Due
titoli nazionali consecutivi con la Primavera dell'Hellas Verona,
campionati 1967-68 e 1968-69, ci ha raccontato Dino Gobbi.
Andiamo
a vedere più nel dettaglio le imprese di quella squadra Primavera
indimenticabile, che a fine anni Sessanta diede al Verona grande
lustro a livello nazionale. All'epoca la formula del campionato
Primavera era articolata su più gironi
che oggi diremmo di regular
season, composti da
squadre miste di società di serie A e serie B. Al termine dei
gironi, si qualificavano alle fasi finali le migliori formazioni di A
e B di ciascun girone.
La
forza della Primavera gialloblu è tale da vincere i gironi di
qualificazione anche davanti a blasonate formazioni di serie A. Nella
stagione 1966-67 il girone in cui sono inseriti i giovani del Verona
è così composto: Milan, Brescia, Mantova, Venezia, Atalanta (serie
A); Reggiana, Varese, Padova, Lanerossi Vicenza e ovviamente Verona
(serie B). In tutto 10 squadre, per un totale di 18 partite. Il
girone termina abbastanza presto, a metà aprile, per poi avere la
fase conclusiva con le finali a maggio.
Per
i giovani veronesi è determinante un finale di campionato in
crescendo. Il 6 marzo 1967, dopo un'immeritata sconfitta a Milano,
i gialloblu si riscattano battendo il Venezia nel derby per 1-0 con
una rete del capitano Righetti. E' il primo di una serie di
risultati utili consecutivi con le vittorie su Reggiana, Padova,
Mantova e Vicenza, e con un solo pareggio sul campo del forte
Brescia, dove è decisivo il portiere Bertucco che para un rigore
inchiodando il risultato sullo 0-0.
Con
questo sprint finale, il sorpasso ai danni del Milan è cosa fatta, e
il Verona chiude il proprio girone in testa davanti ai rossoneri e al
Brescia. Encomiabile in particolare la difesa, di cui Gobbi è
elemento imprescindibile nel ruolo di stopper, che subisce appena 6
reti in 18 giornate di campionato regolare: una media di 1 gol subito
ogni 3 partite, roba da fare impallidire anche le difese più
blasonate di serie A.
Il
27 maggio 1967 la comitiva allenata da Conti si raduna al vecchio
Bentegodi, destinazione Salsomaggiore Terme dove è attesa dalle
finali del campionato. Leggiamo i nomi dei 16 ragazzi convocati:
Antonini, Bertucco, Fratton, Fusaro, Giacomi, Gobbi, Guardalben,
Marcolongo, Migliorini, Negri, Pangrazio, Pasetto, Pastorello,
Pistori, Righetti, Stoppa. Insieme a Conti ci sono l'accompagnatore
Tubini e il massaggiatore Dall'Ora.
Le
squadre che prendono parte alle finali di Salsomaggiore sono, oltre
al Verona, il Palermo, l'Arezzo e la Sampdoria. L'avversaria
della semifinale è la Sampdoria, che schiera nelle sue fila nomi
destinati a diventare piuttosto noti, come Marcello Lippi, Giampiero
Ventura e Giuseppe Sabadini.
Il
28 maggio 1967 il Verona conquista la vittoria per 2-1 grazie alle
reti nel primo tempo di Antonini e Pastorello; per i doriani inutile
il gol nella ripresa di Zapparoli. La partita ha risvolti anche
drammatici, dal momento che Antonini, nell'azione del gol, ricevuta
palla da Pasetto, avanza e riesce ad anticipare il portiere doriano
Parisio in disperata uscita, ma ci lascia la gamba riportando un
grave infortunio: la frattura di tibia e perone.
"Me
lo ricordo perfettamente:" racconta ancora Dino Gobbi "Antonini
si allungò per anticipare il portiere che uscì a valanga. La palla
passò e finì in rete, mentre la gamba di appoggio di Antonini
rimase sotto al portiere."
Nel
calcio giovanile, a differenza di quello maggiore dove venne
introdotta soltanto nel 1968-69, era già consentita una sostituzione
in quegli anni, per cui il Verona potè comunque finire la gara in
undici uomini e condurre in porto la vittoria.
La formazione della Primavera del Verona che ha affrontato in semifinale la Sampdoria vincendo 2-1.
In piedi da sx: Righetti, Bertucco, Gobbi, Pasetto, Pangrazio, Pastorello; accosciati da sx: Fusaro, Migliorini, Antonini, Stoppa I, Marcolongo.
Nell'altra
semifinale il Palermo schianta 4-1 l'Arezzo, e la finale mette
quindi di fronte ai ragazzi di Conti i rosanero siciliani. La partita
si gioca a Salsomaggiore il 31 maggio 1967. Il Verona Primavera si
schiera con la seguente formazione: Bertucco, Righetti, Migliorini,
Negri, Gobbi, Fusaro, Pangrazio, Fratton, Pasetto, Marcolongo,
Pastorello.
