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PROSSIMO IMPEGNO
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Piove, anzi diluvia, sul bagnato. Dopo i risultati sportivi la lettura dei dati di bilancio del Verona approvati a fine ottobre per l'esercizio chiuso al 30 giugno 2015 regala indicazioni tutt'altro che confortanti; d'altra parte i deludenti risultati sportivi sono in parte figli proprio della difficile situazione economica ed i due aspetti rischiano di influenzarsi negativamente l'uno con l'altro in una spirale di cui appare difficile vedere il fondo.
PRIMA DEI DATI, LE DATE: Prima di guardare i numeri pensiamo sia utile segnalare due fatti “tecnici” a loro modo significativi:
LA PAROLA AI NUMERI: I numeri del bilancio del Verona chiuso al 30 giugno 2015, d'altra parte, sono molto preoccupanti. Nel mese di aprile Hellastory aveva pubblicato uno speciale in due puntate in cui si segnalava un grosso problema di redditività nella gestione del club gialloblu, costretto a ricorrere a proventi una tantum (la cessione del marchio nel 2013/14, oltre ai proventi derivanti dalla concessione in licenza d'uso dei diritti audiovisivi esistenti e futuri a RAI – TV e quelli derivanti dai diritti di archivio con Infront Italy) ed alle plusvalenze di mercato per cercare di far quadrare una struttura di costi e ricavi in decisa perdita (più di 10 milioni di euro di perdita ante-imposte “strutturale” nel primo anno di serie A). Le attese per il bilancio 2014/15 erano comunque di un risultato di poco negativo (-2,4 milioni di euro di perdita attesa, riducibili ad una perdita di circa mezzo milione con il rilascio del fondo per “altri rischi” di 2 milioni di euro) confidando in particolare su una crescita significativa dei ricavi da diritti tv (sa 22 a 28,5 milioni di euro, sulla scorta delle indicazioni di www.tifosobilanciato .it), ed una leggera riduzione del costo del personale (la Gazzetta dello Sport segnalava ad inizio stagione 2014/15 un monte ingaggi per il Verona di più di 2 milioni di euro inferiore a quello della stagione precedente).
La perdita ante-imposte consuntivata al 30 giugno 2015 è stata invece significativamente superiore, attestandosi a poco meno di 8 milioni di euro (con un risultato al netto delle imposte di -6,9 milioni di euro).
Per comprendere meglio le ragioni di un risultato così negativo , riportiamo di seguito un conto economico riclassificato, con il confronto con il bilancio precedente.
Tabella 1. Conto economico riclassificato Hellas Verona FC SpA al 30 giugno 2015 (Valori in milioni di Euro)
30.06.2015 | % su ricavi | 30.06.2014 | % su ricavi | Delta | |
Ricavi da gare | 5,1 | 13,1% | 5,3 | 12,5% | - 0,2 |
Ricavi TV | 26,0 | 66,5% | 27,0 | 63,2% | - 1,0 |
Ricavi commerciali | 1,9 | 4,8% | 3,6 | 8,4% | - 1,7 |
Altri ricavi | 6,1 | 15,5% | 6,8 | 15,9% | - 0,7 |
Totale ricavi operativi (A) | 39,1 | 100,0% | 42,7 | 100,0% | - 3,6 |
Costi per beni | - 1,0 | -2,6% | - 0,8 | -2,0% | - 0,2 |
Costi per servizi | - 6,9 | -17,6% | - 7,2 | -16,8% | 0,3 |
Costi per godimento beni di terzi | - 1,2 | -3,2% | - 1,9 | -4,4% | 0,7 |
Costo del personale | - 33,9 | -86,9% | - 29,1 | -68,3% | - 4,8 |
Accantonamenti | - 0,8 | -2,0% | - 0,7 | -1,6% | - 0,1 |
Oneri diversi di gestione | - 2,9 | -7,3% | - 6,0 | -14,0% | 3,1 |
Totale Costi operativi (B) | - 46,7 | -119,5% | - 45,7 | -107,1% | - 1,0 |
Ammortamento diritti calciatori (C) | - 5,1 | -13,1% | - 3,2 | -7,6% | - 1,9 |
Risultato economico trasferimenti (D) | 4,5 | 11,5% | 8,2 | 19,1% | - 3,7 |
Risultato operativo (E=A+B+C+D) | - 8,2 | -21,1% | 1,9 | 4,5% | - 10,2 |
Gestione finanziaria netta (F) | - 1,7 | -4,4% | - 0,4 | -1,0% | - 1,3 |
Gestione straordinaria netta (G) | 2,0 | 5,1% | 14,0 | 32,8% | - 12,0 |
Risultato pre-tax (H=E+F+G) | - 8,0 | -20,4% | 15,5 | 36,3% | - 23,4 |
Imposte (I) | 1,0 | 2,7% | - 10,2 | -23,9% | 11,2 |
Risultato netto (L=H+I) | - 6,9 | -17,7% | 5,3 | 12,4% | - 12,2 |
Nota bene: il valore dei ricavi TV 2014 comprende anche il provento “una tantum” di 3,5 milioni di euro verso la RAI per la concessione in licenza d'uso dei diritti audiovisivi esistenti e futuri e il provento di 0,6 milioni di euro verso Infront Italy per i diritti di archivio .
