Cominciano a saltare le prime teste tra le riserve gialloblu. Dopo la partenza di Italiano, al momento non ancora sostituito, sono state effettuate alcune operazioni di mercato considerate minori visti i giocatori coinvolti, ma che meritano comunque di essere citate.

• Laner (1984), giovane mediano bruciato prematuramente da Malesani alcune stagioni fa, è stato definitivamente ceduto alla Sanremese. Questo è il modesto destino di un giocatore che, a dispetto della sua giovane età, aveva indossato giovanissimo ben 9 volte la maglia del Verona prima di perdersi definitivamente in C2. Tante volte il successo prematuro, non supportato dal carattere e dalla maturità necessaria, diventa distruttivo. Una lezione di vita, questa.
• Anche Di Chiara (1981), modestissimo centrocampista figlio raccomandato di un allenatore amico di Pastorello, se ne torna definitivamente in Toscana (veniva dalla Pistoiese), esattamente nel Poggibonsi, dove forse riuscirà a trovare una dimensione professionale per lui consona. A 25 anni non si può diventare giocatore di calcio.
• A Foderaro (1984) invece, che quest’anno ha giocato 8 volte e che qualcosa di buono ha fatto vedere l’anno scorso in Calabria nel Vigor Lamezia, viene data un’ultima possibilità aggregandosi in prestito nella Biellese. Per lui, o la va o la spacca.
• Incuriosisce invece la cessione in comproprietà di Iachemet (1987) al Carpenedolo. Questa giovane, che nelle movenze ricorda il primo Vignola, lascia Verona con poche chance di tornarci. Cedere in comproprietà un ragazzino così giovane è considerato come una bocciatura. Ebbene, pare che la biondissima mezzala sia stata «scartata» dai responsabili del settore giovanile a causa del suo fisico troppo gracile, in contrasto con le esigenze del Calcio moderno. A dispetto sicuramente di una buona tecnica di base. Iachemet, che quest’anno ha giocato 10 partite nella Primavera gialloblu (8 in campionato e 2 in coppa Italia) realizzando 2 reti, ha però l’occasione di mostrare in un Campionato vero che merita di giocare in categorie superiori. Per lui, il nostro in bocca al lupo.

Come si può notare, escludendo l’inutile Di Chiara, il destino dei migliori prodotti del vivaio gialloblu di questi ultimi anni sta seguendo pari passo quello deficitario della prima squadra. Se è vero che nella rosa ci sono giovani destinati ad un grande futuro, nessuno di loro è però interamente di proprietà del Verona (Pedrelli, Guarente, Pulzetti, Perticone, Magliocchetti, Greco).

Per questo dobbiamo ringraziare, una volta di più, la lungimiranza di Pastorello. Chissà se riusciremo mai a tagliare definitivamente il cordone ombelicale che ci lega al passato e quali penose conseguenze dovremo patire nel frattempo.

Massimo