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HELLAS VERONA / Le Ultimissime

TEO SI AGGIUDICA IL CASTING DI HELLASTORY!


TEO SI AGGIUDICA IL CASTING DI HELLASTORY!

Gli annuali casting di Hellastory si sono tenuti quest'anno in un noto ristorante del centro storico. Ospiti d'onore un famoso giornalista sportivo e un ex calciatore. Teo accede alla fase finale dopo aver superato una concorrenza spietata grazie alla raccomandazione del Vale (l'è un brao fiol) ma conscio che le prove più difficili le avrebbe dovute ancora affrontare. Arriva a metà serata, furbamente guidato dal suo sponsor, e si posiziona nel tavolo tra il giornalista e l'ex calciatore, proprio mentre Carlo sta ricordando col primo le pene della guerra di Libia e il resto del tavolo discute dell'evoluzione tattica del ruolo del libero adducendo un elenco provato di difensori di spicco provenienti da posizioni più avanzate (Savoia, Tricella, Negrisolo, Mascalaito, Maddè). E, di conseguenza, il mistero Rafa Marquez. Si presenta con il nome di Matteo, troppo altisonante per la compagnia, immediatamente troncato in Teo. Dopo il giro tavolo di rito, con mano un po' sudata per l'agitazione e sorriso stampato (in fase di memorizzazione del nome di ciascun giurato) tira fuori tablet e smartphone per carpire dal giornalista i dettami della metrica, l'angusto percorso tra i congiuntivi e le domande giuste al momento giusto, e dall'ex giocatore i ricordi e le opinioni tecniche di chi ha vissuto il calcio realmente. A vederlo, così organizzato, si capisce chiaramente che il modo di lavorare di Carlo e Massimo basato sui ricordi e annebbiato dai principi di arteriosclerosi è destinato a lasciare in fretta il passo.

All'improvviso Teo si fa più serio. Si rende conto della situazione e teme che anche il giornalista e l'ex calciatore siano lì per il casting. Non ce la farò mai con sti qua ... Ma che sfiga!

Come chiesto da tempo, ciascun ospite ha portato a cena un libro da regalare al vicino. Quasi tutti riguardano la storia del Verona (così tanti ne hanno fatto?), ma ci sono anche un paio di thriller e uno di racconti porno. Ovviamente il più ricercato.

La cena viene corroborata da tagliolini ai funghi porcini, o ai carciofi o alle olive nere assassine (vittima predestinata la bella camicia bianca del Vale colpita ferocemente da una raffica di olio), pastissada de caval con polenta brustolà, braciola di manzo, Angus e baccalà. Sul tavolo si passa a divagare dalla crisi dell'editoria, alle capacità (ancora da verificare) di Pecchia, dalla crisi di identità dei trentenni, al colera a Napoli nel 73, alle capacità indiscusse di Conte nominato dal consenso come il migliore allenatore in assoluto (Mandorlini se la cava piuttosto bene raccogliendo 3 voti d'amore profondo e riconoscente). È l'unico tavolo al mondo dove non si fa alcun cenno al Referendum, a Trump e alla lotta all'Isis. Teo, nel frattempo, annota tutto sul proprio tablet.

A metà cena il locale si riempie grazie ad una sessantina di trentenni visibilmente in crisi di identità che festeggiano il matrimonio di uno di loro. Della rumorosa compagnia emergono un paio di fanciulle, una troppo vestita per essere apprezzata a pieno, l'altra avvolta da tulle nero e per questo apprezzata a pieno. Nell'euforia generale, a tavola si apre un sondaggio sull'origine della cameriera che serve a tavola: a) rumena b) spagnola c) argentina. Come si fa a riconoscere un'argentina da una spagnola? Il quesito si risolve con domanda diretta da parte del Vale e la ragazza, molto carina, si illumina quando nominiamo la terra di Sergio Ramos e Iniesta.

A questo punto partono le domande dirette. Quelle decisive. Carlo mette sotto pressione l'ex giocatore, passato a fine carriera a seguire le giovanili gialloblu, chiedendo se aveva allenato questo o quello o quell'altro. Dopo 3 no su 3, nasce spontanea la circostanza dello sfortunato periodo nel quale ha esercitato l'attività il nostro simpaticissimo ospite. Tra le macerie emerge qualche nome accantonato negli angoli più reconditi delle meteore veronesi. Veramente poca roba. Paolo invece mette sotto pressione Teo che, scattato sull'attenti, è pronto a rispondere alla domanda su quale Verona conosce meglio. La risposta è però come un'entrata fuori tempo di Bianchetti a centrocampo che prelude al gol avversario o al miracolo del portiere: Bagnoli! grida con orgoglio prima, e vergogna poi.

Teo accusa il colpo, le cose non si stanno mettendo molto bene per lui.

