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PROSSIMO IMPEGNO
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HELLAS VERONA

 
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Hellas Verona english presentation


INTRODUZIONE  
DALL'AZZURRA ALL'INTER  
PALERMO, UNA SECONDA CASA  
GENOVA, PIAZZA DIFFICILE «
A RAVENNA, DI NUOVO IN GIOCO  
SUL CAMPO COI RAGAZZI, ANCHE A VERONA  
IL CALCIO DI OGGI  
LE PARTITE CONTRO IL VERONA  
 

Genova, piazza difficile

Raccontaci delle stagioni al Genoa. Che piazza era?
Al Genoa rimasi per sei anni, durante i quali conquistammo anche una promozione in A, ma due anni dopo fummo retrocessi nuovamente. Quando entravo in campo a Marassi mi sentivo un dio perché, man mano che mi avvicinavo alla porta, vedere 5-6.000 persone così vicine che si alzavano tutte insieme per acclamarti era una sensazione di onnipotenza. Peccato che poi, appena cominciava la partita, non te ne perdonavano una e cominciavano a rumoreggiare e anche ad insultarti. Per quanto ho potuto vedere, il pubblico genoano ti può affossare. Quando negli anni del Mantova giocai insieme ad un giovanissimo Mario Bortolazzi, gli diedi un suggerimento: “Non andare mai al Genoa”. Non mi ascoltò, a quanto pare, e poi mi diede ragione.

Nonostante ciò, a Genoa hai disputato ottime stagioni.
Sì, nel Genoa disputai degli ottimi campionati: il migliore fu probabilmente quello della stagione 1978-79 quando arrivò in squadra anche Silvano Martina che, dopo aver esordito in A con l’Inter, si era fatto le ossa in vari campionati di serie B. Martina era sicurissimo che mi avrebbe strappato la maglia da titolare e, all’inizio, non andavamo molto d’accordo. Questo mi fece probabilmente tirare fuori un orgoglio smisurato, al punto che raddoppiai le energie in allenamento e giocai tutta la stagione da titolare. Martina non vide mai il campo. La stagione 1979-80 fu il mio ultimo anno a Genova, con Gigi Simoni che tornava allenatore per la stagione successiva, cui consigliai di prendere Martina per le sue qualità… (alcuni mesi dopo lo stesso Martina mi chiamò per ringraziarmi della segnalazione).

Ci fu un finale amaro…
Infatti fui coinvolto nel calcio scommesse, ma ero innocente e siccome mi assicurarono che le indagini si sarebbero concluse rapidamente, entro un mese, riuscii a rimanere sereno in attesa che finissero gli accertamenti. Venni completamente scagionato da ogni accusa e potei tornare a giocare dopo il mese di sospensione preventiva. A fine campionato decisi però che ne avevo abbastanza di Genova e scelsi di tornare a casa con la famiglia: i miei figli avevano rispettivamente 10 e 5 anni, sentivo che era arrivato il momento di dare a loro una dimora stabile, degli amici, e la vicinanza dei familiari. Le opportunità non mi mancavano però: a parte Simoni che, per tenermi al Genoa, mi fece proporre addirittura un contratto da 5 anni quando già ne avevo 34, mi cercarono il Como di Pippo Marchioro e il Verona.

Il Verona sulla tua strada, ma…?
Mi disse Simoni dell’interesse del Verona per me tramite Mascetti, pare che volessero puntare su una coppia formata da un portiere giovane e promettente e da un portiere esperto. L’offerta era allettante, ma avevo già deciso che volevo ritornare a Mantova e fissarci dimora. Preferii quindi il Mantova, anche se significava andare in serie C e rinunciare ad un sacco di soldi. Ma, come detto, a quel punto misi la famiglia davanti a ogni altro aspetto. Gigi Simoni però mi chiese di aiutarlo nel trovare il sostituto per il ruolo di portiere del Genoa e, come detto, gli dissi che doveva richiamare Silvano Martina.


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MASTER OF NONE


L'inizio del terribile calendario di febbraio offre un paio di impressioni a caldo: 1) che il Verona è vivo e combatte, 2) che però è stato indebolito in attacco dal mercato di gennaio perché giocatori come Ngonge e Djiuric non sono facili da sostituire. A bocce ferme, quindi con maggior consapevolezza, possiamo invece realizzare che nel corso di gennaio abbiamo assistito a 3 eventi importanti, 2 dei quali francamente inusuali. In primo luogo, l'importante cessione di talento finalizzata a sistemare i conti societari. In secondo luogo, una serie di operazioni di mercato volte essenzialmente a lasciar andare quei giocatori che non si sentivano più parte del progetto. In terzo luogo, la bocciatura del sequestro delle azioni del Verona in sede di appello. Se però i primi due li abbiamo metabolizzati dal punto di vista affettivo oltre che tecnico costringendo i tifosi ad affidarsi completamente alla bontà del lavoro di Sogliano e Baroni e alla speranza che i nostri avversari non si siano adeguatamente rinforzati nel frattempo, il terzo apre a scenari che non riusciamo a valutare nella sua complessità.

[continua]

Qual è stato il miglior gialloblu in campo in

Atalanta-H.Verona?



Atalanta    H.Verona


Bonazzoli F.

Cabal J.

Centonze F.

Coppola D.

Dawidowicz P.

Folorunsho M.

Lazovic D.

Magnani G.

Mitrovic S.

Montipò L.

Noslin T.

Silva D.

Suslov T.

Swiderski K.

Tchatchoua J.

Vinagre R.


 


Riepilogo stagionale e classifica generale




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