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L'HELLAS VINCE LA PARTITA PIU' IMPORTANTE


L'HELLAS  VINCE LA PARTITA PIU' IMPORTANTE

Il successo con il Sassuolo non ha, probabilmente, il prestigio di quello con il Milan. Ma vale altrettanto. Il campionato gialloblu si potrà avvalere forse di qualche risultato clamoroso, conquistato ai danni di qualche squadra di spessore, ma si giocherà tutto negli scontri diretti. Per questo motivo, visto il calendario proibitivo, 6 punti nelle prime 3 partite sono un bottino di tutto rispetto, che mette fiducia. L'Hellas ha potuto affrontare la partita con maggiore serenità del Sassuolo che è arrivato a Verona già con l'acqua alla gola. A mio avviso, il merito sta nel vantaggio psicologico acquisito con la partita di esordio. Se avessimo perso in casa con i rossoneri, avremmo vissuto questa gara con un'apprensione tale da renderla molto più complicata. Poi in campo è stata una battaglia vera con il risultato in bilico fino alla fine.

Mandolini, non potendo contare su Luca Toni, si è affidato totalmente al gruppo dell'anno scorso con il solo Romulo al posto di Laner. Persino quando è stato costretto a sostituire capitan Maietta ha scelto il giovane Bianchetti (e non Gonzales) per tenere a bada Zaza. Questo conferma l'affidabilità del gruppo della promozione e il vantaggio di avere in panchina un tecnico che non deve scoprire di volta in volta come gestire le emergenze. Poi è chiaro, nella ripresa ha chiesto a Jankovic e Donati di dare peso ed esperienza a difesa del risultato, ma il messaggio è chiaro per tutti: a prescindere dal nome, dall'ingaggio e dal curriculum, chi vuole conquistarsi un posto da titolare deve far meglio degli altri.

Un successo importante, si diceva, ma anche molto sofferto. Troppo a mio avviso. Il Verona, dopo un avvio devastante culminato con un gol a dir poco esaltante per costruzione ed esecuzione (Gomez ruba palla sulla trequarti, Hallfredsson lancia sulla sinistra Martinho che scatta e brucia con un diagonale l'ex Pomini) ha lasciato il gioco al Sassuolo. Ma se nel primo tempo mi è sembrata una scelta tattica quella di arretrare il baricentro per controllare meglio la partita, tanto è vero che nel finale qualche azione di rimessa l'abbiamo portata a termine e che abbiamo rischiato solo su una punizione di Kurtic, la ripresa mi ha preoccupato. I gialloblu hanno lasciato completamente il pallino in mano agli ospiti ripetendo di fatto la stessa prestazione di Roma. Non so se è dipeso da un fatto fisico oppure mentale. Oppure se l'infortunio di capitan Maietta può aver condizionato in qualche modo i compagni. Il fatto è che non riuscivamo più a tenere palla, i difensori si trovavano i compagni di squadra schiacciati a pochi metri di distanza e non potevano organizzare alcuna ripartenza, le fasce laterali sono state consegnate, Schelotto (fin tanto che è rimasto in campo) ha fatto il bello e il cattivo tempo. Per fortuna che abbiamo un grande portiere, che dall'altra parte c'erano Zaza, Farias e Missiroli e che Gazzoli si è mangiato la rete del pareggio in maniera incredibile... Ma perchè tanta sofferenza?

La situazione è migliorata con l'ingresso di Donati e l'infoltimento del centrocampo. A quel punto il Sassuolo è riuscito a rendersi pericoloso solo su calcio d'angolo, ma Mandorlini deve lavorarci su. Occorre sicuramente maggiore continuità.

Comunque sia questo successo, oltre ai 3 punti, ha portato anche un'altra buona notizia. Le reti di Martinho e Romulo sono la prova che l'Hellas in fase realizzativa non è Luca Toni dipendente: nella giornata in cui il bomber gialloblu era assente non abbiamo avuto alcun problema davanti. Tra l'altro, anche se ancora al digiuno, vedo un Cacia reattivo, presente nel gioco, sempre ad un passo dal gol. Prima o poi anche lui si sbloccherà.

La prossima settimana, a causa di un turno infrasettimanale, dovremo affrontare 3 partite consecutive. Innanzitutto andiamo a Torino a provare l'ebbrezza di sfidare la fortissima Juventus senza aver niente da perdere. Lo sappiamo in partenza che è una sfida proibitiva, ma mi piacerebbe uscire a testa alta e tenere il campo con dignità. Ma, ai fini della classifica, saranno molto più importanti le sfide successive con l'altra torinese dell'ex Ventura e lo scontro diretto casalingo con il Livorno. Mandorlini avrà l'occasione di ruotare l'ampia rosa a sua disposizione e verificare se, alla fine, potrà contare anche su qualche altro giocatore per il proseguo. Iturbe, Longo, Donadel, Gonzales forse è arrivato il vostro momento.

Massimo

Colonna sonora: You will never know di Imany



Hellastory, 16/09/2013
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MASTER OF NONE


L'inizio del terribile calendario di febbraio offre un paio di impressioni a caldo: 1) che il Verona è vivo e combatte, 2) che però è stato indebolito in attacco dal mercato di gennaio perché giocatori come Ngonge e Djiuric non sono facili da sostituire. A bocce ferme, quindi con maggior consapevolezza, possiamo invece realizzare che nel corso di gennaio abbiamo assistito a 3 eventi importanti, 2 dei quali francamente inusuali. In primo luogo, l'importante cessione di talento finalizzata a sistemare i conti societari. In secondo luogo, una serie di operazioni di mercato volte essenzialmente a lasciar andare quei giocatori che non si sentivano più parte del progetto. In terzo luogo, la bocciatura del sequestro delle azioni del Verona in sede di appello. Se però i primi due li abbiamo metabolizzati dal punto di vista affettivo oltre che tecnico costringendo i tifosi ad affidarsi completamente alla bontà del lavoro di Sogliano e Baroni e alla speranza che i nostri avversari non si siano adeguatamente rinforzati nel frattempo, il terzo apre a scenari che non riusciamo a valutare nella sua complessità.

[continua]

Qual è stato il miglior gialloblu in campo in

H.Verona-Udinese?



H.Verona    Udinese


Bonazzoli F.

Cabal J.

Centonze F.

Coppola D.

Duda O.

Folorunsho M.

Lazovic D.

Magnani G.

Mitrovic S.

Montipò L.

Noslin T.

Serdar S.

Silva D.

Suslov T.

Swiderski K.

Vinagre R.


 


Riepilogo stagionale e classifica generale




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