In questa riclassifica del conto economico abbiamo incluso all'interno della voce “Risultato economico trasferimenti” tutte le voci di costo e ricavo riconducibili all'attività di costruzione della rosa (compravendita dei calciatori e costi per l'acquisizione delle loro prestazioni sportive); di seguito riportiamo il dettaglio della voce nell'esercizio 2014/15.
Tabella 2. Dettaglio "Risultato economico trasferimenti" (valori in milioni di Euro)
30.06.15 | Dettaglio voce | |
Compravendita calciatori | ||
Plusvalenze | 10,3 | Iturbe (7,0), Donsah (2,0), Maietta (0,4), Ferrari (0,3), Bianchetti (0,6) |
Svalutazioni | - 0,4 | Grossi (0,1), Nenè (0,1), Sall (0,1), Esposito (0,1) |
Prestito calciatori | ||
Ricavi per cessione temporanea | 1,7 | Romulo (1,0), Nenè (0,4), Baldanzeddu (0,1), Luna (0,1), Bianchetti (0,1) |
Costi per acquisizione tempotanea | - 1,2 | Sorensen (0,3), Obbadi (0,3), Campanharo (0,3), Tachtsidis (0,2), Altri (0,1) |
Compartezipazioni | ||
Oneri da compartecipazione | - 1,1 | Jorginho (1,0), Bianchetti (0,1) |
Procuratori | ||
Competenze procuratori e consulenze sportive | - 4,9 | non disponibile |
Totale Risultato economico trasferimenti | 4,5 |
Il dettaglio evidenzia come le sbandieratissime plusvalenze realizzate con la cessione di Iturbe e Donsah siano state in parte assorbite dall'elevato valore dei compensi corrisposti ai procuratori (salito dai 2 milioni di euro del 2013/14 ai 5 milioni di euro circa del 2014/15; si tratta di proventi riconosciuti agli agenti in particolare per le operazioni di acquisto di giocatori cosiddetti a “parametro zero” ed in parte probabilmente relativi a quanto corrisposto a Mascardi per l'operazione Iturbe) e dal milione di euro cui la società ha rinunciato relativamente a Jorginho rispetto a quanto era stato pattuito nel gennaio 2014, al fine di evitare di “andare alle buste” con tutti i rischi che questo avrebbe comportato.
A questo punto è però indicativo sottolineare che se alla perdita ante-imposte 2015 storniamo il provento straordinario di 2 milioni di euro per il rilascio del fondo rischi accantonato prudenzialmente la stagione precedente ed il risultato netto positivo appena descritto derivante dai trasferimenti dei calciatori, si ricava il dato di una struttura di costi/ricavi per l'Hellas Verona in perdita per ben 14,6 milioni di euro!
Tabella 3. Composizione risultato ante-imposte 2014-15
Enrico (in collaborazione con Verona col cuore)
[1] Al 30 giugno 2015 l’Hellas Verona ha iscritto un credito verso la consociata Hellas Verona Marketing & Communication Srl di 16,75 milioni di euro, di cui 15,25 milioni di euro relativi all’operazione di cessione del marchio realizzata nello scorso esercizio. In data 9 febbraio 2015 la consociata ha deliberato un aumento del capitale sociale da 10 ad 90 mila euro (e quindi di 80 mila euro) , con un sovrapprezzo complessivo di 5 milioni di euro. L’Hellas Verona ha già sottoscritto l’aumento e versato gli 80 mila euro; il versamento del sovrapprezzo è previsto tramite la rinuncia di quota parte dei crediti vantati nei confronti della HVM&C. Quest’ultima ha chiuso l’esercizio 2015 con una perdita netta di 350 mila euro, nonostante un valore della produzione in crescita da 4,5 a 5,9 milioni di euro, e con un patrimonio netto di 169 mila euro. E’ chiaro che in particolare i 5 milioni di euro che saranno imputati a sovrapprezzo azioni potranno essere recuperati dall’Hellas Verona solamente nella misura in cui la consociata sarà in grado di generare utili e quindi dividendi che rimborsino il capitale investito.
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L'inizio del terribile calendario di febbraio offre un paio di impressioni a caldo: 1) che il Verona è vivo e combatte, 2) che però è stato indebolito in attacco dal mercato di gennaio perché giocatori come Ngonge e Djiuric non sono facili da sostituire. A bocce ferme, quindi con maggior consapevolezza, possiamo invece realizzare che nel corso di gennaio abbiamo assistito a 3 eventi importanti, 2 dei quali francamente inusuali. In primo luogo, l'importante cessione di talento finalizzata a sistemare i conti societari. In secondo luogo, una serie di operazioni di mercato volte essenzialmente a lasciar andare quei giocatori che non si sentivano più parte del progetto. In terzo luogo, la bocciatura del sequestro delle azioni del Verona in sede di appello. Se però i primi due li abbiamo metabolizzati dal punto di vista affettivo oltre che tecnico costringendo i tifosi ad affidarsi completamente alla bontà del lavoro di Sogliano e Baroni e alla speranza che i nostri avversari non si siano adeguatamente rinforzati nel frattempo, il terzo apre a scenari che non riusciamo a valutare nella sua complessità.
[continua]Qual è stato il miglior gialloblu in campo in
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