Il
Verona si impone nuovamente per 2-1: passa in vantaggio dopo pochi
minuti con un gol di Pasetto e, dopo il pari del Palermo sul finire
del primo tempo, è decisiva la rete di Pangrazio nella ripresa. La
Primavera gialloblu raccoglie gli applausi degli addetti ai lavori
presenti a Salsomaggiore, nonché un meritato tributo del pubblico
veronese il 4 giugno, quando viene concesso ai ragazzi di Conti il
giro d'onore del Bentegodi in occasione della partita interna di
serie B Verona – Messina.
La
formazione Primavera concede il bis anche l'anno dopo, stavolta con
Caceffo in panchina.
Il
girone di qualificazione si dimostra un po' più ostico dell'anno
precedente, tant'è che la squadra gialloblu perde l'imbattibilità
casalinga, che durava da 2 anni, cedendo al Mantova per 2-0. In
totale le sconfitte nel girone sono 3: oltre a quella col Mantova,
arrivano 2 sconfitte in altrettante gare con la Primavera dell'Inter.
A differenza della stagione precedente invece il Verona riesce a
uscire indenne della trasferta contro il Milan: il 29 gennaio 1968
finisce 0-0 nonostante ai rossoneri vengano concessi 2 calci di
rigore. Il primo viene parato da Giacomi, mentre il secondo finisce a
lato.
La
domenica successiva i gialloblu si impongono al Venezia per 2-1: la
prima rete veronese la mette a segno Dino Gobbi. "In quella
stagione realizzai anche un gol nella vittoria casalinga per 3-0 con
il Vicenza. Dopo aver recuperato palla a centrocampo, grazie ad uno
scambio mi presentai al limite dell'area; le due punte fecero un
bel movimento ad allargare la difesa consentendomi di arrivare al
tiro. Fu davvero un bel gol." racconta Gobbi.
Nelle
ultime gare del girone i gialloblu si impongono al Padova, vincono
4-1 a Bergamo, per poi pareggiare con il Brescia e a Vicenza con
l'identico punteggio di 0-0. Ancora una volta i ragazzi della
Primavera conquistano il diritto a giocare la finale di
Salsomaggiore. Il campionato regolare si conclude con 9 vittorie, 4
pareggi e 3 sconfitte, 23 gol realizzati e 11 subiti.
In
semifinale il Verona affronta la Lazio, favorita per la conquista del
titolo. Di fronte a circa tremila presenti, i giovani gialloblu
offrono un grande spettacolo andando a segno con Pangrazio e Pasetto
già nei primi 20 minuti di gara. Per la Lazio accorcia le distanze
Cinquebaldi nella ripresa. Finisce 2-1 per il Verona che accede così
alla finale contro il Monza che, nell'altro incontro, ha pareggiato
con il Foggia 1-1 e ha passato il turno grazie al sorteggio.
La formazione del Verona che ha sconfitto in semifinale la Lazio.
In piedi da sx: Pastorello, Giacomi, Gobbi, Pangrazio, Pasetto, Negri; accosciati da sx: Migliorini, Marcolongo, Fusaro, Cinquetti, Fratton.
La
finale con il Monza si disputa il 25 maggio 1968 a Salsomaggiore, ma
questa volta Gobbi è costretto a saltare la partita per infortunio.
Cosa
successe?
"Durante
la semifinale con la Lazio presi un pestone nella zona fra caviglia e
tallone. Subito non sentii particolare dolore, piuttosto un fastidio,
tant'è che continuai a giocare fino al termine. Negli spogliatoi
mi misero un po' di tintura di iodio, che era la panacea del tempo,
e che invece mi fece infezione gonfiandomi la caviglia in modo
abnorme. Rientrato a Verona, fui portato all'ospedale di Malcesine
dove mi incisero la ferita per scongiurare l'infezione, e dovetti
rimanere fermo a letto in ospedale per oltre 20 giorni, in attesa che
ricrescesse la carne. Figurarsi: a 19 anni, quasi un mese d'estate
fermo in ospedale a Malcesine."
Uno
scudetto Primavera pagato caro...
"Beh,
certo non quanto Antonini l'anno prima, ma ad un certo punto il
rischio infezione si era fatto serio."
Gobbi
viene sostituito al centro della difesa da Marradi, elemento
solitamente in forza alla formazione dei juniores regionali. La gara
col Monza è in salita: i lombardi passano in vantaggio per primi con
Ballabio, ma una doppietta del centravanti Pasetto nel giro di 2
minuti ribalta il risultato già nel primo tempo. Nella ripresa ci
pensa Pastorello a mettere al sicuro la vittoria: finisce 3-1 sotto
gli occhi del presidente Garonzi che, riporta il quotidiano L'Arena,
"alla fine si è
congratulato con i giovani gialloblu per la bella affermazione
ottenuta."
Nonostante
i successi conquistati, prima il titolo nazionale Allievi, e poi due
titoli Primavera, quasi nessuno di quei giovani arrivò in pianta
stabile nella prima squadra del Verona: Marcolongo aveva debuttato in
serie B già nella stagione ‘66-67 (due presenze in campionato),
Migliorini e Antonini faranno un'apparizione in coppa delle Alpi
nel 1971, di Giacomi abbiamo detto.