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HELLAS VERONA / Le Ultimissime

LO SCRUTINIO DEL GIRONE D'ANDATA


LO SCRUTINIO DEL GIRONE D'ANDATA
LO SCRUTINIO DEL GIRONE D'ANDATA

Il girone di andata si è concluso nella maniera che tutti conosciamo e che vorremmo dimenticare in fretta. E' tempo di tirare qualche somma per riprendere poi il cammino con la mente sgombra da quella triste sensazione di profonda inadeguatezza  che ci ha assalito dopo le ultime due imbarcate.

L'andamento della prima parte di stagione è stata abbastanza altalenante, si è partiti molto bene, quasi in linea con la straordinaria stagione scorsa, per poi crollare rovinosamente dopo la vittoria interna contro il Cagliari alla settima giornata. Da lì si sono palesati i problemi e i limiti di questa squadra con 8 giornate senza vittorie. Ci siamo ripresi più o meno solo a dicembre con la vittoria di Udine e abbiamo raddrizzato il timone, sia in termini di prestazioni che di risultati (gita di Torino esclusa).

A livello di singoli sarebbe facile stroncare tutta la squadra: nessuno dei nostri infatti si può dire che abbia fatto finora un bel campionato. Tanto che se l'anno scorso in un articolo analogo dicevamo che ci sarebbe venuta voglia di amnistiare tutti con una pacca sulla spalla, quest'anno ci verrebbe da dare a tutti una pacca sulla testa. Ad alcuni particolarmente potente.

Cerchiamo però di “normalizzare” le prestazioni del gruppo e di giudicare i singoli in maniera relativa al campionato che sta conducendo la squadra.  Dividiamo i giocatori in tre categorie abbastanza larghe: i promossi, i rimandati e i bocciati.

 



PROMOSSI

RAFAEL (13;-25): Quello che può dare lo sappiamo, lo conosciamo bene e sappiamo i suoi limiti. Nel complesso una stagione positiva, poche amnesie e tanti palloni da recuperare nel sacco, non per colpa sua.

BENUSSI (4;-3): Doveva essere la riserva d'esperienza e quando è stato chiamato all'appello ha risposto presente. Non è un drago, lo sapevamo, però a volte per fare bene non serve nemmeno essere un fenomeno. Un buon innesto.

GOLLINI (2;-4): poche presenze, tra cui una molto impegnativa a Roma. Personalità ne ha dimostrata e anche talento. Da tenerselo stretto negli anni futuri perché può crescere ancora tantissimo.

MARTIC (11;0): poteva rappresentare sulla carta l'anello debole della difesa ma in realtà si è dimostrato molto affidabile e abbastanza preparato per affrontare la categoria. Non a caso è l'unico della cinta difensiva che salviamo.

HALLFREDSSON (14;1): stranamente rispetto alle ultime stagioni è partito particolarmente bene già dall'inizio per poi forse appannarsi leggermente ma tutto sommato resta sempre un punto di forza del nostro centrocampo.

OBBADI (8;0): Sfortunatissimo con gli infortuni, ci è mancato proprio nel momento più critico del girone. Quando giocava lui il centrocampo acquistava classe e velocità. Sparito lui è calata la nebbia non solo sul reparto ma su tutto il gioco della squadra.

GOMEZ (13;1): Cosa volete che diciamo? Che è sempre il solito giocatore che ti toglie dai guai, determinante per segnare, per far segnare, per coprire, per sacrificarsi. Anche lui si è fatto male nel momento meno opportuno. Uno con le sue caratteristiche ci è mancato moltissimo.

NICO LOPEZ (15;4): Non siamo a livelli stratosferici, però una volta che ha capito il gioco di Mandorlini ha fatto vedere grandissime cose, sacrificandosi all'occorrenza e ripartendo in velocità. I suoi gol li ha segnati, più di così non ci potevamo sinceramente aspettare.

TONI (19;6): L'anno scorso è stato un anno formidabile anche per lui. Quest'anno ha perso un po' di smalto (calo fisico  calo motivazionale?) ma alla fine se togli lui si spengono le nostre speranze di andare a rete e non c'è più nessuno che tiene su il pallone come si deve.

 

RIMANDATI

AGOSTINI (12;0): Non ci siamo più. Siamo evidentemente a fine carriera. Non c'è da stupirsi, gli anni sono quelli che sono e non gliene facciamo certo una colpa. Qualche partita può ancora essere utile e speriamo per lui serva a segnare questo benedetto gol che rincorre da tutta una carriera.

BRIVIO (7;0): Doveva essere il sostituto ideale di Agostini. Gli anni passati a Bergamo lo avevano consacrato come uno dei terzini sinistri più forti e costanti del campionato. Arrivato qua si è letteralmente perso. Forse, diciamolo sottovoce, si è ripreso un pochino nelle ultime partite. Staremo a vedere.

MORAS (17;1): Il meno peggio tra i nostri centrali, però anche lui in qualche occasione è sembrato essere in balia degli eventi. Potrebbe fare sicuramente meglio, ovviamente se supportato da tutto il reparto.

SORENSEN (7;0): Non è colpa sua se è un difensore centrale grande e grosso e lo mettono invece a fare il terzino per necessità. Non ci sentiamo di giudicarlo in un ruolo che non è nemmeno lontanamente il suo.

