bocciatura del sequestro delle azioni del Verona in sede di appello. Se però i primi due li abbiamo metabolizzati dal punto di vista affettivo oltre che tecnico costringendo i tifosi ad affidarsi completamente alla bontà del lavoro di Sogliano e Baroni e alla speranza che i nostri avversari non si siano adeguatamente rinforzati nel frattempo, il terzo apre a scenari che non riusciamo a valutare nella sua complessità.

[continua]

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Centonze F.

Coppola D.

Duda O.

Folorunsho M.

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Magnani G.

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Suslov T.

Swiderski K.

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Riepilogo stagionale e classifica generale




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