A questo punto Paolo tira fuori il test scritto con tanto di foto. Ad ogni quesito un punteggio. Non si capisce il minimo necessario per passare: è la famosa, terribile, prova di cultura gialloblu. Teo si guarda intorno smarrito convinto che adesso partirà la classica temuta domanda fantozziana: “Cos'è la punzonatura?”. Tutto il tavolo si mette subito all'opera per risolvere i quesiti e cercare di aiutare il candidato ma si impianta su una domanda che mette insieme le immagini di 3 emeriti sconosciuti: Mezzanotti, Bocalon e Paina... cosa hanno in comune? Ovviamente nessuno lo sa, tranne l'autore che appena abbozza la risposta (il successivo esonero dell'allenatore dell'Hellas) viene sonoramente fischiato come Siligardi quando calcia in curva solo davanti al portiere. Comunque, test superato!

Il giornalista, col passare del tempo, si sente sempre più a suo agio in mezzo a noi. Racconta aneddoti, apre alle sue opinioni ben protette dal clima cameratesco che lo circonda, dal vino che scorre e dall'Alzheimer incipiente di Carlo e Massimo. Ma Teo, che continua a prendere nota di tutto, all'improvviso si alza come ad un richiamo più recondito della natura o ad uno squillo di tromba, perché deve scappare via. Ma dove veto? Nuovo Cenerentolo! Successivo passaggio di tavolo, nuovo inchino e fuga veloce ad elaborare il materiale raccolto.

La serata si conclude sulle varie ipotesi del Verona e sulla certezza che, in ogni caso, siamo destinati a soffrire. Massimo saluta l'oste con un forza Hellas! sottolineando l'alta qualità dei commensali e questo, evidentemente non riconoscendo nessuno dei presenti, ricorda quando venne al locale Elkjaer prima di quel Hellas Verona segnato senza uno scarpino. È una balla bella e buona, si capisce, meritevole di mezza stella in meno a Trip Advisor. All'uscita piove a dirotto, le auto sono lontanissime. Il giornalista saluta affettuosamente invitandoci tutti in redazione, l'ex calciatore si sente già uno dei nostri e ha compreso che sarà convocato anche nei prossimi raduni. Il Teo è a casa da tempo sperando che il cellulare vibri o si illumini.

Riunito il Consiglio, dopo esattamente 3 secondi, parte l'sms: Teo, domenica pomeriggio Hellas Bari è tua. E' lì che si gioca il tutto per tutto.

VERDETTO FINALE La Redazione di Hellastory, tenuto conto della raccomandazione di Valeriano, dei test di Paolo superati brillantemente e della prova sul campo che ha rappresentato una vittoria prestigiosa sul Bari (il che vuol dire che porta pure bene) è lieta di accogliere nel team Matteo. Da questo momento, Teo. Il tuo entusiasmo e la provata fede gialloblu saranno fondamentali per arricchire ulteriormente l'offerta del sito. In piena osservanza dei valori e dei contenuti che furono scritti (e poi obliati) nella notte dei tempi dai soci fondatori. Benvenuto Teo. Ci aspettiamo molto da te, soprattutto che tu ci faccia divertire. Come accade sempre, quando si sta insieme a noi.

La redazione di Hellastory



Hellastory, 30/11/2016

MASTER OF NONE


L'inizio del terribile calendario di febbraio offre un paio di impressioni a caldo: 1) che il Verona è vivo e combatte, 2) che però è stato indebolito in attacco dal mercato di gennaio perché giocatori come Ngonge e Djiuric non sono facili da sostituire. A bocce ferme, quindi con maggior consapevolezza, possiamo invece realizzare che nel corso di gennaio abbiamo assistito a 3 eventi importanti, 2 dei quali francamente inusuali. In primo luogo, l'importante cessione di talento finalizzata a sistemare i conti societari. In secondo luogo, una serie di operazioni di mercato volte essenzialmente a lasciar andare quei giocatori che non si sentivano più parte del progetto. In terzo luogo, la bocciatura del sequestro delle azioni del Verona in sede di appello. Se però i primi due li abbiamo metabolizzati dal punto di vista affettivo oltre che tecnico costringendo i tifosi ad affidarsi completamente alla bontà del lavoro di Sogliano e Baroni e alla speranza che i nostri avversari non si siano adeguatamente rinforzati nel frattempo, il terzo apre a scenari che non riusciamo a valutare nella sua complessità.

[continua]

Qual è stato il miglior gialloblu in campo in

Atalanta-H.Verona?



Atalanta    H.Verona


Bonazzoli F.

Cabal J.

Centonze F.

Coppola D.

Dawidowicz P.

Folorunsho M.

Lazovic D.

Magnani G.

Mitrovic S.

Montipò L.

Noslin T.

Silva D.

Suslov T.

Swiderski K.

Tchatchoua J.

Vinagre R.


 


Riepilogo stagionale e classifica generale




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