CAMPANHARO (11;0): Probabilmente non sarà mai un leader di centrocampo quindi inutile chiedergli di cantare e di portare anche la croce. Se inserito in un contesto più tranquillo e con meno responsabilità può crescere e diventare un buon giocatore perché indubbiamente le capacità ha dimostrato di averle.

IONITA (12;2): Impatto iniziale folgorante. Resa sulla distanza un pochino deludente. Tanto fisico e tanta grinta ma poca tecnica. Dubitiamo possa crescere più di così, ma come comprimario può andare più che bene.

JANKOVIC (6;0): Quest'anno, prima dell'infortunio, ha trovato la fiducia nel mister e ha giocato con una certa continuità. In due stagioni però non siamo ancora riusciti a trovare un senso a questo giocatore, forse perché troppo catechizzato da Mandorlini: è diventato più un ottimo "centrocampista difensivo" che un attaccante?

SALA (3;1): E' rimasto distante dai campi da gioco per quasi tutto il girone e quando è rientrato sembrava a tutti di aver visto la Madonna. Vogliamo che continui così, non vediamo il motivo per cui dovrebbe avere un rendimento inferiore a quanto dimostrato in questo finale di girone.  Crediamo in lui.

VALOTI (5;1): impiegato molto poco, probabilmente perché Mandorlini di lui voleva fare una mezzala. Per quanto abbiamo visto è un giocatore su cui puntare per il futuro, da far crescere con cura.

NENE' (8;0): fare il vice-Toni non è facile per nessuno. Non è per caratteristiche un vero e proprio vice Toni però ha dimostrato di saper fare a sportellate e di essere anche presente in fase di finalizzazione. Poi è vero che non segna (o segna quando l'arbitro ferma il gioco chissà perché) ma sembra che nessuno abbia percentuali di finalizzazione elevatissime in questa squadra.

SAVIOLA (7;0): non è un giocatore adatto a questa squadra. Gioca tra centrocampo e attacco, non torna praticamente mai però dalla sua ha che quando tocca il pallone non sai cosa potrebbe succedere. Ci piacerebbe rivederlo di più in questo girone di ritorno perché i giocatori di talento alla fine si fanno sempre valere.

 

BOCCIATI

RODRIGUEZ (5;0): tantissima grinta ma nulla più. Errori imbarazzanti che hanno portato il diretto avversario al gol praticamente in tutte le partite che ha giocato. E' stato più il dare che l'avere.

MARQUES (11;0): Difensore mediocre, lo sapevamo. Non ci aspettiamo che migliori, semmai dovesse rimanere, ma piuttosto che non giochi più. Come non averlo.

MARQUEZ (15;0): Doveva farci fare il salto di qualità in difesa e puntualmente ha mancato le attese. Lentezza esasperante dovuta all'età compensata solo in parte dall'esperienza e dal senso della posizione. Però gli errori commessi sono stati così tanti che se non avesse un nome così altisonante sarebbe già in panchina da mesi.

LAZAROS (13;1): Quasi sempre sotto tono, escluso qualche singolo acuto. Non ci è piaciuto come mezzala offensiva, non ci è piaciuto come esterno d'attacco “difensivo”. Con l'arrivo di Greco è quasi tagliato fuori da ogni schema. Cosa lo teniamo a fare?

TACHTSIDIS (18;2): grande delusione del girone. Perde più palloni di quanti ne recupera, sopravvaluta le proprie capacità tecniche e a questo ci aggiungiamo che non gioca nemmeno con la grinta che gli riconoscevamo 3 stagioni fa. Sembra abbia la testa altrove. Ma dove?

Valeriano

Hellastory, 22/01/2015

LA GUERRA DI TRINCEA HA FUNZIONATO


Il confronto diretto del Verona con l'Empoli è la sintesi di questo girone di ritorno. Una squadra rognosa la nostra, difficile da affrontare, disposta a concedere pochissimo all'avversario di turno. Sulla salvezza, onestamente, ero abbastanza sereno. Troppe combinazioni negative si sarebbero dovute verificare contemporaneamente. Ma vincere ad Empoli non l'avevo proprio messo in conto. Sogliano conquista la sua terza salvezza consecutiva. Era stato chiaro, durante la settimana: mentre altri fanno le celebrazioni per lo storico scudetto (che Dio benedica quegli eroi!), e altri ancora si lasciano andare a fantasie intorno ad un nuovo stadio (a questo punto, ipotizzo di proprietà), noi dobbiamo pensare unicamente alla salvezza. E non è affatto vero che tutto, nel mondo del calcio, sia scontato o già scritto in partenza: la Lazio, che aveva imposto il pareggio all'Inter in casa sua, non è riuscita a battere il Lecce all'Olimpico pur giocando un tempo intero in superiorità numerica. Perdendo, di conseguenza, anche l'opportunità di un piazzamento nelle coppe europee. Per non parlare del tracollo interno dell'Atalanta, evidentemente sazia, ad opera del Parma capace di fermare prima il Napoli campione d'Italia e di ribaltare il risultato a Bergamo nel secondo tempo. Ma anche il successo dei nostri ragazzi ha dell'incredibile vista la stanchezza emotiva con la quale sono arrivati a giocarsi la partita.

[continua]

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