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PROSSIMO IMPEGNO
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Un mese fa, pur di aver motivo per lamentarsi, i tifosi gialloblu dovevano far sfoggio di ironia e appellarsi, come ha sintetizzato Valeriano, alla noia dei secondi tempi con il risultato ormai acquisito. Cinque partite e tre sconfitte dopo non occorre più dare spazio alla creatività per trovare note stonate nel campionato del Verona. Eppure, nonostante il vistoso calo, la classifica continua a premiare l'Hellas. E' vero, dopo La Spezia i punti di vantaggio sulla seconda erano 5; ora sono soltanto 2. E troppo vivo nella memoria è ancora il campionato di Lega Pro 2009-10, sotto la gestione Remondina, nel quale eravamo riusciti a sperperare un consistente vantaggio e a mancare la promozione.
Se dopo un mese disastroso il Verona è ancora primo, viene naturale fare quantomeno 2 congetture:
1. Questo campionato di serie B è mediocre, e in altre stagioni il Verona, con i suoi 34 punti, non sarebbe primo;
2. Uno dei motivi per cui le inseguitrici fanno fatica a raggiungerci è che in questo campionato ci sono molti pareggi.
Per dare supporto a queste ipotesi di lettura, abbiamo preso in analisi i campionati di serie B a 22 squadre, quindi dal 2004-05 in avanti, ovviamente facendo una fotografia alla diciottesima giornata. Nella tabella seguente riportiamo, in ordine di punti totalizzati, le squadre che comandavano la classifica di B alla 18ma giornata:
Campionato mediocre
Il Verona, con i suoi 34 punti, non è sicuramente fra le squadre più "performanti" alla diciottesima giornata; va osservato che il Palermo nel 2013-14 e il Lecce nel 2009-10 avevano gli stessi punti, e finirono comunque per vincere il campionato. Peggio del Verona odierno, in termini di punti, aveva fatto solo il Sassuolo nel 2008-09. I neroverdi erano capoclassifica con 32 punti, e alla fine si classificarono settimi, mancando addirittura la qualificazione ai playoff. Alla guida di quel Sassuolo c'era Andrea Mandorlini. A proposito di mister Mandorlini, nei 2 campionati di serie B sotto la sua guida, il Verona alla 18ma giornata aveva 34 punti nel 2011-12, e 35 punti nel 2012-13. Praticamente una situazione analoga a quella odierna. Come a dire che nulla è compromesso, e il destino è ancora tutto nelle nostre mani. Va ricordato che, nel 2011-12, le avversarie del Verona per la promozione in serie A si chiamavano Torino, Pescara e Sampdoria. Non è quindi azzardato affermare che il campionato di serie B di quest'anno sembra decisamente meno competitivo.
Abbondanza di pareggi
La stagione in corso 2016-17, alla diciottesima giornata, è quella che in effetti presenta il maggior numero di pareggi: ben 73. Tanto per dire, lo scorso anno, alla 18ma giornata, i pareggi totali erano 20 in meno, soltanto 53 in totale. Fra le nostre inseguitrici, quella che attualmente appare più in forma, e che senza la penalizzazione avrebbe 33 punti, il Benevento, ha pareggiato 6 volte, ovvero 1 partita ogni 3. La parte del leone in questo campionato la fa il Latina: già 11 pareggi su 18 partite.
L'indagine mostra che, Sassuolo 2008-09 a parte, l'unica squadra che, prima alla diciottesima giornata, non è riuscita a salire in serie A, è il Mantova del 2005-06, cui non bastarono 40 punti in cascina dopo 18 giornate. Campionato a parte fece la Juventus nel 2006-07, anche se andrebbe tenuto conto che i bianconeri avevano 9 punti di penalizzazione e quindi i punti in classifica erano 35, ma abbiamo considerato quelli ottenuti sul campo. Può voler dire poco, comunque in 11 casi su 13, chi era primo in classifica alla 18ma giornata è poi stato promosso in serie A. Non farei però troppo affidamento alla mediocrità delle avversarie. Occorre cambiare passo. Un ultimo dato va decisamente segnalato: il Verona, fra le prime in classifica esaminate, è la squadra che ha subito più reti: 22, con una media gol subiti a partita di 1,22. Decisamente troppo per chi punta alla serie A.
Paolo
L'inizio del terribile calendario di febbraio offre un paio di impressioni a caldo: 1) che il Verona è vivo e combatte, 2) che però è stato indebolito in attacco dal mercato di gennaio perché giocatori come Ngonge e Djiuric non sono facili da sostituire. A bocce ferme, quindi con maggior consapevolezza, possiamo invece realizzare che nel corso di gennaio abbiamo assistito a 3 eventi importanti, 2 dei quali francamente inusuali. In primo luogo, l'importante cessione di talento finalizzata a sistemare i conti societari. In secondo luogo, una serie di operazioni di mercato volte essenzialmente a lasciar andare quei giocatori che non si sentivano più parte del progetto. In terzo luogo, la bocciatura del sequestro delle azioni del Verona in sede di appello. Se però i primi due li abbiamo metabolizzati dal punto di vista affettivo oltre che tecnico costringendo i tifosi ad affidarsi completamente alla bontà del lavoro di Sogliano e Baroni e alla speranza che i nostri avversari non si siano adeguatamente rinforzati nel frattempo, il terzo apre a scenari che non riusciamo a valutare nella sua complessità.
[continua]Qual è stato il miglior gialloblu in campo in
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Riepilogo stagionale e classifica generale
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