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PROSSIMO IMPEGNO
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A come Ancora qua. Eh già. Nonostante tutto sembrasse portare verso un naufragio sportivo, la sgangherata zattera governata da una ciurma divenuta improvvisamente inaffidabile ha raggiunto il porto della salvezza.
B come Bocchetti. Allenatore senza patentino, troppo spesso spaesato e in confusione. O almeno questo è quello che lasciava trasparire la situazione.
C come Consigli. Per alcuni maldicenti, la salvezza la dobbiamo a lui.
D come Dettagli. Sono importanti, tanto più in una stagione dove ogni errore è fatale e ogni colpo andato a segno da speranza. Così una parata del secondo portiere diventa determinante, un gol mangiato all'ultimo secondo a Napoli diventa un mezzo funerale, ecc...
E come Empoli. Partita in cui tutti eravamo convinti di poter vincere...
F come Finalmente. Dopo 38 partite, alla 39esima arriva la prestazione più convincente!
G come Gaich nostro. Tutti vorremmo avere un momento di gloria come il suo, al 95esimo, sotto la sud...
H come Historia magistra vitae. Speriamo che sia così con questa storica annata.
I come Incubo finesettimanale. Ogni week end è stato un tormento, tra risultati clamorosi delle altre coinvolte nei bassifondi e risultati altalenanti dei nostri.
L come Lasagna. Perso.
M come Maggiordomo. Nomignolo che alcuni hanno dato al primo direttore sportivo della stagione.
N come Ngonge. Bel coniglio uscito dal cilindro di Sean!
O come Okkupazione. Così è sembrata la gestione del solo Bocchetti.
P come Perché? La domanda che più assilla il tifoso gialloblu... Perché fare a meno di tutti e tre gli eroi dello scorso anno?
Q come Qualcosa che non Quadra. Nei conti societari? Nelle scelte tecniche?
R come Rimonta (o Remuntada se preferite). A suo modo, questa stagione è rimasta nella storia.
S come Setti. Padre-padrone... Soffre come non mai, ci auguriamo che abbia capito che gran parte delle responsabilità sono sue...
T come "Torna a sorridere". Cantava Riccardo Fogli nel 1984... Nella notte di Reggio Emilia siamo tornati a sorridere anche noi!
U come Unione d'intenti. Quello che non è mai mancato da parte della società, dei tecnici e dei giocatori. Questo va detto.
V come Viva il Verona. Sempre e comunque.
Z come Zaffaroni. Safety first. Poi palla avanti e speriamo... Però ce l'abbiamo fatta quindi gli vorremo sempre bene!
Matteo
L'inizio del terribile calendario di febbraio offre un paio di impressioni a caldo: 1) che il Verona è vivo e combatte, 2) che però è stato indebolito in attacco dal mercato di gennaio perché giocatori come Ngonge e Djiuric non sono facili da sostituire. A bocce ferme, quindi con maggior consapevolezza, possiamo invece realizzare che nel corso di gennaio abbiamo assistito a 3 eventi importanti, 2 dei quali francamente inusuali. In primo luogo, l'importante cessione di talento finalizzata a sistemare i conti societari. In secondo luogo, una serie di operazioni di mercato volte essenzialmente a lasciar andare quei giocatori che non si sentivano più parte del progetto. In terzo luogo, la bocciatura del sequestro delle azioni del Verona in sede di appello. Se però i primi due li abbiamo metabolizzati dal punto di vista affettivo oltre che tecnico costringendo i tifosi ad affidarsi completamente alla bontà del lavoro di Sogliano e Baroni e alla speranza che i nostri avversari non si siano adeguatamente rinforzati nel frattempo, il terzo apre a scenari che non riusciamo a valutare nella sua complessità.
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