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L'IMPORTANZA DI CHIAMARSI... NICOLA


L'IMPORTANZA DI CHIAMARSI... NICOLA

Punto primo: l'Hellas torna a casa da Reggio con un buon pareggio. Dispiace un po' non essere riusciti a tenere il vantaggio, anche perchè la squadra era messa bene in campo e sembrava sul punto di assestare il colpo del ko da un momento all'altro. Ma nella ripresa ha sofferto un pò. La Reggina ha meritato, ha avuto le sue occasioni, ha colpito una traversa e chiamato ad un intervento miracoloso Rafael. Forse il gol subito era evitabile, ma questo è il calcio: un errore ti punisce. Lo scorso campionato, ne sono certo, non saremmo mai riusciti a conquistare 4 punti in 2 trasferte così impegnative. Punto secondo: i gialloblu allungano la loro striscia positiva con 7 partite utili consecutive (4 successi e 3 pareggi), 4 delle quali giocate lontano dal Bentegodi. Questo significa che la pausa (diciamo così) è stata gestita nel migliore dei modi sia dal punto di vista fisico che mentale. Lo stesso non vale per il Sassuolo al quale abbiamo recuperato 3 punti, mentre il Livorno sta sempre lì a più 4. Punto terzo: è finito il mercato, ma noi il vero affare lo abbiamo fatto recuperando il giocatore più importante direttamente da casa nostra.

C'è un problema che salta agli occhi: questa squadra dipende in maniera impressionante da Cacia. Oddio, quando hai un bomber del genere e un grande portiere riesci a vincere anche i campionati come capitò all'Inter di Julio Cesar e Ibrahimovic. Ma il rischio di finire per essere prevedibili e quindi contrastabili è elevato.

Se prendiamo ad esempio le ultime 7 gare, il bomber gialloblu è stato decisivo con Juve Stabia (su rigore), Modena (doppietta), Spezia e per il vantaggio di Reggio Calabria. Cacia, con i suoi 15 centri pesa il 40% della forza realizzativa gialloblu e lo stato di forma dell'intera squadra segue pedissequamente la sua condizione. Ce ne siamo resi conto a dicembre quando ha avuto un breve (per fortuna) periodo di appannamento.

Inoltre, quando hai un giocatore simile, tutti giocano per lui. È naturale. Cacia riceve una decina di palloni a partita, di questi almeno la metà finiscono in porta, altrettanti prova a servire qualche compagno libero. Che però non sempre riesce a trovare. Qui nasce il problema. Che alternative tattiche abbiamo?

Gomez, quest'anno gioca troppo largo a destra, fa l'ala pura. Ma non è il suo ruolo: non ha lo scatto bruciante per liberarsi a crossare, né il temperamento di tenere la fascia in fase di copertura. Si adatta, a volte gli riesce, molto spesso scompare. Preferisce il dribbling, ma lontano dall'area diventa prevedibile. Anche in fase realizzativa è meno efficace. Il ragazzo soffre in silenzio, ma si vede lontano un miglio che si sta sacrificando in nome della squadra. Finora ha segnato 6 gol, dei quali 3 su rigore ed è stato decisivo solo a Crotone e in casa con il Sassuolo. Per essere stato negli ultimi campionati l'attaccante di riferimento è sicuramente un passo indietro. Nemmeno Bojinov però è riuscito a proporsi come una valida alternativa. Il bulgaro, pur giocando pochi minuti, ha fatto solo un gol - peraltro decisivo con il Bari - ma ha messo poche volte in difficoltà le difese avversarie. Stesso discorso Cocco, che è solo un buon ricambio.

Quello che è mancato finora all'Hellas, insomma, non è tanto un altro Cacia, anche perchè in giro non ce ne sono o costerebbero troppo, quanto un attaccante in grado di creare discontinuità in caso di bisogno. Di creare scompiglio nelle difese attrezzate a contrastare solo Cacia. In pratica, uno che metta in difficoltà gli avversari quando il nostro bomber da solo non ce la fa.

Il ritorno di Ferrari completa alla perfezione quest'esigenza.

Nicola, lo conosciamo bene, non è tanto importante come realizzatore quanto e soprattutto uomo d'area. Se ipotizziamo la stessa azione è facile confrontare il differente comportamento naturale di Cacia e Ferrari. Su un lancio filtrante di Hallfredsson sulla trequarti, Cacia scatta un attimo prima, si porta sulla palla, punta la porta e tira; viceversa Ferrari tende ad arpionarla, la protegge, a volte si mette spalle alla porta, attira a sé i difensori in recupero, alza la testa a cercare il compagno che si è liberato per metterlo davanti al portiere. Ecco perchè l'anno scorso Gomez, che partiva comunque largo, l'ha messa dentro 14 volte. Questo lavoro non lo sa fare né Bojinov né Cocco.

L'importanza del suo rientro (al di là dell'aspetto squisitamente umano e della simpatia che provo per lui) sta tutta qui: nel riuscire mettere a disposizione di Mandorlini una soluzione tattica completamente nuova. A parte il fatto che, se in futuro dovesse saltare una gara Cacia, riproporre davanti insieme la coppia dello scorso campionato Ferrari - Gomez è una soluzione di assoluto affidamento, ma ve lo immaginate all'emergenza che razza di attacco sarebbe poterli schierare tutti e 3 insieme?

Bentornato Nicola. Sentivamo la tua mancanza.

Massimo

Colonna sonora: Cheryl Bentyne - Skylark



Hellastory, 04/02/2013
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MASTER OF NONE


L'inizio del terribile calendario di febbraio offre un paio di impressioni a caldo: 1) che il Verona è vivo e combatte, 2) che però è stato indebolito in attacco dal mercato di gennaio perché giocatori come Ngonge e Djiuric non sono facili da sostituire. A bocce ferme, quindi con maggior consapevolezza, possiamo invece realizzare che nel corso di gennaio abbiamo assistito a 3 eventi importanti, 2 dei quali francamente inusuali. In primo luogo, l'importante cessione di talento finalizzata a sistemare i conti societari. In secondo luogo, una serie di operazioni di mercato volte essenzialmente a lasciar andare quei giocatori che non si sentivano più parte del progetto. In terzo luogo, la bocciatura del sequestro delle azioni del Verona in sede di appello. Se però i primi due li abbiamo metabolizzati dal punto di vista affettivo oltre che tecnico costringendo i tifosi ad affidarsi completamente alla bontà del lavoro di Sogliano e Baroni e alla speranza che i nostri avversari non si siano adeguatamente rinforzati nel frattempo, il terzo apre a scenari che non riusciamo a valutare nella sua complessità.

[continua]

Qual è stato il miglior gialloblu in campo in

H.Verona-Udinese?



H.Verona    Udinese


Bonazzoli F.

Cabal J.

Centonze F.

Coppola D.

Duda O.

Folorunsho M.

Lazovic D.

Magnani G.

Mitrovic S.

Montipò L.

Noslin T.

Serdar S.

Silva D.

Suslov T.

Swiderski K.

Vinagre R.


 


Riepilogo stagionale e classifica generale




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